Il valore delle cose, delle persone,... Di una passione

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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davide 67

Biker serius
18/12/09
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Quota 1800 m circa. Il sentiero abbastanza largo, ora è intagliato a mezza costa sul fianco della montagna con una pendenza non troppo accentuata. Gli escursionisti a piedi si rilassano un attimo e camminano alzando gli occhi da terra guardandosi intorno e soprattutto si affacciano dal muretto tirato su fino a un metro e venti da terra, dalla parte esposta della curva come da un davanzale sul dirupo sottostante. Dalla parte a monte ci sono delle belle rocce spioventi che creano un accenno di “effetto-galleria” aperto Quel muretto sarà basso, ma dà sicurezza. Qualche metro più avanti esso si trasforma in una serie di paletti di ferro infissi sul bordo del sentiero, collegati da una doppia fila da cavetti d’acciaio distanziati tre palmi l’uno dall’altro, cosicché formano una sorta di barriera e anche un passamano, per chi volesse farne uso. Questo, fino a dove poi il pericolo non è più obbiettivamente presente per un cambio della conformazione della roccia e del pendio.
Il rider, che precede quella mattina i suoi due amici sta scendendo con protezioni e casco e pregusta quella curva, la conosce abbastanza bene, sa che può addirittura, con la giusta velocità, “appoggiarsi” con le ruote alla base del muretto per contenere in modo indolore la forza centrifuga per poi schizzare di nuovo in assetto in uscita di curva. Il terreno tiene maledettamente bene: ci sono quelle rocce sminuzzate artificialmente con assenza di ghiaia e materiale riportato, l’inclinazione del terreno è poi favorevole, alzandosi leggermente di livello verso l’esterno di curva, asciutto come questa volta poi, è il massimo.
Il Rider però è veloce, cazzo, troppo veloce, è un po' tardi per correggere in frenata, si rischia di sbattere in malo modo al muro… ok la scelta giusta è non scomporsi e concludere la catena cinetica impostata e casomai frenare dopo, spazio ce n’è. Con il baricentro già basso e la postura del corpo caratteristica di chi sta in mezzo al raggio di curvatura, il nostro rider arriva appena appena fuori giri con le ruote sul muretto, ma l’azione va come era prevista, sta per rialzare il telaio perpendicolare a terra e riguadagnare il centro del sentiero che, alzando gli occhi vede… un film già visto: mamma e bimba bionda strette per mano in centro al sentiero, ma soprattutto l’altro figlio, che ormai “grandicello”, (7 anni circa), reclamando un po’ di autonomia, si è appena affrancato dalle cure materne. Non che sia distante dalla mamma, e neanche dalla parte del precipizio, no, anzi è contro la parete , ma quando all’improvviso il rumore delle ruote arriva alle sue orecchie, complice un grido di sorpresa e di paura della madre che strattona la bimba contro la parete a monte..il bambino fa… la cosa sbagliata?? Può sbagliare un bimbo in quella circostanza?? Comunque sia, ha un impulso di difesa che lo porta a scartare, in quei due secondi in cui succede il tutto, dalla parte dei paletti col cavetto d’acciaio, già perchè il muretto rispetto a lui è ancora lontano di qualche metro. Caso vuole che quelle benedette rocce sminuzzate portatrici di ottimo grip in discesa per due maxxis, si rivelano maledette per le scarpine del bimbo che incespica e si ritrova, con lo slancio acquisito, a infilarsi con la testa fra i due cavi, cadere con il petto sul cavetto inferiore e a basculare pericolosamente annaspando con le mani in cerca di un istintivo appiglio per un brevissimo, ma infinito attimo, che toglie 20 anni di vita alla donna impotente, prima di rimettere i piedi a terra e rialzarsi attonito, guardando in volto la madre, come la vedesse per la prima volta.
Il nostro rider con la coda dell’occhio, è riuscito per un niente a non perdersi la scena del bimbo basculante con mezzo corpo nel vuoto, ha frenato, rallentato sensibilmente la velocità, è quasi fermo, tentenna, si gira a guardare, e … sbaglia, dovrebbe almeno fermarsi, non so ..
Deve però fermarsi davvero quando venti metri più a valle, incrocia un signore in canottiera, scarponi e zaino ripieno di un cucciolo di uomo di appena un anno e mezzo. Questi gli intima un deciso alt.
Il cucciolo è il terzo figlio della coppia tedesca (ma forse italiana, o francese..) in gita quella infelice mattina.
Il signore in questione ha visto tutta la scena.
L’uomo, deposto lo zaino con il piccolo addormentato, afferrando il manubrio con entrambe le mani, gli ordina di scendere dal mezzo, butta un’occhiata avanti per sincerarsi della situazione di rientrato pericolo, grida qualcosa alla moglie ( non ci sarebbe bisogno di gridare, non c’è vento e i due sono a non più di dieci metri di distanza ), è già praticamente sicuro della risposta, che forse farebbe la differenza riguardo a ciò che succederà di lì a poco, chiede alla moglie insomma, se almeno il centauro ha chiesto scusa, il viso di lei rimane impassibile, è in pieno shock.
L’uomo strattona la bici allontanandola di quel che basta dal suo proprietario, e sollevandola per la forcella e per il tubo verticale, con rabbia la scaglia oltre il ciglio del precipizio, a schiantarsi più volte sulle rocce sottostanti per almeno duecento metri, andando subito a fissare, con occhi tristi e fermi lo sguardo incredulo del ciclista che aveva accennato uno scudo al lancio della bici con le proprie braccia alzate, ma a parte questo flebile impulso, niente altro; distoglie anzi lo sguardo ben presto da quello del papà, gli volta le spalle e va ad appoggiarsi alla filiforme balaustra col capo basso. Non sembra che guardi dove sia finita la sua bici.
Il biker ha sbagliato alcune cose importanti oggi, impostazione di curva, forse il giorno per effettuare la discesa, forse altre cose, ma una cosa l’ha azzeccata, la più importante: mai sfidare un padre che ha appena visto il proprio bambino in grave pericolo di morte e per di più senza poter fare niente per salvarlo. Quell’uomo in quel momento sarebbe capace di tutto.
Sono frangenti in cui con una colluttazione, si potrebbe sommare l’irreparabile al già drammatico, o nel migliore dei casi, dover poi ristagnare fra denunce reciproche per lesioni, avvocati ecc..
Meglio lasciare perdere, non reagire, in fondo c’è mancato un pelo per quel bimbo.
Certo, il biker, solo per un attimo pensa che la sua mancata reazione all’affronto con perdita “irreparabile” della bici, possa figurare come atto di vigliaccheria, ha quasi un moto di stizza, ma si trattiene, l’uomo alle sue spalle non parla, si sentono solo lievi rumori di spallacci di zaino che si assestano, dieci metri a monte la scena è immobile: tre persone fuse con il sentiero che aspettano l’ultimo tassello per tornare a salire, se saliranno ancora.
Il biker respira col fiato corto, ma non è in salita ora, ha le gambe molli, ma non sono stanche, poi, i lineamenti del viso finalmente cominciano a distendersi un poco al pensiero che una perdita “irreparabile” non è una bici, ma un bambino e alla fine non sa come non dare ragione a quell’uomo.
Ancora rumore di ruote, i suoi compagni lo raggiungono solo ora, hanno una strana espressione in volto, hanno appena incrociato, appena lì sopra, una famigliola che li ha osservati in modo singolare e non ha risposto all’ usuale cenno di saluto…mah..

Quando finalmente si fermano, lui pensa che sarà una cosa scomoda da raccontare, ma ci proverà.
 

marino.roma

Biker tremendus
Il biker ha sbagliato alcune cose importanti oggi, impostazione di curva, forse il giorno per effettuare la discesa, forse altre cose, ma una cosa NON l’ha azzeccata, la più importante:pensare che nel sentiero non ci fosse nessuno!
 

blucas78

Biker serius
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Penso che quel Papà si sia comportato fin troppo da signore, io forse avrei buttato giù anche il pirata della strada, biker non si può chiamare uno cosi, non offendiamo la categoria!
 

Clab04

Biker grossissimus
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Complimenti per l'outing, sia che riguardi te sia se riguardi qualcun altro.
Complimenti anche per il modo in cui mi hai fatto comprendere quanto sia sottile il confine tra una stupidaggine e una tragedia.
Lascia perdere chi non vede l'ora di scagliare la prima pietra, queste tue parole secondo me sono più che sufficienti per fare stare con la coscienza a posto chi deve.
Claudio
 

blucas78

Biker serius
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Complimenti per l'outing, sia che riguardi te sia se riguardi qualcun altro.
Complimenti anche per il modo in cui mi hai fatto comprendere quanto sia sottile il confine tra una stupidaggine e una tragedia.
Lascia perdere chi non vede l'ora di scagliare la prima pietra, queste tue parole secondo me sono più che sufficienti per fare stare con la coscienza a posto chi deve.
Claudio

Questa persona si sarebbe fermata se non ci fosse stato il padre più avanti? E se fosse successo l'irreparabile?
Non è ammissibile mettere a rischio la sicurezza altrui, era forse una pista?
E poi non rendersene conto, dal racconto sembra che per questa persona lo sbaglio principale era l'impostazione della curva e la giornata sbagliata.

Posso solo dargli ragione sul fatto che un padre può perdere la ragione in certe situazioni.

E poi grazie a questi comportamenti vengono visti male i bikers.

P.S. Voglio credere e spero che questo racconto sia solo per far capire il confine tra una stupidaggine e una tragedia, ma preso dall'emozione ho preferito analizzare il comportamento.
 
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tarcy

Biker assatanatus
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mazzano (BS)
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non so cosa dire. se non che capita a tutti di sopravvalutarci o di sottovalutare le situazioni. bisognerebbe essere sempre un pochino sbilanciati sulla parte della "razio" e meno sulle emozioni. ma non è cosa facile. certo che in questo caso è stato quasi un tuffo nel buio. qualche rischio lo possiamo prendere, ma qui era "ad occhi chiusi".
 
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Clab04

Biker grossissimus
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Questa persona si sarebbe fermata se non ci fosse stato il padre più avanti? E se fosse successo l'irreparabile?
Non è ammissibile mettere a rischio la sicurezza altrui, era forse una pista?
E poi non rendersene conto, dal racconto sembra che per questa persona lo sbaglio principale era l'impostazione della curva e la giornata sbagliata.

Posso solo dargli ragione sul fatto che un padre può perdere la ragione in certe situazioni.

E poi grazie a questi comportamenti vengono visti male i bikers.

P.S. Voglio credere e spero che questo racconto sia solo per far capire il confine tra una stupidaggine e una tragedia, ma preso dall'emozione ho preferito analizzare il comportamento.
Tutto quello che dici è tanto giusto quanto scontato.
Io oltre alle ovvietà di ciò che sarebbe giusto, ho apprezzato il coraggio di chi ammette (se sia stato lui o sia un altro o sia fantasia poco importa) le proprie responsabilità di fronte a un'enorme sciocchezza che ha fatto.
Che avrebbe dovuto fare diversamente è ovvio, che un momento di stupidità può capitare a tutti forse meno.
Tu non le fai mai le sciocchezze, oppure ti comporti sempre senza macchia e senza paura?
Se sì, buon per te, io ho reso omaggio a chi ha il coraggio di scrivere di una figura di merda e di trarne un insegnamento.
E andiamoci piano con i moralismi, perché come diceva gesù cristo chi è senza peccato scagli la prima pietra o, come dico io, il più pulito c'ha la rogna.
Claudio
 
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bajulera

Biker superis
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Tutto quello che dici è tanto giusto quanto scontato.
Io oltre alle ovvietà di ciò che sarebbe giusto, ho apprezzato il coraggio di chi ammette (se sia stato lui o sia un altro o sia fantasia poco importa) le proprie responsabilità di fronte a un'enorme sciocchezza che ha fatto.
Che avrebbe dovuto fare diversamente è ovvio, che un momento di stupidità può capitare a tutti forse meno.
Tu non le fai mai le sciocchezze, oppure ti comporti sempre senza macchia e senza paura?
Se sì, buon per te, io ho reso omaggio a chi ha il coraggio di scrivere di una figura di merda e di trarne un insegnamento.
E andiamoci piano con i moralismi, perché come diceva gesù cristo chi è senza peccato scagli la prima pietra o, come dico io, il più pulito c'ha la rogna.
Claudio
Hai perfettamente ragione,quanti di noi dopo una ca..ata simile avrebbero avuto il coraggio di ammetterlo?
Non siamo ipocriti e pensiamo a quante volte anche noi abbiamo fatto delle sciocchezze (non solo in mtb ma anche in auto,ecc ecc)e quante volte e' andata bene?
Chiaro che la reazione del padre e' umanamente comprensibile e anzi io forse avrei fatto di peggio ma credo anche io che questo episodio possa essere di vero insegnamento.
 

blucas78

Biker serius
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Tutto quello che dici è tanto giusto quanto scontato.
Io oltre alle ovvietà di ciò che sarebbe giusto, ho apprezzato il coraggio di chi ammette (se sia stato lui o sia un altro o sia fantasia poco importa) le proprie responsabilità di fronte a un'enorme sciocchezza che ha fatto.
Che avrebbe dovuto fare diversamente è ovvio, che un momento di stupidità può capitare a tutti forse meno.
Tu non le fai mai le sciocchezze, oppure ti comporti sempre senza macchia e senza paura?
Se sì, buon per te, io ho reso omaggio a chi ha il coraggio di scrivere di una figura di merda e di trarne un insegnamento.
E andiamoci piano con i moralismi, perché come diceva gesù cristo chi è senza peccato scagli la prima pietra o, come dico io, il più pulito c'ha la rogna.
Claudio

Hai perfettamente ragione,quanti di noi dopo una ca..ata simile avrebbero avuto il coraggio di ammetterlo?
Non siamo ipocriti e pensiamo a quante volte anche noi abbiamo fatto delle sciocchezze (non solo in mtb ma anche in auto,ecc ecc)e quante volte e' andata bene?
Chiaro che la reazione del padre e' umanamente comprensibile e anzi io forse avrei fatto di peggio ma credo anche io che questo episodio possa essere di vero insegnamento.

Non sono saggio come voi ma non sono nemmeno ipocrita, sarò buzzurro e dico quello che mi viene in mente.
In prima battuta mi sono messo nei panni di quel padre, poi mi sono venute in mente fatti accaduti in strada e ha prevalso la rabbia alla ragione. Qui la ragione è giusta perchè è andata bene e forse avrò esagerato con il mio intervento.
Si, anche io sono umano e tante volte sbaglio e tante volte mi è andata bene.
 

Clab04

Biker grossissimus
25/8/08
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Non sono saggio come voi ma non sono nemmeno ipocrita, sarò buzzurro e dico quello che mi viene in mente.
In prima battuta mi sono messo nei panni di quel padre, poi mi sono venute in mente fatti accaduti in strada e ha prevalso la rabbia alla ragione. Qui la ragione è giusta perchè è andata bene e forse avrò esagerato con il mio intervento.
Si, anche io sono umano e tante volte sbaglio e tante volte mi è andata bene.
Non si tratta di essere saggi, ma di come vedere le cose.
Tu hai centrato tutto sulle colpe dell'autore del gesto, che nessuno mette in dubbio.
Io invece ho apprezzato il coraggio di esprimere il punto di vista di chi ce l'ha quella colpa.
Questo coraggio è stato utile sia a te, per ribadire gli errori, sia a me, per coglierne il suggerimento a non trasformare una gita in tragedia per l'idiozia di un momento.
Io non sono nessuno per perdonare, ma sono certo che se quel padre leggesse queste righe lo farebbe.
Ciao
Claudio
 

davide 67

Biker serius
18/12/09
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Ciao ragazzi, ringrazio voi che avete già risposto e quelli che scriveranno in futuro le loro impressioni sul "racconto" del topic.
A onor del vero l'episodio in questione è frutto della mia fantasia, ma scaturito come vi rendete ben conto, da situazione verosimilissima, e non importa più di tanto che si sia in alta montagna o nel sentiero vicino a casa. Detto questo, aggiungo che il contenuto del topic è chiaramente provocatorio per far riflettere su una grande imprudenza del biker, ma anche su una eventuale reazione del padre e controreazione del biker.
La mia grande, questa volta reale, passione è proprio andarmene in montagna per malghe e rifugi in alta quota con la mia fida mtb, e visto che sono padre di due bimbi di 6 e 8 anni, con i quali anche cammino in montagna, potrei per assurdo trovarmi nella situazione descritta con i panni di entrambi i protagonisti.
Da ciò nasce il dualismo del messaggio del testo cose e passioni o persone? : esce vincente il valore della persona, infinitamente vincente se poi si pensa ai bambini.
Certo, le possibili conseguenze tragiche sono portate nel brano all'estremo, ma non scordiamoci che la montagna è famosa anche per tragiche fatalità. Nel FORUM sto "conoscendo" tanta gente intelligente e sensibile, facciamo che l'immagine dei biker in montagna non debba MAI ..... chiedere scusa!! e facciamoci noi garanti di sicurezza nostra e altrui.
Grazie a tutti, Davide.
 

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