Il terrazzino

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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ZioPython

Biker assatanatus
19/11/02
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Costa Etrusca
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Ottobre 2002
Basta con il lavoro per oggi; la 24h di Finale è vicina e mi serve un faretto per la notte. Apro Google, cerchiamo "mtb faro"….e voilà una sfilza di link; la scelta è ampia, boh, prendiamo questo MTB-Italia.
Guarda qui, guarda là, sto per uscire da questo mondo virtuale, ma si vai mi registro al forum, anche se non so esattamente cosa sia..
Python, che nick del cavolo, ma è il primo che viene in mente, nome di battaglia urlatomi nelle orecchie dall'amico nei viottoli in discesa più adrenalinici….VAI PITONNNNN!!!

Aprile 2004
Le 16, devo uscire dall'ufficio, ho il treno che mi porta via per lavoro.
Saluto da dietro il monitor i nuovi amici del forum, sigle sconosciute fino a poco tempo fa, molti volti diventati familiari oggi.
Scorre verso sud il treno, conciliante per il sonno; scorrono i cipressi che da San Guido alti e schietti vanno in duplice filare….
In cima alle colline che accarezzano il cielo, azzurro la mattina, rosso fuoco la sera, a 500 metri d'altezza di fronte al mare, imperscrutabile da chi non lo sa, sta il mio terrazzino di roccia.
Un puntino di granito chiaro in mezzo al verde.
Accovacciato nel sedile della carrozza del treno la palpebra si abbassa lentamente……

Poso la bici, ieri giallo Modena oggi verde ramarro; i soliti passi, la solita pietra, il solito panorama mai uguale però.
Silenzio, vero rumore di silenzio.
Sole in faccia sempre, ti scalda in inverno, ti cuoce in estate.
Lì in cima, con i primi chilometri sottostanti che non devono essere cambiati di molto dai tempi degli Etruschi, con il blu del mare in lontananza, chiudere gli occhi è immaginare un sorriso lontano, ma così vicino; è sognare e ricordare.
Sentire l'angelo più vicino; quell'angelo con gli occhi azzurri sbigottiti davanti alla mia prima mtb……

A: oh cos'è quest'aggeggio?
Pyt: è la mia nuova bici.
A: Mah! O come fai a starci tutto sdraiato?
Pyt: un lo so, l'ho presa ieri; e c'ha sette velocità dietro e tre davanti, è un LX.
A: "Elle" che??
Pyt: è il nome del cambio, lo chiamano così.
A: ah! Ma dove ci vai, sul lungomare?
Pyt: No, per la macchia; dice va anche in montagna. Mountain bike vuol dire bicletta da montagna.
A: E' si, muntanbuche…se vai per la macchia hai voglia di buche. Ma in terra c'è duro, occhio ai denti! Ma quanto costa un aggeggio così?
Pyt: ehm…abbastanza!
A: La mia costò meno, quanto non me lo ricordo, ma di sicuro meno. E c'ha i freni a bacchetta, ed è di ferro pieno. Quella non si rompe, ci andavo a lavoro tutte le mattine, acqua, grandine sole o vento e io pedalavo.
Il tu babbo c'è andato a scuola. Quando nevicava gli metteva le catene, col fil di ferro. Quante boccate c'ha preso!

Un refolo di vento mi fa riaprire gli occhi un po’ umidi. Non lo vedo ma lo sento vicino il mio angelo.
E' cambiata la luce, il colore del bosco ha cambiato tonalità, le ombre allungate….

F: Quanto c'è ad arrivare a questo punto panoramico.
Pyt: Poco dai, pedala, non mollare.
F: Si poco, come la prima discesa che ho fatto con te; era ritta come la targa di una macchina!!!
Pyt: Esagerato! C'è poco veramente, non ci porto mica tutti quassù, sei un privilegiato.
F: Privilegiato una seg@! Sto schiantando. Guarda come sudo, gocciolo che sembro un ghiacciolo di luglio al sole!
Pyt: posa la bici, siamo al terrazzino.
F: Si, ora c'hai l'attico quassù!
Alcuni istanti di assoluto silenzio
F: bello, grazie!
Pyt: Grazie di che? non ti ho mica portato in braccio, sei salito con la tua bici…si insomma bici "codesto coso" a due ruote un po’…ma sono tonde le ruote? Mi sembrava che scorressero poco in salita…
Una sonora risata ruppe quel silenzio irreale.
F: Sto bene qui…è quasi meglio di una trombata venuta male!
Pyt: Come sei poetico oggi, laurea ad honorem in lettere! Non è che l'acido lattico ti è entrato anche fra i neuroni del cervello con lo sforzo in salita??

Si alternano i compari quassù; si è alternata la bici, prima rigidissima, poi front, poi full. Mai con una messa a punto perfetta e maniacale, però sempre un cavallo di metallo da strigliare in salita e domare in discesa. Apparentemente senza un'anima, ma che ti fa scavare nell'anima.



..... uno scossone, il treno rallenta, uff che sonno, devo scendere comunque, sono arrivato.
Stazione, casino la prima parola che mi viene in mente; c'è veramente un gran casino.
E' quasi buio, barboni, accattoni, gente strana che girovaga. Questi si che hanno una bella salita tutte le mattine da affrontare; e un'altra la mattina dopo e la discesa non sempre c'è.
Un sorriso ebete in doppiopetto blu, da un manifesto gigante sembra prendersi gioco di loro.
Cammino lentamente, mentre intorno è tutto un movimento frenetico…..
 

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