Spiego il perchè della domanda.
Ho iniziato da poco ad andare in MTB, e sono arrivato ai 42km spingendo(nei limiti delle mie possibilità di non attualmente allenato) però sono fermo da 12gg per un risentimento all'achilleo sx e domani ritiro l'esito della RM da sottoporre al mio ortopedico di riferimento a Roma.
Attualmente l'achilleo sx è perfettamente normale, è rientrato quel po' di edema che avevo e sono riaffiorate le vene sottopelle, quindi è in una condizione utilizzabile.
Sempre più le persone che conosco mi consigliano di montare scarpe e pedali SPD, soprattutto per avere un corretto punto fermo del cinematismo bio-meccanico di caviglia-ginocchio-anca e relative inclinazioni corrette dell'arto.
Nella mia ricerca del "perchè ho avuto questo risentimento?" ho scoperto che dopo l'intervento alla tibia SX con placca e 13 viti 13 anni fa, la tibia sx è più lunga della dx di 5 millimetri, questo molto probabilmente ha portato, nonostante la corretta posizione in sella, ad una iperestensione del tallone sx verso il basso nel momento del punto morto inferiore della pedalata(cosa che non è avvenuta al piede-tendine destro)
Mercoledi prossimo ho prenotato una visita baropodometrica per valutare come cammino e per misurare con estrema cura e precisione le distanze ginocchio-pianta di entrambe le gambe.
Qualora questa misura si rivelasse esatta, ovvaro tibia sx più lunga della dx di 5mm, sarebbe possibile, invece di mettere una soletta nella scarpa, spessorare le tacchette sotto la scarpa e/o gli attacchi sul pedale, in modo da alzare di 5mm totali l'altezza del piede dx per pareggiare col sx?
ps: il problema è sorto solo con la bici, sono anni che cammino (no corsa) anche 10-12km più volte la settimana e non ho mai avuto nessun fastidio.
Grazie
Ho iniziato da poco ad andare in MTB, e sono arrivato ai 42km spingendo(nei limiti delle mie possibilità di non attualmente allenato) però sono fermo da 12gg per un risentimento all'achilleo sx e domani ritiro l'esito della RM da sottoporre al mio ortopedico di riferimento a Roma.
Attualmente l'achilleo sx è perfettamente normale, è rientrato quel po' di edema che avevo e sono riaffiorate le vene sottopelle, quindi è in una condizione utilizzabile.
Sempre più le persone che conosco mi consigliano di montare scarpe e pedali SPD, soprattutto per avere un corretto punto fermo del cinematismo bio-meccanico di caviglia-ginocchio-anca e relative inclinazioni corrette dell'arto.
Nella mia ricerca del "perchè ho avuto questo risentimento?" ho scoperto che dopo l'intervento alla tibia SX con placca e 13 viti 13 anni fa, la tibia sx è più lunga della dx di 5 millimetri, questo molto probabilmente ha portato, nonostante la corretta posizione in sella, ad una iperestensione del tallone sx verso il basso nel momento del punto morto inferiore della pedalata(cosa che non è avvenuta al piede-tendine destro)
Mercoledi prossimo ho prenotato una visita baropodometrica per valutare come cammino e per misurare con estrema cura e precisione le distanze ginocchio-pianta di entrambe le gambe.
Qualora questa misura si rivelasse esatta, ovvaro tibia sx più lunga della dx di 5mm, sarebbe possibile, invece di mettere una soletta nella scarpa, spessorare le tacchette sotto la scarpa e/o gli attacchi sul pedale, in modo da alzare di 5mm totali l'altezza del piede dx per pareggiare col sx?
ps: il problema è sorto solo con la bici, sono anni che cammino (no corsa) anche 10-12km più volte la settimana e non ho mai avuto nessun fastidio.
Grazie