Finalmente, dopo 30 giorni di astinenza, sono riuscito a rimettere il sedere...ma soprattutto le OO sulla sella!!!
Con gran coraggio mi avvio in solitaria a Monte Cavo. Partenza dalla solita Foresta e arrivo in vetta per fare la prima discesetta. Tutto bardato e con il casco integrale, attendo maniacalmente che scatti lo zero sul cronometro e parto, alla velocità di un bradipo, per affrontare il corto sentiero che Mariuzzi definisce "veramente flow". Purtroppo in me di flow non c'è nulla e ogni sassetto rappresenta uno spavento, supero indenne due piccole scivolate della gomma anteriore ed evito accuratamente il salto che piace tanto a Mariuzzi. Più avanti mi imbatto nell'ultima cunetta che affronto spavaldo volando ad almeno 3 cm da terra con ambedue le ruote...un successone!!!
Tempo di percorrenza: poco più di un minuto!!!
Bello gasato decido di riaffrontare con maggior consapevolezza il single track e dopo una risalita col casco integrale che mi ha fatto bollire il cervello, mi ritrovo al "cancelletto di partenza". Attendo ancoa una volta che il cronometro segni lo zero e riparto alla grande. Mi accorgo subito di non aver abbassato la sella e il goffo tentativo di abbassare il mitico KS con la solita levetta sotto la sella, per poco non si trasforma in dramma. Superato il momento difficile mi "fiondo" alla grande sulle splendide curve con sponda. Sulla curva più intrigante mi esibisco nella mia specialità..."il drittone" con blocco della bici e ripartenza da fermo. Sulla cunetta finale fallisce in tentativo di replicare il "droppone" da 3 cm e sento che solo la ruota anteriore si solleva da terra di almeno 7 mm. Tempo finale identico al primo...l'esperienza non ha pagato.
Ora che mi sono bello riscaldato mi risparo la salita col casco in testa e arrivo ad affrontare il mitico 4 più spavaldo che mai. Mi butto subito sulla discesa a sinistra che stavolta mi sembra meno difficile del solito e mi convinco di essere proprio in grande forma. Invece ho solo sbagliato strada e me ne accordo subito perchè il sentiero era lungo solo 20 metri e risbucava sulla strada asfaltata. Depresso dalla mia instancabile fantozzaggine, decido di risalire a spinta pur di non rifarmi l'asfalto col casco in testa. Finalmente trovo l'ingresso vero, mi butto senza pensarci troppo, la gomma posteriore gonfiata a 4 bar inizia una derapata selvaggia. Arrivo al punto fatale, la curva stretta a sinistra e sgarrupone da affrontare senza pensarci...e infatti non ci ho proprio pensato..a farlo. Però almeno gli ho preso le misure e dopo aver verificato al millimetro tutte le altezze dei vari sassi da affrontare ho detto "stavolta te sei salvato, la prossima volta me te magno". Seguiranno altri 2 passaggi difficilissimi da affrontare a piedi con le FIVE-TEN che sulla terra non tengono nulla. Alla fine mi fermo a riprendere fiato e riparto umiliato come sempre per la parte finale del 4, bella bella bella. Il tratto successivo invece non è più alberato e sembra un'autostrada sterrata da affrontare comunque con una certa attenzione. Arrivo alla macchina dopo un giretto di poco più di 10 km e 1 ora e 45 minuti circa. Anche stavolta mi sento Fantozzi...ma tanto tanto felice di essere tornato in bici!!!!
Con gran coraggio mi avvio in solitaria a Monte Cavo. Partenza dalla solita Foresta e arrivo in vetta per fare la prima discesetta. Tutto bardato e con il casco integrale, attendo maniacalmente che scatti lo zero sul cronometro e parto, alla velocità di un bradipo, per affrontare il corto sentiero che Mariuzzi definisce "veramente flow". Purtroppo in me di flow non c'è nulla e ogni sassetto rappresenta uno spavento, supero indenne due piccole scivolate della gomma anteriore ed evito accuratamente il salto che piace tanto a Mariuzzi. Più avanti mi imbatto nell'ultima cunetta che affronto spavaldo volando ad almeno 3 cm da terra con ambedue le ruote...un successone!!!
Tempo di percorrenza: poco più di un minuto!!!
Bello gasato decido di riaffrontare con maggior consapevolezza il single track e dopo una risalita col casco integrale che mi ha fatto bollire il cervello, mi ritrovo al "cancelletto di partenza". Attendo ancoa una volta che il cronometro segni lo zero e riparto alla grande. Mi accorgo subito di non aver abbassato la sella e il goffo tentativo di abbassare il mitico KS con la solita levetta sotto la sella, per poco non si trasforma in dramma. Superato il momento difficile mi "fiondo" alla grande sulle splendide curve con sponda. Sulla curva più intrigante mi esibisco nella mia specialità..."il drittone" con blocco della bici e ripartenza da fermo. Sulla cunetta finale fallisce in tentativo di replicare il "droppone" da 3 cm e sento che solo la ruota anteriore si solleva da terra di almeno 7 mm. Tempo finale identico al primo...l'esperienza non ha pagato.
Ora che mi sono bello riscaldato mi risparo la salita col casco in testa e arrivo ad affrontare il mitico 4 più spavaldo che mai. Mi butto subito sulla discesa a sinistra che stavolta mi sembra meno difficile del solito e mi convinco di essere proprio in grande forma. Invece ho solo sbagliato strada e me ne accordo subito perchè il sentiero era lungo solo 20 metri e risbucava sulla strada asfaltata. Depresso dalla mia instancabile fantozzaggine, decido di risalire a spinta pur di non rifarmi l'asfalto col casco in testa. Finalmente trovo l'ingresso vero, mi butto senza pensarci troppo, la gomma posteriore gonfiata a 4 bar inizia una derapata selvaggia. Arrivo al punto fatale, la curva stretta a sinistra e sgarrupone da affrontare senza pensarci...e infatti non ci ho proprio pensato..a farlo. Però almeno gli ho preso le misure e dopo aver verificato al millimetro tutte le altezze dei vari sassi da affrontare ho detto "stavolta te sei salvato, la prossima volta me te magno". Seguiranno altri 2 passaggi difficilissimi da affrontare a piedi con le FIVE-TEN che sulla terra non tengono nulla. Alla fine mi fermo a riprendere fiato e riparto umiliato come sempre per la parte finale del 4, bella bella bella. Il tratto successivo invece non è più alberato e sembra un'autostrada sterrata da affrontare comunque con una certa attenzione. Arrivo alla macchina dopo un giretto di poco più di 10 km e 1 ora e 45 minuti circa. Anche stavolta mi sento Fantozzi...ma tanto tanto felice di essere tornato in bici!!!!