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il percorso a due passi da casa

thecek

Biker novus
3/6/11
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padova
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Salve a tutti, io sono nuovo di queste zone e volevo condividere con voi la mia esperienza di oggi.
A volte si cerca il percorso impossibile, alla ricerca di panorami incredibili.
Certo, la soddisfazione è enorme, ma lo sono anche il dispendio di energie, mezzi e denari.
Non sempre, per svariati motivi, è possibile realizzare tali escursioni. A volte bisogna accontentarsi. Ma anche accontentandosi è possibile trovare sentieri interessanti. E' il caso di cui vi voglio raccontare.
Dopo un tour massacrante di esami universitari sono riuscito a ricavarmi qualche giorno di riposo, troppo poco tempo per delle ferie degne del nome, troppo tempo per stare a casa senza far niente.
Ovviamente la scelta è ricaduta su un bel giretto in bici. Ma dove andare?
Dalle mie parti non c'è molto e gli argini alla fine sono sempre la solita storia.
Ma c'è argine e argine.
A qualche chilometro da casa mia passa il (o la) Brenta. Mi sono caricato la bici in macchina, riempito lo zaino con le solite cose e via..
Ho dovuto ripiegare sull'auto perchè altrimenti mi sarebbe toccato fare una quarantina di minuti su asfalto trafficatissimo, e non mi sembrava il caso.
Fatto sta, ho iniziato il mio giro, programmato per modo di dire la sera prima.
Sarà stato il sole, sarà stato il periodo di clausura precedente o quello che è, mi pareva di essere un bambino alle giostre.
Ho ritrovato la pace e la tranquillità che solo la natura ti può dare.
Non c'erano auto, non c'era gente...Solo. L'unico incontro sono stati dei ragazzi che stavano andando a pesca.
L'ambiente è uno dei migliori della zona. In pianura, si sa, difficilmente si trovano paesaggi indisturbati. Ormai l'unico verde sono i campi coltivati.
In questo caso la rete natura 2000 è servita a qualcosa.
Il percorso che ho seguito si snoda attraverso un dedalo di passaggi, stradine, sentieri che costeggiano il fiume.
Alcuni esposti a ridosso della sponda, altri addentrati nel fitto bosco ripariale, altri ancora attraverso ampie radure o boschetti ombrosi.
Ce n'era per tutti i gusti, dalla stradina in ghiaino ai sentieri tortuosi pieni di salti e discese adrenaliniche. Certo niente di iper tecnico, ma quanto basta per divertirsi.
Peccato che alcuni tratti erano difficilmente praticabili a causa del fango formatosi a seguito delle recenti piogge.
Comunque, man mano che andavo avanti, più cresceva la voglia di proseguire e di allungare il percorso.
Partito con l'idea di fare un giretto di un'oretta alla fine sono stato fuori due ore e mezza, con varie soste per scattare qualche foto e osservare il paesaggio.
Per mia fortuna il Brenta oggi era limpidissimo, veniva voglia di tuffarsi dentro.
La zona delle vecchie cave di sabbia, pur con i resti delle escavatrici ormai in disuso, sembrava quasi pentita di aver oltraggiato l'ambiente. Era silenziosa. Molti anni fa, quando ancora era attiva, sicuramente sarebbe stato diverso. Pareva che tutto il clangore dei macchinari si fosse appena fermato. Immobile.
Anche negli altri tratti tutto sembrava si fosse arrestato. I campi adiacenti erano taciturni, non c'erano trattori a rivoltare il terreno o a sfalciare le piante. Solo lo scorrere delle ruote sui sassi, le rane nelle pozze e gli uccelli nascosti fra le chiome degli alberi appena mossi dal vento.
Non pareva neanche vero. Se non avessi le foto direi di aver sognato.

In conclusione, tutto questo per dire che spesso basta poco. Riprendere il contatto con la natura e con noi stessi è fondamentale per non perdersi nel caos odierno.
Tutto è veloce, i ritmi sono insostenibili, i rapporti interpersonali diventano pesanti. Oneri, doveri, preoccupazioni portano a dimenticare le cose più importanti.
Sarebbe bene farlo sempre, ma almeno una volta ogni tanto bisogna trovare un pò di pace. A volte è proprio dietro l'angolo.

Ecco qualche foto. Scusate la pessima qualità.



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Per chi fosse interessato il percorso che ho seguito parte dal ponte di Carturo (Piazzola sul brenta) verso Grantorto, arrivati alle vecchie cave si torna indietro scegliendo qualsiasi fra i vari sentieri e si prosegue verso Curtarolo. In questa direzione ci sono dei sentieri segnalati ma ce ne sono altrettanti che meritano di essere percorsi. Io consiglio di andare un po' ad occhio, senza perdersi ovviamente.
Poi si ritorna indietro attraversando il centro di Carturo da dietro il cimitero.
Sfortunatamente non ho tracce su mappe o gps.

PS. spero di aver beccato la sezione giusta per scrivere stà pappardella..
 

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