Era da qualche tempo che mi frullava in testa, ma visto l'avvicinarsi della polvere invernale martedì mi sono deciso e, prendendomela comoda, alle 8 bici in macchina e via.....destinazione ponte del Tartano.
Temperatura 5 gradi ( comunque la braca corta è d'obbligo vista la certezza di essere poi riscaldato dalla salita) e nebbiolina da inizio novembre mi accompagnano nei primi chilometri sulla ciclabile
poi si inizia ad intravedere qualche raggio di sole
che mi dà la certezza di avere imbroccato la giornata giusta.....
A Fusine inizia il calvario agrodolce della risalita lungo la Valmadre
niente di particolarmente ostico, però 20 chilometri si faranno sentire......
Cavalli al pascolo in alta Valmadre.......
Lassù in alto la mia meta........
Salendo, alle mie spalle prima il Disgrazia.....
poi la testata della Valmalenco mi osservano da lontano
In alto il Passo di Dordona, sfigurato dai cavidotti che, come infinite cannucce, consentono alle avide fauci della Metropoli di succhiare la nostra acqua trasformata in energia....
poi, dopo il rifugio Dordona, eccomi al bivio tra l'agognata meta e la terribile e misteriosa Terra dei Senzaesse....
dove leggenda narra che i Guardiani di Potalandia durante i loro riti a base di funghi allucinogeni,
abbiano un comportamento poco simpatico nei confronti degli stranieri che si avventurano oltreconfine...
Vabbè, proseguo scambiando il favore alla mia bike...
e, dopo una breve sosta presso un laghetto senza nome.....
ed un ultimo sguardo verso il Passo di Dordona....
arrivo al culmine della salita...
e lo sguardo si allarga su nuovi orizzonti...
Pausa, respiri profondi, la vista che si bea dell'orizzonte, sguardo al cellulare per capire che sì, sono solo e felice, un occhio al cielo per seguire due poiane che lente si innalzano verso il sole e poi protezioni, sella bassa e giù, dove la fatica si stempera nell'adrenalina...
e sempre più giù, verso la Valle che mi attende caotica.....
e dopo una lunga discesa e troppi voli, girarsi e già provare nostalgia per quel che è appena stato...
una birra veloce e ancora giù, verso il fumoso fondovalle....
lungo l'antica mulattiera.....
e arrivare in fondo con un gioiello in più nel mio personale tesoro e la certezza che la rifarò e spero che ci sia qualcuno con me a condividere questo fantastico giro....
Alcuni dati: distanza 52 chilometri, dislivello 2150 metri, tempo impiegato 5 ore + 45 minuti portage (o bondage??? ) , salita duretta, discesa impegnativa fino ad Arale poi larga sterrata, asfalto fino a Campo e poi alcune varianti meglio descritte qui: http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=188748
Temperatura 5 gradi ( comunque la braca corta è d'obbligo vista la certezza di essere poi riscaldato dalla salita) e nebbiolina da inizio novembre mi accompagnano nei primi chilometri sulla ciclabile
poi si inizia ad intravedere qualche raggio di sole
che mi dà la certezza di avere imbroccato la giornata giusta.....
A Fusine inizia il calvario agrodolce della risalita lungo la Valmadre
niente di particolarmente ostico, però 20 chilometri si faranno sentire......
Cavalli al pascolo in alta Valmadre.......
Lassù in alto la mia meta........
Salendo, alle mie spalle prima il Disgrazia.....
poi la testata della Valmalenco mi osservano da lontano
In alto il Passo di Dordona, sfigurato dai cavidotti che, come infinite cannucce, consentono alle avide fauci della Metropoli di succhiare la nostra acqua trasformata in energia....
poi, dopo il rifugio Dordona, eccomi al bivio tra l'agognata meta e la terribile e misteriosa Terra dei Senzaesse....
dove leggenda narra che i Guardiani di Potalandia durante i loro riti a base di funghi allucinogeni,
abbiano un comportamento poco simpatico nei confronti degli stranieri che si avventurano oltreconfine...
Vabbè, proseguo scambiando il favore alla mia bike...
e, dopo una breve sosta presso un laghetto senza nome.....
ed un ultimo sguardo verso il Passo di Dordona....
arrivo al culmine della salita...
e lo sguardo si allarga su nuovi orizzonti...
Pausa, respiri profondi, la vista che si bea dell'orizzonte, sguardo al cellulare per capire che sì, sono solo e felice, un occhio al cielo per seguire due poiane che lente si innalzano verso il sole e poi protezioni, sella bassa e giù, dove la fatica si stempera nell'adrenalina...
e sempre più giù, verso la Valle che mi attende caotica.....
e dopo una lunga discesa e troppi voli, girarsi e già provare nostalgia per quel che è appena stato...
una birra veloce e ancora giù, verso il fumoso fondovalle....
lungo l'antica mulattiera.....
e arrivare in fondo con un gioiello in più nel mio personale tesoro e la certezza che la rifarò e spero che ci sia qualcuno con me a condividere questo fantastico giro....
Alcuni dati: distanza 52 chilometri, dislivello 2150 metri, tempo impiegato 5 ore + 45 minuti portage (o bondage??? ) , salita duretta, discesa impegnativa fino ad Arale poi larga sterrata, asfalto fino a Campo e poi alcune varianti meglio descritte qui: http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=188748