Oggi, sabato 10 ottobre 2009, per la prima volta ho fatto una discesa in bici. Non sono mai andato in bici in un bosco prima di oggi. E ho quasi 40 anni...
Come ho scritto in altri posti, vado in moto da enduro e qualcosa mi è servito oggi, ma devo ammettere che è un'altra cosa, soprattutto per i pesi ridotti e quindi il diverso attrito in frenata.
Mi sono cappottato un paio di volte in avanti, nonostante un freno anteriore non ben spurgato che di fatto non frenava e andava a battuta sulla manopola.
Ma i gradini in discesa e tornanti li ho fatti sulle pedane (ops, pedali...), e mi sono comportato benino. I salti li ho evitati quasi tutti, ma non credo che passerà molto prima che li provi.
Ero fra Superga e Rivodora, su un sentiero di quelli battuti da Tano e i suoi. E infatti proprio con loro sono salito, solo per un paio di volte per mancanza di tempo, avendoli incontrati a Rivodora in piazza.
Li ringrazio qui per l'accoglienza e la pazienza, in particolare di Tano che mi ha accolto sul suo furgone, e di Marco, un ragazzo sardo, che si buttava giù da quel sentiero con una bici da xc, con escursione non più di 100 mm sulla forcella, con cui ho fatto entrambe le discese.
Ovviamente come supponevo sono stato preso per il culo (con garbo però) per l'esagerazione delle mie protezioni. Ma io vengo dalle moto...
La prossima volta ginocchiere meno complicate delle Asterisk, scarpe meno pesanti degli stivaletti da pit bike, e una pettorina più traspirante di quella ad aria, leggera sì, ma simil-muta da sub.
Sono dei vostri, sono dei vostri.
Sapevo che mi sarebbe piaciuto, ma non credevo che sarebbe stato così istintivo, così "nelle mie corde".
Non che sia capace beninteso, ma sicuramente volenteroso...
E il primo pietrone l'ho usato come trampolino, pure io, come uno di voi. E ho saltato, solo una volta, ma ho saltato.
Bellissimo.
Come ho scritto in altri posti, vado in moto da enduro e qualcosa mi è servito oggi, ma devo ammettere che è un'altra cosa, soprattutto per i pesi ridotti e quindi il diverso attrito in frenata.
Mi sono cappottato un paio di volte in avanti, nonostante un freno anteriore non ben spurgato che di fatto non frenava e andava a battuta sulla manopola.
Ma i gradini in discesa e tornanti li ho fatti sulle pedane (ops, pedali...), e mi sono comportato benino. I salti li ho evitati quasi tutti, ma non credo che passerà molto prima che li provi.
Ero fra Superga e Rivodora, su un sentiero di quelli battuti da Tano e i suoi. E infatti proprio con loro sono salito, solo per un paio di volte per mancanza di tempo, avendoli incontrati a Rivodora in piazza.
Li ringrazio qui per l'accoglienza e la pazienza, in particolare di Tano che mi ha accolto sul suo furgone, e di Marco, un ragazzo sardo, che si buttava giù da quel sentiero con una bici da xc, con escursione non più di 100 mm sulla forcella, con cui ho fatto entrambe le discese.
Ovviamente come supponevo sono stato preso per il culo (con garbo però) per l'esagerazione delle mie protezioni. Ma io vengo dalle moto...
La prossima volta ginocchiere meno complicate delle Asterisk, scarpe meno pesanti degli stivaletti da pit bike, e una pettorina più traspirante di quella ad aria, leggera sì, ma simil-muta da sub.
Sono dei vostri, sono dei vostri.
Sapevo che mi sarebbe piaciuto, ma non credevo che sarebbe stato così istintivo, così "nelle mie corde".
Non che sia capace beninteso, ma sicuramente volenteroso...
E il primo pietrone l'ho usato come trampolino, pure io, come uno di voi. E ho saltato, solo una volta, ma ho saltato.
Bellissimo.