Il (gran) Paradiso non può attendere.

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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fiore

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Ranica (BG)
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Terzo giorno, ultima tappa del giro, ore 16.30, valle delle Meyes, siamo in cerca del sentiero per il Manteau, sappiamo che c'è ancora da spingere per un'oretta sia in salita che in discesa; qualcuno nn ci vuol credere e cerca (operazione inutile, la cartina parla chiaro…) disperatamente di trovare un sentiero che si butti a valle e ci permetta di chiudere finalmente questo splendido tour.
Fabrizio tra il serio e il faceto,: "ragazzi sapete cosa vi dico ? siete matti, nn verrò più con voi"
Si percorre quanto previsto, giunti a Valsavaranche dopo un'ubriacante discesa ancora Fabry: "ragazzi, dove andiamo la prossima ??"
E' in questo mutamento d'opinione che si può riassumere un po l'essenza di questo giro, e anche della mtb, ti fa imprecare mentre vai in salita (a volte anche in discesa) ma quando raggiungi la meta quotidiana dimentichi tutta la fatica fatta precedentemente.

Si parte da BG mercoledì sera, io Fabrizio e Sergio (Malve per il forum) seguiti da Piero, Roby e Mario sul furgone che trasporta i ns amati cavalli d'acciaio (o meglio d'alluminio…); Paolo e Vena ci raggiungeranno direttamente a Pont la mattina successiva.

Accompagnati dalla musica dei Pink Floid c'impantaniamo nella solita coda della tangenziale di MI !!….è qui che incominciamo a desiderare il più velocemente possibile di lasciare quest'inferno per raggiungere la meta prefissata.

A Villeneuve sbagliamo strada !!!
Partiamo bene !!...se sbagliamo su di una statale asfaltata chissà quando saremo a quota 3000 su di un sentiero, magari anche con la nebbia !!!
Una gentile donzella, mostrando il suo ombellico incurante del freddo, ci riporta sulla retta via verso Pont.

La salita da Villeneuve a Pont è l'antipasto di quello che vedremo nei giorni successivi: "guarda, una volpe....guarda, un'altra ", insomma prima di arrivare a Pont 3 volpi c'attraversano la strada sfruttando le luci della nostra auto.

Giunti all'albergo una birra prima di dormire è la giusta camomilla per dei veri biker; la signora che ci serve scrutandoci sommariamente identifica già il vero biker: Roby, il camoscio umano, meno di 60Kg di carne-muscoli-nervi !!!…troppo facile, bisognerebbe fargli provare a portare a spasso 80 e + Kg !!
Mi consola il fatto di essere stato paragonato agli altri.
"Dove andate domani ?" ci fa la signora, "al Col Lauson e poi a Cogne" rispondiamo….."è impossibile, non ce la farete…"
Andiamo a nanna un po preoccupati ma anche convinti che chi non ha mai provato a pedalare non può capire, nel bene e nel male, quanto un percorso sia fattibile oppure no….

L'aria frizzante figlia dei 6° gradi mattutini, accoglie le faccione stralunate di 8 biker assonnati ma pronti a partire per l'avventura.
Piero al telefonino: "..si, pronto...ciao, sono Piero, ascolta non riesco a venire al lavoro oggi perchè mi son preso uno strappo e non riesco a muovermi...più tardi vado dal fisioterapista ..." !!
Il cielo sembra non prometta niente di buono ma confortati dalle previsioni meteo (azzeccate questa volta) partiamo fiduciosi.
La salita nel bosco, dopo un primo tratto impraticabile, diventa via-via piacevole e pedalabile, le forze sono da centellinare, il percorso è lungo, un tappeto di aghi di pino scricchiolando sotto le ruote fa da sottofondo alle ns pedalate.
Raggiungiamo la cappelletta a quota 2300m con il cielo che si è liberato completamente dalle poche nuvole che lo invadevano, già ci si sente appagati ma, illusi, non sappiamo cosa c'aspetta.
Raggiunta un’ampia vallata ecco apparire ai nostri occhi le prime avanguardie dei veri padroni del parco: gli stambecchi !!
Ce ne sono a decine, addirittura un bel maschione si piazza sul sentiero davanti a Malve sbarrandogli la strada, sembra che c'accolga e c'avvisi che siamo in casa sua e quindi ci dica "comportatevi bene".
Mi vien da pensare: se l'uomo fosse meno stupido e irrispettoso dell'ambiente che lo circonda ogni posto sarebbe "la casa di tutti", e non ci sarebbe bisogno d'istituire parchi o riserve varie per dare un'abitazione a questi poveri animali.

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Accompagnati dal fischio delle marmotte e dal piacevole rumore delle cascatelle e torrentelli vari c'alziamo di quota su questa carrareccia reale fatta costruire 150 anni orsono, dalla dinastia dei Savoia, per soddisfare la passione alla caccia di Vittorio Emanuele II.
Cominciamo a scrutare l'orizzonte in cerca del famigerato (in quanto per 300m di disliv. non pedalabile) Col Lauson.
"E' quello..., no è più a sud.....è quell'altro passo.....non può essere, si parla di pietre....", togliere dallo zaino la cartina e fugare ogni dubbio non ne abbiamo voglia perchè vorrebbe dire interrompere questo lento piacevole peregrinare verso il primo obbiettivo del raid.
E' lui (Lauson) che ad un certo punto fuga ogni dubbio comparendo all'improvviso davanti a noi !!
E' in cima ad una pietraia dopo 300m di dislivello !!!....sembra che c'inviti a salire e ci trascini verso di lui ma non è così !!!
Allungasse una mano in nostro aiuto non la rifiuteremmo, anzi...., ma, come tutti gli altri escursionisti che sono passati prima di noi, dobbiamo sudare le classiche 7-8 camicie, canottiere magliette isomma un armadio d'abbigliamento prima di raggiungerlo !!!
Lo scollinamento ripaga le 5-6 ore di salita......ora lo spazio è per i fotografi, un susseguirsi di click echeggia nell'aria, la temperatura è ottimale, soddisfatti ci tuffiamo sul sentiero che scende al rifugio Sella; il primo pezzo bike a mano, meglio non rischiare, poi finalmente liberiamo la nostra anima discesista e dopo uno spettacolare singol-track raggiungiamo il rif. Q. Sella dove troviamo Roby, Malve, Mario e Piero che già si sono rifocillati alla meglio.
Tempo anche per gli altri c'è, quindi via con una fetta di torta, una birra e un bel caffè.
Sappiamo che il sentiero che scende a Cogne è interroto, sappiamo che la deviazione è ripida, chiediamo al rifugista se è pedalabile.
Risposta: "...si è in piedi, ma i freni li avete ??...usateli !!!"
Cos'è un incoraggiamento o un allertameto ??!!...boh....non possiamo fare altro che scendere...via, si parte, i canali di scolo dell'acqua messi di traverso sul sentiero c'impediscono di fare tutto il tragitto in sella, lo percorriamo, un po a piedi..., anche la deviazione e dopo un apio di forature raggiungiamo felici la Valnontey.
Nell'albergo per la suddivisione dei posti letto usiamo l'unità di misura "decibel"; chi russa di più viene isolato, l'unica camera ad un posto letto tocca (sondaggio democratico) a Fabrizio.
La cena ci lascia un poco delusi, niente pastasciutta ma solo minestrone d'orzo !!!,la maggior parte degli 8 quando è a casa si rifiuta di mangiarlo, questa sera fa pure il bis !!!
Disquisiamo con l'albergatore di mtb, chiediamo se sa qualcosa dei divieti d'accesso alle mtb all'interno del parco, ci dice che è tutta colpa di "una biker imbecille" che si è fatta male su di un sentiero, si è rivalsa contro l'ente parco e questi per evitare rogne future ha messo i divieti.
Conclusione dell'albergatore: se non è capace d'andare in mtb certa gente è meglio che stia casa !!
Ci trova d’accordo, siamo dell’idea che chi va in montagna a piedi in bici o con gli sci, debba conoscere i rischi a cui va incontro, deve essere quindi preparato fisicamente e mentalmete e inoltre essere consapevole che deve fare affidamento solo sulle proprie forze.

La mattina seguente scendiamo nel garage dell'albergo e troviamo la bike di Sergio forata (no, non è un sabotaggio..), si perde un po’ di tempo per sistemare anche una ruota della bici di Venanzio e poi all'alba delle 9,30 si parte.
Oggi ci aspetta una tappa dura (le altre due sono passeggiate forse ??!!), ma sopratutto abbiamo l'obbligo di arrivare a Pont Canavese dove ci aspetta alle 18,30 il pulman che ci deve portare a Ceresole Reale.
Tentenniamo ancora un po’ a Cogne ma Malve ci riporta subito alla realtà : "ragazzi, andiamo perché abbiamo il pulman stasera e rischiamo di perderlo..."
OK....andiamo verso Lillaz, al primo strappo Paolo, Fabry e Vena iniziano l'opera di svestizione, lo splendido vallone dell'URTIER si lascia percorrere abbastanza dolcemente da uno sterrato lungo una quindicina di Km.
La meteo anche oggi è dalla nostra, le previsioni danno un peggioramento nel pomeriggio (speriamo sbaglino), intanto ci godiamo questo sole buttando l'occhio in lontananza.
Vediamo un pezzo di Gran Paradiso, il Col Lauson valicato ieri (però !!!...), saliamo, il + a spinta, verso la Finestra di Champorcher dove c'accoglie la nebbia !!!
Previsioni azzeccate !!.. peccato, l'importante (e così sarà) che non piova.
Non ci sono le condizioni ideali per potersi fermare al passo, una barretta, una sorsata dalla borraccia e via verso il Dondennazz.
Il sentiero è piacevole e tecnico il giusto, alcuni pezzi fanno tremare le nostre braccia che chiedono pietà ma noi non ascoltiamo i loro lamenti e raggiunta la parte più scorrevole ci dimentichiamo di avere anche i freni e raggiungiamo velocemente il rifugio.
Si mangia una pastasciutta (finalmente !!!), si bevono un paio di birre in un tempo da Guinnes dei primati, con in sottofondo la voce di Sergio che continua a ripetere “pulman…pulmann..è tardi ….”.
Anche Mario ci si mette adesso: “..per me non ce la facciamo a pigliarlo…”
Roby: “..ma si che ce la facciamo…!”
Va bene, ci diciamo, facciamo così: “Roby e Mario andate in avanscoperta, arrivate a Pont Canadese e se è tardi, fermate il pulman o trovate un’alternativa….”
La salita al Col Larissaz si dimostra subito impegnativa ( sarà colpa della birra ?)….la nebbia oramai è nostra compagna fissa impedendoci di ammirare il paesaggio, incontriamo un escursionista che beatamente si sta leggendo il giornale e reintegrando i sali minerali persi con un bel bottiglione di Barbera !!
Chiediamo lumi sullo stato del sentiero che scende in val Soana, tutto contento di essere stato interpellato ci risponde: “…tenete sempre questa mulattiera sino in cima al colle, dopo prosegue ancora così, nella valle…”.
Ma come ??!! Marco tToniolo ha scritto che diventa poi impedalabile !!…forse l’avranno sistemato.
Dopo lo scollinamento vediamo gli effetti che il Barbera ha avuto sul nostro amico !!! non c’è traccia nessuna mulattiera pedalabile !!!!
In compagnia della solita voce di Sergio “pulman..pulman…” e delle stronzate d’incoraggiamento sparate da Paolo ci facciamo la nostra bella ora e mezza di bici in spalla !!!
L’urlo di felicità di Vena alla vista di un auto parcheggiata ci segnala che inizia la strada che porta a Pont Canadese.
Un’occhiata all’orologio, giro di scommesse sul “ce la faremo oppure no a prendere il pulman” ?? e via giù per i 20Km che ci separano dalla meta.
Un trenino stile “Cipollini prima della volata” percorre la splendida Val Soana a tempo di record raggiungendo la stazione del pulman in netto anticipo !!
Recuperati gli avamposti Mario e Roby che si erano persi (!!!!) saliamo sul pulman.
Piero al telefonino: “…si, è stato un colpo di freddo, il fisioterapista mi ha detto di stare a riposo un paio di giorni, ci vediamo lunedì..” (è l’aggiornamento al suo padrun !!!).
Una risata generale invade il pulman !!
Dopo aver assistito alle acrobazie dell’autista, dopo aver tranquillizzato Sergio che ancora ripeteva “..pulman..pulman..” raggiungiamo l’alberghetto da “coppie clandestine”, stile a metà tra il tirolese e il tibetano dove passeremo la notte del 2° giorno.

La terza tappa parte sotto un cielo non proprio incoraggiante.
Ci si inoltra nel cuore del Gran Paradiso percorrendo la strada asfaltata che porta al Col del Nivolè.
Lungo il nostro pedalare incontriamo un paio di laghi artificiali, le immancabili marmotte c’accompagnano con il loro sguardo furbesco, il sole prevale sulle nuvole e finalmente, prima della fine della salita, fa la sua comparsa.
Lo spettacolo dal Nivoleè è impagabile !!!…sotto di noi la serpentina d’asfalto percorsa, i laghi toccati lungo la salita, in lontananza cime da 3000-3500 metri (con le loro lingue di ghiaccio un poco sfilacciate) fanno da guardia ai prati sottostanti,.
Oggi siamo in perfetta tabella di marcia, non abbiamo problemi d’orario e quindi al rif. Chivasso (accoglienza eccezionale, un sacco di libri e riviste, anche di mtb, sugli scaffali e tutti ben catalogati) ci rifacciamo dei giorni precedenti abbandonandoci ai piaceri della tavola.
Ripartire dopo aver mangiato e bevuto alla grande è sempre dura, ci conforta il fatto che c’aspetta forse uno dei pezzi più spettacolari del tour !!
Sullo sterrato in quota che percorre il Pian del Nivolè bisognerebbe mettere un cartello con scritto “Attenzione attraversamento marmotte” tante sono quelle che ci tagliano la strada.
Riprendiamo quota spingendo la bici per circa 20min, dopodiché incominciamo a percorrere un sentiero spettacolare a strapiombo sulla Valsavaranche e completamente pedalabile !!

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Alla nostra destra intravediamo il mitico massiccio del GranPa (purtroppo alcune nuvole dai 3500 in su c’impediscono d’individuare la cima), il rif. Vittorio Emanuele è ben visibile come è ancora ben “visibile” nella mia mente quel giorno di settembre del lontano 1979 quando durante una splendida giornata di sole salii in cima alla vetta del gran Paradiso.
Un attimo d’emozione m’assale, mai mi sarei immaginato di essere qui, dopo 24 anni, con una mountain bike sotto il sedere, a percorrere ancora questi sentieri.
Dopo aver percorso estasiati questo splendido singol-track raggiungiamo la val di Mayes e ai nostri occhi si presenta uno zoo naturale: stambecchi, camosci (che s’arrampicano veloci e silenziosi su pendii inimmaginabili), marmotte tutti insieme come mai ne avevamo visti nei giorni precedenti !!
Il cielo fattosi di nuovo minaccioso c’impedisce di fermarci a riposare un attimo.
Riprendiamo a salire sino al Manteau per poi scendere (bici in spalla) sino al lago Djouan.
Da qui (come si dice in gergo sportivo) non ce né per nessuno !!!
Iniziano 10-12Km di singol-track che, prima esposto sulla valle sottostante, poi nel bosco portano a Valsavarnche.

album_pic.php



Le urla che echeggiano nel bosco mentre scendiamo non sono di dolore, non sono nemmeno (come si potrebbe pensare) di bambini che stanno giocando: sono le nostre !!!
Siamo adulti, ma in questo momento stiamo portando a spasso “il bambino che è in noi”!!.. se non si mantiene dentro di sé quella voglia di giocare tipica dei bambini difficilmente ci si divertirebbe a fare queste cose !
I visi dei miei compari, stanchi ma soddisfatti, che m’accolgono quando ci ritroviamo a Valsavaranche sono il miglior giudizio che si possa dare a questo giro.
Ci stringiamo la mano.
Missione compiuta.
E’ buio mentre lasciamo la valle, dal finestrino dell’auto lo sguardo corre verso le montagne del GranPa, penso: vi ho salito a piedi, vi ho abbracciato con la mountain-bike, non mi resta altro che percorrevi con gli sci ai piedi !
Non sarebbe male come idea !!!…cercherò di metterla in pratica il più alla svelta possibile perché questo (gran) Paradiso non può attendere, l’altro, per il momento, si….
 

fiore

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Sergio ha scritto:
secco ha scritto:
:cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry:

prima o poi lo farò pure io!!!!!

GRANDE FIOREEEEEEEEEEEEEe
Andiamo in luna di miele?!?!?!?

lo Chalet del Lago di Ceresole sarebbe il luogo ideale per il vostro "viaggio" !!! :-o
mi raccomando però: cautela durante le vostre acrobazie %$)) l'insonorizzazione non è delle migliori :? :smile:
 

camp1

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mi inchino di fronte a te!!
ho sempre desiderato fare quel giro ma non ho mai avuto le palle
per farlo!! :oops:
conosco bene la zona e mi sembra che avete scelto il percorso piu bello.
quando lo organizzo ti chiederò consigli
 

fiore

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camp1 ha scritto:
mi inchino di fronte a te!!
ho sempre desiderato fare quel giro ma non ho mai avuto le palle
per farlo!! :oops:
conosco bene la zona e mi sembra che avete scelto il percorso piu bello.
quando lo organizzo ti chiederò consigli

:oops: ma che inchino e inchino !!! %$))
lo puoi fare anche tu (tanto + se conosci bene la zona) :?
un po di spirito di sacrificio, buon grado di sopportazione della fatica, condizioni meteo stabili e via si parte :-? :-?
per le info, se ti servono, non ci sono problemi, però diamo a Marco quel che è di Marco :eek: :smile: ...il copyright è suo...ciapa kì:
http://www.mtb-italia.bike-board.net/itinerari/tappe/granpa/granpa_index.html
 
vabbè....dì la verità...lo hai fatto per farmi soffrire come una bestia :cry:
:cry: :cry: :cry:
ma.....when "the dreams comes true"......cazzarola devo lasciarci la firma!!!!!!!!!!!!!
e so anche che colonna sonora metterci sopra.......... 8-) 8-) !!!!!!!!!!!!!!!
BELLA FIORE.....MITICOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 

muldox

Biker nirvanensus
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Cube Stereo 29
Finalmente l'ho letto: bello, bello, bello! :-? Senza nulla togliere alle varie sfaccettature che il mtbiking ha assunto, ma questo per i miei gusti è la mountain bike con la emme maiuscola! :D

PS: il GranPa con gli sci manca anche a me, chissà che non lo si possa organizzare assieme... :-o
 

ymarti

Biker delirius tremens
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Specialized Demo 8 26 oldschool & Nukeproof Mega 29 newschool
&lt;<Siamo adulti, ma in questo momento stiamo portando a spasso “il bambino che è in noi”!!.. se non si mantiene dentro di sé quella voglia di giocare tipica dei bambini difficilmente ci si divertirebbe a fare queste cose ! >>

Bello, davvero.

Ciao
 

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