Il dubbio

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Biker serius
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Mai pensato, mai detto.
Nel contesto come l'ho descritto qui sopra non puo' che esserci solamente travaglio esistenziale.
E non solo per gli attori in campo (atleti), ma per tutti, compresi gli spettatori.
E' questo il dubbio di cui parlo dall'inizio: il dubbio totale. Non quello di tizio o caio E' il dubbio generato dalla frizione tra teoria (il concetto di sport come ci piacerebbe che fosse) e la pratica (lo sport com'è).
Chiaro che sto' travaglio mi è stato più facile vederlo nel campione (o pseudotale) fallito e disilluso che non in me che faccio 3 gare mediocri l'anno...

E' proprio qua che ti volevo: il dubbio totale. E dimmi tu se questa non e' apologia del dubbio.
Allora avevo capito bene. Ma allora, sorry, di cosa stiamo parlando? Del brodo promordiale? Del mondo com'e e di come vorrei che fosse?
Ripensiamo il mondo e ripensiamo anche lo sport? O viceversa?
Certo, pienamente d'accordo. Ma da che parte cominciamo?
Se questo e' il concetto finale adesso ho capito perche' sia che si parli di regole che si provi a parlare di 'filosofia spiccia' si e' off topic: il dubbio e' totale.
Ti faccio una semplice domanda: provi lo stesso travaglio interiore che provi per l'immagine romantica del tuo campione fallito e disilluso anche per quei campioni (per esempio del calcio o di qualsiasi altro sport) che pure loro dopati, condannati/assolti, se ne fanno un baffo dei dubbi e si godono la loro vita miliardaria facendo pernacchie a tutti quelli che non ci sono riusciti? E' contemplato questo altro aspetto della medaglia nel tuo modo di vedere le cose?
Certo che bisogna ripensare lo sport. Ma ripeto: da dove cominciamo....domattina, quando magari il tuo promettente figlio che si trova davanti al fatidico bivio ti chiede aiuto nel risolvere il suo dubbio? (ti avevo gia' fatto questa domanda). Potresti permetterti il lusso del tuo dubbio totale e dirgli: mo' aspetta un attimo che cambio il mondo?
Basta essere solo spettatori del mondo che passa davanti a noi e con gli altri che scelgono anche per noi. Le mani bisogna cominciare a sporcarsele con dei SI e dei NO.
 

Ser pecora

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Le mani bisogna cominciare a sporcarsele con dei SI e dei NO.

Embè, che c'entra?
Tendenzialmente ogni giorno scelgo tra un considerevole numero di si e no.
Ogni tanto pero' smetto i panni dell'interruttore e mi pongo dei quesiti "a più ampio respiro"...non è che uno esclude l'altro.

Cmq, abbi fiducia, tra qualche puntata proporro' la mia soluzione: la bomba fine di mondo

strangel.jpg


:smile::smile::smile::smile:
 

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Embè, che c'entra?
Tendenzialmente ogni giorno scelgo tra un considerevole numero di si e no.
Ogni tanto pero' smetto i panni dell'interruttore e mi pongo dei quesiti "a più ampio respiro"...non è che uno esclude l'altro.

Cmq, abbi fiducia, tra qualche puntata proporro' la mia soluzione: la bomba fine di mondo

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:smile::smile::smile::smile:

Allora alla fine hai deciso!!! Sono piu' sollevato ;-)
 

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Nell'epoca del viagra gli esempi non mancano:

"Gli atleti di tutto il mondo hanno assorbito il modello americano del sé e del corpo, forse per via dell'influenza della psicologia sportiva americana (che "produce risultati"). Gli atleti parlano apertamente di se stessi come di macchine di una varietà biologica che richiede certi tipi di nutrimento in determinate quantità a specifiche ore del giorno, e che viene "azionata" in vari modi dai sorveglianti così da arrivare ad una prestazione di ottimo livello.
Si può immaginare come faranno l'amore questi atleti: un'attività vigorosa, seguita dallo scoppio dell'orgasmo, spiegato come una forma di premio per il meccanismo fisico, seguito da un breve periodo di rilassamento, durante il quale il supervisore fantasma conferma che la prestazione è stata all'altezza degli standard."


J.M. Coetzee, Diario di un anno difficile, Einaudi, p. 133

Quando avevo risposto in questo modo...non avevo capito niente e adesso la pastigia la tiri fuori tu.
....
Purtroppo la cultura della pastiglia che risolve tutti i problemi ce la ritroviamo tutti i giorni:
mangio come un maiale, ingrasso....pastiglia per dimagrire, voglio fare il fenomeno a letto ...doppia pastiglia, ho i dubbi ,non dormo...tripla pastiglia, voglio essere felice senza dubbi...altra pastiglia. E basta, no?

A proposito dei Si e dei No nel primo post avevo detto (ma ero OFF topic):
.......
Chi con l'inizio del nuovo millennio aveva proposto di azzerare tutti i records non era un pazzo scatenato ma qualcuno semplicemente che aveva capito qual'e' il perverso meccanismo.

Non ti sembra che poteva essere un'inizio per ragionare su di un nuovo modo di pensare allo sport? Qualcuno evidentemente non ha avuto dubbi e ha risposto con un NO e non con un SI!!!!
 

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continuo a ritenere che l'ipocrisia con il dubbio non c'entri nulla...se è questo il significato che gli attribuisci ;-)
L'ipocrisia c'entra con il dubbio totale di Ser.

Penso che qui si sia fatta confusione con un piano giuridico-legale, dove la violazione di regole sportive, al di là di ogni dubbio e dove la violazione sia accertata, debba essere duramente punita e repressa, togliendo dal petto la medaglia indebitamente guadagnata, ed un piano personale-esistenziale, dove viene messo in luce un altro aspetto, quello delle motivazioni 'ambientali' e personali che portano uno sportivo a doparsi e che, come giustamente ha specificato Ser nel suo ultimo post, svilisce ugualmente lo sport...ma è un aspetto che non può essere liquidato semplicemente con una punizione o con l'applicazione di un regolamento, ma rimanda ad una riflessione più ampia sullo sport in generale e sui valori che ad esso sono connessi.

Nel mio primo intervento dove avevo anche semplicemente detto 'squalifica a vita per chi viola regole ben precise' pensando potesse essere un punto fermo su cui ripartire dal dubbio, c'era la consapevolezza che sul piano giuridico-legale,come dici tu, ci sia ancora molto da fare e sia ben lungi da essere cosi' cristallino e "al di la' di ogni dubbio".
Insomma mi sembrava che il dubbio totale (evidentemente inizialmente ben mascherato) dovesse essere un punto di partenza e non un punto di arrivo. Invece avevo capito male. Adesso pero' e' chiaro....e continuo a non accettarlo ugualmente.

credo che proprio il confondere i due piani generi quella che può apparire una ipocrisia.o-o
Ti garantisco che la distinzione tra i due piani mi e' ben chiara. E' il dubbio totale che li confonde.

per il resto su molte cose siamo d'accordo.. :spetteguless:
All right!
 

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Biker serius
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L'ipocisia e' nel dubbio totale.
Dire che 'che il doping ci sia e che in qualche modo è entrato a far parte del panorama quotidiano' e che comunque tutti i giorni si di dicono tanti SI e NO davanti, evidentemente, ad altri problemi altrettanti inquietanti e complessi (o sono solo quisquiglie in realta' questi a cui si dice si o no?), POI portare come sostegno alla propria tesi, perche' alla fine di tesi si tratta, l'esempio dell'atleta/eroe dopato romantico che tra i suoi sogni ha tante cose (la passione per la bici, il sogno di essere campione, le gare vinte, il bacio della miss, anche se di paese, ..... le coppe, le braccia alzate sul traguardo, sono sogni) ma neanche lontanamente sfiora il dubbio che in tanti altri possa esserci anche solo esserci quello del vile denaro, POI dire.. E’ un piccolo mondo...quello un po’ meno dorato del professionismo di fascia bassa e del dilettantismo quando il problema, i meccanismi sono gli stesssi e piu' devastanti perche' molto piu' vicini a noi, e POI ...mi fermo con gli esempi ma potrei continuare e ricominceremmo daccapo, e POI....arrivare a dire 'Alla fine quel che conta...non lo so.Tante risposte,nessuna risposta.'

Boh, vedete un po' voi, ma a me sembra che qualcosa non torni. Tentare di scambiare quello che dovrebbe essere il punto di partenza con il punto di arrivo mi sembra sbagliato. E con le premesse fatte appunto..ipocrita.
Cartesio, anche se non ho letto il suo 'Discorso', sicuramente non ha fatto cosi', vero?
Penso che sia partito dal dubbio e sia arrivato a qualcos'altro.
 

kikhit

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L'ipocisia e' nel dubbio totale.
Dire che 'che il doping ci sia e che in qualche modo è entrato a far parte del panorama quotidiano' e che comunque tutti i giorni si di dicono tanti SI e NO davanti, evidentemente, ad altri problemi altrettanti inquietanti e complessi (o sono solo quisquiglie in realta' questi a cui si dice si o no?), POI portare come sostegno alla propria tesi, perche' alla fine di tesi si tratta, l'esempio dell'atleta/eroe dopato romantico che tra i suoi sogni ha tante cose (la passione per la bici, il sogno di essere campione, le gare vinte, il bacio della miss, anche se di paese, ..... le coppe, le braccia alzate sul traguardo, sono sogni) ma neanche lontanamente sfiora il dubbio che in tanti altri possa esserci anche solo esserci quello del vile denaro, POI dire.. E’ un piccolo mondo...quello un po’ meno dorato del professionismo di fascia bassa e del dilettantismo quando il problema, i meccanismi sono gli stesssi e piu' devastanti perche' molto piu' vicini a noi, e POI ...mi fermo con gli esempi ma potrei continuare e ricominceremmo daccapo, e POI....arrivare a dire 'Alla fine quel che conta...non lo so.Tante risposte,nessuna risposta.'

Boh, vedete un po' voi, ma a me sembra che qualcosa non torni. Tentare di scambiare quello che dovrebbe essere il punto di partenza con il punto di arrivo mi sembra sbagliato. E con le premesse fatte appunto..ipocrita.
Cartesio, anche se non ho letto il suo 'Discorso', sicuramente non ha fatto cosi', vero?
Penso che sia partito dal dubbio e sia arrivato a qualcos'altro.

scusa ma tutto il primo periodo l'ho riletto due o tre volte...ma non l'ho proprio capito..mea culpa..:spetteguless:

Cartesio...sì, è arrivato a grandi certezze demolendo con il dubbio e ricostruendo con la ragione...certezze poi messe in dubbio da tutta la storia del pensiero successivo...processo che ha inesorabilemnte coinvolto tutte le varie teorie...ed il bello della storia del pensiero non sono i punti di arrivo, ma i punti di partenza...i dubbi insomma..ed i percorsi...i punti di arrivo hanno sempre avuto poco valore, se non per chi ne ha avuto bisogno in maniera strumentale (vedi potere) per legittimare le proprie azioni.. ;-)


nella pratica, poi, il dubbio è ovvio che lasci spazio a scelte, operate in maniera più o meno pragmatica..altrimenti si farebbe tutti la fine dell'asino di Buridano!


ps: dire che l'ipocrisia sia nel dubbio totale, dimostra di confondere proprio i due piani di cui sopra.. ;-)
 

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A me sembra che tu interpreti tutto quello scritto da me come una mancata intransigenza nei confronti del doping ed una specie di "giustificazionismo" nei confronti del fenomeno.
Se è cosi' non hai capito una parola :-o

Ti voglio fare solo una domanda: se tu avessi preso come protagonista della tua novella anziche' il tuo ciclista romantico dopato con il travaglio esistenziale il prototipo del calciatore sbruffone, sempre dopato ovviamente, che si fa pernacchie dei dubbi e sbeffeggia quelli del mondo inferiore (concedimi la brutta semplificazione, vado di fretta ;-) avresti avuto il coraggio di trarre le stesse conclusioni e poi sottoporle qui? Ma soprattutto pensi che molti di quelli che hanno capito il tuo 'dubbio totale, ti avrebbero capito ugualmente?
 

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Ti voglio fare solo una domanda: se tu avessi preso come protagonista della tua novella anziche' il tuo ciclista romantico dopato con il travaglio esistenziale il prototipo del calciatore sbruffone, sempre dopato ovviamente, che si fa pernacchie dei dubbi e sbeffeggia quelli del mondo inferiore (concedimi la brutta semplificazione, vado di fretta ;-) avresti avuto il coraggio di trarre le stesse conclusioni e poi sottoporle qui? Ma soprattutto pensi che molti di quelli che hanno capito il tuo 'dubbio totale, ti avrebbero capito ugualmente?


tu parti dal presupposto che il calciatore sbruffone non sia una persona con un possibile travaglio interiore come qualsiasi altra persona...nulla di più sbagliato e frutto di stereotipi...

pensi che Totti la sera non abbia crisi di coscienza per avere sbagliato i tempi verbali nella pubblicità della connessione wi-fi?:smile::smile::smile:
 

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ed il bello della storia del pensiero non sono i punti di arrivo, ma i punti di partenza...i dubbi insomma..ed i percorsi...i punti di arrivo hanno sempre avuto poco valore, se non per chi ne ha avuto bisogno in maniera strumentale (vedi potere) per legittimare le proprie azioni.. ;-)

E io cos'ho detto?
'Tentare di scambiare quello che dovrebbe essere il punto di partenza con il punto di arrivo mi sembra sbagliato. E con le premesse fatte appunto..ipocrita.'
Vedi che senza saperlo l'hai capito? ;-)
 

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tu parti dal presupposto che il calciatore sbruffone non sia una persona con un possibile travaglio interiore come qualsiasi altra persona...nulla di più sbagliato e frutto di stereotipi...
No, certo non e' il mio presupposto. Dico solo che e' il punto di partenza della novella e' solo molto molto parziale. Il mio e' solo esempio per cercare di fare capire come cambiando uno dei tanti lati della stessa medaglia sia poi piu' difficile arrivare alle stesse conclusioni
Poteva essere preso anche l'esempio di un ragazzino sedicenne che chiede aiuto nella scelta davanti al fatidico bivio? Stessa conclusione?
Ma lo so che hai capito benissimo.
 

Ser pecora

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Ti voglio fare solo una domanda: se tu avessi preso come protagonista della tua novella anziche' il tuo ciclista romantico dopato con il travaglio esistenziale il prototipo del calciatore sbruffone, sempre dopato ovviamente, che si fa pernacchie dei dubbi e sbeffeggia quelli del mondo inferiore (concedimi la brutta semplificazione, vado di fretta ;-) avresti avuto il coraggio di trarre le stesse conclusioni e poi sottoporle qui? Ma soprattutto pensi che molti di quelli che hanno capito il tuo 'dubbio totale, ti avrebbero capito ugualmente?

Boh, io non ho mai parlato di "ciclisti romantici", tratto conclusioni e non mi permetto di dare dello sbruffone al calciatore o a chichessia con la facilità con cui lo fai tu.
Che poi chi ha capito cosa ho scritto forse non lo avrebbe capito se avessi parlato di cavalli da corsa invece che ciclisti è un tema che mi sa interessa solo a te.

A sto punto chi ha capito ha capito e chi no no. Come sempre
:-)
 

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Biker serius
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Boh, io non ho mai parlato di "ciclisti romantici", tratto conclusioni e non mi permetto di dare dello sbruffone al calciatore o a chichessia con la facilità con cui lo fai tu.
Che poi chi ha capito cosa ho scritto forse non lo avrebbe capito se avessi parlato di cavalli da corsa invece che ciclisti è un tema che mi sa interessa solo a te.

A sto punto chi ha capito ha capito e chi no no. Come sempre
:-)

Certo come sempre.
Alla prossima.
 

Mar-cello

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il doping esiste, betabloccanti per tiro al piattello psicofarmaci e glaucoma simulator per auto e moto, diuretici per climber e chi più ne ha ..più ne prenda.
inutile fare giustizialismo quando, al primo accenno di raffreddore, dovendo lavorare/sciare/pedalare il giorno dopo buttiamo giù 'di tutto' forse converrebbe fare formazione/informazione corretta e profonda. Io non mi dopo non sostengo neppure un elogio delle fragilità solo mi piace essere obbiettivo..

nb Ser è sempre un piacere leggerti
 
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Ho tentato di leggere tutti gli interventi di questo topic, ma dopo un pò ho rinunciato perchè mi pare che il senso del post di Sert si sia un pò perso.

Penso/spero di aver capito a quale dubbio si riferisse.
Lo stesso dubbio per cui non guardo più le olimpiadi, non mi emoziono più quando vedo battere un record in qualsiasi disciplina, vincere una medaglia o quando vedo dei ciclisti scannarsi l'anima in una salita al giro o al tour.
Perchè quel dubbio ce l'ho anch'io, non riesco a non chiedermi se è tutta farina del suo sacco o se ne ha presa un pò dal sacco del medico...
Guardo con indifferenza quell'uomo felice che indossa la maglia gialla con lo sfondo della torre Eiffel e mi chiedo: "quanto passerà prima che lo becchino, prima che quel sorriso diventi un'espressione mesta e imbarazzata?" vorrei non chiedermelo, ma ormai è più forte di me, quasi mi infastidisce quel sorriso.

Non approvo il doping, lo odio, e odio i dopati perchè mi hanno rubato l'emozione di vedere un'impresa sportiva, perchè non credo più allo sport pulito a nessun livello.
Mi fanno anche pena, perchè quando sono lì con le braccia alzate pensano di essere sul tetto del mondo mentre invece sono caduti in basso e in fondo lo sanno, possono raccontarsi tutte le balle di questo mondo, che lo fanno tutti, che ormai gira così, ma secondo me lo sanno.
E allora che vita è?
Che vittorie sono se quando si spengono le luci e rimani solo con te stesso devi raccontarti delle balle per convincerti che sei un campione?
Se devi vivere braccato, con la paura che ti becchino e la tua vita crolli da un giorno all'altro?
Se ricevi strette di mano e pacche sulle spalle da persone che si sono arricchite e fatte belle sulla tua pelle e che sai già che ti volteranno le spalle ti punteranno il dito contro e ti lasceranno solo se qualcosa va storto?

Chi trascina nel mondo del doping non lo fa per farti un favore, non lo fa perchè ti vuole bene e ti vuole vedere vincere, non lo fa perchè ama lo sport, lo fa solo ed esclusivamente per interesse personale.

Chi vende sostanze dopanti lo fa per un solo motivo, per i soldi!!

Quando leggo che qualcuno vorrebbe legalizzare il doping a livello professionistico rimango allibito.
Non solo perchè mi disturba l'idea di "legalizzare" un comportamento antisportivo, in fondo dei campioni (o presunti tali) di adesso mi interessa ben poco, sono più preoccupato per l'eredità morale e culturale che verrebbe trasmessa a tutti i ragazzini che si avvicineranno allo sport agonistico in futuro. Ma soprattutto perchè il mio primo pensiero va ad un aspetto che ho visto essere trattato solo marginalmente negli interventi di questo topic, cioè che non solo è antisportivo, non solo è immorale, ma è anche incredibilmente dannoso per il fisico!
 

midopodopo

Biker serius
il ciclismo come tutti gli sport di prestazione soffrono automaticamente della piaga doping,sembra ormai un meccanismo automatico per emergere... i campioni colti con le pive nel sacco mi fanno comunque molta pena, se non altro perche' li vedo schiavi di un sistema piu' grande di loro, ma la stessa pena me la fanno anche quelli che non beccano,e mi fanno pure pena quelli che li allenano,quelli che li condannano, direi quindi che fa pena il sistema in genere, ma qui la cosa si fa lunga. mi fa' pero' piacere pensare che, nonostante sia questa la novella,posso prendere il mio cancello, farmi a fatica(molta) le mie salite, per godere (tanto) le mie discese... e sono convinto che siamo in tanti(il forum lo dimostra) io e il mio squinternato gruppo (i MIDOPODOPO)siamo la mia prova tangibile... buone raidate a tutti!!
 

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