Faccio un lavoro in cui la morte è quasi una collega, in cui parli di lesioni, di referti, di certificati come fossero noccioline....Certe volte dare spiegazioni "tecniche" o meno a persone che hanno perso parenti in incidenti stradali è più che difficile, il groppo in gola si forma e buttarlo giù (e devi farlo per forza, devi essere professionale) è una bella impresa....però sono estranei, e tutto è più sopportabile, tutto più facile.
Concludere sempre e comunque ogni pratica, pensando alla tua parcella, al vile denaro che ti permette di campare benino, pensare che hai fatto bene il tuo lavoro, e che magari questo servirà per giungere ad una qualche "verità", ti alleggerisce un pò....
Ma togliere però in piena notte la persona che ami con tutto il tuo cuore, da una camera d'ospedale, dal letto 62, dalla mano di suo padre, sussurrandole solo "è finita" , e tenerla stretta a te, cercando di portarla fuori da quella stanza, teatro dello scempio che un tumore in soli 5 mesi ha fatto di un uomo di 55 anni, e asciugare le sue lacrime, non è stato facile.
E ripensare che mi pigliava per il culo, dandomi del bischero quando uscivo in bici alle 8 di Domenica mattina, d'inverno....e ripensare a quando a bordo del camion della ditta, senza averlo riconosciuto, lo mandai in culo per una manovra....e mi rispose i conti si fanno a casa "brodo"!!!.....e a quando mi chiamava per cognome, perchè ho un "nome comunista"....
E ora ringrazio quell'uomo di avermi fatto il dono più grande: una figlia meravigliosa, che come gli ho promesso qualche notte fa: " un ti preoccupà, te la guardo io".
R.I.P. Mireno, è stato un onore
Concludere sempre e comunque ogni pratica, pensando alla tua parcella, al vile denaro che ti permette di campare benino, pensare che hai fatto bene il tuo lavoro, e che magari questo servirà per giungere ad una qualche "verità", ti alleggerisce un pò....
Ma togliere però in piena notte la persona che ami con tutto il tuo cuore, da una camera d'ospedale, dal letto 62, dalla mano di suo padre, sussurrandole solo "è finita" , e tenerla stretta a te, cercando di portarla fuori da quella stanza, teatro dello scempio che un tumore in soli 5 mesi ha fatto di un uomo di 55 anni, e asciugare le sue lacrime, non è stato facile.
E ripensare che mi pigliava per il culo, dandomi del bischero quando uscivo in bici alle 8 di Domenica mattina, d'inverno....e ripensare a quando a bordo del camion della ditta, senza averlo riconosciuto, lo mandai in culo per una manovra....e mi rispose i conti si fanno a casa "brodo"!!!.....e a quando mi chiamava per cognome, perchè ho un "nome comunista"....
E ora ringrazio quell'uomo di avermi fatto il dono più grande: una figlia meravigliosa, che come gli ho promesso qualche notte fa: " un ti preoccupà, te la guardo io".
R.I.P. Mireno, è stato un onore