- 23/2/07
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- Bike
- Specialized SL Levo; Trek Checkpoint
Ho 55 anni e mi chiamo Marco (già, anchio).
Quando trovai questo report http://www.mtb-forum.it/la-salita-piu-lunga/ lo lessi tutto dun fiato.
Alla fine fui colpito dalla frase: Sono purtroppo sicuro che la maggioranza di voi che state leggendo hanno avuto o avranno a che fare con il bastardo, o per esperienza diretta o perchè un parente od un amico ci sono già passati.
Io che da sei anni mi tenevo controllata la prostata, per familiarità, sentii che la frase era diretta anche a me, ma, come tutti, speravo francamente che il bastardo si sarebbe ricordato di me dopo un po di anni.
Invece .. a gennaio 2013 faccio i consueti esami del sangue e mi ritrovo con un PSA a 5,36, un po troppo alto anche per uno come me che lha sempre avuto altino.
In accordo col dottore decidiamo per una biopsia (ne avevo già fatta una nel 2009), che viene effettuata a fine marzo. Passano 15 giorni e vado a sentire come è andata. Risultato: carcinoma di 2° grado di Gleason. Gulp! La botta è forte al momento. Mi viene subito in mente la salita più lunga e decido di prenderla con filosofia. Telefono a mia moglie e le dico che questo 8 aprile non è stato così fortunato come quello del 1989, quando mi volle come marito, il carcinoma cè ma lo affronteremo. Lo diciamo subito anche a nostro figlio, perché tenerlo alloscuro? Vado anche su facebook e scrivo subito: che la battaglia abbia inizio!
Penso alle cose che devo fare in giornata, la sera alla Croce Rossa dovrei andare al retraining del BLSD, ma mi servirà a qualcosa? Certo che sì! Mi servirà tra un anno. Anche perché, dopo aver fatto un calcolo delle cose che vorrei ancora fare, minimo mi serviranno ancora 15 20 anni almeno.
Normalità, come scrisse expecto-patronum.
Poi inizia la consueta serie di visite, esami, appuntamenti. E dopo due pre-depositi di sangue, finalmente arriva il giorno dellintervento, 13 maggio. http://fotoalbum.mtb-forum.it/showalbum.php?id=31222
Il decorso post-operatorio procede bene e dopo una settimana di ospedale torno a casa. Un mese e mezzo di convalescenza, durante la quale non faccio altro che camminare, camminare, camminare, anche perché non riesco a stare seduto per più di cinque minuti (col cuscino apposito) e finalmente torno alla quasi normalità.
Il 21 giugno il primo controllo: PSA = 0,02 ! Un successo!
Non posso andare in bici, ma mi sfogo andando a decespugliare i sentieri ancora chiusi dai rovi.
Pian pianino riesco anche a sedermi, ma la sella è ancora lontana da venire.
Le ferie agostiane vengono effettuate con MAC GYVER 72 e le famiglie in Val Pusteria.
Gli amici si vedono nel momento del bisogno, quindi sono tutti molto comprensivi con me e decidono di non usare mai la mountain bike, solo camminate.
Andiamo anche a salutare nonnocarb: per valide motivazioni non ho potuto partecipare al suo raduno questanno, quindi non mi è stato possibile spiattellarmi sul letto di radici come nel 2012.
In settembre secondo controllo, un po più valido perché sono già passati quattro mesi. Leco dice che è tutto perfetto, ed il PSA = 0,01 !
Inoltre, finalmente, la gradita sorpresa: vengo ufficialmente autorizzato a provare ad andare in bici e, se non mi da problemi, di pedalare con regolarità; è il 18 settembre. Sono già le 19,00, sarei tentato di montare i fanali e provare la sera stessa, ma mi trattengo, non esageriamo.
Il 19 provo (su asfalto)
il sopra-sella non si lamenta, nessuna sensazione di malessere dallinterno, il fiato cè (dopo tutte le camminate!), i muscoli pedalatori un po meno.
Il 22 provo fuoristrada, in gruppo, con tutti gli amici, e la sensazione è BELLISSIMA.
La battaglia è vinta, la guerra è in stand-by.
Ho intitolato che cè in me e non che cera perché credo (o almeno la mia sensazione è questa) che chi ha avuto a che fare col bastardo una volta, poi stia sempre sul chi va là.
Non si può abbassare la guardia anche se tutto va bene, non si po dire ti ho fregato, perché può sempre ripresentarsi. Ma in fondo, chi di noi può affermare di essere completamente a posto? Sì, immagino che qualcuno si sarà toccato, ma se ci pensate è così.
Anni fa, parlando con amici, sentii qualcuno augurarsi di morire con un colpo secco, per non soffrire.
Questo non me lo sono mai augurato, ho sempre pensato che se sai, se hai la fortuna di conoscere il bastardo che ti potrebbe eliminare, hai la possibilità di combatterlo. Poi non puoi sapere come andrà a finire: puoi vincere tu oppure può vincere lui, ma almeno chai provato.
Ci sono persone meno fortunate, come il mio amico Sergio.
Lui era a conoscenza della mia situazione fisica e, come a tanti altri, gli sarà capitato di pensare: poveraccio, che sfiga!
Il 28 aprile è uscito di casa per una sgambatina domenicale, pensando di rientrare dopo un paio dore, ma non vi ha più fatto ritorno, stroncato da un infarto.
Parte delle mie pedalate future saranno dedicate a lui.
Quando trovai questo report http://www.mtb-forum.it/la-salita-piu-lunga/ lo lessi tutto dun fiato.
Alla fine fui colpito dalla frase: Sono purtroppo sicuro che la maggioranza di voi che state leggendo hanno avuto o avranno a che fare con il bastardo, o per esperienza diretta o perchè un parente od un amico ci sono già passati.
Io che da sei anni mi tenevo controllata la prostata, per familiarità, sentii che la frase era diretta anche a me, ma, come tutti, speravo francamente che il bastardo si sarebbe ricordato di me dopo un po di anni.
Invece .. a gennaio 2013 faccio i consueti esami del sangue e mi ritrovo con un PSA a 5,36, un po troppo alto anche per uno come me che lha sempre avuto altino.
In accordo col dottore decidiamo per una biopsia (ne avevo già fatta una nel 2009), che viene effettuata a fine marzo. Passano 15 giorni e vado a sentire come è andata. Risultato: carcinoma di 2° grado di Gleason. Gulp! La botta è forte al momento. Mi viene subito in mente la salita più lunga e decido di prenderla con filosofia. Telefono a mia moglie e le dico che questo 8 aprile non è stato così fortunato come quello del 1989, quando mi volle come marito, il carcinoma cè ma lo affronteremo. Lo diciamo subito anche a nostro figlio, perché tenerlo alloscuro? Vado anche su facebook e scrivo subito: che la battaglia abbia inizio!
Penso alle cose che devo fare in giornata, la sera alla Croce Rossa dovrei andare al retraining del BLSD, ma mi servirà a qualcosa? Certo che sì! Mi servirà tra un anno. Anche perché, dopo aver fatto un calcolo delle cose che vorrei ancora fare, minimo mi serviranno ancora 15 20 anni almeno.
Normalità, come scrisse expecto-patronum.
Poi inizia la consueta serie di visite, esami, appuntamenti. E dopo due pre-depositi di sangue, finalmente arriva il giorno dellintervento, 13 maggio. http://fotoalbum.mtb-forum.it/showalbum.php?id=31222
Il decorso post-operatorio procede bene e dopo una settimana di ospedale torno a casa. Un mese e mezzo di convalescenza, durante la quale non faccio altro che camminare, camminare, camminare, anche perché non riesco a stare seduto per più di cinque minuti (col cuscino apposito) e finalmente torno alla quasi normalità.
Il 21 giugno il primo controllo: PSA = 0,02 ! Un successo!
Non posso andare in bici, ma mi sfogo andando a decespugliare i sentieri ancora chiusi dai rovi.
Pian pianino riesco anche a sedermi, ma la sella è ancora lontana da venire.
Le ferie agostiane vengono effettuate con MAC GYVER 72 e le famiglie in Val Pusteria.
Gli amici si vedono nel momento del bisogno, quindi sono tutti molto comprensivi con me e decidono di non usare mai la mountain bike, solo camminate.
Andiamo anche a salutare nonnocarb: per valide motivazioni non ho potuto partecipare al suo raduno questanno, quindi non mi è stato possibile spiattellarmi sul letto di radici come nel 2012.
In settembre secondo controllo, un po più valido perché sono già passati quattro mesi. Leco dice che è tutto perfetto, ed il PSA = 0,01 !
Inoltre, finalmente, la gradita sorpresa: vengo ufficialmente autorizzato a provare ad andare in bici e, se non mi da problemi, di pedalare con regolarità; è il 18 settembre. Sono già le 19,00, sarei tentato di montare i fanali e provare la sera stessa, ma mi trattengo, non esageriamo.
Il 19 provo (su asfalto)
il sopra-sella non si lamenta, nessuna sensazione di malessere dallinterno, il fiato cè (dopo tutte le camminate!), i muscoli pedalatori un po meno.
Il 22 provo fuoristrada, in gruppo, con tutti gli amici, e la sensazione è BELLISSIMA.
La battaglia è vinta, la guerra è in stand-by.
Ho intitolato che cè in me e non che cera perché credo (o almeno la mia sensazione è questa) che chi ha avuto a che fare col bastardo una volta, poi stia sempre sul chi va là.
Non si può abbassare la guardia anche se tutto va bene, non si po dire ti ho fregato, perché può sempre ripresentarsi. Ma in fondo, chi di noi può affermare di essere completamente a posto? Sì, immagino che qualcuno si sarà toccato, ma se ci pensate è così.
Anni fa, parlando con amici, sentii qualcuno augurarsi di morire con un colpo secco, per non soffrire.
Questo non me lo sono mai augurato, ho sempre pensato che se sai, se hai la fortuna di conoscere il bastardo che ti potrebbe eliminare, hai la possibilità di combatterlo. Poi non puoi sapere come andrà a finire: puoi vincere tu oppure può vincere lui, ma almeno chai provato.
Ci sono persone meno fortunate, come il mio amico Sergio.
Lui era a conoscenza della mia situazione fisica e, come a tanti altri, gli sarà capitato di pensare: poveraccio, che sfiga!
Il 28 aprile è uscito di casa per una sgambatina domenicale, pensando di rientrare dopo un paio dore, ma non vi ha più fatto ritorno, stroncato da un infarto.
Parte delle mie pedalate future saranno dedicate a lui.