Finalmente è cambiato lorario,finalmente anchio posso uscire durante la settimana.
Ore 18.30 esco dallufficio salto in macchina e corro verso casa,devo fare presto senno fa buio,chiaramente nel tragitto ufficio/casa succede di tutto ,camion che vanno come tartarughe,passaggi a livello che si chiudono ovviamente un attimo prima che passi io,
per strada è pieno di gente in bici che,bastardi,si godono il caldo di questo pomeriggio.
Arrivo a casa e mi cambio in fretta e furia.
Parto che c'è ancora luce e sono tutto contento, per tutta la giornata avevo pensato alla salita della Bornass ma ora penso meglio che faccio pianura magari tiro un pò in qualche salitella e poi vado di medio però alla fine decido per la Bornass.12km di salita.
Faccio il mio riscaldamento (a 180/190 battiti circa, questo si che è un vero riscaldamento ah ah ah ah ) dopo 14 minuti inizia la salita.
Il primo tratto è il più duro e lo faccio a circa 175/180 battiti poi la salita si fa più dolce.
Aumenta la velocità e diminuisce il battito ed intanto incomincia a fare scuro.
Continuo a salire sempre in soglia, vario tra i 170 e i 175, faccio fatica ma va bene così.
La strada vietata al traffico è deserta ma ecco il mio primo incontro, il primo capriolo, se ne sta in mezzo alla strada, mi vede, scappa ma si ferma solo 5/6 metri più sotto in mezzo agli alberi dove raggiunge un suo amichetto, si fermano entrambi dandomi le spalle, (o il loro culone bianco) e con la testa girata mi osservano immobili, sembra che con gli occhi mi chiedano: "e tu che ci fai qua?".
Mi vorrei anche fermare a guardarli ma poi chi riparte più...e poi meglio lasciarli in pace,è casa loro questa.
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Proseguo.
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Mi mancano ancora 3 km, ormai sono altino e a testa bassa continuo a spingere il rapportone ( il MIO rapportone) ogni tanto guardo giù e vedo Aviano e le sue luci bianche ed arancioni avvolte da un po' di foschia, mi dico meno male che sono venuto quassù e non ho fatto pianura.Lunico rumore è quello delle gomme sullasfalto e mio fiatone ovviamente.
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La lepre che incontro non mi degna di uno sguardo e scappa così come un altro capriolo.
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Ultimo tornante poi la salita molla un po', la conosco, sono anni che vengo quassù.
Incrocio tutti i sentieri che normalmente faccio con i soliti amici in mtb e diversi ricordi affollano l a mente.
Ultima curva e come sempre dopo questa curva la temperatura si abbassa, fa freddo,minkia che freddo qua , arrivo alla Bornass,buio pesto.
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Adesso dovrei scendere,odio le discese in bdc, per quale strada però?
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Se faccio la stessa strada al ritorno con questo buio rischio di beccare qualche pietra, se faccio la "normale" rischio qualche frontale con le macchine che salgono (sono senza luci).
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Scelgo la normale, rischio il frontale e anche le pietre, mi fanno male le mani a furia di frenare.
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> > > Arrivo giù incolume e bello tranquillo affronto gli ultimi 4/5 km per tornare a casa nel buio più totale, solo i fari delle macchine mi illuminano e mi bestemmiano pure....non si va senza luci per strada.
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Io odio i ciclisti che lo fanno.
Ore 18.30 esco dallufficio salto in macchina e corro verso casa,devo fare presto senno fa buio,chiaramente nel tragitto ufficio/casa succede di tutto ,camion che vanno come tartarughe,passaggi a livello che si chiudono ovviamente un attimo prima che passi io,
per strada è pieno di gente in bici che,bastardi,si godono il caldo di questo pomeriggio.
Arrivo a casa e mi cambio in fretta e furia.
Parto che c'è ancora luce e sono tutto contento, per tutta la giornata avevo pensato alla salita della Bornass ma ora penso meglio che faccio pianura magari tiro un pò in qualche salitella e poi vado di medio però alla fine decido per la Bornass.12km di salita.
Faccio il mio riscaldamento (a 180/190 battiti circa, questo si che è un vero riscaldamento ah ah ah ah ) dopo 14 minuti inizia la salita.
Il primo tratto è il più duro e lo faccio a circa 175/180 battiti poi la salita si fa più dolce.
Aumenta la velocità e diminuisce il battito ed intanto incomincia a fare scuro.
Continuo a salire sempre in soglia, vario tra i 170 e i 175, faccio fatica ma va bene così.
La strada vietata al traffico è deserta ma ecco il mio primo incontro, il primo capriolo, se ne sta in mezzo alla strada, mi vede, scappa ma si ferma solo 5/6 metri più sotto in mezzo agli alberi dove raggiunge un suo amichetto, si fermano entrambi dandomi le spalle, (o il loro culone bianco) e con la testa girata mi osservano immobili, sembra che con gli occhi mi chiedano: "e tu che ci fai qua?".
Mi vorrei anche fermare a guardarli ma poi chi riparte più...e poi meglio lasciarli in pace,è casa loro questa.
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Proseguo.
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Mi mancano ancora 3 km, ormai sono altino e a testa bassa continuo a spingere il rapportone ( il MIO rapportone) ogni tanto guardo giù e vedo Aviano e le sue luci bianche ed arancioni avvolte da un po' di foschia, mi dico meno male che sono venuto quassù e non ho fatto pianura.Lunico rumore è quello delle gomme sullasfalto e mio fiatone ovviamente.
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La lepre che incontro non mi degna di uno sguardo e scappa così come un altro capriolo.
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Ultimo tornante poi la salita molla un po', la conosco, sono anni che vengo quassù.
Incrocio tutti i sentieri che normalmente faccio con i soliti amici in mtb e diversi ricordi affollano l a mente.
Ultima curva e come sempre dopo questa curva la temperatura si abbassa, fa freddo,minkia che freddo qua , arrivo alla Bornass,buio pesto.
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Adesso dovrei scendere,odio le discese in bdc, per quale strada però?
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Se faccio la stessa strada al ritorno con questo buio rischio di beccare qualche pietra, se faccio la "normale" rischio qualche frontale con le macchine che salgono (sono senza luci).
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Scelgo la normale, rischio il frontale e anche le pietre, mi fanno male le mani a furia di frenare.
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> > > Arrivo giù incolume e bello tranquillo affronto gli ultimi 4/5 km per tornare a casa nel buio più totale, solo i fari delle macchine mi illuminano e mi bestemmiano pure....non si va senza luci per strada.
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Io odio i ciclisti che lo fanno.
e poi è veramente bello uscire dal lavoro e poter fare altro, sembra veramente che la giornata duri di più!!
