Sono il felice possessore di una GT Force Carbon Expert del 2009, eccellente bici che però non è esente da "difettucci".
Di tanto in tanto, pedalando, avvertivo un "toc", come se qualcosa si muovesse negli snodi della sospensione.
A suo tempo avevo pulito e ingrassato con cura tutto il sistema con una pasta al bisolfuro di molibdeno che ha una eccezionale resistenza al dilavamento, oltre ad essere un formidabile antiattrito e resistere alle pressioni più elevate.
Difatti nonostante ormai quasi un anno di uso in condizioni estreme di acqua, fango, polvere, la sospensione non voleva saperne di scricchiolare, sempre assolutamente silenziosa.
Tranne il "toc"...
Due giorni fa ho avuto tra le mani una Force Carbon Sport del 2010, con un'infinità di km in meno rispetto alla mia, ma pedalando si sentiva che qualcosa non andava, sentivo chiaramente un gioco al movimento centrale.
E così, alle 22 della sera (mi serviva l'indomani per un giro con un amico) ho smontato tutto e trovato l'arcano.
Eliminato il gioco, tutta un'altra bici.
Oggi ho messo mano alla mia, stavolta armato di macchina fotografica e calibro.
Via la guarnitura, stacco la bielletta e la scatola del movimento è libera.
Il gioco c'è, è minimo, nella mia è solo assiale (la scatola si sposta lateralmente), nell'altra era sia assiale sia radiale quindi molto più sensibile (si sente ballare il MC).
La registrazione della chiusura non è in grado di eliminarlo.
La versione 2011 è differente, non so se quanto scriverò si può applicare anche ad essa.
Procedo con l'apertura delle viti di bloccaggio dell'articolazione, poi con la chiave per MC Shimano levo il perno.
La scatola è giù; dopo una buona pulizia (dal grasso, dentro non c'è traccia di sporco!) il calibro rivela la misura interna delle flange dell'articolazione: 51,2 mm.
Qui si vedono gli anelli conici che si chiudono sui cuscinetti (dopo pulizia, il grasso al molibdeno è nero e copriva tutto)
Estraggo tutto e pulisco i cuscinetti, la misura va fatta a pezzi puliti per non introdurre errori.
Bene, ora misuriamo la battuta...
50,4 mm... ci sono ben 0,8 mm di differenza tra la larghezza dell'insieme cuscinetti e lo spazio interno alle flange della scatola movimento centrale.
Ovvio che ci sia del gioco!
La soluzione che ho escogitato è questa: inserire degli spessori tra la scatola e i cuscinetti.
Serve qualcosa che abbia 0,4 mm di spessore, questo foglio di tenacissima plastica per isolamento elettrico fa al caso.
Con una fustella da 40 mm taglio la rondella e il foro lo ricavo con una seconda fustella da 28 mm.
Ecco dove andrà a lavorare la rondella.
E questo è il barattolo del micidiale grasso, nel senso che se mi sporco i vestiti non c'è modo di tirarlo via!
E' una "roba" che usavano nell'officina dove lavorava mio papà, serviva per lubrificare gli snodi di escavatori, macchine per miniera, impedire il grippaggio delle aste per trivellazione, attrezzatura che doveva sopportare forze di decine di tonnellate e coppie di torsione di migliaia di mewtonmetro e comunque potersi svitare con facilità, in condizioni spesso proibitive, tra acqua anche in forte pressione, fango, sabbie di ogni genere, temperature anche molto elvate.
Le scritte in finlandese sono incomprensibili, basta il "curriculum vitae" di questa "roba" a qualificarla come adatta all'uso.
Bene, una buona ingrassata, dentro cuscinetti e anelli, metto su le rondelle e poi infilo la scatola movimento che va su precisa.
Il tutto ben "smirà de gras" come si dice a casa mia, ovvero ben spalmato con quel grasso.
La foto è fatta prima della cura!
Ora basta chiudere leggermente il perno, non serve forzare perchè si avverte che i cuscinetti sono correttamente registrati.
La scatola deve ruotare liberamente, al più con leggerissimo sforzo.
Il gioco è scomparso.
Infine collego la bielletta, anch'essa preventivamente rilubrificata con grasso, poi basta rimontare la guarnitura e la bici è pronta.
Le boccoline della bielletta, nonostante quasi due anni d'uso intenso sono ancora in ordine, non c'è nessun gioco tra bussola e perno.
Come giro di prova nel pomeriggio mi sono fatto una bella salita ai 1500 metri del Rifugio Dolada con partenza dai 490 m di casa mia per la via asfaltata (11,8 km) e ritorno con discesa a precipizio per sentieri e mulattiere a tratti devastate.
Nessun gioco, nessun "toc", nessuno scricchiolio.
Ora vediamo quanto durano gli spessori, vi terrò informati.
Di tanto in tanto, pedalando, avvertivo un "toc", come se qualcosa si muovesse negli snodi della sospensione.
A suo tempo avevo pulito e ingrassato con cura tutto il sistema con una pasta al bisolfuro di molibdeno che ha una eccezionale resistenza al dilavamento, oltre ad essere un formidabile antiattrito e resistere alle pressioni più elevate.
Difatti nonostante ormai quasi un anno di uso in condizioni estreme di acqua, fango, polvere, la sospensione non voleva saperne di scricchiolare, sempre assolutamente silenziosa.
Tranne il "toc"...
Due giorni fa ho avuto tra le mani una Force Carbon Sport del 2010, con un'infinità di km in meno rispetto alla mia, ma pedalando si sentiva che qualcosa non andava, sentivo chiaramente un gioco al movimento centrale.
E così, alle 22 della sera (mi serviva l'indomani per un giro con un amico) ho smontato tutto e trovato l'arcano.
Eliminato il gioco, tutta un'altra bici.
Oggi ho messo mano alla mia, stavolta armato di macchina fotografica e calibro.
Via la guarnitura, stacco la bielletta e la scatola del movimento è libera.
Il gioco c'è, è minimo, nella mia è solo assiale (la scatola si sposta lateralmente), nell'altra era sia assiale sia radiale quindi molto più sensibile (si sente ballare il MC).
La registrazione della chiusura non è in grado di eliminarlo.
La versione 2011 è differente, non so se quanto scriverò si può applicare anche ad essa.
Procedo con l'apertura delle viti di bloccaggio dell'articolazione, poi con la chiave per MC Shimano levo il perno.
La scatola è giù; dopo una buona pulizia (dal grasso, dentro non c'è traccia di sporco!) il calibro rivela la misura interna delle flange dell'articolazione: 51,2 mm.
Qui si vedono gli anelli conici che si chiudono sui cuscinetti (dopo pulizia, il grasso al molibdeno è nero e copriva tutto)
Estraggo tutto e pulisco i cuscinetti, la misura va fatta a pezzi puliti per non introdurre errori.
Bene, ora misuriamo la battuta...
50,4 mm... ci sono ben 0,8 mm di differenza tra la larghezza dell'insieme cuscinetti e lo spazio interno alle flange della scatola movimento centrale.
Ovvio che ci sia del gioco!
La soluzione che ho escogitato è questa: inserire degli spessori tra la scatola e i cuscinetti.
Serve qualcosa che abbia 0,4 mm di spessore, questo foglio di tenacissima plastica per isolamento elettrico fa al caso.
Con una fustella da 40 mm taglio la rondella e il foro lo ricavo con una seconda fustella da 28 mm.
Ecco dove andrà a lavorare la rondella.
E questo è il barattolo del micidiale grasso, nel senso che se mi sporco i vestiti non c'è modo di tirarlo via!
E' una "roba" che usavano nell'officina dove lavorava mio papà, serviva per lubrificare gli snodi di escavatori, macchine per miniera, impedire il grippaggio delle aste per trivellazione, attrezzatura che doveva sopportare forze di decine di tonnellate e coppie di torsione di migliaia di mewtonmetro e comunque potersi svitare con facilità, in condizioni spesso proibitive, tra acqua anche in forte pressione, fango, sabbie di ogni genere, temperature anche molto elvate.
Le scritte in finlandese sono incomprensibili, basta il "curriculum vitae" di questa "roba" a qualificarla come adatta all'uso.
Bene, una buona ingrassata, dentro cuscinetti e anelli, metto su le rondelle e poi infilo la scatola movimento che va su precisa.
Il tutto ben "smirà de gras" come si dice a casa mia, ovvero ben spalmato con quel grasso.
La foto è fatta prima della cura!
Ora basta chiudere leggermente il perno, non serve forzare perchè si avverte che i cuscinetti sono correttamente registrati.
La scatola deve ruotare liberamente, al più con leggerissimo sforzo.
Il gioco è scomparso.
Infine collego la bielletta, anch'essa preventivamente rilubrificata con grasso, poi basta rimontare la guarnitura e la bici è pronta.
Le boccoline della bielletta, nonostante quasi due anni d'uso intenso sono ancora in ordine, non c'è nessun gioco tra bussola e perno.
Come giro di prova nel pomeriggio mi sono fatto una bella salita ai 1500 metri del Rifugio Dolada con partenza dai 490 m di casa mia per la via asfaltata (11,8 km) e ritorno con discesa a precipizio per sentieri e mulattiere a tratti devastate.
Nessun gioco, nessun "toc", nessuno scricchiolio.
Ora vediamo quanto durano gli spessori, vi terrò informati.