Ho visto tanto fango.
Fango in salita, fango in discesa, fango con acqua, acqua con fango, acqua da attraversare, pozzanghere d'acqua ferma, rivoli d'acqua che ti accompagnano in discesa, rivoli che ti vengono contro in salita.
Tante salite.
Salite dritte, salite con curve, salite ripide, salite dolci.
E' stata dura.
Il cuore tirava troppo, 160-170 per 4 ore e mezza. Forse era l'orologio dei battiti che ci aggiungeva del suo, ma forse no.
Ho esagerato lo so.
Sono arrivato, ultimo di quelli che hanno passato il traguardo, ed è già tanto.
Sono arrivato, davanti a quelli che si sono ritirati, davanti a quello che doveva ritirarsi, o almeno andare più piano, e non ce l'ha fatta: non la racconterà più, non so chi era, mi spiace, è stato triste.
Si arriva, si parte, si parte e non si torna.