Sabato pomeriggio è spesso mia abitudine recarmi presso il mio "SIVENDE" preferito per fare le solite
quattro chiacchere su tutto ciò che gravita intorno al mondo della MTB. In un angolo del negozio, faceva bella mostra di sè una mtb con ruote da 29", si trattava di una NINER EMD 9, una front con forca REBA SL.
Visto il mio interessamento il buon Andrea Corradini, con fare divertito, mi porge la bici e sbotta con una frase tipo: dai... provala, me la riporti domani...! wow...! qualche secondo di finta titubanza, una regolatina alla sella e via verso casa con la bestia.
Be... alle 07,40 di mattina saltavo come un grillo, veloce colazione e alle 08,00 ero in sella alla pantera nera.
In verità avevo appuntamento con un amico alle 09,00, in questo modo ho avuto la possibilità di provarla in
un lungo rettilineo per vedere se spingere rapporti lunghi con le ruote da 29" risultasse impegnativo, e qui una
piacevole sensazione, la niner era molto scorrevole forse merito delle gomme kenda a tacchetti piccoli e molto ravvicinati che mi permettevano una buona velocità.
Ore 09,00 partiamo verso ca' del vento, un classico tracciato dell'appennino Reggiano, usato da molti biker come palestra di allenamento, essendo uno sterrato con salita non particolarmente impegnativa e con un fondo di pietrisco sfruttabile con ogni tempo. E qui la prima sorpresa: nonostante il mio fisico "robustello" riuscivo a mantenere un rapporto in agilità che con la mia fida TREK8000 ho sempre faticato a tenere, il tutto con ruote da 29" che a parità di rapporto hanno uno sviluppo metrico superiore.
Arrivati sulla sommità, pioveva ormai copiosamente e una delle prove più interessanti come una discesa tecnica in single track come la scaparra dove l' agilità della NINER serebbe stata messa a dura prova non si è potuta effettuare peccato.
Ma non è finita... scendere bisogna dunque giù a rotta di collo sullo sterrato fino a Borzano e ora la seconda sorpresa:
comunque la più prevedibile, in velocità la NINER si mangia tutto, il pietrisco più insidioso come le buche disseminate qua e là,
ho veramente provato una sensazione di stabilità e sicurezza molto elevata.
Tirando le somme il primo contatto con una 29er per me "biker stupefattus" è stato molto positivo.
Ringrazio Andrea di CicliCorradini per la bici.
Ringrazio Gianni che a passato 2 ore sotto la pioggia con me.
Michele.
quattro chiacchere su tutto ciò che gravita intorno al mondo della MTB. In un angolo del negozio, faceva bella mostra di sè una mtb con ruote da 29", si trattava di una NINER EMD 9, una front con forca REBA SL.
Visto il mio interessamento il buon Andrea Corradini, con fare divertito, mi porge la bici e sbotta con una frase tipo: dai... provala, me la riporti domani...! wow...! qualche secondo di finta titubanza, una regolatina alla sella e via verso casa con la bestia.
Be... alle 07,40 di mattina saltavo come un grillo, veloce colazione e alle 08,00 ero in sella alla pantera nera.
In verità avevo appuntamento con un amico alle 09,00, in questo modo ho avuto la possibilità di provarla in
un lungo rettilineo per vedere se spingere rapporti lunghi con le ruote da 29" risultasse impegnativo, e qui una
piacevole sensazione, la niner era molto scorrevole forse merito delle gomme kenda a tacchetti piccoli e molto ravvicinati che mi permettevano una buona velocità.
Ore 09,00 partiamo verso ca' del vento, un classico tracciato dell'appennino Reggiano, usato da molti biker come palestra di allenamento, essendo uno sterrato con salita non particolarmente impegnativa e con un fondo di pietrisco sfruttabile con ogni tempo. E qui la prima sorpresa: nonostante il mio fisico "robustello" riuscivo a mantenere un rapporto in agilità che con la mia fida TREK8000 ho sempre faticato a tenere, il tutto con ruote da 29" che a parità di rapporto hanno uno sviluppo metrico superiore.
Arrivati sulla sommità, pioveva ormai copiosamente e una delle prove più interessanti come una discesa tecnica in single track come la scaparra dove l' agilità della NINER serebbe stata messa a dura prova non si è potuta effettuare peccato.
Ma non è finita... scendere bisogna dunque giù a rotta di collo sullo sterrato fino a Borzano e ora la seconda sorpresa:
comunque la più prevedibile, in velocità la NINER si mangia tutto, il pietrisco più insidioso come le buche disseminate qua e là,
ho veramente provato una sensazione di stabilità e sicurezza molto elevata.
Tirando le somme il primo contatto con una 29er per me "biker stupefattus" è stato molto positivo.
Ringrazio Andrea di CicliCorradini per la bici.
Ringrazio Gianni che a passato 2 ore sotto la pioggia con me.
Michele.