Per un’intera settimana il nostro gruppetto s’è chiesto su che trail mettere le ruote questa domenica. Dopo aver elencato più volte i classici spot laziali come possibili mete, alla fine, io e Luca abbiamo deciso per Guarcino.
Non se ne parlava di farci scarrozzare dalla corriera! No! Questo giro lo avremmo fatto interamente in bici: salita e discesa…
Il giro da noi scelto lo abbiamo trovato qui sul forum:
ma la per la discesa finale abbiamo preferito una traccia interamente nel bosco che arriva in cima al paese di Guarcino (non so come si chiama se Frascara o Gabriella oppure non ha un nome… non so!)
Questo giro di 30km prevede la partenza dal paese su asfalto per circa 5km in cui si guadagnano i primi 270mt di quota, passando da 650mt a 920mt. Da li si imbocca una strada bianca bella scassata che arrampicando per circa 2.2km ci porta sino alla prima cresta a circa 1130mt. La salita se pure impegnativa sia per il fondo sconnesso che per il caldo non ha presentato difficoltà particolari e tenendo un buon ritmo ci siamo ritrovati su abbastanza freschi. A questo punto parte la sezione più piacevole una leggera salita di 7.4km che sale per circa 470mt all’interno del bosco, completamente in ombra e senza mosche o tafani a rompere le scatole. Ma qui iniziano i primi guai: la traccia che seguivamo ad un certo punto si addentra su un single track che si apre sulla destra della carrareccia che taglia il bosco, ma viste le condizioni di rami e foglie cadute non l’abbiamo visto subito. Fermandomi ho chiesto a Luca se stavamo seguendo il percorso corretto e tirando fuori il Samsung con la traccia GPS ci siamo resi conto che stavamo fuori!! Ok… poco male. Tagliamo per il bosco in salita spingendo le bici per circa 200mt su un fitto e profondo letto di foglie e rami secchi… saranno stati 200mt, ma che gran BDC!!
Bene eccoci sulla traccia… cioè quella roba che stava sotto i rami era la traccia! Niente di più che una variazione nella pendenza del fianco della montagna, piena di rami, fondo sconnesso fatto interamente di grossi ciottoli… pedalarci sopra era davvero dura. L’abbiamo fatto per circa 1km… i restanti 2km abbiamo spinto su un fondo impossibile da pedalare… sarebbero servite delle moto da trial ma non era il nostro caso!!
Giunti su una bellissima conca a circa 1750mt tra le tre cime dei monti di Guarcino ci riposiamo sfiniti!! L’aria fresca e i panini ci ridanno un po’ d’energia per l’ultima tratta a spinta che dovrebbe portarci in cresta… io per rincuorarmi verifico che la mia scorta d’acqua l’avevo già prosciugata!! Vabbuò si vedrà poi quanto questo mi costerà…
Credevo di fare un giro in bici, invece s’è trattato di un giro con la bici…a spinta!! La prima sezione della salita sul fianco della montagna si sviluppava dentro il letto di un torrente in secca: sabbia e massi da scavalcare, e si trattava del tratto più semplice!!! Il resto del tracciato per circa mezzo kilometro l’abbiamo fatto direttamente sul fianco del monte con una pendenza di circa il 40% (con punte del 50%) su un terreno fatto per lo più di piccoli sassi franati che non offrivano nessun appiglio… ovviamente sotto il Sole a picco! Giunti a circa una ventina di mentri dal sentiero che si sviluppa sulla cresta del monte intravediamo su una roccia il classico segno bianco e rosso ad indicare la traccia. Felicissimi facciamo gli ultimi metri di slancio sino a raggiungere quota 1855mt. Ed eccoci sulla traccia… E invece no! Troppo bello per essere vero!! Il sentiero non è altro che una quarantina di centimetri di massi lievemente meno pendenti rispetto al fianco della montagna che solo le capre potrebbero apprezzare… a parte poche decine di metri ogni tanto il resto del sentiero risulta impedalabile, e quei pochi tratti in cui si può montare in sella lo si fa correndo non pochi rischi!! Quest’altro bel BDC si sviluppa per circa 1,5km sulla cresta spoglia e brulla della montagna con leggeri saliscendi. Alla fine di questo tratto ho una piccola visione: si vede in lontananza un oasi di pace tra quel deserto che stavamo attraversando: una piccola casupola e delle belle vacche sdraiate al sole ci annunciano che stavamo arrivando alla sorgente “pozzotello” dove avrei potuto riempire nuovamente la mia sacca idrica e dove avremmo potuto riposarci per qualche minuto prima dell’ultimo tratto da fare in cresta. La traccia in nostro possesso ci suggeriva di arrampicarci ancora su per il sentiero che dalla fonte sale direttamente in cresta. Circa 600mt nuovamente con un dislivello da paura. No! Preferiamo fare un po’ più strada ma mantenerci sulla stessa quota per andare a riagganciare il sentiero più avanti… ovviamente tutto a spinta!!!
Ok! Finalmente intravediamo una scultura(?) in vetro posta sopra la cima di un monte di li in avanti si snoda una sorta di carrareccia molto sassosa che ci porta dritti sino a Campocatino.
Arrivati finalmente su alla stazione sciistica ci fermiamo per una breve pausa. Stanchi morti da quel momento in poi sarebbe iniziata la discesa verso Guarcino… ma io sapevo già che non me la sarei goduta: troppo stanco e davvero annebbiato. Inoltre durante un tratto a spinta m’era scivolato un piede e per non perdere la bici mi sono procurato un leggero strappo alla schiena nella zona lombare; niente di grave, ma sinceramente sommato al resto non mi procurava delle belle sensazioni.
Bene iniziamo sta discesa… UN DISASTRO!! Si, si ok… siam venuti giù!! Ma personalmente ho fatto una discesa da schifo!! La traccia che abbiamo seguito c’avrebbe portati dritti in cima al paese, abbiamo fatto alcuni bei tratti nel bosco nella sezione più alta con terreno compatto e bei gradoni e roccioni da copiare o droppare, ed alcuni bei tratti di classico sentiero montano che correva giù verso il paese. Alcuni tratti però presentavano un fondo fatto di grossi ciottoli e veri e propri massi tutti sciolti e molto mobili. Con la stanchezza che avevo addosso e con la mancanza di reattività questi tratti m’hanno messo a dura prova costringendomi di alcuni punti a procedere a spinta… Un vero schifo!!! Ma comunque: dopo circa un quarto d’ora o venti minuti (non so con precisione) giungiamo al paese stanchi, sfiniti, bruciacchiati dal sole e con qualche graffio sulla pelle… ma con quel sorriso che ti si stampa in faccia quando sai d’aver fatto una cosa folle, masochistica e molto provante ma d’avercela fatta con le proprie forze!!
Adesso sto qui a scrivere con le gambe come due pezzi legno e la schiena un po’ indolenzita ma con qualcosa da raccontare… ciao a tutti!!
Non se ne parlava di farci scarrozzare dalla corriera! No! Questo giro lo avremmo fatto interamente in bici: salita e discesa…
Il giro da noi scelto lo abbiamo trovato qui sul forum:
ma la per la discesa finale abbiamo preferito una traccia interamente nel bosco che arriva in cima al paese di Guarcino (non so come si chiama se Frascara o Gabriella oppure non ha un nome… non so!)
Questo giro di 30km prevede la partenza dal paese su asfalto per circa 5km in cui si guadagnano i primi 270mt di quota, passando da 650mt a 920mt. Da li si imbocca una strada bianca bella scassata che arrampicando per circa 2.2km ci porta sino alla prima cresta a circa 1130mt. La salita se pure impegnativa sia per il fondo sconnesso che per il caldo non ha presentato difficoltà particolari e tenendo un buon ritmo ci siamo ritrovati su abbastanza freschi. A questo punto parte la sezione più piacevole una leggera salita di 7.4km che sale per circa 470mt all’interno del bosco, completamente in ombra e senza mosche o tafani a rompere le scatole. Ma qui iniziano i primi guai: la traccia che seguivamo ad un certo punto si addentra su un single track che si apre sulla destra della carrareccia che taglia il bosco, ma viste le condizioni di rami e foglie cadute non l’abbiamo visto subito. Fermandomi ho chiesto a Luca se stavamo seguendo il percorso corretto e tirando fuori il Samsung con la traccia GPS ci siamo resi conto che stavamo fuori!! Ok… poco male. Tagliamo per il bosco in salita spingendo le bici per circa 200mt su un fitto e profondo letto di foglie e rami secchi… saranno stati 200mt, ma che gran BDC!!
Bene eccoci sulla traccia… cioè quella roba che stava sotto i rami era la traccia! Niente di più che una variazione nella pendenza del fianco della montagna, piena di rami, fondo sconnesso fatto interamente di grossi ciottoli… pedalarci sopra era davvero dura. L’abbiamo fatto per circa 1km… i restanti 2km abbiamo spinto su un fondo impossibile da pedalare… sarebbero servite delle moto da trial ma non era il nostro caso!!
Giunti su una bellissima conca a circa 1750mt tra le tre cime dei monti di Guarcino ci riposiamo sfiniti!! L’aria fresca e i panini ci ridanno un po’ d’energia per l’ultima tratta a spinta che dovrebbe portarci in cresta… io per rincuorarmi verifico che la mia scorta d’acqua l’avevo già prosciugata!! Vabbuò si vedrà poi quanto questo mi costerà…
Credevo di fare un giro in bici, invece s’è trattato di un giro con la bici…a spinta!! La prima sezione della salita sul fianco della montagna si sviluppava dentro il letto di un torrente in secca: sabbia e massi da scavalcare, e si trattava del tratto più semplice!!! Il resto del tracciato per circa mezzo kilometro l’abbiamo fatto direttamente sul fianco del monte con una pendenza di circa il 40% (con punte del 50%) su un terreno fatto per lo più di piccoli sassi franati che non offrivano nessun appiglio… ovviamente sotto il Sole a picco! Giunti a circa una ventina di mentri dal sentiero che si sviluppa sulla cresta del monte intravediamo su una roccia il classico segno bianco e rosso ad indicare la traccia. Felicissimi facciamo gli ultimi metri di slancio sino a raggiungere quota 1855mt. Ed eccoci sulla traccia… E invece no! Troppo bello per essere vero!! Il sentiero non è altro che una quarantina di centimetri di massi lievemente meno pendenti rispetto al fianco della montagna che solo le capre potrebbero apprezzare… a parte poche decine di metri ogni tanto il resto del sentiero risulta impedalabile, e quei pochi tratti in cui si può montare in sella lo si fa correndo non pochi rischi!! Quest’altro bel BDC si sviluppa per circa 1,5km sulla cresta spoglia e brulla della montagna con leggeri saliscendi. Alla fine di questo tratto ho una piccola visione: si vede in lontananza un oasi di pace tra quel deserto che stavamo attraversando: una piccola casupola e delle belle vacche sdraiate al sole ci annunciano che stavamo arrivando alla sorgente “pozzotello” dove avrei potuto riempire nuovamente la mia sacca idrica e dove avremmo potuto riposarci per qualche minuto prima dell’ultimo tratto da fare in cresta. La traccia in nostro possesso ci suggeriva di arrampicarci ancora su per il sentiero che dalla fonte sale direttamente in cresta. Circa 600mt nuovamente con un dislivello da paura. No! Preferiamo fare un po’ più strada ma mantenerci sulla stessa quota per andare a riagganciare il sentiero più avanti… ovviamente tutto a spinta!!!
Ok! Finalmente intravediamo una scultura(?) in vetro posta sopra la cima di un monte di li in avanti si snoda una sorta di carrareccia molto sassosa che ci porta dritti sino a Campocatino.
Arrivati finalmente su alla stazione sciistica ci fermiamo per una breve pausa. Stanchi morti da quel momento in poi sarebbe iniziata la discesa verso Guarcino… ma io sapevo già che non me la sarei goduta: troppo stanco e davvero annebbiato. Inoltre durante un tratto a spinta m’era scivolato un piede e per non perdere la bici mi sono procurato un leggero strappo alla schiena nella zona lombare; niente di grave, ma sinceramente sommato al resto non mi procurava delle belle sensazioni.
Bene iniziamo sta discesa… UN DISASTRO!! Si, si ok… siam venuti giù!! Ma personalmente ho fatto una discesa da schifo!! La traccia che abbiamo seguito c’avrebbe portati dritti in cima al paese, abbiamo fatto alcuni bei tratti nel bosco nella sezione più alta con terreno compatto e bei gradoni e roccioni da copiare o droppare, ed alcuni bei tratti di classico sentiero montano che correva giù verso il paese. Alcuni tratti però presentavano un fondo fatto di grossi ciottoli e veri e propri massi tutti sciolti e molto mobili. Con la stanchezza che avevo addosso e con la mancanza di reattività questi tratti m’hanno messo a dura prova costringendomi di alcuni punti a procedere a spinta… Un vero schifo!!! Ma comunque: dopo circa un quarto d’ora o venti minuti (non so con precisione) giungiamo al paese stanchi, sfiniti, bruciacchiati dal sole e con qualche graffio sulla pelle… ma con quel sorriso che ti si stampa in faccia quando sai d’aver fatto una cosa folle, masochistica e molto provante ma d’avercela fatta con le proprie forze!!
Adesso sto qui a scrivere con le gambe come due pezzi legno e la schiena un po’ indolenzita ma con qualcosa da raccontare… ciao a tutti!!
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Ti ringrazio già adesso per la traccia... e comunque quei pratoni sono un pezzo di paradiso in terra, una volta che arrivi li ti senti in pace col resto del mondo!! 
