Non sta a me convincere nessuno, personalmente, dato che si tratta di far convivere diverse categorie di "fruitori" penso che se tutti fossero liberi da condizionamenti "ideologici", e si mettessero nei panni degli altri con rispetto facendo quadrato fra loro, soluzioni si troverebbero.
Prendiamo ad es. i cacciatori. Personalmente ritengo insensata e aberrante la caccia intesa come sport, ma anche la pesca se per questo, è che i pesci non se li fila nessuno. Tuttavia penso che persone competenti in grado di cacciare e ben regolate sul territorio ci vogliano per questioni puramente inerenti alla gestione della fauna selvatica. Per cui, piu' che fare la crociata ai cacciatori perchè non fare quadrato in modo che se hanno spazio per muoversi LORO non lo si abbia anche NOI? Daltronde se so che sono in opera in una zona, cosa mi costa stare alla larga per non disturbarli e per preservare la mia incolumità?
E che dire dei cavalieri? Mi piace forse trovare i sentieri masticati dai cavalli? No, quando c'e' bagnato li riducono ad uno schifo e quando la terra secca è come girare sui campi arati. Incrociarli è sempre una preoccupazione perchè non sai mai come reagisce un animale di una stazza del genere anche se ti fermi e stai a lato. Dal loro punto di vista invece vedersi sbucare un biker lanciato su una mulattiera non deve essere rassicurante, sono in equilibrio precario su un grosso e alto animale facilmente spaventabile. Quindi anche loro farebbero a meno di noi e noi di loro.
E che dire dei famigerati motociclisti? Molti li hanno come fumo negli occhi ma sono in realtà molto simili ai biker, almeno a quei biker che usano la bici non come mero mezzo escursionistico, ma come strumento di divertimento nella guida. Suvvia molti di noi vanno in bici e vanno in moto oppure andavano in moto, il gusto e l'adrenalina che si provano sono simili.
Certo le moto fanno danni, fanno rumore, inquinano, ecc. e un incivile in moto vale come 10 biker incivili messi insieme, perchè il mezzo da potenzialità maggiori di far danni. Cosi' come basta una jeep per fare il danno di 100 moto. Di conseguenza l'approccio tipico è: vietiamo le moto tout court, noi bikers tanto siamo innocui e gireremo liberi!
Peccato che prima vietano le moto poi vietano le bici, questa è la dinamica che spesso si verifica nei fatti.
E non parlo poi di quelli che fanno lo stesso discorso contro gli e-bikers. Il problema o più propriamente il caprio espiatorio si trova sempre fuori dal proprio orticello. Ma quelli, ma gli altri, e bo e su, magari anche giustamente, ma cosa si risolve?
Se invece si pensasse alle esigenze degli uni e degli altri collaborando per dividere gli spazi civilmente e organizzandosi i risultati non sarebbero forse migliori?
Perchè in fin dei conti, chi è che proprio non vuole nessuno in giro nei boschi a prescindere? In primis i proprietari dei terreni, sia chi ci lavora e soprattutto quelli che si sono fatti la villetta o il rustico nel paesello e siccome ad ogni borgata arriva sempre un sentiero non si vuole nessuno che possa rompere le scatole, anche solo con la sua presenza e cercano sempre di chiudere lamentandosi in comune, alla provincia o prendendo iniziative unilaterali illegali.
Poi ci sono coloro che della montagna si pongono come gli eletti utilizzatori esclusivi, gli escursionisti e le loro associazioni, cai sat, ecc.
E infine i gestori di enti parchi et similia e le varie istituzioni territoriali responsbili della viabilità minore che vogliono meno grane possibili e sono preda delle pressioni delle loro lobby locali elettive.
E ovvio che "contro" costoro bisogna essere organizzati e cercare alleati piu' che fare la guerra (più che altro a parole) tutti contro tutti. Bisognerebbe avere una sorta di organo rappresentativo che porti avanti istanze e regoli i comportamenti della categoria almeno localmente. Motoclub, i circoli della caccia, associazioni ciclistiche, ippiche ecc. dovrebbero cercare di parlarsi, coordinarsi e collaborare. E' un'impresa disperata ma penso sia l'unica strada percorribile.
Altrimenti l'alternativa è fare i carbonari, cosa che in Italia non è poi tanto difficile, perchè tutto è vietato ma tutti fanno quel che gli pare lo stesso. E a quel punto poi non ci si può piu' lamentare degli "altri" più illegali di noi che fanno altrettanto.