Dopo un po di ricerche sul forum, (ciclabile la discesa? ciclabile la salita al città di Carpi?)
Decido di rompere gli indugi e provare a vedere comè questo giretto
Si parte da Misurina, parcheggio allincrocio con la strada che sale alle tre cime di Lavaredo. La salita alle tre cime è sempre quella, asfaltata, tante auto che salgono di giorno, dura. Io lho già fatta 4 volte, e nonostante debba spingere i miei fidi 17 kg di nitrous, salgo piuttosto agevolmente e anche, devo dire, in un discreto tempo. Il trucco? Le auto mi danno fastidio, e allora lunica è partire presto, molto presto, le prime luci dellalba sono verso le cinque e allora la partenza è alle 4.30. Solo il mio respiro, il fruscio del tendicatena e una pallida luna. Al lago dAntorno finisce il primo duro strappo e intravedo nel buio due caprioli. Passo la casetta del pedaggio e solo verso gli ultimi tornanti comincia ad albeggiare, le tre cime cominciano ad apparirmi in tutto il loro splendore.
Per la prima volta riesco ad arrivare in cima alla salita senza incrociare nessuna auto, bene! Mi butto sulla sterrata verso il rifugio lavaredo e dopo poche centinaia di metri ecco subito il bivio a dx con il sentiero 104 per il valon di Lavaredo. Breve sosta per cambiarsi la maglia e mettere le protezioni, un paio di foto (maledizione, è ancora troppo poco chiaro)
e via, vediamo come sono questi 1100 m di dislivello di discesa.
Subito bella, scorrevole, tornanti non troppo stretti, mai esposta, si passa fra i pini mughi in esaltanti slalom, si passa il ruscello, lo si ripassa, si passano un paio di frane, qualche piccolo passaggio tecnico ma mai esagerato, unica attenzione sono i sassi che sono una costante della discesa, alcuni tratti sono lisci, ma in altri bisogna danzarci sopra.
In effetti si può scendere con una normale bici da am, eventualmente anche con una front, limportante è avere delle buone gomme larghe e resistenti, visto che i sassetti sono piuttosto taglenti!
Al bivio con il sentiero 119 si continua diritto fino a che il sentiero si trasforma in forestale e poi alcune centinaia di metri di asfalto.
Al Cason della Crosera, 1200m. si incontra il visibile cartello che a dx indica la strada forestale che con ancora 900 m. !!! di dislivello ci porta su per la val D Onge fino al rifugio Città di Carpi.
Si sale, si sale, si sale, prima nel bosco, poi al cospetto dei Cadini sul bel piano della Mussa, avvistati dalle marmotte con il loro fischi. Di prima mattina si possono scorgere in vicinanza anche camosci e caprioli. La forestale è sempre pedalabile, con alcuni tratti più ripidi, poi si restringe ma si addolcisce fino al passo.
Da qui si prende la forestale 120 che scende verso Misurina. Scende? Diciamo che scende e sale, scende e sale, poi sale e sale verso il col de Varda e finalmente scende lungo la pista da sci. Verso quota 1900, si può prendere a dx un bel single track nel prato che porta fino alla partenza della seggiovia, poi si costeggia il lago sul visibile e largo sentiero a dx e in breve si arriva al punto di partenza.
Che dire? Litinerario è perfettamente segnato, i sentieri sono ciclabili, certo ci vuole un po di tecnica in discesa lungo il valon di Lavaredo, ma non più di tanto e specialmente una buona forma fisica per arrivare alle tre cime ma specialmente al città di Carpi, salita veramente lunga e faticosa.
In totale sono quasi trenta km e 1700 m. di dislivello, io ci ho messo circa 4 ore più soste per foto ecc.
In definitiva un itinerario che può diventare un must estivo, ma con le dovute precauzioni sopra specificate
Buon divertimento
Decido di rompere gli indugi e provare a vedere comè questo giretto
Si parte da Misurina, parcheggio allincrocio con la strada che sale alle tre cime di Lavaredo. La salita alle tre cime è sempre quella, asfaltata, tante auto che salgono di giorno, dura. Io lho già fatta 4 volte, e nonostante debba spingere i miei fidi 17 kg di nitrous, salgo piuttosto agevolmente e anche, devo dire, in un discreto tempo. Il trucco? Le auto mi danno fastidio, e allora lunica è partire presto, molto presto, le prime luci dellalba sono verso le cinque e allora la partenza è alle 4.30. Solo il mio respiro, il fruscio del tendicatena e una pallida luna. Al lago dAntorno finisce il primo duro strappo e intravedo nel buio due caprioli. Passo la casetta del pedaggio e solo verso gli ultimi tornanti comincia ad albeggiare, le tre cime cominciano ad apparirmi in tutto il loro splendore.
Per la prima volta riesco ad arrivare in cima alla salita senza incrociare nessuna auto, bene! Mi butto sulla sterrata verso il rifugio lavaredo e dopo poche centinaia di metri ecco subito il bivio a dx con il sentiero 104 per il valon di Lavaredo. Breve sosta per cambiarsi la maglia e mettere le protezioni, un paio di foto (maledizione, è ancora troppo poco chiaro)
e via, vediamo come sono questi 1100 m di dislivello di discesa.
Subito bella, scorrevole, tornanti non troppo stretti, mai esposta, si passa fra i pini mughi in esaltanti slalom, si passa il ruscello, lo si ripassa, si passano un paio di frane, qualche piccolo passaggio tecnico ma mai esagerato, unica attenzione sono i sassi che sono una costante della discesa, alcuni tratti sono lisci, ma in altri bisogna danzarci sopra.
In effetti si può scendere con una normale bici da am, eventualmente anche con una front, limportante è avere delle buone gomme larghe e resistenti, visto che i sassetti sono piuttosto taglenti!
Al bivio con il sentiero 119 si continua diritto fino a che il sentiero si trasforma in forestale e poi alcune centinaia di metri di asfalto.
Al Cason della Crosera, 1200m. si incontra il visibile cartello che a dx indica la strada forestale che con ancora 900 m. !!! di dislivello ci porta su per la val D Onge fino al rifugio Città di Carpi.
Si sale, si sale, si sale, prima nel bosco, poi al cospetto dei Cadini sul bel piano della Mussa, avvistati dalle marmotte con il loro fischi. Di prima mattina si possono scorgere in vicinanza anche camosci e caprioli. La forestale è sempre pedalabile, con alcuni tratti più ripidi, poi si restringe ma si addolcisce fino al passo.
Da qui si prende la forestale 120 che scende verso Misurina. Scende? Diciamo che scende e sale, scende e sale, poi sale e sale verso il col de Varda e finalmente scende lungo la pista da sci. Verso quota 1900, si può prendere a dx un bel single track nel prato che porta fino alla partenza della seggiovia, poi si costeggia il lago sul visibile e largo sentiero a dx e in breve si arriva al punto di partenza.
Che dire? Litinerario è perfettamente segnato, i sentieri sono ciclabili, certo ci vuole un po di tecnica in discesa lungo il valon di Lavaredo, ma non più di tanto e specialmente una buona forma fisica per arrivare alle tre cime ma specialmente al città di Carpi, salita veramente lunga e faticosa.
In totale sono quasi trenta km e 1700 m. di dislivello, io ci ho messo circa 4 ore più soste per foto ecc.
In definitiva un itinerario che può diventare un must estivo, ma con le dovute precauzioni sopra specificate
Buon divertimento