Ciao, allora se parti da Ventarola e ci devi obbligatoriamente tornare in un paio d'ore, non hai molte alternative e devi mettere in preventivo parecchi tratti non ciclabili da fare in push-bike
L'autunno scorso ho fatto un giretto lì in zona che potrebbe fare al caso tuo, l'ambiente è splendido e merita anche se dovrai scarpinare qua e là: da Ventarola ti trovi subito di fronte ad un ponte, prendi a dx seguendo i segnavia A6, due quadrati gialli e due cerchi gialli, costeggi il torrente Ventarola e farai parecchi guadi quindi portati dietro calzini di ricambio!!! ad un certo punto vedrai che il segnavia due cerchi gialli prosegue dritto mentre i due quadrati gialli gira in salita a dx,
verso la sella nord del M.te Roncazi: segui questa direzione, spingendo spesso, fino a quando giungi presso un rudere abbastanza ben conservato; qui sei ormai sull'alta via, prendi a sx in salita più pedalabile seguendo la direzione del passo di Ventarola Nord, segnavia bianco e rosso dell'alta via dei monti liguri. Il sentiero sale e scende di continuo ma il panorama è fantastico, sia verso il Monte Caucaso che verso l'Aiona.
ad un certo punto ritroverai anche il segnavia A6 che è un itinerario dell'ente parco Aveto, l'anello del Liciorno-Ramaceto. Arriverai al panoramicissimo Passo della Ventarola, poi alla Bocca di Feia dove dovrai scegliere se spingere fino alla cappelletta del Ramaceto, e poi fare tutta la cresta fino alla vetta nord Fò de Driun, per scendere finalmente al passo della Crocetta e prendere la sterrata a sx in discesa, sempre segnavia A6, che ti porterà in un pratone dove prendendo a dx ritorni in breve a Ventarola; oppure, se sei stanco o si è fatto tardi, invece che salire al Ramaceto dalla Bocca di Feia scendi a sx, prima in sentiero poi in forestale dissestata, segnavia sempre A6 o triangolo giallo, fino ad arrivare con altri guadi, dalla direzione opposta rispetto all'altro itinerario, allo stesso pratone da dove prendendo a sx in breve sei di ritorno a Ventarola.
Torno a ripeterti che si tratta di un giro particolare, non di grande dislivello ma in cui devi saper apprezzare anche i tratti fatti a piedi, spingendo ma godendoti la natura che ti sta intorno: se sei di quelli che non vuole scendere mai di sella lo troverai un calvario...
Spero di non averti confuso troppo le idee, comunque ti consiglio di procurarti tutte le cartine in scal 1:25.000 che riesci a trovare, a cominciare da quella del Parco dell'Aveto; se cerchi in Chiavari nelle varie librerie dovresti trovarne.