Oggi un’altra giornata all’insegna della natura!
Per finire in bellezza il periodo di ferie, decido di “diversificare”, così propongo al "Nonno", che non se lo fa dire 2 volte, di fare un’escursione a cavallo.
Si attiva e prenota il pomeriggio sulle Mainarde.
Per lui è la sua prima volta, io da piccolino avevo avuto qualche esperienza, ma sinceramente non mi ricordavo di come si cavalcava.
Con la giusta dose di emozione raggiungiamo il piccolo maneggio e ci prepariamo per una nuova avventura. Salutato il gestore, rompiamo il ghiaccio e familiarizziamo velocemente con le nostre puledre Soraya e Quasar, poco dopo partiamo in direzione “il Campiglione”, una piccola piana ai piedi di M.te Passero, in compagnia di un quarto escursionista.
Mi rendo subito conto di avere un buon feeling con Quasar e di non aver perso del tutto la mano, nonostante siano passati oltre 20 anni. Così mi rilasso e mi diverto, con la mia helmet cam in mano, a riprendere la giornata.
Lasciato il piccolo tratto asfaltato di collegamento ci immettiamo subito in un single track, un po’ “sgarubbato”, i cavalli sanno il fatto loro, ma il Nonno, che ancora non si sente sicuro… lo vedo preoccupato e… teso!!! In cuor suo si sarà detto: ma una sterrata non era meglio???
Superato il primo “ostacolo” ci immettiamo in un sentiero più largo e finalmente lo vedo più disteso, così incomincia a godersi la giornata e sicuramente un’indimenticabile suggestione! Nello stesso tempo inizia a capire meglio i sincronismi della cavalcata ed inizia ad imporsi su Soraya, fino a quel punto (ma anche in seguito…) un po’ testarda. Prendo la palla al balzo e gli consegno l’helmet. Per lui livello difficoltà 2: cavalcare e riprendere contemporaneamente.
Lasciamo il sentiero e ci immettiamo su una sterrata che ci porterà sulla piana e che ci fa vedere un paesaggio che ancora non abbiamo solcato con le ns. MTB. Comprendiamo che spesso la nostra “beneamata” pineta “ci limita” molto!
Intanto il piacere dell’escursione si fa sempre più forte e con essa le emozioni che viviamo. Non ho mai avuto dubbi che fosse una bella esperienza, ma viverla è tutta un’altra cosa. APPAGA!
Raggiungiamo la piana, dove troviamo una mandria di mucche libera al pascolo e Sandro, la ns. guida, si diverte a mostrarci le sua capacità nel riunire in un punto alcune di loro… lo spirito del cowboy si è impossessato di lui.
Percorriamo la via del ritorno a ritroso ed avendo acquisito un po’ di sicurezza nella conduzione, ci divertiamo a sorpassarci e a fare qualche accenno di sprint… Nel frattempo impariamo a capire anche le gerarchie che ci sono all’interno del gruppo dei cavalli, infatti, appena si è “fuori posto”, notiamo accenni di scalciata, accenni di morsi (il Nonno se n’è pure beccato uno di striscio…), accelerate non impartite, ecc… Per me la cosa diventa più divertente e stimolante, provo, con l’approvazione della guida, addirittura a superare il cavallo guida, che per lui è un affronto vero e proprio!!!
Purtroppo raggiungiamo il maneggio e la ns. prima piacevole esperienza volge al termine. Facciamo bere i ns. “amate” compagne di viaggio mentre siamo ancora in sella e poi le conduciamo alla staccionata per un meritatissimo riposo. Ci rilassiamo davanti ad una birra fresca, prima di congedarci.
Soddisfattissimi e contentissimi della meravigliosa giornata trascorsa, ci rendiamo conto di aver vissuto una “nuova” consapevolezza e che basta veramente “poco” per trovare nuove forme di benessere e di relax, che compiacciono il corpo e la mente.
Ovviamente, ci riproponiamo di ripeterla a breve con qualcun altro del ns. gruppo ed anche quest’inverno con la neve!
Grazie Clà, per aver supportato e condiviso.
Per finire in bellezza il periodo di ferie, decido di “diversificare”, così propongo al "Nonno", che non se lo fa dire 2 volte, di fare un’escursione a cavallo.
Si attiva e prenota il pomeriggio sulle Mainarde.
Per lui è la sua prima volta, io da piccolino avevo avuto qualche esperienza, ma sinceramente non mi ricordavo di come si cavalcava.
Con la giusta dose di emozione raggiungiamo il piccolo maneggio e ci prepariamo per una nuova avventura. Salutato il gestore, rompiamo il ghiaccio e familiarizziamo velocemente con le nostre puledre Soraya e Quasar, poco dopo partiamo in direzione “il Campiglione”, una piccola piana ai piedi di M.te Passero, in compagnia di un quarto escursionista.
Mi rendo subito conto di avere un buon feeling con Quasar e di non aver perso del tutto la mano, nonostante siano passati oltre 20 anni. Così mi rilasso e mi diverto, con la mia helmet cam in mano, a riprendere la giornata.
Lasciato il piccolo tratto asfaltato di collegamento ci immettiamo subito in un single track, un po’ “sgarubbato”, i cavalli sanno il fatto loro, ma il Nonno, che ancora non si sente sicuro… lo vedo preoccupato e… teso!!! In cuor suo si sarà detto: ma una sterrata non era meglio???
Superato il primo “ostacolo” ci immettiamo in un sentiero più largo e finalmente lo vedo più disteso, così incomincia a godersi la giornata e sicuramente un’indimenticabile suggestione! Nello stesso tempo inizia a capire meglio i sincronismi della cavalcata ed inizia ad imporsi su Soraya, fino a quel punto (ma anche in seguito…) un po’ testarda. Prendo la palla al balzo e gli consegno l’helmet. Per lui livello difficoltà 2: cavalcare e riprendere contemporaneamente.
Lasciamo il sentiero e ci immettiamo su una sterrata che ci porterà sulla piana e che ci fa vedere un paesaggio che ancora non abbiamo solcato con le ns. MTB. Comprendiamo che spesso la nostra “beneamata” pineta “ci limita” molto!
Intanto il piacere dell’escursione si fa sempre più forte e con essa le emozioni che viviamo. Non ho mai avuto dubbi che fosse una bella esperienza, ma viverla è tutta un’altra cosa. APPAGA!
Raggiungiamo la piana, dove troviamo una mandria di mucche libera al pascolo e Sandro, la ns. guida, si diverte a mostrarci le sua capacità nel riunire in un punto alcune di loro… lo spirito del cowboy si è impossessato di lui.
Percorriamo la via del ritorno a ritroso ed avendo acquisito un po’ di sicurezza nella conduzione, ci divertiamo a sorpassarci e a fare qualche accenno di sprint… Nel frattempo impariamo a capire anche le gerarchie che ci sono all’interno del gruppo dei cavalli, infatti, appena si è “fuori posto”, notiamo accenni di scalciata, accenni di morsi (il Nonno se n’è pure beccato uno di striscio…), accelerate non impartite, ecc… Per me la cosa diventa più divertente e stimolante, provo, con l’approvazione della guida, addirittura a superare il cavallo guida, che per lui è un affronto vero e proprio!!!
Purtroppo raggiungiamo il maneggio e la ns. prima piacevole esperienza volge al termine. Facciamo bere i ns. “amate” compagne di viaggio mentre siamo ancora in sella e poi le conduciamo alla staccionata per un meritatissimo riposo. Ci rilassiamo davanti ad una birra fresca, prima di congedarci.
Soddisfattissimi e contentissimi della meravigliosa giornata trascorsa, ci rendiamo conto di aver vissuto una “nuova” consapevolezza e che basta veramente “poco” per trovare nuove forme di benessere e di relax, che compiacciono il corpo e la mente.
Ovviamente, ci riproponiamo di ripeterla a breve con qualcun altro del ns. gruppo ed anche quest’inverno con la neve!
Grazie Clà, per aver supportato e condiviso.