Anche quest'anno noi Mannari siamo tornati al cosiddetto "Gennargentu del Sud".
L'ho battezzato io così, per distinguerlo dall'altro, quello che conosciamo tutti.
Cioè, lui si chiama davvero Gennargentu, però si trova nell'Iglesiente, tra Buggerru e Fluminimaggiore.
E sebbene non sia così imponente come il fratello maggiore, offre dei paesaggi bellissimi e mulattiere e singles che...
Vabbè, ma che mi dilungo a fare.
Mi esprimo meglio con le foto, credo.
Quindi eccovele qua
Portage sulla spiaggia per raggiungere la mulattiera.
Un ultimo sforzo e si pedala.
Passiamo a fianco a un vecchio forno.
E aggrediamo il Gutturu Cardaxius.
Una gola incredibilmente bella.
Ricca di pareti e formazioni rocciose.
E di rovine minerarie.
Qui siamo sull'altipiano.
Dove la stradina attraversa un bel querceto.
Ci affacciamo sul mare.
Laggiù, in fondo alle gole...
... si vede anche Capo Pecora.
Lo spiaggione di Portixeddu.
Ormai siamo sotto il Gennargentu del Sud (si, quella cimuzza è il Gennargentu del Sud!)
Questa volta rinunciamo al portage sino alla sua cima e ci buttiamo veloci verso il single che ci aspetta.
Che percorre il fondo di una gola senza nome (in IGM).
... che vede i nostri bravi mannari ...
... buttarsi in discesa ...
... con pendenze a tratti ...
... fino al 30% e oltre ...
... con pietre smosse ...
... e sentierini tra il cisto.
Ogni tanto una piazzola di carbonai concede una pausa ai freni.
E si riscende decisamente...
... ancora su pietraie ...
... e sentieri puliti.
La gola è incredibile, pendente e tecnica nel primo tratto.
Poi spiana un po' e diventa divertente e veloce.
Ma qualche passaggetto ce lo regala ancora.
Purtroppo alla fine della discesa ci tocca un posto del genere...
Che la primavera rende ancora più fantastico.
Impossibile resistere alla tentazione.
Come bambini ci buttiamo sul prato fiorito.
Qualcuno fotografa sdraiato.
Altri vagano felici.
Toto ha un sorriso che dice tutto.
Però poi c'è una salitina che... diciamo una piccola melanzana.
Ma altri vegetali ci allietano la vista.
E dopo la salita una spettacolare mulattiera con tanti tornanti...
... e una splendida vista su Buggerru.
Attraversiamo un grande cono di inerti minerari...
... e arriviamo al villaggio abbandonato di Caitas, salutati dalle "solite" orchidee...
... e cumbiddati da Marco che abita proprio là.
Qualcuno riceve una telefonata: "ma si cara... "
"si lo so, avevo promesso di tornare presto..."
"no è che..."
"ma lascia che ti spieghi..."
"tutta colpa di Mattia e del suo GPS..." :lol:
Qui imbocchiamo l'ultimo single...
... con tratti sabbiosi e rocciosi...
... che ci porta alla caletta di Domestica.
Un po' di portage...
... una galleria e...
... pedaliamo gli ultimi metri ...
... su un mare da sogno!
L'ho battezzato io così, per distinguerlo dall'altro, quello che conosciamo tutti.
Cioè, lui si chiama davvero Gennargentu, però si trova nell'Iglesiente, tra Buggerru e Fluminimaggiore.
E sebbene non sia così imponente come il fratello maggiore, offre dei paesaggi bellissimi e mulattiere e singles che...
Vabbè, ma che mi dilungo a fare.
Mi esprimo meglio con le foto, credo.
Quindi eccovele qua
Portage sulla spiaggia per raggiungere la mulattiera.
Un ultimo sforzo e si pedala.
Passiamo a fianco a un vecchio forno.
E aggrediamo il Gutturu Cardaxius.
Una gola incredibilmente bella.
Ricca di pareti e formazioni rocciose.
E di rovine minerarie.
Qui siamo sull'altipiano.
Dove la stradina attraversa un bel querceto.
Ci affacciamo sul mare.
Laggiù, in fondo alle gole...
... si vede anche Capo Pecora.
Lo spiaggione di Portixeddu.
Ormai siamo sotto il Gennargentu del Sud (si, quella cimuzza è il Gennargentu del Sud!)
Questa volta rinunciamo al portage sino alla sua cima e ci buttiamo veloci verso il single che ci aspetta.
Che percorre il fondo di una gola senza nome (in IGM).
... che vede i nostri bravi mannari ...
... buttarsi in discesa ...
... con pendenze a tratti ...
... fino al 30% e oltre ...
... con pietre smosse ...
... e sentierini tra il cisto.
Ogni tanto una piazzola di carbonai concede una pausa ai freni.
E si riscende decisamente...
... ancora su pietraie ...
... e sentieri puliti.
La gola è incredibile, pendente e tecnica nel primo tratto.
Poi spiana un po' e diventa divertente e veloce.
Ma qualche passaggetto ce lo regala ancora.
Purtroppo alla fine della discesa ci tocca un posto del genere...
Che la primavera rende ancora più fantastico.
Impossibile resistere alla tentazione.
Come bambini ci buttiamo sul prato fiorito.
Qualcuno fotografa sdraiato.
Altri vagano felici.
Toto ha un sorriso che dice tutto.
Però poi c'è una salitina che... diciamo una piccola melanzana.
Ma altri vegetali ci allietano la vista.
E dopo la salita una spettacolare mulattiera con tanti tornanti...
... e una splendida vista su Buggerru.
Attraversiamo un grande cono di inerti minerari...
... e arriviamo al villaggio abbandonato di Caitas, salutati dalle "solite" orchidee...
... e cumbiddati da Marco che abita proprio là.
Qualcuno riceve una telefonata: "ma si cara... "
"si lo so, avevo promesso di tornare presto..."
"no è che..."
"ma lascia che ti spieghi..."
"tutta colpa di Mattia e del suo GPS..." :lol:
Qui imbocchiamo l'ultimo single...
... con tratti sabbiosi e rocciosi...
... che ci porta alla caletta di Domestica.
Un po' di portage...
... una galleria e...
... pedaliamo gli ultimi metri ...
... su un mare da sogno!