In caso, in occasione di tratti complicati, fermarsi 3,5 secondi per dare un'occhiata al GPS non credo mi rovinerà il giro. Anzi... è l'occasione buona per studiarsi un po' la cartografia e il territorio.
Ma sai, non è tanto la fermata in sé o il fatto di rallentare all'occorrenza, di solito non c'è nessuno che ti corre dietro, il problema è che nella vita reale le cose vanno sempre un po' diversamente rispetto a quanto pianificato. O quantomeno, alla mia vita di solito succede così!
Parlandone così in astratto, "i tratti complicati" (dal punto di vista della navigazione) sono di facile individuazione ed è facile dire "ecco il tratto complicato, mi fermo, inizio a scrollare, zoomare, interpretare la mappa e in qualche secondo me la cavo". Può capitare, ma può succedere anche che il tratto in questione (o quello immediatamente precedente) sia molto complicato (dal punto di vista tecnico o atletico), la mappa a display sia molto ingrandita quindi non si vedono che poche decine di metri o poco ingrandita quindi non si apprezzano bene le variazioni di percorso, che la traccia passi tre volte sullo stesso sentiero, che la traccia si incroci con sé stessa in modo non immediatamente decifrabile, che tu sia stato impegnato a non sfracellarti per qualche centinaio di metri consecutivamente, che tu abbia preso il ritmo giusto in discesa e te ne freghi di tutto perché ti stai divertendo e (credi che) non rimpiangerai l'eventuale errore di percorso, che tu abbia proseguito fiducioso perché il sentiero non sembrava avere biforcazioni dato che l'imbocco era nascosto dai rovi...e così via, per mille altre possibili ostacoli ad una corretta interpretazione della realtà e degli strumenti di navigazione.
Così, in un modo o nell'altro, ti trovi in mezzo ad un bosco sconosciuto, non sai da quale delle linee parallele sul display sei arrivato, non sai quale linea parallela alle altre devi seguire, per scrollare e zoomare la mappa ci vogliono minuti ad aspettare i tempi di refresh, se hai avuto il tempo, la voglia e la perizia di impostare un allarme di prossimità (in frazioni di miglia nautiche lunari, non certo in metri...) sparisce la mappa dal display finché non clicchi il joystick/display, automaticamente ed ineluttabilmente si attiva anche un allarme di allontanamento che, ancora, oscura la mappa e la traccia finché non clicchi ancora sul joystick/display mentre rimbalzi da una radice all'altra e non sai dove andare, etc.etc. sembra tutto fatto apposta per complicarti la vita o farti schiantare su un albero.
Dal mio punto di vista un dispositivo gps dovrebbe fare di tutto per poter, nei limiti del possibile, ovviare a queste circostanze sfavorevoli e cercare di mettere l'utente nelle condizioni di evitare errori di percorso, con aiuti visivi/sonori e con funzionalità che vadano in questa direzione.
È un "mio" cavallo di battaglia da anni, ma è mai possibile che sulla traccia dei Garmin non ci sia ben evidenziato il senso di percorrenza? È inconcepibile! Questa è la madre di tutte le bassezze informatiche dei pessimi di Kansas City (Taiwan? China?), ma ce ne sono mille di funzionalità che seguono logiche da biechi ingegneri ortodossi coi paraocchi e non quelle degli sportivi praticanti, ovvero coloro cui questi dispositivi dovrebbero (dovrebbero) essere dedicati ed utili, senza costringerli a noiose pianificazioni al computer per cercare invano di rimediare alla loro indolenza ben retribuita.
È chiaro che non tutto può essere implementato e risolto, ci sono dei limiti tecnologici ed ergonomici propri dei dispositivi e delle piattaforme informatiche di cui si servono, ma questi allevatori di bug non sembrano nemmeno provarci, tutto è scritto in modo cervellotico, mediocre ed ottuso.
Ed io mi sono rotto le palle di litigare col gps nei boschi, almeno quanto chi leggerà queste mie parole si è rotto di leggerle per l'ennesima volta.