Ritornato da questa gara fantastica!
Fino ieri sera imprecavo contro la gara, il Pas de Lona, stavo già pensando come vendere la bici e darmi ad uno sport più facile... oggi sento già la mancanza dell'ultimo meraviglioso e bastardo singletrack su Grimentz.
Arrivato Sabato pomeriggio con pranzetto al sacco al fresco sul passo del Sempione, ritiro il pettorale e sopravvivo al temibile controllo meccanico delle bici. Carico tutto nel mio zainetto e prendo il bus per Verbier, ottimo come sempre il servizio di trasporto per le bici.
A Verbier si sente l'aria fresca di montagna ma si respira tanta MTB tra i concorrenti della grand raid fuori dai bar a fare l'aperitivo e i downhiller che hanno appena terminato la giornata al bike park.
Ho prenotato un posto nel centro sportivo, in un dormitorio con altri biker. Costa poco, si mangia bene e si dorme nel letto con la bici ma... si dorme poco.
Sveglia alle 4.30, colazione e finalmente in griglia con l'adrenalina a manetta! Ci sono già 16° e lascio manicotti ed antivento nello
zaino che il bus trasporta all'arrivo.
Alle 6.30 scoppia il petardo, si parte! Inizia con morbido asfalto, poi strada bianca, tutto ancora al buio mentre è bellissimo vedere il sole che illumina le punte delle vicine montagne. Stupendo anche il bike park che offre diverse piste tutte molto ben disegnate ed in ottimo stato.
Si arriva a 2200m, ci sono tre ragazzi Svizzeri già ubriachi che sparano metal a manetta all'ingresso di un tunnel che porta sull'altro versante della montagna.
Inizia la discesa da la Tzoumaz, molto facile e veloce. Purtroppo per me iniziano anche i problemi... quando faccio due curve in stile motard ho già la gomma posteriore giù di pressione con il
lattice che ha fatto il suo dovere ma devo fermarmi a gonfiare.
Dopo il sali-scendi e la picchiata verso Nendaz si ripresenta lo stesso problema ma stavolta c'è l'assistenza meccanica con una pompa a pedale a darmi una mano.
Alla successiva discesa prima di Veysonnaz sbaglio un piccolo drop arrivando corto su una roccia appuntita ed i morbidi fianchi dell'high roller cedono; provo con la bomboletta gonfia e ripara ma dopo qualche minuto sono costretto a mettere la camera d'aria. Recupero la bomboletta e pulisco il lattice per terra portando tutti i rifiuti al primo ristoro mentre per tutto il percorso vedo tantissime camere d'aria abbandonate per i singletrack... Svizzera?
Forse sarò rimasto indietro ma da qui alla fine prendo un gran bel ritmo e supero tantissimi bikers senza mai subire sorpassi.
La salita al Mandelon è lunga quasi 20km e dura ma sto benissimo e mi godo anche tutto il panorama offerto dalla valle.
Al ristoro giusto due minuti per prendere acqua fresca e ripartire per il bellissimo sentiero.
Il singletrack inizia in salita e poi è un bel mangia e bevi dove si affrontano delle bellissime sezioni su roccia con dei passaggi resi ostici dall'aqua e fango ed altri in cui per la bassa velocità c'è il rischio di impuntarsi.
E' il tratto di gara più lento dopo le veloci discese della prima parte ma a mio avviso il posto più bello.
Eccoci ad Evolene, dove inizia il percorso corto da 37km e 1900m di dislivello. Io ne ho già 90 ed oltre 3000 nelle gambe ma sto bene, mi rifornisco con frutta, pepsi e prendo anche un gel prima di affrontare l'ultima fatica.
La salita è tutta esposta al sole e fa veramente caldo, ho registrato anche 44° ma non sono riuscito a fare la foto!
Per fortuna ci sono ristori ad ogni piccolo paesino e l'aqua fresca non manca mai nella borraccia.
Si scende ad Eison in un favoloso singletrack tutto nel bosco con un paio di passaggi veramente tosti (forse è la stanchezza ma li ho fatti a piedi) e si risale...
Si risale verso questo infinito Pas le Lona che non arriva mai, fa ancora caldissimo e mi fermo qualche minuto sotto una pianta a riprendere lucidità.
Arrivato a La Vieille dove al ristoro c'è tantissima gente ed i bikers si fermano anche mezz'ora per trovare forze e concentrazione. Mancano ancora 400m salita dove bisogna portare la bici sul ghiaione del Pas de Lona.
La salita è infinita, per me dura una vita e mi devo fermare due o tre volte a riprendere fiato e forze, negli ultimi metri però riparto alla carica e mi fiondo sul ristoro!
Fa ancora caldissimo ma tira un vento gelido, io sono completamente bollito sulla salita e sono uno dei pochi senza antivento.
Altro fantastico singletrack in quota, molto flow e con il passaggio accanto al laghetto dove i fotografi si piazzano inquadrando il ghiacciaio come sfondo.
Si risale ancora per 100m di dislivello ma il mio cambio non tiene più il rapportino e dopo due tornanti a spingere duro sui pedali con il 42 scendo a piedi e mi godo i riflessi del laghetto.
Arrivati all'ultimo scollinamento purtroppo manca tanta lucidità per affrontare a cannone gli ultimi 11km di discesa con 1200m negativi. Si alternano ghiaioni scassati spaccabraccia e singletrack molto impegnativi, ci sono un paio di passaggi segnalati pericolosi... scendo per il primo e non riesco a capire la traiettoria del secondo... il cervello è partito e le gambe sono completamente cotte, poi dei ragazzi accampati li vicino mi offrono anche una
birretta e mi sento molto rimbambito.
Ci sono dei guadi con l'acqua gelida: se passi piano scivoli, se passi forte ti congeli i piedi... non la sopporto più questa gara!
Ultimo discesone ripidissimo con il fondo spaccato, tiro i
freni fino a cuocerli e li mollo solo sul pratone finale dove tutti mi guardano come un marziano, mi offrono una borraccia di sali e mi chiedono se tornerò... NO!
Me ne torno a casa dopo oltre 12 ore di gara, di cui meno di 9 pedalate. Voglia di bici zero, voglia di gare zero... riposare e cazzeggiare.
Questa mattina ci ho ripensato,
forse torno per il percorso corto con la bici da all mountain... dopo pranzo ci ho ripensato,
forse torno per rifarla da Nendaz che mi risparmio 1000m...
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