[FOTO] in azione delle nostre enduro/AM, parte quinta

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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miciolo

Biker obiettivus
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CHAVANNES - MONT FORTIN - YULAZ

La prima escursione in Valdigne non poteva essere che al cospetto del Gigante d'Europa, il Monte Bianco.

La traccia che abbiamo seguito è pubblicata anche qui sul forum:
https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/14766

Lo start è da La Balme, un paio di km e attraversiamo La Thuile, da dove deviamo sempre su strada asfaltata sino a Porassey.

La strada ora diventa sterrata ed immersi nella bellezza del Vallon des Chavannes puntiamo il Colle.





Ila con alle spalle il ghiacciaio del Rutor:



Ormai il Colle des Chavannes a 2603 mt è in vista!!



Al Colle vedute spaziali sul Gruppo del Monte Bianco con i suoi ghiacciai:





La maggior parte dei biker qui si ferma o scende in Val Veny, noi ripercorriamo x qualche centinaio di metri la via dell'andata ed imbocchiamo il bel sentiero che porta al Monte Fortin:





oltrepassiamo piccoli laghetti:







e ritorniamo ancora a vedere il M.Bianco:







Il sentiero, sempre pedalabile, si snoda sulla cresta in un ambiente spettacolare:













Oltrepassiamo il blu Lac de l'Aiguille des Chavannes:



in questo ambiente si spalla anche volentieri!!



dopo questo tornante segnato dalla palina occorre prestare attenzione:



bici al fianco è d'obbligo:



o sulla schiena:



o sotto il braccio:



qualche tratto tecnico:





ed arriviamo al Col d'Arp.

Da qui l'ideale sarebbe scendere su Courmayeur, ma noi abbiamo l'auto a La Balme e decidiamo di seguire la traccia.

Perdiamo quota ravanando nei pascoli:



poi su una tranquilla sterrata in erba ed infine su sentiero molto wild che ci catapulta all'auto.

Questo sentiero presenta alcuni passaggi belli tosti e secondo me non vede il passaggio di una bici già da parecchio tempo.

Nel complesso un gran bel giro ma che può lasciare un po' l'amaro in bocca ai "douniller".

Noi ampiamente soddisfatti dalle vedute fantastiche sul Gruppo del Bianco e del Rutor .
 

gizzo72

Biker infernalis
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Vitus Sentier , Ragley Piglet 2013
CHAVANNES - MONT FORTIN - YULAZ

La prima escursione in Valdigne non poteva essere che al cospetto del Gigante d'Europa, il Monte Bianco.

La traccia che abbiamo seguito è pubblicata anche qui sul forum:
https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/14766

Lo start è da La Balme, un paio di km e attraversiamo La Thuile, da dove deviamo sempre su strada asfaltata sino a Porassey.

La strada ora diventa sterrata ed immersi nella bellezza del Vallon des Chavannes puntiamo il Colle.





Ila con alle spalle il ghiacciaio del Rutor:



Ormai il Colle des Chavannes a 2603 mt è in vista!!



Al Colle vedute spaziali sul Gruppo del Monte Bianco con i suoi ghiacciai:





La maggior parte dei biker qui si ferma o scende in Val Veny, noi ripercorriamo x qualche centinaio di metri la via dell'andata ed imbocchiamo il bel sentiero che porta al Monte Fortin:





oltrepassiamo piccoli laghetti:







e ritorniamo ancora a vedere il M.Bianco:







Il sentiero, sempre pedalabile, si snoda sulla cresta in un ambiente spettacolare:













Oltrepassiamo il blu Lac de l'Aiguille des Chavannes:



in questo ambiente si spalla anche volentieri!!



dopo questo tornante segnato dalla palina occorre prestare attenzione:



bici al fianco è d'obbligo:



o sulla schiena:



o sotto il braccio:



qualche tratto tecnico:





ed arriviamo al Col d'Arp.

Da qui l'ideale sarebbe scendere su Courmayeur, ma noi abbiamo l'auto a La Balme e decidiamo di seguire la traccia.

Perdiamo quota ravanando nei pascoli:



poi su una tranquilla sterrata in erba ed infine su sentiero molto wild che ci catapulta all'auto.

Questo sentiero presenta alcuni passaggi belli tosti e secondo me non vede il passaggio di una bici già da parecchio tempo.

Nel complesso un gran bel giro ma che può lasciare un po' l'amaro in bocca ai "douniller".

Noi ampiamente soddisfatti dalle vedute fantastiche sul Gruppo del Bianco e del Rutor .
Bellissimo, ma io sono di parte...
 

miciolo

Biker obiettivus
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GHIACCIAIO DEL RUTOR (AO)

Prima di leggere il foto report date un'occhiata alla descrizione di paiogs autore della traccia che seguiremo:

https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/19972 x capire il tipo di tracciato ed alcune nostre scelte.

Partiamo da Villaret, una piccola frazione di La Thuile dove su una comoda sterrata vista Monte Bianco guadagniamo quota tralasciando il primo anello che fa Paio alla Punta della Croce:



Dopo un breve spintage andiamo ad intercettare la traccia originale ed inizia un lunghissimo traverso:

in parte lo si pedala:







in parte si porta:





alcuni tratti ferrati ci vengono in aiuto:



lasciamo le vedute sul Gruppo del Bianco per passare al Ghiacciaio del Rutor o Ruitor che si apre davanti:





Continuiamo sul lungo traverso:



con l'aiuto di corda e catena superiamo alcuni tratti esposti:





Finalmente arriviamo al Rifugio Deffeyes dove dagli sguardi dei gestori e degli escursionisti presenti capiamo che lì di mtb ne arrivano veramente poche.



Ora siamo indecisi, non arriveremo di certo al Colle Planaval raggiunto da Paio, ma ormai che siamo qui non vogliamo salire un attimo a vedere il ghiacciaio?

Scelta azzeccata, dopo una breve spallata si apre davanti ai nostri occhi un tripudio di laghi, ghiaccio e sentieri fattibili:

il Lago del Rutor:



il Rutor davanti a noi coi suoi nevai:



l'acqua che esce dal Ghiacciaio:



Ci avviciniamo al Ghiacciaio:







ora si percorre sino al Rifugio il sentiero fatto all'andata:







Paio descrive la discesa fattibile ma molto tecnica e sfiancante. Diversi tratti non riusciamo a farli, complice la stanchezza e diversi canali di scolo con pietre alte anche 30 cm in un susseguirsi di massi di tutte le dimensioni:







Arriviamo al bel Plan de la Liere con il Lac du Glacier:



Qui abbandoniamo la traccia di Paio, percorriamo tutto il Plan de la Liere cercando, con un largo giro, di trovare sentieri un po' meno tecnici:



Inizialmente tutto ok



poi la scelta si rivela del tutto errata; il sentiero va nella direzione opposta a dove dobbiamo scendere, continua a salire e non è proprio del tutto agevole:



comunque continuiamo a seguirlo e con una larga curva ora il sentiero punta nella direzione giusta :



arriviamo ad intercettare una polverosa pista del bike park:



che percorriamo sino in fondo.

Alle 20:15, dopo 11 ore, raggiungiamo l'auto dopo una giornata dove avevo messo in preventivo anche passare la notte fuori!!

Però siamo riusciti a vedere il Ghiacciaio del Rutor prima che sparisca x sempre!!!
 

miciolo

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VAL FERRET (AO)

Quello che vado a descrivere credo sia uno dei giri + completi che si possano fare in questa zona.

Noi abbiamo preso spunto da questa traccia:

https://www.gulliver.it/itinerari/deux-sauts-tete-entreda-entreves-giro/

Se l'autore @rocciaclimb è lo stesso che è qui sul forum colgo l'occasione x ringraziarlo.

Itinerario con panorami sul Gruppo del Bianco fenomenali, discese a tratti lisce come biliardo e a tratti tecniche con rocce ferme.
.....c'è anche un discreto spintage/portage x circa 900 mt D+ che rende il giro bello tosto come impegno fisico.

Partiamo da Courmayeur in direzione Val Ferret, dove occorre prestare attenzione a non farsi asfaltare dalle numerose auto di merenderos che risalgono.
Teniamo l'asfalto sino ad Arnouva dove inizia il sentiero e dove incrociamo diversi runner francesi che si stanno allenando nella direzione opposta.
Dopo uno spintage leggero il sentiero diventa ciclabile e senza difficoltà sino al Rifugio Bonatti:







tranne che x un breve tratto:



Rifugio Bonatti che non effettua servizio bar/ristorante; facciamo il pieno di acqua e via x 500 mt D+ a spinta con qualche tratto pedalato nel Vallone di Malatrà:







Raggiungiamo il Colle e siamo pronti x la prima discesa:





Breve pausa:



La cima del Monte Bianco con i suoi nevai in bilico:



uno sguardo alla traccia sul GPS e si riparte:







Risaliamo sino al Col Sapin e successivamente sino alla cima della Tete de la Troche su sentiero molto ripido:





e siamo in cima:



Dalla Tete de la Troche parte un sentiero super lissssscio sempre vista Monte Bianco che ti fa ben presto dimenticare la fatica fatta sino ad ora:













Nell'ultimo tratto, prima del Rifugio Bertone, il sentiero si fa + tecnico con passaggi su roccette:







Dal rifugio parte una discesa bellissima, molto impegnativa, tutta su tornanti, rocce ben piantate e radici:







Distrutti ma contenti arriviamo alla macchina consapevoli di aver portato a termine un altro bel girone.
In tutto saranno 1700 mt D+ perchè non abbiamo fatto l'A/R sulla Tete Entre Deux Sauts fatta invece da rocciaclimb.

Nel complesso giro da: 10 x i panorami, 10 x le discese e ....10 x i tratti a spinta e di portage!!:}}}:
 
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miciolo

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VAL BORECA (PC-AL-PV-GE)

La Val Boreca è una delle zone + remote del nostro Appennino dove manco il COVID è riuscito ad arrivare. Il comune di Zerba infatti ha avuto zero contagi.
Il territorio che abbiamo "esplorato" si snoda tra quattro province e quattro regioni: Piacenza x l'Emilia, Alessandria x il Piemonte, Pavia x la Lombardia e Genova x la Liguria.

Il tutto nasce dall'idea dell'amico Daniele Mazzeo, prima di tutto runner ed ora anche mtbiker che ha caricato in rete una traccia che ricalca la quasi totalità del Sentiero del Postino con l'aggiunta di un giro + largo sino alle pendici del Monte Carmo.

Il Sentiero del Postino si chiama così in quanto era l'itinerario di 16/17 km che, quotidianamente, il portalettere effettuava x recapitare la corrispondenza negli abitati di Belnome, Pizzonero, Suzzi, Bogli e Artana.



Lo start è dal ponte sul Boreca qualche km sotto l'abitato di Belnome che raggiungiamo su asfalto,
Il primo tratto tra Belnome e Pizzonero è caratterizzato da sentiero dove, a tratti, occorre spingere le bici, poi va meglio e si pedala anche:



Passiamo alla bella Chiesetta di Pizzonero:



dove su sterrata e sentiero raggiungiamo l'abitato di Suzzi.
Qui scendiamo a vedere la cascatella che il Boreca fa nei pressi dei resti del vecchio mulino:



ignoriamo l'invitante sentiero in direzione Bogli che sappiamo non ciclabile, grazie alle indicazioni di Daniele, e ritorniamo al bivio della strada tra Suzzi e Pizzonero.

Ora, su asfalto con zero traffico, raggiungiamo il Passo della Maddalena dove, parte un bel sentiero in direzione Monte Carmo, la nostra prossima metà:











Arrivati alle pendici del Monte Carmo il sentiero si inerpica con pendenze importanti che mettono a dura prova la nostra resistenza.
Una volta giunti sui pratoni sommitali è tutto + semplice:











Dalla cima del Carmo si gode di un panorama superlativo sui monti circostanti:





Ancora qualche tratto di mangia e bevi:







e raggiungiamo l'abitato di Bogli utilizzando un sentiero che taglia la comoda strada:



Da Bogli ad Artana la traccia segue ancora il Sentiero del Postino:







Da Artana, sino a raggiungere le auto lasciate a fondo valle in prossimità del Ponte sul Boreca, percorriamo un tecnico sentiero dove gli amanti del nose press potranno divertirsi:



Alla fine saranno circa km 30 x poco + di 1700 mt D+

Confermo che, alla data del 5 settembre 2020, i sentieri fatti sono tutti aperti.

Grazie a Andrea, Enrico, Gigi, Natan, Paolino e Ricky x la compagnia e a Daniele x la traccia.
 

Classifica mensile dislivello positivo