Foto dei vostri giri in gravel

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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ottomilainsu

Biker assatanatus
15/12/09
3.410
1.971
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Su per i monti
www.arsie.net
Nello scorso fine settimana ho affrontato un giro un po' particolare, perlomeno per me.
Spinto dalla curiosità, incitato da un amico che mi dice che sono già un "ultracyclist", invogliato dalla pubblicità (per una volta utile) mi sono iscritto alla Rando Imperator, randonnèe ciclistica che parte da Monaco di Baviera e termina a Ferrara, con un percorso di 650 km quasi tutto su vie ciclabili e il resto su secondarie, da completare nel tempo massimo di 43 ore se si vuole essere inclusi nell'elenco dei "finisher" e ricevere il brevetto dei 600 km di percorrenza.
E così, all'ultimo momento perché non sapevo se mi avrebbero lasciato liberi il venerdì e il lunedì da impegni (sono fortunato, faccio un lavoro che d'estate mi lascia un po' di tempo libero anche se a volte di straforo), mi sono iscritto il penultimo giorno utile, ho preparato la bici meglio che mi fosse possibile, e venerdì 3 sono salito a Monaco.
La partenza era fissata alle 4:30 del mattino... bici in camera in albergo, e si cerca di dormire nonostante già l'adrenalina per la partenza sia in circolo.

20210904_rando_imperator_0069.jpg

Sveglia poco dopo le 3 di sabato 4, colazione in camera con quello che mi ero preparato il giorno prima, doppio caffè al bar dell'hotel (per fortuna c'è), e via verso la partenza.

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Fa molto fresco, ma il peggio arriverà una volta usciti dalla città. La temperatura si abbassa fino a 4°C, l'umidità è pazzesca e gli occhiali si appannano al punto che sono costretto a toglierli, e sono abbastanza miope...
Faccio una ulteriore doppia colazione all'alba, dopo la sosta tremo dal freddo al punto che l'unica maniera per scaldarsi è cercare di pedalare il più intensamente possibile.
Il sole sorge che sono già in vista delle Alpi, verso Garmisch.

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Il primo posto di controllo e rifornimento è poco dopo Garmisch, 100 km dalla partenza... ulteriore abbuffata, e via verso l'Austria e il Fernpass.

20210904_rando_imperator_0093.jpg

Affronto la salita al Fernpass seguendo rigorosamente la traccia prevista, nonostante le gomme che ho scelto non siano propriamente indicate per una strada di montagna dal fondo sassoso. Ma arrivo su senza problemi, meglio quella che la statale letteralmente ingolfata di auto ferme incolonnate in entrambe le direzioni.

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E così mi faccio pure la discesa sul sentiero, fa bel tempo, è asciutto e mal che vada farò a piedi se le ruote non tengono.
Invece la discesa è una goduria, peccato solo non averla potuta fare alla velocità che mi sarebbe piaciuto tenere, con le slick la deriva in curva è fin troppa e non mi va di rischiare per guadagnare qualche inutile secondo.

20210904_rando_imperator_0096.jpg


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Penso a pedalare, ora che è tutta discesa, raggiungo la valle dell'Inn, da Imst si va a Landeck e poi si gira verso il passo Resia.

20210904_rando_imperator_0104.jpg

Sul Resia, 226 km fatti, arrivo con la pioggia. Temperatura 10°C, ma per fortuna è di breve durata.
Il tempo di passare al controllo, rifocillarmi al ristoro, che smette di piovere e si comincia a scendere verso la Val Venosta.
Ma prima è d'obbligo una sosta al lago.

20210904_rando_imperator_0112.jpg

20210904_rando_imperator_0118.jpg

20210904_rando_imperator_0124.jpg

Adesso è tutta discesa, una lunghissima discesa di oltre 400 km, solo ad Affi ci sarà una insignificante salitella per passare dall'Adige al Garda.
Mi butto a capofitto, sempre sulla ciclabile, la pendenza invita a correre, anche se il limite è di 30 km/h i rilevatori di velocità mi dicono che vado a 60... (tanto ho nascosto la targa).

In compagnia di un altro tiriamo bene verso Bolzano, dove arriviamo alle 21.30 circa, dopo 340 km (sono almeno un'ora e mezza in anticipo sulle previsioni che avevo fatto!)

20210904_rando_imperator_0135.jpg

Controllo, rifornimento, cena con doppio panino unto dall'unico posto aperto a portata di mano, e via in albergo per una veloce dormita (altri proseguiranno senza dormire).
Dormo poco, neanche tre ore, ma almeno al caldo e dopo una doccia.
Alle 4:30 riparto per scendere la valle dell'Adige.

20210905_rando_imperator_0142.jpg

Pedalo senza sosta per quasi tre ore, mangio a intervalli regolari delle caramelle mou polacche (è zucchero, cioè benzina)
La prima fermata per mangiare qualcosa di più sostanzioso è dopo Rovereto, pochi minuti, e così mi scappano un paio di foto.

20210905_rando_imperator_0149.jpg

Questo è l'imbocco della famosa galleria Adige - Garda, poco sotto Rovereto.

20210905_rando_imperator_0153.jpg

Scatto la foto mentre mando giù l'ennesimo Mars...

20210905_rando_imperator_0160.jpg

Faccio tappa ad Avio al posto di controllo, anche qui sosta veloce, mangio tutto quello che ci sta e via di nuovo, in solitaria tra l'altro.
Arrivo a Peschiera del Garda verso mezzogiorno, i chilometri percorsi sono già 500. Contavo di fare una sosta per mangiare qualcosa, ma il delirio di turisti è tale che desisto.
Via un altro Mars e una manciata di caramelle mou, e imbocco la ciclabile Peschiera - Mantova.

20210905_rando_imperator_0176.jpg

Fino a Valeggio sul Mincio non è semplice tenere una velocità decorosa, sembra di essere su una statale nell'ora di punta, anche i sorpassi sono da calcolare bene, per non rischiare uno scontro frontale... niente foto, via di corsa verso Mantova.

20210905_rando_imperator_0181.jpg

Dopo Valeggio per fortuna il traffico diminuisce, così mi metto in posizione aerodinamica e, a parte una sosta per riempire d'acqua le borracce, arrivo a Mantova al successivo punto di controllo e rifornimento, dopo 548 km.

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20210905_rando_imperator_0189.jpg

Qui l'accoglienza è speciale. Se in quelli precedenti non erano mancate le cibarie, qui trovo risotto, pane e salame, grana padano, torte, pasticcini...
Mangio due piatti di risotto, tre panini con il salame, un bel pezzo di grana, una fetta di torta, carico acqua, banane e panini, ringrazio e riparto (ma prima un giretto dentro Mantova, mica devo arrivare primo!)

20210905_rando_imperator_0193.jpg

Passata Mantova il vento si fa contrario e l'asfalto delle alzaie pessimo, tanto che dopo neanche 30 chilometri le vibrazioni stanno per farmi saltare i pedi.
Meglio fermarsi, distendere le gambe, togliere le scarpe e fare un po' di stretching (mentre mi mangio i panini e le banane presi a Mantova), e soprattutto sgonfiare un po' le gomme. Su quell'asfalto 6 bar rendono le ruote così dure che a momenti dalle vibrazioni si staccano pure le otturazioni dei denti.
Mezz'oretta di riposo e riparto, aver sgonfiato un po' le gomme cambia tutto.
Dopo un po' mi raggiounge uno di quelli partiti da Bolzano alle 5:30 per fare solo la Bolzano - Ferrara, forse è il primo della "gara", è inc...issimo per il pessimo asfalto, senza acqua e mi chiede quanto manca al controllo di Sermide. Non faccio neanche in tempo a dirgli che mancano circa 12 km, che è già avanti, poi lo riprendo, perché se io vado piano ma sto un po' meglio con i piedi, lui è in crisi.

Mi fermo per una foto alle idrovore della bonifica mantovana... e quello si ferma e torna indietro, e mi tocca spiegargli che mi ero fermato per una foto.

20210905_rando_imperator_0198.jpg

Lo lascio andare per la strada principale, io torno sull'alzaia e via al controllo di Sermide, altra abbuffata di pasticcini, acqua e tè freddo, una chiacchierata mentre i piedi respirano, riparto.

In vista di Bondeno, dopo 622 km, faccio un'ultima sosta per mangiare. Se i calcoli sono giusti, mi mancano appena 30 chilometri, e saranno i più lunghi da fare.
Gli ultimi chilometri sono sempre i più lunghi, sembrano non finire mai (fortuna che ho le appendici aero, qua il vento contrario è bello gagliardo)

20210905_rando_imperator_0210.jpg

Forse riesco ad arrivare a Ferrara al tramonto... invece no, pazienza, ma me lo godo sulle alzaie.

20210905_rando_imperator_0218.jpg

E... niente, ad un certo punto anche il chilometro n°652 finisce e mi ritrovo in piazza a Ferrara, alle 19:55 di domenica.

20210905_rando_imperator_0222.jpg

Insomma, dopo 39 ore e 25 minuti di tempo totale, sono arrivato a Ferrara. Quasi non ci credo, ce l'ho fatta.
Ho pedalato effettivamente per 27 ore e 20 minuti circa, durante le quali ho percorso 652 chilometri. Sono rimasto fermo per 12 ore, me la sono presa comoda, nonostante ciò sono arrivato a Ferrara con almeno due ore di anticipo sulle previsioni che avevo fatto.
Il dislivello totale del giro è stato di 3650 metri, fatti praticamente tutti nella prima giornata.
Secondo Strava ho consumato, in due giorni, oltre 24000 kcalorie... eh certo, mi sono mangiato 4 etti di caramelle mou, 10 mars, una quindicina di panini, toast, un numero imprecisato di pasticcini, krapfen e fette di torta e crostata, una dozzina di banane, bevuto litri di succo di frutta, te, coca cola, oltre a una ventina di litri di acqua...

Portate pazienza se le foto non sono granché e nemmeno dei posti più belli, non era una ciclovacanza, ma comunque la ho presa come un giro in cui mi dovevo divertire, e mi sono divertito per davvero, e tanto mi basta.

P.S.: l'indomani ho avuto qualche problemino alle articolazioni elementari...
 
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Nekro

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Ritchey P29 / Surly Krampug 29+ / KHS Solo Se 29 Singlespeed / Dartmoor Primal 27.5+ / Production Privee Shan 27.5
Nello scorso fine settimana ho affrontato un giro un po' particolare, perlomeno per me.
Spinto dalla curiosità, incitato da un amico che mi dice che sono già un "ultracyclist", invogliato dalla pubblicità (per una volta utile) mi sono iscritto alla Rando Imperator, randonnèe ciclistica che parte da Monaco di Baviera e termina a Ferrara, con un percorso di 650 km quasi tutto su vie ciclabili e il resto su secondarie, da completare nel tempo massimo di 43 ore se si vuole essere inclusi nell'elenco dei "finisher" e ricevere il brevetto dei 600 km di percorrenza.
E così, all'ultimo momento perché non sapevo se mi avrebbero lasciato liberi il venerdì e il lunedì da impegni (sono fortunato, faccio un lavoro che d'estate mi lascia un po' di tempo libero anche se a volte di straforo), mi sono iscritto il penultimo giorno utile, ho preparato la bici meglio che mi fosse possibile, e venerdì 3 sono salito a Monaco.
La partenza era fissata alle 4:30 del mattino... bici in camera in albergo, e si cerca di dormire nonostante già l'adrenalina per la partenza sia in circolo.


Sveglia poco dopo le 3 di sabato 4, colazione in camera con quello che mi ero preparato il giorno prima, doppio caffè al bar dell'hotel (per fortuna c'è), e via verso la partenza.


Fa molto fresco, ma il peggio arriverà una volta usciti dalla città. La temperatura si abbassa fino a 4°C, l'umidità è pazzesca e gli occhiali si appannano al punto che sono costretto a toglierli, e sono abbastanza miope...
Faccio una ulteriore doppia colazione all'alba, dopo la sosta tremo dal freddo al punto che l'unica maniera per scaldarsi è cercare di pedalare il più intensamente possibile.
Il sole sorge che sono già in vista delle Alpi, verso Garmisch.

Il primo posto di controllo e rifornimento è poco dopo Garmisch, 100 km dalla partenza... ulteriore abbuffata, e via verso l'Austria e il Fernpass.

Affronto la salita al Fernpass seguendo rigorosamente la traccia prevista, nonostante le gomme che ho scelto non siano propriamente indicate per una strada di montagna dal fondo sassoso. Ma arrivo su senza problemi, meglio quella che la statale letteralmente ingolfata di auto ferme incolonnate in entrambe le direzioni.

E così mi faccio pure la discesa sul sentiero, fa bel tempo, è asciutto e mal che vada farò a piedi se le ruote non tengono.
Invece la discesa è una goduria, peccato solo non averla potuta fare alla velocità che mi sarebbe piaciuto tenere, con le slick la deriva in curva è fin troppa e non mi va di rischiare per guadagnare qualche inutile secondo.

Penso a pedalare, ora che è tutta discesa, raggiungo la valle dell'Inn, da Imst si va a Landeck e poi si gira verso il passo Resia.

Sul Resia, 226 km fatti, arrivo con la pioggia. Temperatura 10°C, ma per fortuna è di breve durata.
Il tempo di passare al controllo, rifocillarmi al ristoro, che smette di piovere e si comincia a scendere verso la Val Venosta.
Ma prima è d'obbligo una sosta al lago.

Adesso è tutta discesa, una lunghissima discesa di oltre 400 km, solo ad Affi ci sarà una insignificante salitella per passare dall'Adige al Garda.
Mi butto a capofitto, sempre sulla ciclabile, la pendenza invita a correre, anche se il limite è di 30 km/h i rilevatori di velocità mi dicono che vado a 60... (tanto ho nascosto la targa).

In compagnia di un altro tiriamo bene verso Bolzano, dove arriviamo alle 21.30 circa, dopo 340 km (sono almeno un'ora e mezza in anticipo sulle previsioni che avevo fatto!)

Controllo, rifornimento, cena con doppio panino unto dall'unico posto aperto a portata di mano, e via in albergo per una veloce dormita (altri proseguiranno senza dormire).
Dormo poco, neanche tre ore, ma almeno al caldo e dopo una doccia.
Alle 4:30 riparto per scendere la valle dell'Adige.

Pedalo senza sosta per quasi tre ore, mangio a intervalli regolari delle caramelle mou polacche (è zucchero, cioè benzina)
La prima fermata per mangiare qualcosa di più sostanzioso è dopo Rovereto, pochi minuti, e così mi scappano un paio di foto.

Questo è l'imbocco della famosa galleria Adige - Garda, poco sotto Rovereto.

Scatto la foto mentre mando giù l'ennesimo Mars...

Faccio tappa ad Avio al posto di controllo, anche qui sosta veloce, mangio tutto quello che ci sta e via di nuovo, in solitaria tra l'altro.
Arrivo a Peschiera del Garda verso mezzogiorno, i chilometri percorsi sono già 500. Contavo di fare una sosta per mangiare qualcosa, ma il delirio di turisti è tale che desisto.
Via un altro Mars e una manciata di caramelle mou, e imbocco la ciclabile Peschiera - Mantova.

Fino a Valeggio sul Mincio non è semplice tenere una velocità decorosa, sembra di essere su una statale nell'ora di punta, anche i sorpassi sono da calcolare bene, per non rischiare uno scontro frontale... niente foto, via di corsa verso Mantova.

Dopo Valeggio per fortuna il traffico diminuisce, così mi metto in posizione aerodinamica e, a parte una sosta per riempire d'acqua le borracce, arrivo a Mantova al successivo punto di controllo e rifornimento, dopo 548 km.

Qui l'accoglienza è speciale. Se in quelli precedenti non erano mancate le cibarie, qui trovo risotto, pane e salame, grana padano, torte, pasticcini...
Mangio due piatti di risotto, tre panini con il salame, un bel pezzo di grana, una fetta di torta, carico acqua, banane e panini, ringrazio e riparto (ma prima un giretto dentro Mantova, mica devo arrivare primo!)

Passata Mantova il vento si fa contrario e l'asfalto delle alzaie pessimo, tanto che dopo neanche 30 chilometri le vibrazioni stanno per farmi saltare i pedi.
Meglio fermarsi, distendere le gambe, togliere le scarpe e fare un po' di stretching (mentre mi mangio i panini e le banane presi a Mantova), e soprattutto sgonfiare un po' le gomme. Su quell'asfalto 6 bar rendono le ruote così dure che a momenti dalle vibrazioni si staccano pure le otturazioni dei denti.
Mezz'oretta di riposo e riparto, aver sgonfiato un po' le gomme cambia tutto.
Dopo un po' mi raggiounge uno di quelli partiti da Bolzano alle 5:30 per fare solo la Bolzano - Ferrara, forse è il primo della "gara", è inc...issimo per il pessimo asfalto, senza acqua e mi chiede quanto manca al controllo di Sermide. Non faccio neanche in tempo a dirgli che mancano circa 12 km, che è già avanti, poi lo riprendo, perché se io vado piano ma sto un po' meglio con i piedi, lui è in crisi.

Mi fermo per una foto alle idrovore della bonifica mantovana... e quello si ferma e torna indietro, e mi tocca spiegargli che mi ero fermato per una foto.

Lo lascio andare per la strada principale, io torno sull'alzaia e via al controllo di Sermide, altra abbuffata di pasticcini, acqua e tè freddo, una chiacchierata mentre i piedi respirano, riparto.

In vista di Bondeno, dopo 622 km, faccio un'ultima sosta per mangiare. Se i calcoli sono giusti, mi mancano appena 30 chilometri, e saranno i più lunghi da fare.
Gli ultimi chilometri sono sempre i più lunghi, sembrano non finire mai (fortuna che ho le appendici aero, qua il vento contrario è bello gagliardo)

Forse riesco ad arrivare a Ferrara al tramonto... invece no, pazienza, ma me lo godo sulle alzaie.

E... niente, ad un certo punto anche il chilometro n°652 finisce e mi ritrovo in piazza a Ferrara, alle 19:55 di domenica.

Insomma, dopo 39 ore e 25 minuti di tempo totale, sono arrivato a Ferrara. Quasi non ci credo, ce l'ho fatta.
Ho pedalato effettivamente per 27 ore e 20 minuti circa, durante le quali ho percorso 652 chilometri. Sono rimasto fermo per 12 ore, me la sono presa comoda, nonostante ciò sono arrivato a Ferrara con almeno due ore di anticipo sulle previsioni che avevo fatto.
Il dislivello totale del giro è stato di 3650 metri, fatti praticamente tutti nella prima giornata.
Secondo Strava ho consumato, in due giorni, oltre 24000 kcalorie... eh certo, mi sono mangiato 4 etti di caramelle mou, 10 mars, una quindicina di panini, toast, un numero imprecisato di pasticcini, krapfen e fette di torta e crostata, una dozzina di banane, bevuto litri di succo di frutta, te, coca cola, oltre a una ventina di litri di acqua...

Portate pazienza se le foto non sono granché e nemmeno dei posti più belli, non era una ciclovacanza, ma comunque la ho presa come un giro in cui mi dovevo divertire, e mi sono divertito per davvero, e tanto mi basta.

P.S.: l'indomani ho avuto qualche problemino alle articolazioni elementari...
Bravissimo!!!!

Che invidia, prima o poi verrà anche a me il coraggio di fare questi giri epici!

Giusto per spirito polemico: faccio notare che borse da bike packing ha utilizzato @ottomilainsu ^^'.........un terzo di quelle che utilizza gente che ne fa un decimo dei chilometri


Bravo ancora!!!
 
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ottomilainsu

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15/12/09
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Bravissimo!!!!

Che invidia, prima o poi verrà anche a me il coraggio di fare questi giri epici!

Giusto per spirito polemico: faccio notare che borse da bike packing ha utilizzato @ottomilainsu ^^'.........un terzo di quelle che utilizza gente che ne fa un decimo dei chilometri


Bravo ancora!!!
Grazie!
Però vorrei precisare che nella borsa avevo giusto il necessario per gestire il freddo del mattino e della sera (guanti, gambali, manicotti, una maglia media, giubbino antipioggia e coperta termica d'emergenza), una scorta di emergenza di cibo (cioè le famose caramelle mou e i mars), il caricatore USB e il power bank per il telefono.
Nient'altro, in hotel a Bolzano ho semplicemente dormito, e per dormire mica servono pigiama o camicia da notte...
Lo zaino con quello che mi era servito all'andata e per il ritorno a casa lo ha trasportato l'organizzazione.
Quando racconterò del viaggio di 25 giorni che ho fatto a nord-est Europa vedrai che avevo qualche cosa in più, ma pur sempre pochissima roba, a ben guardare.
 
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Michy74

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Nello scorso fine settimana ho affrontato un giro un po' particolare, perlomeno per me.
Spinto dalla curiosità, incitato da un amico che mi dice che sono già un "ultracyclist", invogliato dalla pubblicità (per una volta utile) mi sono iscritto alla Rando Imperator, randonnèe ciclistica che parte da Monaco di Baviera e termina a Ferrara, con un percorso di 650 km quasi tutto su vie ciclabili e il resto su secondarie, da completare nel tempo massimo di 43 ore se si vuole essere inclusi nell'elenco dei "finisher" e ricevere il brevetto dei 600 km di percorrenza.
E così, all'ultimo momento perché non sapevo se mi avrebbero lasciato liberi il venerdì e il lunedì da impegni (sono fortunato, faccio un lavoro che d'estate mi lascia un po' di tempo libero anche se a volte di straforo), mi sono iscritto il penultimo giorno utile, ho preparato la bici meglio che mi fosse possibile, e venerdì 3 sono salito a Monaco.
La partenza era fissata alle 4:30 del mattino... bici in camera in albergo, e si cerca di dormire nonostante già l'adrenalina per la partenza sia in circolo.

Vedi l'allegato 477904

Sveglia poco dopo le 3 di sabato 4, colazione in camera con quello che mi ero preparato il giorno prima, doppio caffè al bar dell'hotel (per fortuna c'è), e via verso la partenza.

Vedi l'allegato 477906

Fa molto fresco, ma il peggio arriverà una volta usciti dalla città. La temperatura si abbassa fino a 4°C, l'umidità è pazzesca e gli occhiali si appannano al punto che sono costretto a toglierli, e sono abbastanza miope...
Faccio una ulteriore doppia colazione all'alba, dopo la sosta tremo dal freddo al punto che l'unica maniera per scaldarsi è cercare di pedalare il più intensamente possibile.
Il sole sorge che sono già in vista delle Alpi, verso Garmisch.

Vedi l'allegato 477907

Il primo posto di controllo e rifornimento è poco dopo Garmisch, 100 km dalla partenza... ulteriore abbuffata, e via verso l'Austria e il Fernpass.

Vedi l'allegato 477908

Affronto la salita al Fernpass seguendo rigorosamente la traccia prevista, nonostante le gomme che ho scelto non siano propriamente indicate per una strada di montagna dal fondo sassoso. Ma arrivo su senza problemi, meglio quella che la statale letteralmente ingolfata di auto ferme incolonnate in entrambe le direzioni.

Vedi l'allegato 477909

E così mi faccio pure la discesa sul sentiero, fa bel tempo, è asciutto e mal che vada farò a piedi se le ruote non tengono.
Invece la discesa è una goduria, peccato solo non averla potuta fare alla velocità che mi sarebbe piaciuto tenere, con le slick la deriva in curva è fin troppa e non mi va di rischiare per guadagnare qualche inutile secondo.

Vedi l'allegato 477910


Vedi l'allegato 477911

Penso a pedalare, ora che è tutta discesa, raggiungo la valle dell'Inn, da Imst si va a Landeck e poi si gira verso il passo Resia.

Vedi l'allegato 477912

Sul Resia, 226 km fatti, arrivo con la pioggia. Temperatura 10°C, ma per fortuna è di breve durata.
Il tempo di passare al controllo, rifocillarmi al ristoro, che smette di piovere e si comincia a scendere verso la Val Venosta.
Ma prima è d'obbligo una sosta al lago.

Vedi l'allegato 477913

Vedi l'allegato 477914

Vedi l'allegato 477915

Adesso è tutta discesa, una lunghissima discesa di oltre 400 km, solo ad Affi ci sarà una insignificante salitella per passare dall'Adige al Garda.
Mi butto a capofitto, sempre sulla ciclabile, la pendenza invita a correre, anche se il limite è di 30 km/h i rilevatori di velocità mi dicono che vado a 60... (tanto ho nascosto la targa).

In compagnia di un altro tiriamo bene verso Bolzano, dove arriviamo alle 21.30 circa, dopo 340 km (sono almeno un'ora e mezza in anticipo sulle previsioni che avevo fatto!)

Vedi l'allegato 477916

Controllo, rifornimento, cena con doppio panino unto dall'unico posto aperto a portata di mano, e via in albergo per una veloce dormita (altri proseguiranno senza dormire).
Dormo poco, neanche tre ore, ma almeno al caldo e dopo una doccia.
Alle 4:30 riparto per scendere la valle dell'Adige.

Vedi l'allegato 477917

Pedalo senza sosta per quasi tre ore, mangio a intervalli regolari delle caramelle mou polacche (è zucchero, cioè benzina)
La prima fermata per mangiare qualcosa di più sostanzioso è dopo Rovereto, pochi minuti, e così mi scappano un paio di foto.

Vedi l'allegato 477919

Questo è l'imbocco della famosa galleria Adige - Garda, poco sotto Rovereto.

Vedi l'allegato 477920

Scatto la foto mentre mando giù l'ennesimo Mars...

Vedi l'allegato 477921

Faccio tappa ad Avio al posto di controllo, anche qui sosta veloce, mangio tutto quello che ci sta e via di nuovo, in solitaria tra l'altro.
Arrivo a Peschiera del Garda verso mezzogiorno, i chilometri percorsi sono già 500. Contavo di fare una sosta per mangiare qualcosa, ma il delirio di turisti è tale che desisto.
Via un altro Mars e una manciata di caramelle mou, e imbocco la ciclabile Peschiera - Mantova.

Vedi l'allegato 477922

Fino a Valeggio sul Mincio non è semplice tenere una velocità decorosa, sembra di essere su una statale nell'ora di punta, anche i sorpassi sono da calcolare bene, per non rischiare uno scontro frontale... niente foto, via di corsa verso Mantova.

Vedi l'allegato 477923

Dopo Valeggio per fortuna il traffico diminuisce, così mi metto in posizione aerodinamica e, a parte una sosta per riempire d'acqua le borracce, arrivo a Mantova al successivo punto di controllo e rifornimento, dopo 548 km.

Vedi l'allegato 477924

Vedi l'allegato 477925

Qui l'accoglienza è speciale. Se in quelli precedenti non erano mancate le cibarie, qui trovo risotto, pane e salame, grana padano, torte, pasticcini...
Mangio due piatti di risotto, tre panini con il salame, un bel pezzo di grana, una fetta di torta, carico acqua, banane e panini, ringrazio e riparto (ma prima un giretto dentro Mantova, mica devo arrivare primo!)

Vedi l'allegato 477926

Passata Mantova il vento si fa contrario e l'asfalto delle alzaie pessimo, tanto che dopo neanche 30 chilometri le vibrazioni stanno per farmi saltare i pedi.
Meglio fermarsi, distendere le gambe, togliere le scarpe e fare un po' di stretching (mentre mi mangio i panini e le banane presi a Mantova), e soprattutto sgonfiare un po' le gomme. Su quell'asfalto 6 bar rendono le ruote così dure che a momenti dalle vibrazioni si staccano pure le otturazioni dei denti.
Mezz'oretta di riposo e riparto, aver sgonfiato un po' le gomme cambia tutto.
Dopo un po' mi raggiounge uno di quelli partiti da Bolzano alle 5:30 per fare solo la Bolzano - Ferrara, forse è il primo della "gara", è inc...issimo per il pessimo asfalto, senza acqua e mi chiede quanto manca al controllo di Sermide. Non faccio neanche in tempo a dirgli che mancano circa 12 km, che è già avanti, poi lo riprendo, perché se io vado piano ma sto un po' meglio con i piedi, lui è in crisi.

Mi fermo per una foto alle idrovore della bonifica mantovana... e quello si ferma e torna indietro, e mi tocca spiegargli che mi ero fermato per una foto.

Vedi l'allegato 477927

Lo lascio andare per la strada principale, io torno sull'alzaia e via al controllo di Sermide, altra abbuffata di pasticcini, acqua e tè freddo, una chiacchierata mentre i piedi respirano, riparto.

In vista di Bondeno, dopo 622 km, faccio un'ultima sosta per mangiare. Se i calcoli sono giusti, mi mancano appena 30 chilometri, e saranno i più lunghi da fare.
Gli ultimi chilometri sono sempre i più lunghi, sembrano non finire mai (fortuna che ho le appendici aero, qua il vento contrario è bello gagliardo)

Vedi l'allegato 477928

Forse riesco ad arrivare a Ferrara al tramonto... invece no, pazienza, ma me lo godo sulle alzaie.

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E... niente, ad un certo punto anche il chilometro n°652 finisce e mi ritrovo in piazza a Ferrara, alle 19:55 di domenica.

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Insomma, dopo 39 ore e 25 minuti di tempo totale, sono arrivato a Ferrara. Quasi non ci credo, ce l'ho fatta.
Ho pedalato effettivamente per 27 ore e 20 minuti circa, durante le quali ho percorso 652 chilometri. Sono rimasto fermo per 12 ore, me la sono presa comoda, nonostante ciò sono arrivato a Ferrara con almeno due ore di anticipo sulle previsioni che avevo fatto.
Il dislivello totale del giro è stato di 3650 metri, fatti praticamente tutti nella prima giornata.
Secondo Strava ho consumato, in due giorni, oltre 24000 kcalorie... eh certo, mi sono mangiato 4 etti di caramelle mou, 10 mars, una quindicina di panini, toast, un numero imprecisato di pasticcini, krapfen e fette di torta e crostata, una dozzina di banane, bevuto litri di succo di frutta, te, coca cola, oltre a una ventina di litri di acqua...

Portate pazienza se le foto non sono granché e nemmeno dei posti più belli, non era una ciclovacanza, ma comunque la ho presa come un giro in cui mi dovevo divertire, e mi sono divertito per davvero, e tanto mi basta.

P.S.: l'indomani ho avuto qualche problemino alle articolazioni elementari...
Bellissima esperienza , complimenti per averla programmata e terminata !!! Ps : unico disappunto a mio parere la scelta delle gomme ...troppo strette e poco tassellate .
 
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Biker perfektus
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Bellissima esperienza , complimenti per averla programmata e terminata !!! Ps : unico disappunto a mio parere la scelta delle gomme ...troppo strette e poco tassellate .
eh, dipende dalla strada che ha dovuto fare, @ottomilainsu quanto gravel c'era?

Complimenti, ho dovuto cambiare posizione sulla sedia solo a leggere, non oso immaginare tutto quel tempo in bici cosa comporti.
 

ottomilainsu

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eh, dipende dalla strada che ha dovuto fare, @ottomilainsu quanto gravel c'era?

Complimenti, ho dovuto cambiare posizione sulla sedia solo a leggere, non oso immaginare tutto quel tempo in bici cosa comporti.
Grazie!
I tratti definibili gravel erano in totale circa una settantina di chilometri.
Ma per come intendo io il gravel, l'unico veramente definibile tale era il Fernpass, una decina di chilometri o giù di lì, comunque dal fondo fin troppo bello e liscio rispetto a quanto sono abituato a fare.
Il resto era strada bianca ben battuta e liscia.
Per questo, così rispondo a @Michy74, ho scelto quelle gomme.
Ero in dubbio se tenere le altre Schwalbe Marathon Supreme da 42 che avevo usato in Est Europa, se mettere le Continental GP 4season da 28, se addirittura le Vittoria Terreno Zero da 35 o le Dry da 40, tutte gomme che ho a disposizione.
Ma poi ho valutato che mi sarei trovato a fare, da Imst in poi, cioè tutto il tratto dell'Inn, la salita al Resia, e tutta la lunghissima discesa verso Ferrara con delle gomme troppo dispendiose da pedalare.
Ho scartato le Continental da 28 perché troppo leggere e ho messo queste, che tra le gomme per uso "turismo" sono probabilmente il meglio che si possa trovare. Scorrevoli, inconsumabili, doppia mescola con tenuta eccezionale in curva e sul bagnato, imperforabili (ne ho consumate tre coppie, totale almeno 30000 km fatti, con due forature in tutto, avvenute quando ormai le gomme erano alla frutta).

Si, insomma, per me gravel con gomme da gravel è questo...

20210509_cordellon_praderadego_bici_0032.jpg

A consuntivo non posso lamentarmi della scelta fatta, giusto la pressione di gonfiaggio si è rivelata troppo alta sui fondi più ruvidi, ma quello lo ho sistemato in un minuto.
Prima di partire avevo fatto un collaudo con un'uscita su un pezzo del percorso del GAB, quello si gravel "cattivo", tanto che in molti lo fanno con le MTB, e io sono stato tranquillamente a ruota di gente con la MTB.
 
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filixeo

Biker urlandum
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Nello scorso fine settimana ho affrontato un giro un po' particolare, perlomeno per me.
Spinto dalla curiosità, incitato da un amico che mi dice che sono già un "ultracyclist", invogliato dalla pubblicità (per una volta utile) mi sono iscritto alla Rando Imperator, randonnèe ciclistica che parte da Monaco di Baviera e termina a Ferrara, con un percorso di 650 km quasi tutto su vie ciclabili e il resto su secondarie, da completare nel tempo massimo di 43 ore se si vuole essere inclusi nell'elenco dei "finisher" e ricevere il brevetto dei 600 km di percorrenza.
E così, all'ultimo momento perché non sapevo se mi avrebbero lasciato liberi il venerdì e il lunedì da impegni (sono fortunato, faccio un lavoro che d'estate mi lascia un po' di tempo libero anche se a volte di straforo), mi sono iscritto il penultimo giorno utile, ho preparato la bici meglio che mi fosse possibile, e venerdì 3 sono salito a Monaco.
La partenza era fissata alle 4:30 del mattino... bici in camera in albergo, e si cerca di dormire nonostante già l'adrenalina per la partenza sia in circolo.

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Sveglia poco dopo le 3 di sabato 4, colazione in camera con quello che mi ero preparato il giorno prima, doppio caffè al bar dell'hotel (per fortuna c'è), e via verso la partenza.

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Fa molto fresco, ma il peggio arriverà una volta usciti dalla città. La temperatura si abbassa fino a 4°C, l'umidità è pazzesca e gli occhiali si appannano al punto che sono costretto a toglierli, e sono abbastanza miope...
Faccio una ulteriore doppia colazione all'alba, dopo la sosta tremo dal freddo al punto che l'unica maniera per scaldarsi è cercare di pedalare il più intensamente possibile.
Il sole sorge che sono già in vista delle Alpi, verso Garmisch.

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Il primo posto di controllo e rifornimento è poco dopo Garmisch, 100 km dalla partenza... ulteriore abbuffata, e via verso l'Austria e il Fernpass.

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Affronto la salita al Fernpass seguendo rigorosamente la traccia prevista, nonostante le gomme che ho scelto non siano propriamente indicate per una strada di montagna dal fondo sassoso. Ma arrivo su senza problemi, meglio quella che la statale letteralmente ingolfata di auto ferme incolonnate in entrambe le direzioni.

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E così mi faccio pure la discesa sul sentiero, fa bel tempo, è asciutto e mal che vada farò a piedi se le ruote non tengono.
Invece la discesa è una goduria, peccato solo non averla potuta fare alla velocità che mi sarebbe piaciuto tenere, con le slick la deriva in curva è fin troppa e non mi va di rischiare per guadagnare qualche inutile secondo.

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Penso a pedalare, ora che è tutta discesa, raggiungo la valle dell'Inn, da Imst si va a Landeck e poi si gira verso il passo Resia.

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Sul Resia, 226 km fatti, arrivo con la pioggia. Temperatura 10°C, ma per fortuna è di breve durata.
Il tempo di passare al controllo, rifocillarmi al ristoro, che smette di piovere e si comincia a scendere verso la Val Venosta.
Ma prima è d'obbligo una sosta al lago.

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Adesso è tutta discesa, una lunghissima discesa di oltre 400 km, solo ad Affi ci sarà una insignificante salitella per passare dall'Adige al Garda.
Mi butto a capofitto, sempre sulla ciclabile, la pendenza invita a correre, anche se il limite è di 30 km/h i rilevatori di velocità mi dicono che vado a 60... (tanto ho nascosto la targa).

In compagnia di un altro tiriamo bene verso Bolzano, dove arriviamo alle 21.30 circa, dopo 340 km (sono almeno un'ora e mezza in anticipo sulle previsioni che avevo fatto!)

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Controllo, rifornimento, cena con doppio panino unto dall'unico posto aperto a portata di mano, e via in albergo per una veloce dormita (altri proseguiranno senza dormire).
Dormo poco, neanche tre ore, ma almeno al caldo e dopo una doccia.
Alle 4:30 riparto per scendere la valle dell'Adige.

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Pedalo senza sosta per quasi tre ore, mangio a intervalli regolari delle caramelle mou polacche (è zucchero, cioè benzina)
La prima fermata per mangiare qualcosa di più sostanzioso è dopo Rovereto, pochi minuti, e così mi scappano un paio di foto.

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Questo è l'imbocco della famosa galleria Adige - Garda, poco sotto Rovereto.

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Scatto la foto mentre mando giù l'ennesimo Mars...

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Faccio tappa ad Avio al posto di controllo, anche qui sosta veloce, mangio tutto quello che ci sta e via di nuovo, in solitaria tra l'altro.
Arrivo a Peschiera del Garda verso mezzogiorno, i chilometri percorsi sono già 500. Contavo di fare una sosta per mangiare qualcosa, ma il delirio di turisti è tale che desisto.
Via un altro Mars e una manciata di caramelle mou, e imbocco la ciclabile Peschiera - Mantova.

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Fino a Valeggio sul Mincio non è semplice tenere una velocità decorosa, sembra di essere su una statale nell'ora di punta, anche i sorpassi sono da calcolare bene, per non rischiare uno scontro frontale... niente foto, via di corsa verso Mantova.

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Dopo Valeggio per fortuna il traffico diminuisce, così mi metto in posizione aerodinamica e, a parte una sosta per riempire d'acqua le borracce, arrivo a Mantova al successivo punto di controllo e rifornimento, dopo 548 km.

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Qui l'accoglienza è speciale. Se in quelli precedenti non erano mancate le cibarie, qui trovo risotto, pane e salame, grana padano, torte, pasticcini...
Mangio due piatti di risotto, tre panini con il salame, un bel pezzo di grana, una fetta di torta, carico acqua, banane e panini, ringrazio e riparto (ma prima un giretto dentro Mantova, mica devo arrivare primo!)

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Passata Mantova il vento si fa contrario e l'asfalto delle alzaie pessimo, tanto che dopo neanche 30 chilometri le vibrazioni stanno per farmi saltare i pedi.
Meglio fermarsi, distendere le gambe, togliere le scarpe e fare un po' di stretching (mentre mi mangio i panini e le banane presi a Mantova), e soprattutto sgonfiare un po' le gomme. Su quell'asfalto 6 bar rendono le ruote così dure che a momenti dalle vibrazioni si staccano pure le otturazioni dei denti.
Mezz'oretta di riposo e riparto, aver sgonfiato un po' le gomme cambia tutto.
Dopo un po' mi raggiounge uno di quelli partiti da Bolzano alle 5:30 per fare solo la Bolzano - Ferrara, forse è il primo della "gara", è inc...issimo per il pessimo asfalto, senza acqua e mi chiede quanto manca al controllo di Sermide. Non faccio neanche in tempo a dirgli che mancano circa 12 km, che è già avanti, poi lo riprendo, perché se io vado piano ma sto un po' meglio con i piedi, lui è in crisi.

Mi fermo per una foto alle idrovore della bonifica mantovana... e quello si ferma e torna indietro, e mi tocca spiegargli che mi ero fermato per una foto.

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Lo lascio andare per la strada principale, io torno sull'alzaia e via al controllo di Sermide, altra abbuffata di pasticcini, acqua e tè freddo, una chiacchierata mentre i piedi respirano, riparto.

In vista di Bondeno, dopo 622 km, faccio un'ultima sosta per mangiare. Se i calcoli sono giusti, mi mancano appena 30 chilometri, e saranno i più lunghi da fare.
Gli ultimi chilometri sono sempre i più lunghi, sembrano non finire mai (fortuna che ho le appendici aero, qua il vento contrario è bello gagliardo)

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Forse riesco ad arrivare a Ferrara al tramonto... invece no, pazienza, ma me lo godo sulle alzaie.

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E... niente, ad un certo punto anche il chilometro n°652 finisce e mi ritrovo in piazza a Ferrara, alle 19:55 di domenica.

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Insomma, dopo 39 ore e 25 minuti di tempo totale, sono arrivato a Ferrara. Quasi non ci credo, ce l'ho fatta.
Ho pedalato effettivamente per 27 ore e 20 minuti circa, durante le quali ho percorso 652 chilometri. Sono rimasto fermo per 12 ore, me la sono presa comoda, nonostante ciò sono arrivato a Ferrara con almeno due ore di anticipo sulle previsioni che avevo fatto.
Il dislivello totale del giro è stato di 3650 metri, fatti praticamente tutti nella prima giornata.
Secondo Strava ho consumato, in due giorni, oltre 24000 kcalorie... eh certo, mi sono mangiato 4 etti di caramelle mou, 10 mars, una quindicina di panini, toast, un numero imprecisato di pasticcini, krapfen e fette di torta e crostata, una dozzina di banane, bevuto litri di succo di frutta, te, coca cola, oltre a una ventina di litri di acqua...

Portate pazienza se le foto non sono granché e nemmeno dei posti più belli, non era una ciclovacanza, ma comunque la ho presa come un giro in cui mi dovevo divertire, e mi sono divertito per davvero, e tanto mi basta.

P.S.: l'indomani ho avuto qualche problemino alle articolazioni elementari...
Grande!
E grazie della foto al Fernpass, il benzinaio ultraeconomico dove mi rifornivo ad ogni trasferta oltralpe :prost:
 

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