Follonica Parco di Montioni
(single-tracks)
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Questo secondo me è litinerario più bello e divertente che si possa fare nel Parco di Montoni, nei dintorni di Follonica rimanendo sempre sul versante mare.
Si tratta di un percorso collinare (la massima quota supera di poco i 200 mt slm) e si fanno in totale 4 salite e 4 discese con un percorso di 33 km e 750 mt di dislivello con moltissimi tratti di sentiero sempre immersi nella macchia.
Partendo da Prato Ranieri (Villaggio degli Svizzeri) si va verso la vecchia Aurelia che si prende in direzione nord. Appena passati sotto il viadotto della superstrada si prende la sterrata a dx (loc. Valmaggiore). In fondo al lungo rettilineo si inizia a salire per poi svoltare in cima a dx nel bosco sempre in ripida salita giungendo infine ad una sbarra. La si oltrepassa immettendosi nella principale cessa parafuoco sempre in salita, ma più avanti un paio di sali e scendi ci faranno riperdere quota. Dalla destra si congiunge unaltra cessa proveniente da Follonica si prosegue diritto fino a che non ci si trova davanti un muro insuperabile. Qui si incrociano i tralicci dellalta tensione e prendiamo a dx il Sentiero dei Tralicci un paio di km di discesa (o quasi) molto belli che terminano nella valle della Petraia. Prima di giungervi il sentiero si biforca ma non cambia niente, prendete quello di sx, è solo un po più stretto ma sbuca quasi nello stesso punto dellaltro. Attenzione a metà discesa ad un passaggio insidioso ripido con solco centrale da fare sulla dx in contropendenza. Giunti nel fondovalle si gira a dx in direzione di Follonica per circa due km, uscendo dai limiti del parco e passando sotto al viadotto della superstrada, quindi quando la strada sta per tornare asfaltata, Follonica è di fronte a noi, si svolta secco a sx in un viale alberato che dopo 100 mt lasceremo per svoltare a dx su terreno sabbioso. Tiriamo diritto ad un incrocio costeggiamo il canile e proseguiamo sul limitare del bosco fino a che lo stradello non tende a salire e qui giriamo a sx in un sentiero che si infila nel bosco. Passiamo sotto la superstrada e subito dopo attenzione a seguire il sentiero che sale a dx. Si sbuca su un viottolo che prendiamo a sx e ancora subito dopo a sx nel folto della macchia. Dopo poco ci infiliamo su una sterrata proveniente da dx ed arriviamo in breve al lago Bicocchi. Si prosegue sempre diritto costeggiando la recinzione e lo stradello si restringe diventando sentiero. Dopo un passaggio tecnico allaltezza di un ponticino di legno affrontiamo la salita della Sassicaia un sentiero che sale nel fitto del bosco con dei tratti abbastanza difficili ma fattibili in sella per poi sbucare in piano sulla Cessa del Martellino. Svoltiamo a sx in leggera salita per poi scendere ripidi fino ad uno strappo in salita molto duro (si fa in sella anche questo). In cima al poggio sulla sx un po nascosto parte un bellissimo sentiero in discesa La Querciolina. Ora ci si diverte. Terminata la discesa si ripassa sotto la superstrada e subito dopo in un piccolo spiazzo che i soliti dementi spesso scambiano per una discarica,teniamo la dx su un sentiero molto stretto che in breve (tenere sempre la dx) ci riporta ancora sulla Cessa del Martellino che stavolta prendiamo a dx in salita. Si passa sopra la superstrada e dopo circa due km di salita molto pedalabili ci ritroviamo davanti un salitone ripidissimo (dalla cui cima prima abbiamo preso la discesa della Querciolina) e svoltiamo a sx in un bellissimo e ripido sentiero Il Flipperino (attenzione a metà passaggio tecnico su pietra) che ci riporta attraverso un pertugio nella vegetazione ancora nella Valle della Petraia. Stavolta prendiamo a dx in direzione Montioni guadiamo più volte il fosso, secco in estate e dopo una dura salita tecnica sbuchiamo di nuovo sulla larghissima cessa principale. Ancora a dx e dopo aver scalato un vero e proprio muro (non vi scoraggiate e provateci, si riesce a fare, culo indietro e rampichino) bisogna fare molta attenzione perché prima di arrivare sulla sommità del poggio (Poggio Vacca) bisogna prendere a sx un sentiero veramente difficile da trovare (mi ci sono voluti anni per trovarlo) lunico che unisce la cessa principale con lArgine del Sugherone e la valle di Riotorto. Inizia approssimativamente a quota 215 ed è segnalato con vernice rossa su una pietra un po nascosta tra la vegetazione sulla sx . E un sentiero in discesa non particolarmente difficile ma sporco e anche un pò infrascato ma che val la pena percorrere perché ci permette di chiudere il giro riallacciandosi ai percorsi dietro Riotorto. Il sentiero termina su un viottolo più largo sotto i tralicci, teniamo la dx e dopo un breve strappo in salita sbuchiamo su un ampio stradello proprio sotto un traliccio dellalta tensione. Qui svoltiamo a sx (dopo circa 1,5 km si ha sulla sx una grande veduta del Parco di Montioni, colline boscose a perdita docchio senza traccia di civiltà) e con dei sali e scendi (più sali) tenendo sempre la traccia principale arriviamo in discesa veloce al capanno dei cinghialai Le Setole. Lo superiamo tralasciando la strada che scende a sx in direzione Valmaggiore, e dopo circa 150 mt lasciamo lo stradello e svoltiamo a sx in un lungo e divertente sentiero di crinale Poggio al Vento con divertente discesa finale. Al termine troviamo una recinzione davanti a noi e giriamo a sx in discesa quindi al primo bivio a dx e con un lungo rettilineo ritorniamo sulla vecchia Aurelia il località Gli Scopicci al Bar La Botteghina. Da qui a sx in breve si ritorna a Prato Ranieri.
Punti salienti del percorso:
Le discese dei Tralicci, della Querciolina e del Flipperino
Il sentiero di Poggio al Vento
Le salite della Sassicaia e della Petraia
e . . . . se ce la fate il muro della cessa parafuoco principale di Poggio Vacca
Nota: la traccia parte dalla vecchia Aurelia e non da Prato Ranieri.