Finalmente in Trentino si apre alla Downhill

northernspirit

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Dopo ANNI di tiramolla tra gestori e CAI (SAT) è stato approvato un emendamento che regolarizza la pratica del downhill e freeride in Trentino.

In parole povere: Milioni di euro di impianti di risalita che rimanevano fermi d'estate e non facendo girare l'economia non interessava a niente alla SAT che faceva di tutto per tenere utopicamente "immacolate" e di loro proprietà le montagne.

L'articolo:

http://www.ladige.it/articoli/2012/10/24/libera-downhill#comment-280345


Sperando che dal prossimo anno si aprino nuovi bike park come quello di Lavarone (Folgaria) e San Martino di Castrozza (Frattazza-Tognola)

http://trentinocorrierealpi.gelocal...downhill-lungo-la-frattazza-tognola-1.5739340
 
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calderaro

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benissimo, poi vedremo se ci saranno risultati..ma credo che in trentino ci saranno.

Mi viene sempre in mente quanto promesso dal Comune di Recoaro1000 negli scorsi anni che pubblicizzava su cartelli stradali e siti internet l'apertura alle MTB di piste freeride e mai realizzate, per le solite menti ottuse..:omertà:
 

sembola

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Dopo ANNI di tiramolla tra gestori e CAI (SAT) è stato approvato un emendamento che regolarizza la pratica del downhill e freeride in Trentino.

In parole povere: Milioni di euro di impianti di risalita che rimanevano fermi d'estate e non facendo girare l'economia non interessava a niente alla SAT che faceva di tutto per tenere utopicamente "immacolate" e di loro proprietà le montagne.
Tanto più che si parla di zone (le piste da sci) che di naturale ormai non hanno più nulla...Resta comunque l'obbrobrio del divieto generalizzato per le mtb sugli altri percorsi.

Mi permetto però di far notare che non è la SAT a fare le leggi provinciali, ma i vari organi politici debitamente eletti dalla popolazione. Per dire che se la SAT riesce a fare certe pressioni evidentemente ha delle forti radici nella società.
 

northernspirit

Biker novus
22/11/11
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Qui un articolo su MTB Forum del 2009 che si parlava dei problemi SAT- Downhill

http://www.mtb-forum.it/community/forum/archive/index.php/t-147878.html

La SAT ha sempre fatto un grande lavoro di tutela e salvaguardia culturale delle montagne trentine, ma ci sono certe persone - anche nel direttivo - che vivono un mondo fantastico tra idee di estremo ambientalismo (*) infischiandosene di dialogare con i nuovi costumi, infatti ci sono sempre meno giovani che vivono la montagna. Basta osservare l'età media di chi fa trekking, e i numeri rispetto a una volta.

In Austria, Svizzera che credo hanno un rispetto della montagna anche maggiore, costruiscono gallerie da sci sui ghiacciai (vedi Solden) e bike park a 5 stelle (vedi Leogang), addirittura sparano sull'orso se lo ritengono un pericolo (vedi Germania e Svizzera), possibile che in Trentino è sempre difficile fare un'iniziativa che non comporta la cestinazione in toto?

(*) Per estremo ambientalismo intendo teorie allucinanti della serie: "I sentieri DH causano dissesto idrogeologico perchè si deteriorano e possono causare frane", oppure "spaventano gli animali selvatici"; sembra ironia ma in passato c'erano articoli di giornale che scrivevano così. Purtroppo sanno che le bici non inquinano e non fanno rumore e sono costretti a esternare queste fesserie pur di rivalersi.
 
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teoDH

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Mah, a parte che non capisco cosa c'entri il tanto buffonesco "rovinare i sentieri" con lo sparare agli orsi (io sparerei a chi rompe i coglioni agli orsi)...
In Trentino Alto Adige di park ce ne sono già... c'è Canazei, e adesso si sta costruendo a San Martino di Castrozza, oltretutto lo sta facendo 4guimp che è una garanzia...
Tutto sta nella volontà del comune a realizzare i lavori, SAT, CAI, etc... non possono far nulla di fronte ad un'ordinanza.
 

turbozauro

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Tanto più che si parla di zone (le piste da sci) che di naturale ormai non hanno più nulla...Resta comunque l'obbrobrio del divieto generalizzato per le mtb sugli altri percorsi.

Mi permetto però di far notare che non è la SAT a fare le leggi provinciali, ma i vari organi politici debitamente eletti dalla popolazione. Per dire che se la SAT riesce a fare certe pressioni evidentemente ha delle forti radici nella società.

in Trentino la SAT conta una cosa come 250.000 tesserati, questo significa che un politico, se furbo, si guarda bene dall'inimicarsi la SAT... fate vobis...
 

turbozauro

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Mah, a parte che non capisco cosa c'entri il tanto buffonesco "rovinare i sentieri" con lo sparare agli orsi (io sparerei a chi rompe i coglioni agli orsi)...
In Trentino Alto Adige di park ce ne sono già... c'è Canazei, e adesso si sta costruendo a San Martino di Castrozza, oltretutto lo sta facendo 4guimp che è una garanzia...
Tutto sta nella volontà del comune a realizzare i lavori, SAT, CAI, etc... non possono far nulla di fronte ad un'ordinanza.

il problema è politico....leggi sopra :spetteguless:
 

marco

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Dopo ANNI di tiramolla tra gestori e CAI (SAT) è stato approvato un emendamento che regolarizza la pratica del downhill e freeride in Trentino.

In parole povere: Milioni di euro di impianti di risalita che rimanevano fermi d'estate e non facendo girare l'economia non interessava a niente alla SAT che faceva di tutto per tenere utopicamente "immacolate" e di loro proprietà le montagne.

L'articolo:

http://www.ladige.it/articoli/2012/10/24/libera-downhill#comment-280345


Sperando che dal prossimo anno si aprino nuovi bike park come quello di Lavarone (Folgaria) e San Martino di Castrozza (Frattazza-Tognola)

http://trentinocorrierealpi.gelocal...downhill-lungo-la-frattazza-tognola-1.5739340

non è sta grande notizia, alla fine la SAT ha ottenuto di mettere i biker in gabbia, ovvero nei bikepark, ma di tenere il demenziale divieto sui sentieri. Per fortuna che fra Alto Adige, Veneto e Lombardia i sentieri belli non mancano. Ciao ciao Trentino.
 
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turbozauro

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la spada si é abbattuta per prima sul trentino perché é stata la prima a subire in modo massiccio l'invasione dei bikers, negli anni passati... a quanto pare altre localitá (Alto Adige, Finale...) stanno cominciando ad avere piccoli problemi di convivenza... é solo questione di tempo, imho, e poi sará cosi dappertutto....
 

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non è sta grande notizia, alla fine la SAT ha ottenuto di mettere i biker in gabbia, ovvero nei bikepark, ma di tenere il demenziale divieto sui sentieri. Per fortuna che fra Alto Adige, Veneto e Lombardia i sentieri belli non mancano. Ciao ciao Trentino.

alla fine , la SAT , più che ottenere di mettere in gabbia i biker , ha forse ottenuto quello che interessava fin dall'inizio ... (vedi in fondo)

la legge provinciale contiene "l'istituzione della rete provinciale di percorsi in mountain bike" , pertanto interessa anche i bikers "ciclo-turisti" (così come li hanno voluti definire),

la Legge in merito ai bike park, (se non saranno integrate le lacune) , sarà più dannosa che positiva:

I contenuti della legge in merito ai bike park , sono piuttosto "anomali", e si sintetizzano in 6 punti:

  • creare percorsi prioritariamente utilizzando le piste da sci, limitandosi ad aree sciabili
  • regimare le acque superficiali
  • segnalarli ed interdirli ai pedoni
  • segnalare gli attraversamenti
  • un punto 5- che cita : Resta fermo quanto previsto dalla legge provinciale sui rifugi e sui sentieri alpini in merito alla circolazione con l'ausilio di mezzi meccanici sui tracciati alpini e sugli altri sentieri di montagna.
  • Obbligo di copertura assicurative per i gestori.
ben vengano le leggi sintetiche, ma regolamentare un bike park in 6 punti, di cui 3 per indicare che devono avere segnaletica ed assicurazione , ed uno che non si capisce perchè rimanda ai divieti di circolazione ...



Francamente speravo in una legge che permettesse ai bike park di cresce e strutturarsi, una legge di questo tipo, va invece nella direzione che "tanto temevo" ... quella della proliferazione dei "bike park". (che non potrebbero certo essere chiamati bike park)


Il rischio è di trovarci che ogni stazione crei un percorso (forse 2) , con scarsa manutenzione, scarsi investimenti.


Molto dipenderà dal criterio di applicazione, e dalle successive modifiche ed integrazioni.







***
tornando allo spunto interessante per i "cicloturisti" ...


istituita la rete provinciale dei percorsi di mountain bike , costituita da 4 punti, di cui due ...economici!
punto 2: si applica , se compatibile , la disciplina prevista da questa legge per i sentieri alpini, ivi compresa quella relativa agli interventi finanziari.
punto 2: (posto sotto il punto 3, perciò forse era un punto 4.) ... si provvede mediante l'utilizzo di staniamenti già autorizzati in bilancio ....


magari ora risulta un po' più evidente, il perchè vi è questo "enorme" interesse verso i sentieri e la loro gestione.
 

marco

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oppure vai nei Grigioni Svizzeri, pieni di biker, dove trovi infrastruttura e tolleranza, vedi Davos.
 

turbozauro

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Francamente speravo in una legge che permettesse ai bike park di cresce e strutturarsi, una legge di questo tipo, va invece nella direzione che "tanto temevo" ... quella della proliferazione dei "bike park". (che non potrebbero certo essere chiamati bike park)

Il rischio è di trovarci che ogni stazione crei un percorso (forse 2) , con scarsa manutenzione, scarsi investimenti.

beh, qui entra in gioco la selezione naturale... di fronte a tanta offerta, solo il migliore sopravviverà. Le stazioni, come dici tu, con uno o due percorsi non manutentati avranno vita breve, in confronto a bike park più organizzati, curati ecc...
 
beh, qui entra in gioco la selezione naturale... di fronte a tanta offerta, solo il migliore sopravviverà. Le stazioni, come dici tu, con uno o due percorsi non manutentati avranno vita breve, in confronto a bike park più organizzati, curati ecc...

Ma una selezione naturale fatta con soldi pubblici è darsi la zappa sui piedi!
 

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beh, qui entra in gioco la selezione naturale... di fronte a tanta offerta, solo il migliore sopravviverà. Le stazioni, come dici tu, con uno o due percorsi non manutentati avranno vita breve, in confronto a bike park più organizzati, curati ecc...

visione un po' utopica.

se nasceranno "bike park" come i funghi, spinti dalla crisi e dell'emozione , in quanto si crede comunemente che i bike park siano la risoluzione della crisi del turismo estivo.

senza una legge che permetta chiaramente la costruzione di determinati tipi di percorsi

senza una legge che permetta dei finanziamenti ... si finanziamenti ... perchè un bike park , contrariamente a quanto si crede, non potrà mai autosostenersi

non andremo molto lontani, anzi, continueremo ad andare lontani per trovare un bike park .
 

sembola

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La legge assomiglia molto a quella veneta: anche lì i sentieri sono offlimits (in teoria, mi risulta che la Forestale pensi ad altro), anche lì l'aggiornamento della legge prevede la possibilità di costruire bikepark e percorsi dh nelle località sciisitiche e di realizzare percorsi escursionistici in deroga ai divieti.

Quello che mi chiedo, è come abbiano fatto allora a Cortina o a Canazei fino ad oggi, se la legge non prevedeva tali attività. Forse è semplicemente una questione di ammettere l'impossibilità di vietare e "mettere il cappello" sui possibili interessi economici.
 

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se nasceranno "bike park" come i funghi, spinti dalla crisi e dell'emozione , in quanto si crede comunemente che i bike park siano la risoluzione della crisi del turismo estivo.

...

senza una legge che permetta dei finanziamenti ... si finanziamenti ... perchè un bike park , contrariamente a quanto si crede, non potrà mai autosostenersi

Su questo sono completamente d'accordo. Ma il punto focale è qual è il rapporto tra finanziamento e ritorno, insomma cosa riesci a mettere in moto con gli investimenti.
Di sicuro pensare che con i bike park si possa risolvere la crisi del turismo estivo specie nelle piccole località è ingenuo.
 

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