abito a Milano,via paolo sarpi, cuore di Chinatown , qua' i cinesi han chiuso tutto e ripeto tutto il 21 febbraio, appena saputo di codogno, avevano ed hanno indicazioni dirette dalla madrepatria su come comportarsi, essendo una comunita' molto unita i pochissimi che avevano tenuto aperto hanno chiuso anch'essi.
mentre gli amici milanesi con cui sono in contatto mi dicono di vedere nelle loro zone un continuo andirivieni di ambulanze a sirene spiegate e notizie di vicini ammalati, qua' in zona sembra un altro mondo, cinesi spariti nel senso letterale del termine, cioè se ne vedi uno per strada ormai ti stupisci, ambulanze mai viste, notizie di persone contagiate in quartiere zero.
ed infatti le Chinatown di Milano e Prato che tutti si aspettavano sarebbero state dei focolai, non hanno neppure un cinese ammalato,cosa che ha protetto anche noi....
avrete tutti notato la stupida polemica, oltretutto non vera, che gli immigrati non si ammalano?
beh sul fatto che invece in italia i cinesi non si ammalino nessuno dice niente...
certo mica puoi dire che non si ammalano su base etnica, altrimenti come si spiegherebbe Wuhan?
ma la realta' è l'organizzazione, questi se rientravano dalla Cina si mettevano subito in auto quarantena e non uscivano di casa per almeno 21 giorni , tutti, nessuno escluso.
noi abbiamo fatto rientrare la gente prendendo solo la temperatura corporea ,come dei dilettanti ed ora siamo chiusi ad infinitum per il problema gravissimo degli asintomatici che proprio la febbre per prima non hanno
quindi dei cinesi in italia non si parla, perchè la loro organizzazione ,pur se emigrati in un paese straniero mette in ridicolo la nostra.
che infatti non esiste.