...Da cross!
Ero diretto verso casa, il ricordo del Moncuni (...è la cima di un piccolo monte di circa 640m che si trova nei pressi di Torino) era ancora vivido nella mia mente.
Nell'affrontare una curva molto stretta in leggera discesa non credo ai miei occhi quando all'improvviso si materializza difronte a me una moto da cross a velocità sostenuta; è stata una frazione si secondo, ci guardiamo negli occhi ed isintivamente correggiamo la nostra traiettoria nella medesima direzione...voglio dire che non è cambiato nulla da pochi istanti prima. Siamo sempre faccia a faccia!
Questo si fa sempre più vicino ed io mi butto tutto a sinistra cercando si salire sul piccolo dosso di terra dove dall'altra parte c'è il canale d'irrigazione per i campi coltivati. Riesco a far salire solo la ruota anteriore per metà del dosso, cerco di frenare e mi ritrovo catapultato nel fosso fortunatamente asciutto!
Ho fatto una bella rotolata sul fianco e mi sono ritrovato con la vista in direzione opposta al mio senso di marcia.
Il tizio con la moto mi è praticamente passato a pochi centimetri e subito dopo il ruzzolone si ferma, poggia la moto per terra senza nemmeno badare al cavalletto, butta il casco per terra e si dirige verso di me..."vuoi vedere che questo adesso vuole menarmi?!?".
Si avvicina e mi chiede se sto bene ed in preda ad un impeto emotivo mi abbraccia, io lo consolo: "dai dai, non ci siamo fatti niente, l'importante è quello!".
Questo ragazzo di è preso uno spavento di quelli che non si scordano, io, stranamente ero calmo e lucido, non so spiegarmelo ma è meglio così.
Poi questo tizio mi dice: "eh, qui la curva è stretta di solito passa il trattore". Gli rispondo: "eh, si, se passava il trattore volevo proprio vedere come lo schivavi!".
Gentile, il motociclista, mi chiede se sto bene e se riesco a tornare a casa, gli rispondo che io non mi sono fatto assolutamente nulla e che la bici era solamente appoggiata al fianco del dosso.
Si scusa ancora spaventato e ci salutiamo augurangogli un buon giro.
La collina morenica è parecchio frequentata anche dai motociclisti, ragazzi, occhio alle curve strette!!!
Ora che ci penso mi è andata davvero bene!
Ma la cosa che mi stupisce più di tutte è che due anni che vado in bici ed in questa settimana sono caduto due volte nell'arco ti tutto questo tempo!
La prima caduta e successa giù da Monte S.Giorglio, alla fine di una discesa il mio amico che mi precedeva frena di colpo proprio in mezzo al tracciato (ha i freni a disco...) ed io, con i V-Brake, non faccio in tempo a fermarmi, per evitare di cilindrarlo in pieno mi butto su un fianco strisciando sulla ghiaia per circa un metro. Anche questa volta fatto nulla (o quasi). Leggero dolore al piede sinistro (piedato quasi a 90°) ed una piccola escoriazione sul braccio (sempre sinistro).
Praticamente ridevo mentre strisciavo per terra! Non so proprio come faccio ad essere così lucido alle volte!.
L'importante è non farsi male dopo di ché la risata viene automatica!
Ciao!!!!
Carlo.
Ero diretto verso casa, il ricordo del Moncuni (...è la cima di un piccolo monte di circa 640m che si trova nei pressi di Torino) era ancora vivido nella mia mente.
Nell'affrontare una curva molto stretta in leggera discesa non credo ai miei occhi quando all'improvviso si materializza difronte a me una moto da cross a velocità sostenuta; è stata una frazione si secondo, ci guardiamo negli occhi ed isintivamente correggiamo la nostra traiettoria nella medesima direzione...voglio dire che non è cambiato nulla da pochi istanti prima. Siamo sempre faccia a faccia!
Questo si fa sempre più vicino ed io mi butto tutto a sinistra cercando si salire sul piccolo dosso di terra dove dall'altra parte c'è il canale d'irrigazione per i campi coltivati. Riesco a far salire solo la ruota anteriore per metà del dosso, cerco di frenare e mi ritrovo catapultato nel fosso fortunatamente asciutto!
Ho fatto una bella rotolata sul fianco e mi sono ritrovato con la vista in direzione opposta al mio senso di marcia.
Il tizio con la moto mi è praticamente passato a pochi centimetri e subito dopo il ruzzolone si ferma, poggia la moto per terra senza nemmeno badare al cavalletto, butta il casco per terra e si dirige verso di me..."vuoi vedere che questo adesso vuole menarmi?!?".
Si avvicina e mi chiede se sto bene ed in preda ad un impeto emotivo mi abbraccia, io lo consolo: "dai dai, non ci siamo fatti niente, l'importante è quello!".
Questo ragazzo di è preso uno spavento di quelli che non si scordano, io, stranamente ero calmo e lucido, non so spiegarmelo ma è meglio così.
Poi questo tizio mi dice: "eh, qui la curva è stretta di solito passa il trattore". Gli rispondo: "eh, si, se passava il trattore volevo proprio vedere come lo schivavi!".
Gentile, il motociclista, mi chiede se sto bene e se riesco a tornare a casa, gli rispondo che io non mi sono fatto assolutamente nulla e che la bici era solamente appoggiata al fianco del dosso.
Si scusa ancora spaventato e ci salutiamo augurangogli un buon giro.
La collina morenica è parecchio frequentata anche dai motociclisti, ragazzi, occhio alle curve strette!!!
Ora che ci penso mi è andata davvero bene!
Ma la cosa che mi stupisce più di tutte è che due anni che vado in bici ed in questa settimana sono caduto due volte nell'arco ti tutto questo tempo!
La prima caduta e successa giù da Monte S.Giorglio, alla fine di una discesa il mio amico che mi precedeva frena di colpo proprio in mezzo al tracciato (ha i freni a disco...) ed io, con i V-Brake, non faccio in tempo a fermarmi, per evitare di cilindrarlo in pieno mi butto su un fianco strisciando sulla ghiaia per circa un metro. Anche questa volta fatto nulla (o quasi). Leggero dolore al piede sinistro (piedato quasi a 90°) ed una piccola escoriazione sul braccio (sempre sinistro).
Praticamente ridevo mentre strisciavo per terra! Non so proprio come faccio ad essere così lucido alle volte!.
L'importante è non farsi male dopo di ché la risata viene automatica!
Ciao!!!!
Carlo.