Alla fine, ognuno di noi amanti delle due ruote a pedali viene considerato STRANO da chi non pedala. Del resto non è molto normale spararsi migliaia di km l'anno andando sù e giù per monti e vallate. E lo è ancora meno farlo con una bicicletta senza il cambio...
Da un paio di anni mi ronzava questa malsana idea per la testa e, nelle scorse settimane, per delle circostanze favorevoli, mi sono preso la singlespeed. Niente di particolare, una KHS in acciaio da 29 con forca rigida. Una settimana di uscite in pausa pranzo su salite via via più impegnative e, ieri, la prova del 9, 1200 mt. di salita su una mulattiera con pendenza massima del 25% e media intorno al 15... In pratica una mazzata.
Comincio subito a sentirmi STRANO fra gli strani... I miei amici e compagni di pedalate mi guardano e ridono alla vista del mio nuovo "cavallo". Partiamo e ogni ciclista che incontro mi guarda stranito (da noi di single speed non se ne vedono) e incuriosito alla vista di questo matto che ansima in salita spingendo e tirando con muscoli sconosciuti ai più...
Arrivato a metà salita capisco il perchè la singlespeed sia considerata un'esperienza mistica. Dopo quasi 10 km di sofferenza sentivo cantare i cherubini (non Jovanotti) e, come da Fantozziana memoria, vedevo il Cristo camminare sulle acque....
Finisce la mulattiera e, negli ultimi 5 km di asfalto incontro un sacco di stradisti che aggrottano la fronte nel vedermi passare... Sono in canna e spingo di brutto, tant'è che ne supero e semino qualcuno... Arrivo in cima con un sorriso 96 denti... Incontriamo un po' di gente che guarda la mia bici fino a definirla "bici per andare a far la spesa" e guarda me dandomi del pazzo...
Ripartiamo in discesa su sentiero piuttosto tecnico ed è goduria, scendo silenzioso, senza la catena che sbatte e senza il patema di scalare 30 rapporti nei tratti saliscendi...
Giro finito... Che gioia questo nuovo modo di pedalare. Salite da 22/34 fatte con il 32/20 e il cuore in gola senza guardare il pacco pignoni per vedere se ce n'è ancora uno...
Sono uno STRANO fra gli strani.... Mi piaceva condividerlo con voi...
Da un paio di anni mi ronzava questa malsana idea per la testa e, nelle scorse settimane, per delle circostanze favorevoli, mi sono preso la singlespeed. Niente di particolare, una KHS in acciaio da 29 con forca rigida. Una settimana di uscite in pausa pranzo su salite via via più impegnative e, ieri, la prova del 9, 1200 mt. di salita su una mulattiera con pendenza massima del 25% e media intorno al 15... In pratica una mazzata.
Comincio subito a sentirmi STRANO fra gli strani... I miei amici e compagni di pedalate mi guardano e ridono alla vista del mio nuovo "cavallo". Partiamo e ogni ciclista che incontro mi guarda stranito (da noi di single speed non se ne vedono) e incuriosito alla vista di questo matto che ansima in salita spingendo e tirando con muscoli sconosciuti ai più...
Arrivato a metà salita capisco il perchè la singlespeed sia considerata un'esperienza mistica. Dopo quasi 10 km di sofferenza sentivo cantare i cherubini (non Jovanotti) e, come da Fantozziana memoria, vedevo il Cristo camminare sulle acque....
Finisce la mulattiera e, negli ultimi 5 km di asfalto incontro un sacco di stradisti che aggrottano la fronte nel vedermi passare... Sono in canna e spingo di brutto, tant'è che ne supero e semino qualcuno... Arrivo in cima con un sorriso 96 denti... Incontriamo un po' di gente che guarda la mia bici fino a definirla "bici per andare a far la spesa" e guarda me dandomi del pazzo...
Ripartiamo in discesa su sentiero piuttosto tecnico ed è goduria, scendo silenzioso, senza la catena che sbatte e senza il patema di scalare 30 rapporti nei tratti saliscendi...
Giro finito... Che gioia questo nuovo modo di pedalare. Salite da 22/34 fatte con il 32/20 e il cuore in gola senza guardare il pacco pignoni per vedere se ce n'è ancora uno...
Sono uno STRANO fra gli strani.... Mi piaceva condividerlo con voi...