Report Esci mai dalla tua comfort zone?

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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Mauro-TS

Biker tremendus
7/5/04
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Ticino (CH)
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Spectral 29 LTD
Bisognerebbe rispondere prescindendo dal fattore oggettivo, che è inevitabilmente legato all'età; è ovvio che a 60 anni per uscire dalla confort zone basterebbe, faccio un esempio scemo, fare un drop da 50cm, a 30 anni ne serviva uno da 3m.

Non sono totalmente d'accordo, poiché l'età è anche una questione di attitudine e di approccio.
Faccio passaggi molto più difficili ora a 56 anni che quando ne avevo 30 e sono più consapevole dei miei limiti.
L'anno scorso, passando ad una 29" decisamente più lunga della biga precedente, mi sono detto che era ora d'imparare il nose-press come si deve e ora giro tornatini incazzati che nemmeno mi sognavo di fare l'anno scorso.

Anche nei salti e i drop sono migliorato, alzando l'asticella poco alla volta.
Si, ogni tanto cado, ma nei tentativi sono talmente "pronto" al peggio che limito sempre i danni (anche grazie alle protezioni che a 30 anni non usavo). Le cadute peggiori le ho fatte per distrazione o per essermi ingarellato con qualcuno e aver rischiato ben oltre il limite.

Non si è mai finito d'imparare e di migliorarsi. L'importante è di alzare l'asticella poco alla volta ... meglio nelle giornate in cui hai quel piglio particolare. :medita: :-|
 

francescoMTB1

Biker meravigliosus
6/1/08
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Una casetta di Legno nel Bosco
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Specialized
Se si gode della percezione dello Sport che si ama, e si riesce ,fortunatamente ,a possedere una salute psicofisica sempre giovanile ,la "Comfort Zone" non la conosci ,almeno per me e' sempre stato cosi' fin quando ho potuto, ho sempre sconfinato in un Freerider Avventuristico libero , convivere con i rischi mi ha sempre dato la forza per superare tutte le difficolta' , bhe', pero' oltre alle soddisfazioni mi sono portato anche le "Bastonate" frutto dell'eccesso di sicurezza tra rovinose cadute e impatti di notevole forza.
Fortunatamente ,sono qui a poterlo scrivere.
 

Gianz

Biker marathonensis
28/6/07
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Valdagno (VI)
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Cannondale Topstone Carbon 3 + Stanton Sherpa super custom + GT Grade Carbon
L' unico modo per non uscire dalla comfort zone e lasciare il telefono, e quindi Strava, a casa!!
Naaah... puoi sempre controllare anche dopo esser rientrato. E siccome non sai dove inizia il segmento, stare perennemente a tirare come un disperato, che non si sa mai... :loll:
 
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dang67

Biker cesareus
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Desio
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Orbea Oiz M60
In salita da un'annetto mi sono posto un limite sulla frequenza max del cardio: oltre quella scendo e spingo. Devo dire che quando sono allenato faccio ancora rampe belle impegnative con il cuore entro i margini.
In discesa in genere cerco di non uscire dalla comfort zone anche se a volte valuto troppo ottimisticamente il passaggio e qualche jolly me lo gioco ancora.

Nell'ultimo giro mi sono rilassato troppo dopo l'ultimo tratto tecnico e sono caduto come un asino su un sentiero davvero banale solamente perchè mi ero distratto. Confermando che non è vero che più facile corrisponde necessariamente a meno pericoloso.
 

ant

Biker assatanatus
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Tra i due laghi e il Moncuni
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Santa Cruz HT "Orangina" - KTM Scarp prestige "scarpetta"


Naaah... puoi sempre controllare anche dopo esser rientrato. E siccome non sai dove inizia il segmento, stare perennemente a tirare come un disperato, che non si sa mai... :loll:
Beh sì.
Strava è un bel misuratore di comfort zone: io lo guardo sempre a casa dopo la doccia, cercando di capire se le sensazioni di "sono andato forte" hanno riscontro nei numeri.
Quando i tuoi PR migliorano, ogni tanto infili qualche podio in discesa, i watt medi crescono significa che stai andando bene.

Altre volte hai l'impressione di avere spaccato il mondo e poi guardi e sei sempre lì...
 

ANDREAMASE

Biker meravigliosus
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vicenza
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una da strada, una no e una via di mezzo...
Naaah... puoi sempre controllare anche dopo esser rientrato. E siccome non sai dove inizia il segmento, stare perennemente a tirare come un disperato, che non si sa mai... :loll:
oppure, puoi entrare nel "segmento", fermarti di proposito, poi ripartire e goderti a tutta il trail, senza ansia da prestazione! ;-)
 

Big Steak One

Big Stairs One
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Napoli
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Ex Giant Dirt-E 2+ - Merida One Sixty 2 - Turbo Kenevo Expert 2020
Dall'infanzia ad oggi che ho poco più di 40 anni solo la sregolatezza si è acquietata un pò mentre, l'uscire dalla comfort zone...beh, cos'è la comfort zone? Ah si, quando dormo! :smile:
Da sempre mi sono spinto un pò su tutto e per quello che ne valeva la pena, in termini di scariche adrenaliniche, a oltrepassare i miei limiti e scoprire poi che non era quello...il limite.
Dovrei raccontarvi oltre 30 anni vissuti appunto tra genio, sport, sregolatezza e sopratutto un ego mostruoso, una bestia affamata e mai sazia ma la faccio molto ma molto breve.
Mi mangio il cazzo che ho cominciato solo tre anni fa ad andare in MTB ecco.
È tutto molto diverso adesso ma non tantissimo. Non faccio cose al primo colpo, magari neanche al secondo ma capita che addirittura non dormo la notte o se mi sveglio non prendo più sonno perchè mi arrovello il cervello su come superare quel passaggio o quell'ostacolo aggirato per l'ennesima volta.

Fortunatamente a 40 anni un limite ce l'ho adesso. . . . Oppure no?:nunsacci:
 

Kostola

Biker ultra
15/1/07
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Bergassana
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Sarà un caso , io mi son fatto del male sempre quando ero ben dentro la comfort zone , mi ha portato a non toccare la mtb per anni da quanto mi giravano , comunque ho ri iniziato , forse per il fatto che ho iniziato agli albori del free ride quando si girava molto più per divertirsi senza l’asilo della gara come ho visto gli ultimi anni
 

bonfi62

Biker Vetustus
16/2/15
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Canyon spectral
Quando esco in gruppo può capitare di uscire dalla comfort zone, lo si fa di proposito su un passaggio difficile e confidi di farcela e nelle protezioni. Diversamente se le condizioni del fondo sono molto brutte, cerchi di stare nella comfort zone e ti trovi a giocare un jolly dopo l'altro. Molto peggio è quando prendi un sentiero sotto gamba o non sei concentrato e per distrazione cadi, non sei pronto, non te lo aspetti e lì rischi di farti male, basta anche un ramo preso con il manubrio e voli.
 

pablos

Biker superis
1/2/09
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Torino
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Stereo 150 SL 2020
Sarà un caso , io mi son fatto del male sempre quando ero ben dentro la comfort zone , mi ha portato a non toccare la mtb per anni da quanto mi giravano , comunque ho ri iniziato , forse per il fatto che ho iniziato agli albori del free ride quando si girava molto più per divertirsi senza l’asilo della gara come ho visto gli ultimi anni
L' asilo della gara, è per certi versi la base dell' evoluzione.Certo ci vuole del criterio.
 

FOF

Biker serius
12/9/12
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Lontano
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X
È se la confort zone fosse esattamente l’opposto? Se l’uscire dai canoni fosse rappresentato da una vita rispettosa di limiti e votata al rispetto di quanto ci fa stare bene? Punti di vista. La società attuale ci spinge a volerci ciò che non siamo, spesso con l’esclusivo fine di venderci un prodotto che ci consente di scimmiottare i nostri idoli o riferimenti… ma noi non siamo e non saremo loro. Quando il sabato mi cimentavo nell’ultimo passaggio tecnico finivo spesso per pensare che non ero stato migliore della volta precedente, ma spesso solo più avventato, nessuna evoluzione particolarmente meritevole di considerazione, mentre con una spalla rotta avrei creato più di qualche problema ai miei cari… solo egoismo, quella voglia di sentirmi in grado di farlo che mi nutriva il mio egocentrismo. Oggi? Rischio meno, mi sfido su terreni diversi, più km, più dislivello, più sorrisi con gli amici. Sono diventato debole e timoroso? Forse solo adulto con un po’ di ritardo.
 

Pietro.68

...estiqaatsi...
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nel medio Brenta
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due...
È se la confort zone fosse esattamente l’opposto? Se l’uscire dai canoni fosse rappresentato da una vita rispettosa di limiti e votata al rispetto di quanto ci fa stare bene? Punti di vista. La società attuale ci spinge a volerci ciò che non siamo, spesso con l’esclusivo fine di venderci un prodotto che ci consente di scimmiottare i nostri idoli o riferimenti… ma noi non siamo e non saremo loro. Quando il sabato mi cimentavo nell’ultimo passaggio tecnico finivo spesso per pensare che non ero stato migliore della volta precedente, ma spesso solo più avventato, nessuna evoluzione particolarmente meritevole di considerazione, mentre con una spalla rotta avrei creato più di qualche problema ai miei cari… solo egoismo, quella voglia di sentirmi in grado di farlo che mi nutriva il mio egocentrismo. Oggi? Rischio meno, mi sfido su terreni diversi, più km, più dislivello, più sorrisi con gli amici. Sono diventato debole e timoroso? Forse solo adulto con un po’ di ritardo.
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ANDREAMASE

Biker meravigliosus
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una da strada, una no e una via di mezzo...

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