mentre si affievolisce di giorno in giorno la speranza di toccare la mia nuova canyon prima che nevichi....... sto cercando di decidere dove investire una mezza giornata tra:
eicma settembre
eicma novembre
expobici
e le informazioni ufficiali dai rispettivi siti confondono le idee:
- eicma settembre: 100% bici, 1 solo padiglione (mq ??), n. espositori ignoto (dalla piantina sembrano 100-150, chiaram impossbilie distinguere mtb/strada) + forse interessante piccola pista prova di 150 mt della scuola maestri mtb
prezzo 8 euro ven pom 14-18, altrimenti 12
- eicma novembre: 80% moto (quindi con mototope) + 20% bici, nell'edizione 2008 le bici avevano 8000 mq e 315 espositori (mtb/strada ?), in quella di quest'anno NON SI SA
biglietto ....18 EURO.... (azz... include qualche n di cell di mototopa?)
+ dubbio : chi espone a settembre probabilm non espone a novembre, quindi se uno vuol confrontare chessò una bianchi e una
scott magari deve visitare eicma 2 volte..................
- expobici: 100% bici, nel 2008 erano 10.000 mq, 200 espositori, biglietto 7 euro (UMANO), prove gratuite bici
il cuore mi spingerebbe a padova,
la mente non riesce a trarre conclusioni, dati di input frammentari e lacunosi.......
consigli ?
o meglio: la mente mi spingerebbe a licenziare picchiare sodomizzare e infine usare come paratronchi in una 24h di downhill i responsabili marketing deglienti fiera che invece di mettersi d'accordo disperdono le risorse del settore in 3 fierine scalcagnate, invece di 1 fierona seria, costringendo:
- i produttori a tirare i dadi per indovinare dove sarà più efficace spendere il loro budget fiere
- noi utenti a fare altrettanto per il nostro budget di euro/tempo (occhei la passione ma mink.... 3 giorni di fiere per aggiornarsi mi sembrano troppi!!)
come si dice a milano (chiedo scusa per il hemm.. "colore", ma mi appello alla tradizione popolare):
caga pussée 1 boeu che cent rondin!
per chi proprio non riuscisse a tradurre diciamo che parla proprio della dispersione di risorse
oltrettutto 1 singola fierona (tipo genova per la nautica) aiuterebbe a ridare all'Italia (con tutti i suoi storici e validissimi marchi) visibilità e peso sulla scena mondiale del pedale, e promuoverebbe un settore che è da sempre indice di
civiltà di un paese (attenzione per l'ambiente, la salute, la forma fisica, il paesaggio, ecc....) come dimostra l'empirica correlazione diretta tra qualità della vita e diffusione del pedale che vediamo dimostrata in molti paesi
(PS interessante il riepilogo di porfi: che sia anche affidabile??
)))