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DT Swiss acquista Pace Forks

marco

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DT Swiss acquista Pace Forks

DT Swiss has acquired from Pace Cycles Ltd. its suspension and rigid fork business. With this step, DT Swiss will become a full scale, high end suspension product manufacturer.

Adrian Carter, the owner and inspiration behind the iconic Pace brand will bring his 20 years of experience into this deal, by acting as technical consultant to DT Swiss in the transition period and for future developments. Pace forks will be integrated into the overall DT Swiss suspension range within the next 6 – 12 months. Pace will continue to manufacture and supply customers with its full fork range during the transition period for the model year 2007.

Pace Cycles Ltd. continues to manufacture and sell frames, clothing and its other products under the Pace brand. The companies have agreed that after the transition period production of forks will be relocated to the DT Swiss factory in Switzerland, after which Pace will become the exclusive UK Distributor of the full range of DT Swiss suspension products as well as continuing its renowned suspension technical, spares and service support in the UK.

The parties have agreed confidentiality on the further details of the deal.
 

sembola

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La concentrazione sembra essere il trend del mercato: SRAM/RockShox/Truvativ/Avid, Hayes/Manitou, ora DT/Pace. D'altronde in questo modo le maggiori dimensioni delle aziende e le sinergie consentono di ottimizzare i costi...
 

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La concentrazione sembra essere il trend del mercato: SRAM/RockShox/Truvativ/Avid, Hayes/Manitou, ora DT/Pace. D'altronde in questo modo le maggiori dimensioni delle aziende e le sinergie consentono di ottimizzare i costi...

Sempre meno spazio per chi ha buone idee, ma pochi soldi per venderle.
Anche il mondo bici sta finendo come quello moto-auto: 4-5 gruppi che controllano il 90% del mercato ed il resto ai superappassionati del settore.
 

giobike

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...non so se le maggiori dimensioni soffocano le buone idee, spesso le buone idee sono soffocate più dalla mancanza di fondi... speriamo invece che dt-pace diventi una alternativa di mercato tale da aumentare concorrenza nell'offerta di alta gamma...
 

stilgar

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quoto, e speriam che riescano, magari ottimizzando processi etc, a ridurre un pochino i costi, che non farebbe tanto male (lo dico da interessato, vorrei prendere l'hvr ma costa una fucilata.......)
 

Federico FVG

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ah Manitou-Hayes non la sapevo... cmq non conosco molto bene questi due marchi di forcelle, sperimao solo che riescano a fare sempre meglio!!! X ora so solo che le grafiche degli ammortizzatori DT mi fanno un po' schifio.. ma de gustibus...
 

zeromeno

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dai facciamo il ''toto prossima acquisizione...''


cmque il brutto in tutto cio' è che nessuna azienda italiana viene acquisita o acquisisce...in pratica da noi non si creano quei presupposti per un futuro che altrove le aziende leader stanno mettendo giu'( .
Questo perchè?????
io la butto:
-nessuna azienda italiana è ritenuta interessante
-l'italia non è un paese in cui convenga investire (almeno in questo settore?)

previsione nera x il made in italy...o per il sistema italia???
 

stilgar

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se nessuno viene a rilevare aziende italiane non è poi da vedere come lato negativo....pensa se qualcuno rilevasse, che so, Formula e tempo due mesi sposta la produzione in un altro paese, immagina i posti di lavoro persi, il marchio made in italy che scompare...in questo momento storico penso che sia importante valorizzare qualsiasi "handmade in italy" senza sperare e volere acquisizioni estere....

ah dimenticavo, tutto questo imho....o-o
 

sembola

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Di per sè le acquisizioni non sono buone o cattive, nel senso non è che se si fanno è un bene e se non si fanno è un male o viceversa.

Nel caso specifico che cita Zeromeno, le aziende italiane raramente acquisiscono all'estero perchè mediamente hanno dimensione mediopiccola, il che consente una buona elasticità operativa e conseguente livello di competitività su certi mercati, il che però impedisce di avere i mezzi per comperare. E' un po' come il negoziante di quartiere, che ha buoni prodotti e buoni prezzi ma non riesce ad "allargarsi" comprando altre botteghe. Inoltre non è che si va a comperare tanto per farlo, lo si fa per allargare la propria gamma di prodotti e/o per creare delle sinergie interne (vedi SRAM che ora può fare concorrenza globale a Shimano); e quindi si torna all'affermazione di partenza, cioè che le acquisizioni non sono buone o cattive. Nel caso italiano vorrei però fare una obiezione al ragionamento di Stilgar: quando le aziende si concentrano è perchè individualmente non possono sopravvivere. Spesso le acquisizioni/delocalizzazioni sono solo una fine "anticipata": senza la vendita l'azienda avrebbe campato un po' di più e poi avrebbe chiuso e/o sarebbe stata venduta...
 

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