Drop bar MTB, che passione...!!

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rockarolla

Biker urlandum
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[DISCLAIMER]
Ho aperto questo thread nella sez. 29" solamente perché le alternative mi sembravano ancora meno appropriate: XC? No, io la mia drop-bar MTB la uso per giri di tutti i tipi, ma più spesso lunghi impegnativi e montani, eppoi XC fa pensare in primis all'agonismo, le gambe depilate e la grammomania, cose lontane anni luce dal tono che volevo dare al thread; Gravel? Per l'amor del cielo! Niente contro le gravel, anzi le adoro e ne ho una, ma inserire questo thread in quella sezione significava proprio alimentare l'equivoco che rende poco comprese le MTB col drop bar, cioè l'idea che se ha il manubrio curvo NON è una MTB; Enduro e AllMountain, per quanto l'ultimo sia concettualmente pertinente, mi sembrava un po' forzato...
Quindi alla fine ho scelto la sezione 29er solamente perché, al giorno d'oggi, la maggior parte delle MTB col drop bar (native o trasformate che siano) sono rigide e hanno ruote da 29". Con questo però non intendo lasciar fuori MTB con ruote di diametri differenti: mi interessa parlare delle DROP BAR MTB, non delle drop bar 29er!
[FINE DISCLAIMER]


Ciao a tutti,
ho cercato in lungo e in largo sul forum ma non ho trovato nessun thread sull'argomento, a parte alcuni specifici su questo o quel telaio montato con questo o quel manubrio; ma niente dedicato all'argomento in sé. Così ho deciso di aprirlo io, non foss'altro che per vedere se c'è qualche altro svitato che sulle MTB preferisce i manubri "da corsa".
Personalmente, poggiar le chiappe per la prima volta su una vera MTB montata con un vero manubrio curvo da MTB è stata una rivelazione! Divertente ovunque, uno spasso nel tecnico trialistico, e un'altra pianeta rispetto ad un set-up tradizionale nelle lunghe escursioni da tante ore in sella.
Quella che potete vedere qua sotto è la " colpevole" di questa mia devianza, la mia vecchia e amata Singular Gryphon.
WP_20150622_11_38_00_Pro.jpg
Ahimè, qualche essere dal cuore di piombo me la rubò... Per questo adesso ho in costruzione una Singular Swift, montata col drop bar (ma va'?), che dovrebbe vedere la luce e calpestare polvere pietre e radici in settimana prox, sperando che sia in grado di colmare il vuoto lasciato dalla Gryphon. Non appena finita pubblicherò un po' di foto!

E voi? Altri pazzi che girano per i boschi con un manubrio "da corsa"??
Fatemi vedere le vostre!!! ...sarò mica l'unico?
 
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nemox

Biker velocissimus
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Non ho mai provato un manubrio come quello in foto ma quello che ho pensato più di qualche volta è che la posizione delle mani a cui costringe un normale manubrio da mtb è piuttosto innaturale perché i polsi sono ruotati di 90° rispetto alla loro posizione "naturale". Trovo invece che questi manubri di nuova concezione avvicinino meglio la postura delle mani a quella normale, senza rotazione.
Ma come ti trovi poi nel ruotare completamente lo sterzo tipo nelle curve strette?
 

monux

Biker tremendus
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inizierò il montaggio della mia la settimana prossima.
telaio olympia bull, forcella cinese e trasmissione shimano sora smontata, per upgrade, dalla mia bdc.....il dropbar é un ritchey venturemax :)

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rockarolla

Biker urlandum
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Non ho mai provato un manubrio come quello in foto ma quello che ho pensato più di qualche volta è che la posizione delle mani a cui costringe un normale manubrio da mtb è piuttosto innaturale perché i polsi sono ruotati di 90° rispetto alla loro posizione "naturale". Trovo invece che questi manubri di nuova concezione avvicinino meglio la postura delle mani a quella normale, senza rotazione.
Ma come ti trovi poi nel ruotare completamente lo sterzo tipo nelle curve strette?

Mai avuto alcun problema nelle curve strette. In effetti per arrivare a toccare il top tube con le estensioni inferiori (il che comunque non è automatico: spesso altezza manubrio, lunghezza stem e sloping consentono loro di passare sopra o sotto all'orizzontale) bisogna ruotare lo sterzo di quasi 90°, eventualità impossibile nelle reali condizioni di guida sui sentieri. Può al massimo verificarsi nelle manovre da fermo o a bassissima velocità tipo inversione di marcia, ma i limiti concreti che riesce a porre, anche nel peggiore dei casi, sono facilmente bypassabili -e comunque esponenzialmente inferiori a quelli di una doppia piastra!

Per quanto riguarda l'ergonomia, hai perfettamente ragione, anche se esageri un po' sui numeri: un flat non ti obbliga ad una posizione delle mani ruotata di 90°, ma un po' meno -facciamo sui 60/70°-, senza considerare che i manubri moderni hanno uno sweep piuttosto accentuato -tra i 5° e i 12°- che riduce notevolmente l'affaticamento articolare. Proprio a causa del fatto che la naturale angolazione delle mani non è perfettamente parallela alla linea di mezzeria della bici, i manubri curvi da mtb (o dirty drops) hanno le particolari angolazioni che insieme a drop e reach ridotti li distinguono da quelli da strada: normalmente si tratta di 15-30° di "flare" o scampanatura delle tratte verticali, finalizzata ad evitare il contatto con la parte superiore del manubrio quando lo si impugna in presa bassa (cioè quasi sempre nella guida offroad), ed altrettanti di "sweep" o angolatura verso l'esterno delle estensioni, finalizzata appunto a consentire alle mani una posizione quanto più naturale possibile. Sempre per lo stesso motivo, la maggior parte dei dirty drops sono pensati per avere le estensioni non parallele al terreno, come sui manubri stradali, ma sensibilmente angolate verso il basso. Il risultato è una posizione molto più naturale e comoda sulle lunghe distanze, col bonus aggiuntivo di poter disporre di numerose altre posizioni da usare per sgranchirsi braccia, polsi, gomiti e schiena di quando in quando.
Va detto però che siccome la fisionomia e le preferenze individuali possono variare parecchio, trovare tra tutte queste angolazioni un giusto compromesso -ed infine un giusto setup- può rivelarsi difficile. Al momento il mercato dei dirty drops è in crescita, tuttavia le opzioni sono ancora limitate (5-6: OnOne Midge, Genetic Digest e cloni, Salsa Woodchipper, Soma Junebug, Soma Gator, Alpkit Bomber, Ritchey Venturemax -quest'ultimo più adatto ad un fuoristrada tranquillo che a del vero mtbing, al pari del Salsa Cowchipper-, e gli introvabili o estinti Origin8 e Ragley Luxy) e ciò può rendere difficile trovare la soluzione ideale per le proprie specifiche esigenze.
A questo è doveroso aggiungere che, per quanto molti degli adepti del drop bar non tornerebbero indietro per nessun motivo al mondo, sicuramente non è un setup per tutti. Al di là dei compromessi che richiede dal punto di vista del montaggio (i dischi idraulici con leve road costano uno stonfo, quelli meccanici da molti sono poco amati, le compatibilità tra comandi road e deragliatori mtb sono intricate...ma soprattutto, dal momento che un drop bar pone le mani più avanti e più in basso, c'è bisogno di uno stem molto più corto e alto, o di un telaio apposito), non tutti si trovano a proprio agio con una posizione così radicalmente diversa da quella con cui hanno imparato a guidare in fuoristrada, per non parlare della sensazione di avere un manubrio troppo stretto. Questo ultimo punto in realtà è più psicologico che concreto, dal momento che siccome il braccio di leva di un manubrio dipende in buona parte dal posizionamento di indice e pollice si capisce che un drop bar largo 580mm ma con estensioni fortemente inclinate all'indietro permetterà un controllo ben superiore a quello di un flat di pari larghezza (per avere un'idea, basta posizionare le mani nella posizione in cui starebbero su un dirty drop, distanziate di 580mm all'altezza del mignolo, e poi misurare la distanza sempre tra i mignoli dopo averle ruotate fino all'angolazione che avrebbero su un flat: è evidente che in tal modo si guadagnano ca. 4cm per parte di ingombro -580+40+40=660mm- senza guadagnare alcunché in quanto a braccio di leve e quindi controllo). Resta però il fatto che, anche se il controllo non diminuisce, le sensazioni sono profondamente differenti, e non tutti son in grado di abituarvicisi.
Infine, è evidente che per alcune specialità più gravity, un drop bar non può essere una soluzione valida: allargarlo fino a permettere un braccio di leva paragonabile a quello di un flat da 780mm porterebbe a perdere tutti i vantaggi ergonomici, poichè mani, spalle e braccia starebbero comunque in una posizione profondamente innaturale, e il reach aggiuntivo dovuto al manubrio stesso porterebbe a perdere quell'immediatezza dello sterzo così importante quando, in posizione d'attacco, ci si butta a capofitto su percorsi ripidi e scassati in compagnia di angoli di sterzo aperti come quelli odierni.

Dopo tutta questa pappardella, io personalmente devo ammettere che, da quando sono rimasto senza la mia Gryphon, avendo quindi come unica mtb a disposizione il frontino cattivo inevitabilmente montato con un flat da 760mm, faccio parecchia fatica a farmi giri in fuoristrada più lunghi di 4-5 ore, o a superare la cinquantina di km. Anzi, spesso finisco per usare la gravel, nonostante le limitazioni che ha sul tecnico, anche per uscite su percorsi che di certo non sono gravel. Per carità, l'adrenalina di una discesa a fuoco col frontino cattivo è tanta roba, ma mi mancano i giri avventurosi, quelli da star fuori una giornata intera -o più giornate!. Col flat proprio non ci riesco più...
 
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mal

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Avete mai provato il Jones H Bar?
Io credo colmi quel vuoto tra flat e dropbar. Ed ha anche una posizione aereo niente male.
Che ne pensate?
 

monux

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olympia bullet29 (2016)
ops...ne metto una anche qui (di foto)


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Finalmente mi sono ricordato di postare qualche foto della mia creatura!
Ne sono veramente entusiasta, rispetto alla Gryphon che avevo prima ha una guidabilità leggermente diversa che la rende più giocosa e veloce, insomma più godibile usata nel quotidiano come "trailbike", probabilmente grazie allo sterzo più aperto ma comunque molto svelto (il rake è maggiorato a 55mm) e a quei 2-3 cm di interesse in più dovuti al fatto che non è pensata come dropbar mtb pura e quindi è più lunga di ov...insomma una sorta di dropbar-forward geometry!
Per ora ci ho fatto ca. 650km, e l'unica difficoltà che sto incontrando è nella scelta delle gomme: il fatto che permetta di scendere a ritmi sostenuti anche sul ripido e sul tecnico (chiaro, per essere una rigida, ma con un manico appena decente ho visto che tengo ritmi analoghi a quelli che molti tengono con una trail propriamente detta), unito ai cerchi larghi che consentono di osare pressioni decisamente basse senza perdere in precisione di guida, mi ha causato diversi copertoni ant. pizzicati su fianco e battistrada: la forcella rigida non perdona (e nemmeno i cerchi hookless, che tagliano ma non si bozzano!).
Dopo aver provato con gomme da xc irrobustite (le VeeTire delle prime foto, peraltro ottime) e con qualcosa più da am (le Maxxis Exo delle ultime due), con risultati analoghi, penso che proverò semplicemente ad aumentare il volume cercando di non aumentare troppo anche il peso, con un'accoppiata Schwalbe NoNi/RoRo snakeskin 2,35" che col canale da 27mm dovrebbero venire belle ciccione. Di spazio, nel telaio come nella forca, ce n'è in abbondanza...quasi quasi provo le 2,6"...!
 

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olympia bullet29 (2016)
è bellissima....complimenti. da utilizzatore delle maxxis, ne ho provate tante, mi sembra strano che tu abbia avuto problemi con le ardent exo. si tratta già di una gomma voluminosa e robusta.

se posso consigliartelo.....dai un'occhiata al catalogo hutchinson. le versioni hard skin son veramente robuste e nonostante vadano utilizzate con pressioni ridotte garantiscono una buona scorrevolezza. una su tutte, da utilizzare soprattutto al posteriore, è la taipan.
 

rockarolla

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è bellissima....complimenti. da utilizzatore delle maxxis, ne ho provate tante, mi sembra strano che tu abbia avuto problemi con le ardent exo. si tratta già di una gomma voluminosa e robusta.

se posso consigliartelo.....dai un'occhiata al catalogo hutchinson. le versioni hard skin son veramente robuste e nonostante vadano utilizzate con pressioni ridotte garantiscono una buona scorrevolezza. una su tutte, da utilizzare soprattutto al posteriore, è la taipan.


Ma no, forse mi sono spiegato male io. Non ho avuto alcun problema con la Ardent di per sè, semplicemente dopo aver squarciato due copertoni (un VeeTire rinforzato e appunto un Ardent 2,25" Exo) nello stesso identicomodo -pizzicatura poco sopra il cerchietto e sul lato del battistrada- sono giunto alla conclusione che il problema non sta nella robustezza della caracassa, ma nella sezione.
Mi spiego meglio: il cerchio ant. che monto ha canale di 27mm ed è hookless. Queste caratteristiche permettono di usare pressioni più basse della norma senza perdere precisione di guida, ma così facendo si espone il copertone ad un rischio di pizzicatura molto più elevato, un po' per le pressioni stesse, un po' per la maggior "durezza" di un impatto con la spalla priva di bordino, un po' per la posizione delle spalle del cerchio relativamente alla forma del copertone. Chiaramente, il problema si può ridurre alzando le pressioni, ma allora perchè scarrozzarsi quei 30-40g di cerchio in più rispetto ad uno old school da 21-23mm?
Da qui la decisione di passare a gomme più voluminose: così facendo, dovrei riuscire a ripristinare le corrette proporzioni tra cerchio e copertone, oltre ad aumentare il margine a tutela dal "bottom-out" del copertone (una gomme più larga è anche più alta, e ha un maggior volume d'aria). Senza dover alzare le pressioni...
Avevo valutato anche di prendermi un Ardent 2,40", ma ho preferito il NobbyNick perchè trovo che una gomma da quasi 900g sia fuori luogo su una bici pensata per essere usata, oltre che come trailbike, anche come compagna di viaggi. Inoltre ho già un RacingRalph da 2,25" (che cmq proprio piccolo non è), che ben si abbina al Nobby anteriore permettendomi pure di rispettare la mia fisima di avere gomme dello stesso produttore.
Le ho montate ieri e per ora ci ho fatto solo una breve girata, vedrò di testarle approfonditamente nei prox gg, ma le sensazioni iniziali sono molto positive: scorrevolezza e accelerazione/reattività sono sensibilmente migliorate, grazie al peso notevolmente inferiore (-150g in tot., di cui più di 100 al post.), come pure il galleggiamento sulle superfici irregolari, senza però sentirmi sulle uova sullo sconnesso acuminato. Devo ammettere che il sostegno della spalla non è cos' marcato e rassicurante come con una MAxxis Exo, ma il maggior volume sembrerebbe compensare ampiamente.
Magari posterò impressioni più dettagliate dopo averci percorso qualche km in più, soprattutto se mi decido a passare al 2,35" anche al post.!
 
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olympia bullet29 (2016)
grazie per la delucidazione....l'ho trovata veramente utile. domani farò il primo giro sulla mia monstercross ma...per la scelta delle gomme ho fatto un ragionamento diametralmente opposto al tuo in quanto ho idea di usarla come bike da esplorazione mista, perciò con un'occhio di riguardo alla scorrevolezza.
ho scelto due pneumatici di sezione ridotta, 2.00 al post e 2.05 all'anteriore,...e senza latticizzazione, solo camera d'aria con lattice.

il motivo di tale scelta è che ho gia altre bici con cui faccio le parti tecniche.
 

rockarolla

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Singular Swift dropbar 29er, OnOne Inbred 29" 120mm, Simoncini Oh!SweetNuthin' allrounder, Bianchi Nth dropbar citybike
Ormai ho raggiunto i 1000km percorsi con la mia nuova Singular, quindi direi che tea poco potrei cimentarmi in una mini-review.

Adesso, però, mi preme affrontare l'argomento ruote+gomme: come avevo già intuito, andando a montare cerchi larghi è necessario rivedere tutto il setup del sistema cerchio/gomma. Nello specifico ho notato che aumentare la sezione del copertone proporzionalmente a quella del canale del cerchio porta indubbi vantaggi; ciò non solo perché su una rigida il maggior grip e assorbimento di una gomma più voluminosa pdi per sé già permette notevoli miglioramenti prestazionali e di comfort, ma soprattutto perché l'accoppiata cerchio-copertone risulta più equilibrata, permettendo di ridurre drasticamente i rischi di pizzicatura senza dover ricorrere a pressioni troppo alte che inevitabilmente comprometterebbero grip e comfort (si noti che sto riferendomi a montaggi tubeless, con cerchi ust e gomme tlr). Non a caso con tutti e due i set di gomme a squarciarsi pizzicandosi è stata la ant., di sezione analoga a quella post. (sempre sui 2,2" nominali, in pratica 57mm davanti e 55,5/56 dietro alla carcassa, tutte e due sempre rinforzate) ma montata su cerchio da 27 anziché 24mm come al post.
Insomma, se da questo punto di vista devo ammettere che il 2,35" (59,8mm reali alla carcassa) che ho adesso si accoppia molto meglio al cerchio da 27mm permettendo un "margine di sicurezza" più ampio anche a basse pressioni, sento che il setup continua ad essere delicato. La causa di ciò l'ho rintracciata nel profilo hookless dei cerchi: in pratica la spalla, mancando della stondatura garantita dal bordino, ha sui "bottom-out" dei copertoni l'effetto di una lama. E in effetti, da quando sono passato al tubeless ormai una decina di anni fa, non mi era più capitato -come invece mi sta capitando adesso- di imparanoiarmi duro ogni volta che sento lo "stonk" del cerchio che sbatacchia su un ostacolo, certo che nel 99% dei casi la conseguenza al massimo sarebbe stata una leggera e recuperabile bozzatura del cerchio stesso. L'unico vantaggio che riesco a vedere in tutto ciò, è che il cerchio è molto più difficile da bozzare...magra consolazione quando stai scendendo mesto, in punta di piedi, senza poterti godere quella magnifica discesa per paura di pizzicare la camera che hai dovuto mettere buttando nel cesso -peraltro- 80ml di lattice, anziché tirare dritto dovendo mal che vada perdere 5 minuti a ripredere un leggero svergolamento del cerchio con tutta calma, una volta rientrato.
Con questo non voglio dire che i cerchi hookless facciano schifo a prescindere. Però, nonostante tecnicamente siano un buon modo per ottenere cerchi leggeri, robusti e performanti in ambito tubeless, qualche limite ce l'hanno. Insomma, non sono la soluzione perfetta adatta ad ogni bici e ogni utilizzo. Nello specifico, ho potuto rilevare che non si accoppiano bene ad un mezzo completamente rigido con gomme non-plus, in cui grip e comfort sono garantiti -quasi- unicamente dai copertoni che devono quindi essere di grande volume e usati senza camera e a basse pressioni. Mi rendo conto che è una nicchia di una nicchia, ma probabilmente questo discorso è valido, seppur in maniera meno stringente, anche in altre categorie: le front da trail/am, per esempio, il cui posteriore necessita di gomme assorbenti ma non esageratamente robuste (=pesanti e poco scorrevoli).

Morale della favola, penso che, nonostante avessi già in mente vari upgrades da effettuare via via, appena potrò mi farò un bel set di ruote nuove con cerchi Notubes Arch MkIII. E le attuali Mavic En427+Xm424 su mozzi Xt e raggi Dt Comp 1,8/1,6 montate a mano con tanto amore -e, mi si permetta, perizia- andranno a fare la felicità di qualche all-mountain biker biammortizzato!
 
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giodiui

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riprendo questo 3d perché sto anch'io pensando di allestire una bici di questo tipo e volevo innanzitutto qualche consiglio sui telai.
Idealmente avrei voluto qualcosa di leggero, ma in alluminio non si trova nulla, in carbonio ho visto solo il Salsa Cutthroat ma costa uno sproposito.
In acciaio, oltre allo Swift, ho trovato il Salsa Fargo, il Salsa X9, Il Willier Jeroon plus. Ho visto che qualcuno monta il drop bar sulla Surly Karatè monkey, ma non sono certo dell'esito, perché di fabbrica esce comunque con un flat bar.
Altre soluzioni che permettano di montare copertoni di almeno 2,2'' non ne ho trovate. Suggerimenti?
 

giodiui

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Anche la Finna Landscape ha un buon passaggio ruote. Al posteriore ho montato tranquillamente una Mezcal 2.1, ma anche le Mountain King 2.2 della Continental passavano tranquillamente. E non costa uno sproposito.
L'avevo vista, ma da specifiche di fabbrica mi sembrava non andare oltre i 50mm sul posteriore. Però tu dici di aver montato anche copertoni più larghi?
 

katanaman

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Si, ti confermo che ho montato sia i Conti Mountain King da 2.2 che il Mezcal da 2.1 che sui miei cerchi con interno da 24 mm fanno rispettivamente 52mm e 53. E hai ancora luce tra i foderi. forse se giri con fango argilloso inizia qualche problema in zona deragliatore, ma se la monti monocorona, hai eliminato un'altra variabile.
Saluti.
 

rockarolla

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riprendo questo 3d perché sto anch'io pensando di allestire una bici di questo tipo e volevo innanzitutto qualche consiglio sui telai.
Idealmente avrei voluto qualcosa di leggero, ma in alluminio non si trova nulla, in carbonio ho visto solo il Salsa Cutthroat ma costa uno sproposito.
In acciaio, oltre allo Swift, ho trovato il Salsa Fargo, il Salsa X9, Il Willier Jeroon plus. Ho visto che qualcuno monta il drop bar sulla Surly Karatè monkey, ma non sono certo dell'esito, perché di fabbrica esce comunque con un flat bar.
Altre soluzioni che permettano di montare copertoni di almeno 2,2'' non ne ho trovate. Suggerimenti?

Dubito che tu possa trovare mezzi del genere in plastica, è un segmento molto di nicchia e perlopiù orientato sull'aCciaio e probabilmente la Cutthroat da sola satura il mercato.
Parlando di ciò che conosco, la Swift è un ottimo mezzo, facilmente convertibile al dropbar (per quanto sia pensata per il flat), capace in ogni situazione e molto più fruibile come "trailbike" nel quotidiano rispetto ad esempio ad una Fargo, pur rimanendo un'ottima bici per fare bikepacking. Prendendola della taglia giusta (invece che una sotto come si suol fare volendo "droppizzare" una mtb convenzionale) e abbinandoci uno stem piuttosto corto, è un bel giocattolino da portar su e giù per sentieri, magari nel tecnico, agile, stabile e bilanciata da scarica come da carica.
Di quelle che citi, l'unica altra di cui ho esperienza è la Karate Monkey, che è sicuramente più massiccia (e pesante) ma anche meno reattiva e godibile. D'altronde quando si parla di acciaio, il peso e la vivacità della risposta sono in buona sostanza proporzionali.
Tornando al materiale, non è un caso che l'acciaio abbia così tante preferenze. Un frameset in acciaio ben costruito permette un mix di comfort e reattività tutto suo: smorza non solo le vibrazioni (caratteristica trascurabile quando si hanno sotto le chiappe 2,2/2,5" di gomma e aria) ma anche gli urti veri e propri, ha una risposta in pedalata unica che una volta che ci si è entrati in sintonia eleva notevolmente la godibilità del riding, è eterno e comunque facilmente riparabile.
Per quanto riguarda il peso, sulla carta la penalità non è trascurabile (la Swift, che è costruita con un occhio alla robustezza ma non è certo un carrarmato, segna 2,3kg per il telaio e poco meno di 1kg per la forcella tagliata contro ca. 1,6 e 0,6 della Cutthroat, che è particolarmente leggera). Nella realtà è un po' più complicato: innanzitutto 1kg sul telaio non è così avvertibile, soprattutto se abbinato alla risposta in pedalata dell'acciaio; e poi c'è da considerare che, a meno di non fare De' Paperoni di cognome, gli oltre 1000€ risparmiati permettono di alleggerire notevolmente parti ben più influenti sul comportamento dinamico come ruote, cassetta, guarnitura...giusto per fare un esempio, la mia, che completa mi è costata meno del solo frameset della Cutthroat (con alcuni componenti costosi, tipo la guarnitura Xx1, comprati usati), pesa 10,8kg completa di pedali.
 

giodiui

Biker serius
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Niner RLT
Grazie per la descrizione dettagliata. Io, a dire il vero, nelle settimane scorse ho trovato una soluzione un po' diversa. Un po' per caso ho trovato una stumpjumper in carbonio full rigida e l'ho presa. Ho montato davanti una doppia 42/28 e dietro un pacco 11-46. Al momento, per semplicità, anziché un dropbar ho montato un h-bar (questo: https://velo-orange.com/collections/handlebars/products/crazy-bars) perché mi evita di cambiare le leve, e copertoni semi-slick da 2,2.
Non sono ancora riuscito a fare delle prove perché la bici è in riparazione, ma se tutto va come penso dovrebbe essere un mezzo che permette di muoversi agevolmente su percorsi mtb non eccessivamente impegnativi e mantenere buone prestazioni su strada. Insomma, un vero ibrido.
Poi quando ho fatto un po' di prove posto qualche impressione.
 

trivella62

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Ciao a tutti,
personalmente, dopo aver pensato e ripensato di allestire con drop-bar una front 29 in carbonio che avevo in garage, alla fine sono andato ad annegarmi nel mare: con uno sforzo economico per me non indifferente ho scelto salsa fargo, ritirata 10 gg fa.
Ci ho fatto solo 200 km, ed al momento le sensazioni sono che non potevo fare scelta migliore.... IMG_2480.JPG
 
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olympia bullet29 (2016)
ottima scelta. sulle difficoltà dell'allestimento ti posso comprendere. io ne ho realizzata una con n telaio 27,5, il risultato mi piace molto ma....effettivamente non son tutte rose e fiori.

se sbagli l'accoppiata stem - piega manubrio rischi di ritrovarti una bici troppo carica all'anteriore e se lesini nei cm invece ti ritrovi un anteriore troppo scarico e pericoloso nelle curve off-road in velocità.
 

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@lberto

Biker poeticus
21/3/06
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Sedico - Belluno
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Proprio in questi giorni stavo pensando di mettere una dropbar sulla mia on one inbred, attualmente montata con forca rigida in acciaio. Vorrei mantenere il monocorona e anche freni idraulici.
Naturalmente dovrò cambiare gran parte della trasmissione, salvo guarnitura che tra l'altro è nuova, e freni.
Cosa mi consigliate, rimanendo in una fascia medio bassa di costo? Rimarrei anche sulle 10v (11-42), al massimo 11v sempre col 42 finale
Grazie
 

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