Chiunque ami la mtb è mosso dentro di se dal fascino della natura: è innegabile che sia il primo aspetto che colpisce di questa pratica, il suo radicato attaccamento allo star bene, al respirare bene e all'avere la possibilità di scoprire di nuovo quei luoghi che la frenesia delle auto ci nasconde.
Io, da curioso di nascita quale sono, ho imparato ad accorgermi delle innumerevoli variazioni che la silenziosa velocità delle bici mi permette di cogliere, perchè sono convinto che è negli attimi che si costruisce una vita.
I profumi, i suoni, il cuore che batte più veloce o più lento, il tempo che scorre scandito dal frinire della ruota libera......
Ma una cosa mi ha insegnato tutto questo e che ogni volta si ripete: salgo il mio sentiero che dal cullare della strada fra le vigne si infila nel bosco, lo sguardo che prima era lontano di colpo si ritrova a contare i sassi davanti alla ruota e la tensione dei muscoli inizia a farsi sentire.
Salgo assecondando la ruota posteriore che slitta sui sassi, e sulle foglie di leccio, e arrivo dove la strada si addolcisce, ritornando a cullarmi dopo la fatica.... ma sono ancora nell'ombra del bosco.
Faccio la curva e con un leggero avviso il percorso scende e mi godo l'aria che mi rinfresca con lo sbattere della catena per compagnia..... ed è lì che la natura ti sorprende, quando l'ombra finisce ed in una frazione di secondo il sole mi abbaglia in questa luce magica che ti trafigge l'anima!
Quel momento, quel piccolissimo momento, è uno scalino verso la purezza dello spirito, l'eterno in un grano di sabbia, talmente intenso che il respiro si blocca, e solo alla frenata prima della curva successiva mi sveglio.
Sono fermo e mi giro indietro, verso quell'attimo che ormai è fuggito, e guardo il limitare del bosco con l'espressione sorpresa di chi ringrazia, con la consapevolezza di aver aggiunto un'altro particolare al senso di questa mia vita.
Io, da curioso di nascita quale sono, ho imparato ad accorgermi delle innumerevoli variazioni che la silenziosa velocità delle bici mi permette di cogliere, perchè sono convinto che è negli attimi che si costruisce una vita.
I profumi, i suoni, il cuore che batte più veloce o più lento, il tempo che scorre scandito dal frinire della ruota libera......
Ma una cosa mi ha insegnato tutto questo e che ogni volta si ripete: salgo il mio sentiero che dal cullare della strada fra le vigne si infila nel bosco, lo sguardo che prima era lontano di colpo si ritrova a contare i sassi davanti alla ruota e la tensione dei muscoli inizia a farsi sentire.
Salgo assecondando la ruota posteriore che slitta sui sassi, e sulle foglie di leccio, e arrivo dove la strada si addolcisce, ritornando a cullarmi dopo la fatica.... ma sono ancora nell'ombra del bosco.
Faccio la curva e con un leggero avviso il percorso scende e mi godo l'aria che mi rinfresca con lo sbattere della catena per compagnia..... ed è lì che la natura ti sorprende, quando l'ombra finisce ed in una frazione di secondo il sole mi abbaglia in questa luce magica che ti trafigge l'anima!
Quel momento, quel piccolissimo momento, è uno scalino verso la purezza dello spirito, l'eterno in un grano di sabbia, talmente intenso che il respiro si blocca, e solo alla frenata prima della curva successiva mi sveglio.
Sono fermo e mi giro indietro, verso quell'attimo che ormai è fuggito, e guardo il limitare del bosco con l'espressione sorpresa di chi ringrazia, con la consapevolezza di aver aggiunto un'altro particolare al senso di questa mia vita.