Alla Divinus Bike ho partecipato per caso: avendo intenzione di fare quattro delle cinque prove del Challenge Paola Pezzo, ho fatto l'iscrizione cumulativa, risparmiando un po' di soldi e avendo così l'accesso anche alla quinta prova, la Divinus Bike appunto.
Documentandomi un po' su internet e chiedendo informazioni ad amici un'idea me l'ero fatta di questa quasi sconosciuta granfondo: un percorso discreto, un ottimo rapporto qualità-prezzo e parecchie occasioni per mettere qualcosa sotto i denti... ma mai avrei pensato si potesse arrivare ai livelli visti qui!
Insomma, già dal pacco gara un'idea sull'andazzo della manifestazione: uno scatolone pieno di dolci, pasta,
integratori, bevande, vino, più una maglietta, un cappellino e un paio di calzini... roba da far impallidire i "pacchi" di manifestazioni ben più blasonate.
Ma appena fuori la palestra ecco un'altra gradita sorpresa: un ristoro.... ancora prima di partire!!! E soprattutto: che ristoro! Cioccolata, focacce, dolci e bevande di ogni genere; una capatina qualche minuto prima del via è d'obbligo: inizia l'abbuffata.
Neanche il tempo di scaldarsi, che dopo sette chilometri ecco già il primo ristoro: solo bevande, per il momento. Altri otto chilometri ed ecco il secondo: no grazie, ho la pancia già piena dal ristoro numero "zero".
Passano i chilometri e la fatica inizia a farsi sentire, quando al termine di una discesa ecco il cartello: "Ristoro 200m.". Non ho intenzione di fermarmi, ma ecco dietro la curva apparire il gazebo con una tavolata di leccornie: non resisto alla tentazione e accosto... ma chi me lo fa fare di tirare dritto a testa bassa? Passo cinque minuti a divorare tutto quello che trovo, mentre alle mie spalle sfrecciano indifferenti tutti gli altri. Riparto con la pancia piena, e pochi metri dopo mi offrono dell'acqua "No, grazie, ho già fatto il pieno", e di risposta "Ti xe pien? Dimagrissi invesse che dopo no ti va più su!" (trad.-Sei pieno? Dimagrisci, piuttosto, che altrimenti non vai più su!).
L'ennesimo ed ultimo ristoro (in corsa) passa veloce al km.35 in un tratto di discesa... e chi l'ha visto?
Ho visto benissimo quello all'arrivo, invece, con il Gruppo Alpini locale a fare gli onori di casa: è inutile ripetere come è andata a finire, è facilmente immaginabile.
Dulcis in fundo, il pasta party: sotto il tendone, smaltita molto velocemente la lunga coda, tra le note di una band niente male, ci si ingozza di pasta al ragù, pane, mele, fragole, caffè, acqua e (udite udite) birra a volontà!!! E siccome nel pacco gara i buoni per il pasta party erano due... si fa il bis!
La giornata si conclude con il mesto ritorno verso casa con la pancia piena e la speranza di poter tornare a banchettare anche l'anno prossimo.
Ah sì, dimenticavo.... ho anche pedalato! Sì, beh.. sono partito e sono arrivato, in salita patendo un caldo incredibile, in discesa rischiando l'investimento di un fotografo (ancora...).
Tutto sommato un percorso facile (ad eccezione delle ultime discese, ripide e un po' pericolose per via di buche e pietre) con salite insidiose dai continui cambi di pendenza, totalmente immerso nei vigneti dall'inizio alla fine. Bello il contorno di pubblico abbastanza numeroso (anche le vecchiette uscite da Messa) e molto personale di servizio ai bivi e lungo le discese.
Una nota di riguardo la merita la partenza: avendo avuto la fortuna di partire in prima griglia, ho potuto vivere da vicino le fasi dello start.
Tutti schierati nella via principale del paese, non molto larga e in mezzo a due schiere di alti palazzi, al termine della quale vi è la piazza con le scalinate del castello affollatissime di pubblico; poco sopra volteggia l'elicottero, pronto per le riprese della partenza. Lo speaker annuncia più volte che il via sarà dato dai "Pistoleri dell'Abbazia", un gruppo di figuranti dotati di una sorta di cannone risalente al diciannovesimo secolo.
Tutti si aspettano uno "sparo", ma il boato che si leva alle 10.00 in punto è più simile a un colpo di cannone: l'effetto rimbombo tra i palazzi è impressionante, tutti vengono colti di sorpresa e sussultano, temendo per un attimo il peggio, vista la nube bianca che si leva poco oltre la linea di partenza. E invece è proprio questo il segnale che dà il via alla corsa!
Dal fondo della prima griglia bisogna attendere qualche istante prima di partire, e tutti iniziamo a ridere divertiti... finalmente una volta che si parte con il sorriso!