mikebiker ha scritto:il problema dei diski in carbonio è ke x funzionare bene servono alte temperature di esercizio se no sono sgorbutici nella risposta , io in bike non lo vedo proprio l'utilizzo visto i limitati pesi e velocità in gioko . Nello moto necessitano dei coperki x tenere alte le temperature . Poi pieni sono davvero bruttissimi , IMHO sembrano i diski della troncatrice
...effettivamente... e poi spesso il limite stà nell'aderenza gomma/terreno.. infatti sia nell'enduro che nell'Mx non si vedono dischi di grosse dimensioni... figuriamoci in carbonio.Pippoz ha scritto:I dischi in Carbonio per bike esistono da un pezzo, i primi penso che li avesse fatti la Bee-Float e li aveva fatti adiririttura autoventilanti, con due dischi affiancati ma non ebbero successo, questo perchè costavano un casino e non se ne faceva niente nessuno, perchè in nessuna specialità si sottoponeva il freno ad uno stress tale da motivarne l'utilizzo, stessa sorte hanno fatto i dischi autoventilanti della Hope ( o Shimano non mi ricordo più) e non hanno avuto tanto successo neanche le pinze a sei pistoni.Quando uno ha un impianto frenante a quattro pistoni con dischi ben proporzionati basta ed avanza.Non a caso uno dei sistemi frenanti più in uso in dh sono gli Hayes che hanno un unico pistone, se poi pensiamo a Steve Peat che usa gli hope mini da xc.... (ok lo so lui non frena...).
Ciao
Pippoz
Na Cl ha scritto:Bellissima idea,peccato che non funzioneranno mai su di una bike.
I freni a disco classici funzionano grazie all'attrito con conseguente asportazione di materiale trà disco e pastiglie.....
Quelli in carbonio funzionano solo da caldi (sopra i 600°) per fusione tra pasticche e disco(fusione non vuol dire "scioglimento" bensi il tentativo delle pasticche di incollarsi al disco)
In mancanza di temperatura idonea si dispone di un impianto HI-TEC caratterizzato da una frenata scarsissima in quanto il carbonio di attrito....... poco più di zero.
Risposta brusca?
A 900° gradi magari....
crock =^.^= ha scritto:Na Cl ha scritto:Bellissima idea,peccato che non funzioneranno mai su di una bike.
I freni a disco classici funzionano grazie all'attrito con conseguente asportazione di materiale trà disco e pastiglie.....
Quelli in carbonio funzionano solo da caldi (sopra i 600°) per fusione tra pasticche e disco(fusione non vuol dire "scioglimento" bensi il tentativo delle pasticche di incollarsi al disco)
In mancanza di temperatura idonea si dispone di un impianto HI-TEC caratterizzato da una frenata scarsissima in quanto il carbonio di attrito....... poco più di zero.
Risposta brusca?
A 900° gradi magari....
visto che ti vedo bello esperto, dici che freddi non frenerebbero niente?
e dei dischi in alluminio?
Pippoz ha scritto:I dischi in Carbonio per bike esistono da un pezzo, i primi penso che li avesse fatti la Bee-Float e li aveva fatti adiririttura autoventilanti, con due dischi affiancati ma non ebbero successo, questo perchè costavano un casino e non se ne faceva niente nessuno, perchè in nessuna specialità si sottoponeva il freno ad uno stress tale da motivarne l'utilizzo, stessa sorte hanno fatto i dischi autoventilanti della Hope ( o Shimano non mi ricordo più) e non hanno avuto tanto successo neanche le pinze a sei pistoni.Quando uno ha un impianto frenante a quattro pistoni con dischi ben proporzionati basta ed avanza.Non a caso uno dei sistemi frenanti più in uso in dh sono gli Hayes che hanno un unico pistone, se poi pensiamo a Steve Peat che usa gli hope mini da xc.... (ok lo so lui non frena...).
Ciao
Pippoz
Io sono sempre stato per il travaso delle tecnologie tra i varisettori del traspoeto a due ruote ma i dischi in cartonio non ce li vedo per i motivi che Mikebiker ha enunciato. A marte fare la megaavalancecon i freni sempre tirati dove è possibile tenere idischi sempre alla giusta temperatura?mikebiker ha scritto:il problema dei diski in carbonio è ke x funzionare bene servono alte temperature di esercizio se no sono sgorbutici nella risposta , io in bike non lo vedo proprio l'utilizzo visto i limitati pesi e velocità in gioko . Nello moto necessitano dei coperki x tenere alte le temperature . Poi pieni sono davvero bruttissimi , IMHO sembrano i diski della troncatrice
girandolafunesta ha scritto:Pippoz ha scritto:I dischi in Carbonio per bike esistono da un pezzo, i primi penso che li avesse fatti la Bee-Float e li aveva fatti adiririttura autoventilanti, con due dischi affiancati ma non ebbero successo, questo perchè costavano un casino e non se ne faceva niente nessuno, perchè in nessuna specialità si sottoponeva il freno ad uno stress tale da motivarne l'utilizzo, stessa sorte hanno fatto i dischi autoventilanti della Hope ( o Shimano non mi ricordo più) e non hanno avuto tanto successo neanche le pinze a sei pistoni.Quando uno ha un impianto frenante a quattro pistoni con dischi ben proporzionati basta ed avanza.Non a caso uno dei sistemi frenanti più in uso in dh sono gli Hayes che hanno un unico pistone, se poi pensiamo a Steve Peat che usa gli hope mini da xc.... (ok lo so lui non frena...).
Ciao
Pippoz
Hai ragione mi ricordavo male, ancora di più allora si vede che sono inutili.
Pippoz
I Bee-Float avevano solo la flangia porta disco in carbonio,la pista frenante era in acciaio "speciale" o in alluminio "speciale".
Century ha scritto:Mi sembra che nel sito della hot chili ne mostravano un paio di modelli, è passato un po' di tempo ma magari li hanno ancora.
Quelli della Hot Chili ovvero Giallo Modena avevano una versione con supporto in carbonioe pista flottante in acciaio. Sono stati ventuti tutti... Anche quellia margherita sono finiti...Penso che ci siano ancora qualche flottante circolare.Century ha scritto:Mi sembra che nel sito della hot chili ne mostravano un paio di modelli, è passato un po' di tempo ma magari li hanno ancora.
Ti raccondo la storia:Century ha scritto:Quindi non hanno avuto un gran successo.
O magari non li importano più per altri motivi.
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