Dischi a Margherita

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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leroy

Biker ultra
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Slovenija™
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Bike
Lapierre Zesty 527
li ho da cca un mese e la leva e` ancora dura come dopo averli montati (forse poco meno) il che implica che le pastiglie non sono usurate piu` di tanto...
 
V

vinx

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anche io ce li ho da un mese, per di piu' adesso ho anche cambiato il sistema frenante.

fra qualche tempo ti so dire...
 

gmt

Biker superis
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Lugano
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Preso da MTB World

Anche se parla nello specifico di Marta SL, trovi le risposte ai tuoi dubbi.
Io monto le "margherite" da una stagione e ne sono entusiasta. Usura delle pastiglie?..beh, irrilevante la differenza.

Freni a disco Magura Marta SL (2003)

di Massimo Brignardello - BdM - Mountain Bike World, giugno 2003


Disco a margherita, leva di comando al manubrio in fibre composite: la versione superleggera del Marta segna alla bilancia un peso inferiore al classico V-brake.

Nell’allegra famiglia Magura sta accadendo qualcosa: ogni nuovo arrivo era stato finora celebrato con l’introduzione di un nuovo nome di battesimo (Gustav, Louise, Clara, Julie, Marta). Nel 2003 la giovane Marta si è invece sdoppiata. Due personalità diverse? Il tipico dualismo adolescenziale? Insoddisfazione e ricerca di qualcosa di “altro”? Visti i risultati, si sarà resa conto quanto sia difficile cercare un salto di qualità quando si parte da livelli già alti... Non a caso, la caratteristica più evidente del nuovo Marta SL rispetto alla versione originale non è legata tanto a modifiche strutturali o idrauliche, quanto all’introduzione di materiali particolarmente pregiati. Se è vero che non ci sono state modifiche su tutto ciò che serve a spingere le pastiglie contro il disco, è altrettanto vero che i tecnici Magura hanno pensato di migliorare la qualità della frenata lavorando su un altro aspetto, attribuendo al disco una migliorata capacità di “sfuggire” alla morsa bloccante delle pastiglie. In due parole, quindi, il livello prestazionale del Marta in versione SL è rimasto invariato a livello quantitativo ed è stato migliorato a livello qualitativo, soprattutto in fatto di reattività iniziale e di modulabilità.

La pinza
La pinza è rimasta esattamente identica a quella introdotta l’anno scorso, un unico blocco di alluminio pressofuso all’interno del quale si muovono due pistoni. A differenza della norma, quindi, la pinza non si compone di due semigusci imbullonati tra loro, ma di una struttura praticamente monoblocco, in cui la rigidità flessionale sotto sforzo non è affidata al numero e alle caratteristiche delle viti presenti, ma alla forma delle sezioni resistenti e alla qualità del materiale scelto. Molto bella a livello estetico è la ghiera anodizzata che riempie la vista laterale della pinza. Per quanto accattivante, tuttavia, la sua presenza non è accessoria, ma necessaria per un semplice discorso di logica produttiva. Nel caso dei monoblocchi pressofusi, infatti, a differenza di quanto accade nelle pinze a semigusci imbullonati, per scavare le sedi per i pistoni nel blocchetto di alluminio è necessario aprire un varco laterale con una fresa e proseguire fino al lato opposto. La ghiera serve quindi a ricostituire la continuità ermetica della pinza rispetto ai pistoni, rappresenta un elemento a tutti gli effetti strutturale, e dunque il motivo per il quale non sarebbe propriamente corretto parlare di “monoblocco” per questo tipo di pinze: meglio forse la dicitura “a guscio aperto”. L’attacco International Standard è diverso tra anteriore e posteriore perché i dischi sono da 160 millimetri su entrambe le ruote, mentre l’anteriore esiste anche in versione PostMount per la compatibilità diretta con le forcelle Manitou.

I punti di accesso
I punti di accesso per lo spurgo sono molto ben studiati, nonché comodi da usare. Un altro dettaglio interessante è poi il rapporto che lega le caratteristiche dimensionali dei pistoni a quelle delle pastiglie e del disco. I pistoni hanno un diametro medio-grande (22 millimetri), e dunque sono potenzialmente in grado di produrre una spinta sostanziosa; il disco ha una pista frenante molto più ribassata della norma, e per di più ondulata (“a margherita”), cioè in grado di fornire una coppia bloccante ritmicamente maggiore e minore a seconda del tratto di disco che si trova ad attraversare la pinza; le pastiglie, infine, hanno una mescola organica con dimensioni tali da coprire tutto il campo di oscillazione della pista frenante, vale a dire un’altezza maggiore rispetto a quella di ogni singolo tratto della superficie ondulata, ma comunque minore rispetto a quella massima consentita dal diametro dei pistoni. In breve, accade che l’aderenza tra le pastiglie e il disco, per quanto potenzialmente esuberante dato il diametro dei pistoni, non risulta eccessiva perché le superfici di contatto sono minori, la coppia frenante non è fissa e lo sviluppo liscio e ultraribassato della pista è in grado di produrre una qualità di attrito omogenea, facile da gestire. Le pastiglie sono poi decentrate rispetto all’asse dei pistoni: per un semplice discorso di ripartizione delle pressioni, contribuiscono a migliorare la modulabilità di risposta. La dissipazione delle temperature di esercizio, prevedibilmente alte, è affidata al grande numero di razze a spirale presenti: addirittura undici.

La leva al manubrio
Stessa impostazione complessiva del Marta base, ma il materiale impiegato per la leva freno è costituito da fibre composite. Il risparmio di peso non è molto rilevante (24 grammi a freno), ma ciò che ne guadagna è la maggiore rigidità del meccanismo e una percezione tattile più gratificante. Per la cronaca, il Marta SL è uno dei pochi impianti a disco che può fregiarsi del fatto di essere più leggero di un tradizionale V-brake, e con i suoi 330-346 grammi si guadagna la palma del più leggero tra quelli con struttura in alluminio (ma non tra quelli in magnesio). I condotti idraulici sono di tipo accorciabile (nella confezione è incluso un kit di boccole e di raccordi di ricambio), realizzati in una resina dichiarata resistente anche a pressioni idrauliche molto alte. Per chi volesse, comunque, alla voce “accessori” del catalogo Magura ci sono anche dei condotti rivestiti in maglina metallica, ancora più resistenti e sempre accorciabili. Due opzioni anche per le pastiglie: Performance (già montate di serie) ed Endurance, entrambe a mescola organica.

Migliorie tangibili
Le modifiche apportate alla versione SL rispetto al Marta base sono due, rappresentate dalla leva freno in carbonio e dalla superficie frenante del disco ondulata anziché dritta. Il fatto che il carbonio alleggerisca e aumenti le rigidezze è noto a tutti, mentre l’utilità del torturare una pista frenante fino a farla diventare ondulata non è detto che sia altrettanto intuitiva. Del tutto lecito sarebbe infatti domandarsi se c’è effettivamente un riscontro pratico in questa scelta tecnica, oppure se si tratta soltanto di una moda transitoria. Il dubbio ce lo stavamo ponendo da tempo, e trovandoci nella possibilità di poter confrontare la resa frenante della stessa pinza su un disco a margherita (Marta SL) oppure su un disco tradizionale (Marta), siamo andati a puntare proprio il dito sulla piaga. Ebbene, l’esito è positivo. Le due risposte non sono identiche: il disco tradizionale offre una risposta più immediata, più profonda e più tenace. In pratica offre una frenata più reattiva e più corta. Il disco a margherita appare invece complessivamente più docile: la reattività iniziale non è istantanea, ma semplicemente pronta, la morsa sul disco cresce con intervalli di tempo adeguatamente prevedibili, e la potenza frenante massima arriva solo su specifica richiesta.

Il disco a margherita
Mediamente, quindi, il disco a margherita offre una frenata leggermente più lunga e gestibile. Interessanti in quest’ottica sono le sensazioni che si percepiscono in condizioni estreme di frenata: sembra quasi che dall’istante in cui ci aspetteremmo di arrivare al blocco, e di ribaltarci in avanti, il disco riesca a sfuggire ancora “di qualcosa” alla morsa frenante, diradando la possibilità che il biker perda definitivamente il controllo della bici. La nostra impressione è dunque che il Marta tradizionale sia consigliabile per il cross country di tipo “performance”, cioè energico e impulsivo, e che il Marta SL trovi la sua migliore applicazione in un contesto agonistico; questo non tanto per il vantaggio di cui gode in fatto di peso, quanto per la maggiore docilità di carattere, qualità notoriamente impagabile soprattutto quando, a fine gara, la stanchezza inizia ad appannare i riflessi di tutti i concorrenti.
 

dexter

Biker dantescus
10/5/03
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Prov. Mo
garuti.eu
Ocio che da quelli di serie a quelli artigianali ci pososno essere molte differenze.
Quelli artigianali temo che possano essere meno curati quindi con bavette sugli angoli che pososno incidere molto sulla durata delle pastiglie.
 

Sid il Bradipo

Biker ultra
12/3/04
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Modena
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Dexter ovviamente sa già dove voglio andare a parare!! ^_^
Comunque grazie mille Gmt!!
Comunque Dexter mi diceva che lui li fa al laser i dischi non dovrebbero esserci sbavature, almeno non credo su lamiere di quello spessore!

Sid
 

cat_bz

Biker extra
13/3/03
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Bolzano
www.rinoeisuoidrughi.tk
Qualcuno mi sà condilgiare dove comprare i dischi a margherita da 200 ad un prezzo abbastanza onesto?? il mio negoziante mi ha chiesto molto più di mud & snow! cmq credo che 50 euro a disco sia gia molto alto come prezzo!! voi che ne dite??
 

Massimo_M

Biker poeticus
2/4/03
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Utgard
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Sid il Bradipo ha scritto:
É vero che i suddetti dischi si mangiano le pastiglie dei freni molto (e sottolineo il molto) più velocemente dei dischi normali!?!?

il mio sivende (al quale ho ordinato un braking da 200) ha detto che il primo set di pastiglie finisce un po' prima del normale, ma una volta rodato il disco, il consumo e' uguale agli altri.
ti sapro' dire quando avro' anche io il margheritone! :-?

io piu' che altro l'ho comprato perche' ero stufo dello zing zing dei dischi hayes deformati, il braking e' piu' spesso e dovrebbe deformarsi meno.
 

lele67

Biker perfektus
26/2/04
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genova-chiavari
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io ho i louise fr da novembre, mi sto convincedo che sia solo un' ipressione di "affettamento" della pastiglia che ci porta a dubitare dei tempi di usura e forse mi fanno piu ipressione i buchi enormi dei dischi hayes.

il discorso rodaggio vale per tutti i dischi e dipende dalla finitura superficiale che hanno da nuovi. Es. grimeca piu grezzi di magura = piu usura iniziale e rodaggio piu' lungo.
 

nikk

Biker tremendus
17/8/04
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prov Verona
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non posso far altro ke confermare quanto detto sin d'ora

ho usato i marta sl per sette mesi, e solo il primo set di paste è andato via leggermente prima

ricordo ke i marta avevano la leva spugnosa anke dopo mille spurghi, poi ho cambiato i tubi con quelli multitreccia in acciaio (magura originali) e la musica è cambiata !

a voi (ke avete marta sl) nn è successo?
 

The Kid

Biker novus
24/11/03
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Milano
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L'ho da 4 mesi (posteriore tondo) e le pastiglie sembrano uscite da un bombardamento. Rase al suolo!
Nn ne sono per niente contento. Il fatto che i Braking affettano le pastiglie e vibrano alla leva è universalmente riconosciuto nel settore moto (dove li usano da parecchi anni) e dalla stessa casa. Ho anche postato una intervista ai tecnici brianzoli in un topic tipo "problemi dischi a margherita".

Per quanto riguarda i Magura o similari, nn credo si possa definirli effettivamente a margherita, 1° perchè il disco è coperto da brevetto, 2° perchè le onde seguono una precisa logica (nel settore moto ci sono disegni per ogni esigenza) che nn è certo quella di ondulare un po' il bordo e 3° perche molte case hanno dichiarato che lo hanno fatto solo per ragioni estetiche.
Su quanto scrivono le riviste calo invece un velo pietoso. Basta solo pensare che alcuni anni fa scrivevano che il sistema URT era esente da difetti..
 

XANDER

Biker assatanatus
7/3/04
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il Verde Mugello
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Io ho montato i braking, non mi sembra che vibrino o altro, le mie impressioni sono tutte positive ( per ora ) , per l'usura ti saprò dire più avanti, di sicuro è vero che con le margherite la frenata è , come dire , modulabile fino in fondo, il blocco è più prevedibile e gestibile e il raffreddamento è migliore.
 

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