discese ripide

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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maurizio74mm

Biker superis
17/11/12
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lombardia
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Ciao a tutti, vorrei capire come affrontare al meglio una discesa ripida. Penso che a chiunque di voi sia capitato di imbattervi in discese ripide. Qual'è la postura migliore x affrontarle, i segreti x non cadere,e ancora affrontare una discesa con fondo scivoloso, come fare x non cadere?
 

maurizio74mm

Biker superis
17/11/12
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Ho visto con molta attenzione tutte le foto e i vari commenti x ogni singola foto, ed ho notato anche i vari errori che sono stati fatti. A questo punto però i miei dubbi sinceramente aumentano,mi spiego: tv dici di affrontare la discesa piegando le braccia, evitando le braccia tese,poi ancora di caricare la ruota anteriore x avere direzionalita e stabilità, ebbene leggevo un manuale di mountain bike e precisamente"mountain bike avviamento e perfezione"edizione calzetti mariucci,con la straordinaria partecipazione di Julien Absalon, dove nelle discese mi dice l'esatto contrario di quanto tv affermi. Leggo quanto scritto: "arretrate dietro la sella e lasciate andare la bici, verificando di mettere il piede posteriore leggermente più basso di quello davanti,per aumentare l aderenza della ruota post. Più la pendenza diventa ripida,più il vostro bacino dovrebbe spostarsi dietro la sella. Allungati sulla bici,le braccia sono tese,ma le articolazioni non sono bloccate. Aggiustate la vostra posizione secondo la pendenza del terreno,più o meno all'indietro,il busto più o meno allungato sulla sella".....e ci sono pure le foto di Absalon mentre scende e illustra la sua discesa con questa tecnica appena descritta.Chi ha ragione? Aiuto
 

fenderpassion61

Biker superioris
20/11/10
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BrandX HT-01 Acrocchiata Shimano 2x10 SLX Forcella RShox 120 mm / Druidobike 28" ...Quasi 29"
Ho visto con molta attenzione tutte le foto e i vari commenti x ogni singola foto, ed ho notato anche i vari errori che sono stati fatti. A questo punto però i miei dubbi sinceramente aumentano,mi spiego: tv dici di affrontare la discesa piegando le braccia, evitando le braccia tese,poi ancora di caricare la ruota anteriore x avere direzionalita e stabilità, ebbene leggevo un manuale di mountain bike e precisamente"mountain bike avviamento e perfezione"edizione calzetti mariucci,con la straordinaria partecipazione di Julien Absalon, dove nelle discese mi dice l'esatto contrario di quanto tv affermi. Leggo quanto scritto: "arretrate dietro la sella e lasciate andare la bici, verificando di mettere il piede posteriore leggermente più basso di quello davanti,per aumentare l aderenza della ruota post. Più la pendenza diventa ripida,più il vostro bacino dovrebbe spostarsi dietro la sella. Allungati sulla bici,le braccia sono tese,ma le articolazioni non sono bloccate. Aggiustate la vostra posizione secondo la pendenza del terreno,più o meno all'indietro,il busto più o meno allungato sulla sella".....e ci sono pure le foto di Absalon mentre scende e illustra la sua discesa con questa tecnica appena descritta.Chi ha ragione? Aiuto
Senti Maurizio...non è che qui ti possiamo dare gli angoli esatti della tua postura!
Il primo consiglio che ti posso dare è quello di abbassare la sella. Così facendo hai più sicurezza soprattutto sul ripido e nei tornantini.
Per quanto riguarda lo stare avanti è una mano santa. Ovvio che lo stare avanti dipende anche dal tipo di assetto del tuo mezzo. Se c'è un gradino o una picchiata improvvisa in quel momento devi arretrare un po' altrimenti ti impunti e ribalti in avanti. E' solo questione di tecnica ed abitudine.
Comunque non vi è sport discesistico dove non ti dicono di proiettarti in avanti. Nello sci di discesa è così, per esempio.
 

h_46

Biker novus
13/7/12
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Genova
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Io con i consigli letti sul tutorial "Raida come mangi" sabato finalmente sono riuscito a scendere una discesa ripida in cui ero caduto tre volte sulle tre che avevo provato a farla e sempre capottando.

Posso confermare che i consigli su come frenare, affrontare ripidoni e scaloni in discesa mi sono stati utilissimi e hanno migliorato in maniera assoluta la mia conduzione della mtb: oltre ad aver superato indenne il discesone incriminato, ho fatto test di frenata su ripido sconnesso e scale e sono riuscito a fermarmi con naturalezza senza bloccare le ruote e ho fatto scaloni in discesa in scioltezza, dove le altre volte riscontravo l'anteriore che tendeva a impuntarsi appena toccava terra.

L'unica cosa che ancora non mi riesce con troppa naturalezza (e in certi casi non mi riesce proprio) è buttare lo sguardo lontano: nello specifico, in un paio di punti ripidi con dei deliziosi canali naturali di scorrimento dell'acqua piovana, se non avessi guardato esattamente in terra dove passare, quasi certamente sarei caduto...quindi, è sempre valida la regola dello sguardo lontano per affrontare i tratti difficili o è meglio tenere anche gli occhi un metro davanti alla ruota ant?
 

motobimbo

Biker nirvanensus
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Cimino
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Ho visto con molta attenzione tutte le foto e i vari commenti x ogni singola foto, ed ho notato anche i vari errori che sono stati fatti. A questo punto però i miei dubbi sinceramente aumentano,mi spiego: tv dici di affrontare la discesa piegando le braccia, evitando le braccia tese,poi ancora di caricare la ruota anteriore x avere direzionalita e stabilità, ebbene leggevo un manuale di mountain bike e precisamente"mountain bike avviamento e perfezione"edizione calzetti mariucci,con la straordinaria partecipazione di Julien Absalon, dove nelle discese mi dice l'esatto contrario di quanto tv affermi. Leggo quanto scritto: "arretrate dietro la sella e lasciate andare la bici, verificando di mettere il piede posteriore leggermente più basso di quello davanti,per aumentare l aderenza della ruota post. Più la pendenza diventa ripida,più il vostro bacino dovrebbe spostarsi dietro la sella. Allungati sulla bici,le braccia sono tese,ma le articolazioni non sono bloccate. Aggiustate la vostra posizione secondo la pendenza del terreno,più o meno all'indietro,il busto più o meno allungato sulla sella".....e ci sono pure le foto di Absalon mentre scende e illustra la sua discesa con questa tecnica appena descritta.Chi ha ragione? Aiuto

comincerai a capire quanto è importante la gestione del carico sull'anteriore sul primo drittone che ti fai scendendo da un muro nel quale ti atteggi in una postura "grattaculo" ed alla fine del quale trovi un curvino...
 
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occhipintid

Biker superioris
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Maurizio,
secondo me occorre distinguere fra: ripidoni rettilinei con gradoni, ripidoni rettilinei e lisci, ripidoni con curve lisci, ripidoni con curve e gradoni. Insomma tutte le possibilità. Il fatto di posizionare il sedere piu' indietro possibile (anche sopra la ruota posteriore), e quindi per questo stendere le braccia (comunque senza mai bloccare il movimento delle articolazioni), serve nei casi in cui rischi il ribaltamento, quindi sostanzialmente quando ti si presentano dei gradoni. Se cio' succede su rettilineo con questa postura puoi andare anche moderatamente veloce. Se succede in curva, o salti, o devi rallentare parecchio. Nei casi in cui non sono presenti gradoni o comunque non ci sono eccessivi rischi di ribaltamento, le braccia devono stare morbide caricando l'anteriore (comunque restando bassi sulla bici con le gambe piegate sempre pronti ad arretrare in caso di impuntamento). Questo e' l'unico modo che abbiamo per mantenere una traiettoria pulita sia in rettilineo che in curva. Piu' la curva e' stretta piu' il peso va in avanti. Chi ha esperienza di motocross sa che nel pieno dei tornanti ci si siede quasi sopra il serbatoio del carburante. Sulla bici il serbatoio non c'e', i ripidoni si affrontano restando in pedi e non certo seduti, ma il concetto e' sempre quello di caricare l'anteriore in curva per mantenere il controllo.
Questo e' cio' che faccio dopo un po' di esperienza sui ripidoni e devo dire che le cose vanno parecchio bene. In ogni caso si inzia sempre a basse velocità per poi incrementare con l'esperienza.
 

ilmitico

Biker ultra
27/3/09
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NAPOLI
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Aggiungo la mia: la posizione dipende anche dal fondo: su terreni molto sabbiosi (tipo i lapilli del Vesuvio) devi effettivamente arretrare per nonfar ffondare la ruota anteriore e cappottare. C'è un discesone lì sul Vesuvio (VAlle dell'Inferno) che ho fatto praticamente con il petto appoggiato sul sellino (quasi)
 

maurizio74mm

Biker superis
17/11/12
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lombardia
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Aggiungo la mia: la posizione dipende anche dal fondo: su terreni molto sabbiosi (tipo i lapilli del Vesuvio) devi effettivamente arretrare per nonfar ffondare la ruota anteriore e cappottare. C'è un discesone lì sul Vesuvio (VAlle dell'Inferno) che ho fatto praticamente con il petto appoggiato sul sellino (quasi)

Effettivamente è come dici tv:il tipo di terreno influenza l'assetto della bici, ma anche il mezzo a disposizione influenza l'assetto sulla bici, sto cercando di allenarmi x avere una buona tecnica di guida in discesa ,e tutti questi consigli che mi date sono molto preziosi x me,grazie
:i-want-t:
 

occhipintid

Biker superioris
29/3/11
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La realta' e' che sulla bici tutto influenza la guida e la guida influenza tutto. Quindi ben vengano i consigli ma prova e riprova piu' volte lo stesso tracciato in modalita' diverse. Troverai tu stesso la guida migliore. Quello che sicuramente non devi dimenticare mai e' che la guida deve sempre essere proattiva. Non si sta seduti a guardare dove va la bici, questa va tenuta, accompagnata, facilitata, secondo le esigenze. Braccia e gambe sono gli unici, veri, ammortizzatori funzionanti. Il peso del corpo e' l'unico vero fulcro su cui pui far leva per portare il baricentro sempre fra le ruote e mai fuori. Tuuto il resto verra' da se.
 

Andrewjoe

Biker novus
23/10/12
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Aosta
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Scusate l'intromissione, io trovo parecchio difficoltosa la discesa "tecnica", ovvero molto ripida e con fondo pieno di sassi,piu e meno grossi, cio comporta il dover stare si arretrato , ma poter avere anche una manovrabilità dell'anteriore... Io personalmente sento sempre la sensazione di cappottamento in avanti e disagio, paura forse... Data magari dall inesperienza, la mia domanda è , la mia paura puo essere data anche dalla taglia troppo piccola del mezzo? 19 anzichè xl, dati i miei 194 cm di altezza?
 

occhipintid

Biker superioris
29/3/11
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Orbea WILD FS.
Io credo che una bici di misura piu' compatta possa aiutare il controllo (adesso non so se la 19 e' "troppo" compatta, ma credo di no). Infatti ti da piu' possibilita' di movimento (arretramento in caso di rischio cappottone, caricamento dell'anteriore in caso di rischio perdita aderenza).
Sicuramente il fattore psicologico gioca un ruolo importante. Usare delle buone protezione puo' aiutare a superarlo.
 

motobimbo

Biker nirvanensus
30/9/08
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Cimino
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Scusate l'intromissione, io trovo parecchio difficoltosa la discesa "tecnica", ovvero molto ripida e con fondo pieno di sassi,piu e meno grossi, cio comporta il dover stare si arretrato , ma poter avere anche una manovrabilità dell'anteriore... Io personalmente sento sempre la sensazione di cappottamento in avanti e disagio, paura forse... Data magari dall inesperienza, la mia domanda è , la mia paura puo essere data anche dalla taglia troppo piccola del mezzo? 19 anzichè xl, dati i miei 194 cm di altezza?

la tua ragguardevole altezza unita ad un telaio non adeguatissimo e magari con geometrie un pò chiusine non aiuta di certo nel riding estremo...è evidente che in tali frangenti dovrai prediligere una guida il più possibile flow e scorrevole senza troppi cincischiamenti perchè come ti fermi un attimo a valutare cosa fare e come farlo sei giù di muso... :celopiùg:
 

occhipintid

Biker superioris
29/3/11
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Orbea WILD FS.
Motobimbo,
non so, forse hai ragione tu. Pero' la mia esperienza e' un po diversa. Usando un telaio di geometria piu' "chiusina" riesco a controllare meglio. Ho avuto l'opportunita' di provare la bici di un amico che ha la stessa taglia della mia, stesso stem, stesso genere della mia, ma con 5 cm in piu' di passo (la mia 102, la sua 107). Mi sentivo parecchio legato. Non so se e' un problema di abitudine e cos'altro, ma questa e' la mia esperienza.
 

freesby

Biker velocissimus
14/9/12
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Pinerolo
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Giant trance 1 29
Motobimbo,
non so, forse hai ragione tu. Pero' la mia esperienza e' un po diversa. Usando un telaio di geometria piu' "chiusina" riesco a controllare meglio. Ho avuto l'opportunita' di provare la bici di un amico che ha la stessa taglia della mia, stesso stem, stesso genere della mia, ma con 5 cm in piu' di passo (la mia 102, la sua 107). Mi sentivo parecchio legato. Non so se e' un problema di abitudine e cos'altro, ma questa e' la mia esperienza.
Pienamente d'accordo! poi c'è un limite oltre il quale è meglio nn andare (taglia "s" al posto della "l" x esempio), xò con una bici un pò + corta riesci a caricare meglio l'anteriore in curva, esci + facilmente di sella sui gradoni senza trovarti la sella zona pube.. diciamo che anche secondo la mia esperienza è meglio..
Ho provato la giant da 26" di un amico, taglia m (che è la mia) ed in discesa tecnica mi trovo molto meglio con la mia specialized taglia "s". So che le bici sono differenti sia x marca che x geometrie, ma con la giant mi sembra di avere il manubrio a km di distanza dal sellino, quindi devo stare veramente troppo avanti x caricarla al meglio.. posizione alquanto scomoda
 

Andrewjoe

Biker novus
23/10/12
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Aosta
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Sicuramente la mia insicurezza è data al 90% dal fatto che è da poco che frequento la disciplina, e autodidatta... Ma con la ktm della mia taglia ero molto piu sicuro, questione soggettiva... Ora cerco di vendere la mia, svenderla sarebbe il termine adatto... E una volta trovata la bici che mi calza bene, troveró qualche anima pia che mi insegni a scendere come si deve... Almeno inizieró a godermi a pieno questo meraviglioso mondo della mtb!
 

pirs75

Biker perfektus
Consiglio che do sempre a tutti... visto che non sono un fenomeno, e quindi non posso dirti come fare... ed è questo:
"scomponi il problema!!! non fare un ripido con curva finale e scassata tutta in una volta. Trova un ripido con spianata alla fine, e prova riprova quello che ti hanno detto qui, poi fai la stessa cosa con la curva, e così via. In maniera tale di capire le singole tecniche per poi metterle in sequenza dopo."
Anche ai corsi e lezioni web ti fanno eseguire più volte un pezzo di tracciato, dove c'è solamente l'oggetto della lezione... e lo ripeti più volte, poi ti sposti ad apprendere un'altra tecnica e così via.
ciao
 
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Sciuscia

Biker immensus
16/7/12
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Città di Castello (PG)
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Cube Stereo 120 HPA SL, Trek X-Caliber 29er e il Cancello Giallo
Ma voi di che percentuale di pendenza parlate? Qual e il limite per voi con una hardtail?


Credo che il discorso specifico esulasse dalla pendenza.

In generale, se l'anteriore è scarico, non ha grip... se non ha grip, non curva... se non curva, vai dritto :medita: ...

Da cui l'implicito consiglio a non farsi "ammaliare" dal fatto che con il culetto molto indietro si possa scendere ovunque senza paura, perché se alla fine della discesa c'è da curvare, e il peso è tutto dietro... vai dritto (io per esempio sono un grande esperto di questa cosa :smile: ) .


L'hardtail c'entra poco, in quanto la pendenza limite è data solo dallo stare o meno col tuo peso tra le due ruote, o meglio dietro la ruota anteriore, visto che siamo in discesa... quando arriva davanti, cappotti ;-) .
 

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