La seconda "tecnica" la userei più ad alte velocità quindi, tipicamente, non in fuoristrada.
Tieni conto, innanzitutto, che la mtb pesa 1/4 => 1/6 del sistema totale mtb+biker, quindi lo spostamento del ciclista influenza molto la posizione del baricentro (diversamente da una moto).
La prima tecnica, semplicemente, consiste nel piegare la mtb e restare dritti (o piegarsi dal lato opposto) per fare in modo che il baricentro resti sempre vicino al punto di contatto ruota/terreno. Poi, spostandosi anche verso l'anteriore, si riesce a caricare di più la ruota ant per garantirle più grip (al prezzo di un calo di grip al posteriore, comunque molto più gestibile).
Nel secondo modo, invece, è evidente che il baricentro si sposta più lontano dal punto di contatto pneumatico-terreno. In questo caso, in condizioni statiche, si va giù. Punto. In condizioni di moto, invece, ci tiene su l'effetto giroscopico delle
ruote (già, peraltro, presente nella marcia in rettilineo e responsabile del fatto che un mezzo staticamente instabile come una mtb possa avanzare senza troppe difficoltà con una stabilità crescente all'aumentare della velocità), che tende a "raddrizzarle" generando un momento contrario a quello che genera il nostro spostamento verso l'interno curva e arrivando a farci mantenere un equilibrio.
Problema: l'effetto giroscopico aumenta con la velocità. Su strada, ad alta velocità (ancor di più con bici da bitume quindi) potrò sfruttarlo maggiormente rispetto ad una curva in fuoristrada a bassa velocità.
Stessa cosa nelle moto (hai mai notato che in motocross curvano generalmente come facciamo in mtb, mentre le moto da strada s'inclinano con la moto? Ecco, stessa ragione. Loro, però, si limitano ad inclinarsi senza doversi spostare avanti per caricare l'ant perchè già il peso della moto ci pensa).
Tutto questo a livello puramente teorico eh.