Gita fuori porta del mese di settembre, imperniata allesplorazione di unaltra fetta dei monti Sabini, nella porzione meridionale di questi, con un percorso veramente interessante da Montasola a Roccantica, interamente montano. 24 km di lunghezza, quasi 1000 metri di salite totali, praticamente tutto sterrato, con il 38% di sinlge track; quasi tutto pedalabile (con buoni doti tecniche le parti da fare a piedi non dovrebbero superare i 4-500 metri).
Partendo da Montasola si sale duramente, con strappi che superano abbondantemente il 20% di pendenza e sono le più dure dellintero giro. Le fatiche terminano sul culmine del monte Mosca:
dove ha inizio un lungo tratto in quota, quasi sempre oltre i mille metri, molto panoramico, in primis sulla piana romana.
Parte montana quindi abbastanza ondulata, toccando il monte Rischioso:
per poi scendere fino alla fonte del Cognolo, dove si spingerà per alcune decine di metri, fino alla sovrastante selletta, che da origine ad un primo lungo sentiero (brevi tratti rocciosi da fare a piedi) che ci porta fin sotto alle pendici del monte Macchia Gelata, dove si tocca la massima quota:
Si scende per un po, per il sentiero che porta verso Poggio Perugino, risalendo invece poi fino a Passo del Trivio:
dove si imbocca la Valle Gemini, per un chilometrico single-track, adatto un po a tutti i palati, con trati scorrevoli e passaggi più tecnici, veramente divertente (solamente nel finale è un po infestato dai rovi; speriamo lo pulistano periodicamente, essendo pure un sentiero trekking). Si giunge ad una radura dove si piega a destra (ovest) per un altro sentiero che ci indirizza verso Roccantica, con gli ultimi chilometri su sterrata, fino a scendere in paese.
Il giro doveva essere un tour con il ritorno verso Montasola sempre per vie montane
Senonchè nel mezzo del bosco, alcuni chilometri prima di raggiungere Roccantica, incontro questa pulce:
Appena mi vece mi scodinzola contro, lo accarezzo un po poi proseguo oltre (pensavo avese compagnia nei dintorni). Macchè, mi guaisce dietro, anche perché piccolino comera non ce la faceva a starmi dietro. Pareva impaurito e si calmava solo se lo prendevo in braccio. Niente medaglietta e nessun indizio quindi che mi permettesse di ricondurlo al suo padrone. Insomma che facevo, non potevo mica abbandonarlo lì Così pian piano, un po lo tenevo in mano, dove potevo condurre la bici con una mano e utilizzare un solo freno, un po lo facevo scendere e starmi dietro a bassa andatura, Fattostà che pian piano siamo arrivati assieme a Roccantica e li, cercando la piazza dove potesse stare un po di gente (a cui lavrei in ogni caso lasciato, perché non potevo certo portarmelo dietro ancora per tanti chilometri) abbiamo ritrovato pure il suo padrone!
Però oramai, si era fatto tardi e giro abortito, ma va bene così!
Partendo da Montasola si sale duramente, con strappi che superano abbondantemente il 20% di pendenza e sono le più dure dellintero giro. Le fatiche terminano sul culmine del monte Mosca:
dove ha inizio un lungo tratto in quota, quasi sempre oltre i mille metri, molto panoramico, in primis sulla piana romana.
Parte montana quindi abbastanza ondulata, toccando il monte Rischioso:
per poi scendere fino alla fonte del Cognolo, dove si spingerà per alcune decine di metri, fino alla sovrastante selletta, che da origine ad un primo lungo sentiero (brevi tratti rocciosi da fare a piedi) che ci porta fin sotto alle pendici del monte Macchia Gelata, dove si tocca la massima quota:
Si scende per un po, per il sentiero che porta verso Poggio Perugino, risalendo invece poi fino a Passo del Trivio:
dove si imbocca la Valle Gemini, per un chilometrico single-track, adatto un po a tutti i palati, con trati scorrevoli e passaggi più tecnici, veramente divertente (solamente nel finale è un po infestato dai rovi; speriamo lo pulistano periodicamente, essendo pure un sentiero trekking). Si giunge ad una radura dove si piega a destra (ovest) per un altro sentiero che ci indirizza verso Roccantica, con gli ultimi chilometri su sterrata, fino a scendere in paese.
Il giro doveva essere un tour con il ritorno verso Montasola sempre per vie montane
Senonchè nel mezzo del bosco, alcuni chilometri prima di raggiungere Roccantica, incontro questa pulce:
Appena mi vece mi scodinzola contro, lo accarezzo un po poi proseguo oltre (pensavo avese compagnia nei dintorni). Macchè, mi guaisce dietro, anche perché piccolino comera non ce la faceva a starmi dietro. Pareva impaurito e si calmava solo se lo prendevo in braccio. Niente medaglietta e nessun indizio quindi che mi permettesse di ricondurlo al suo padrone. Insomma che facevo, non potevo mica abbandonarlo lì Così pian piano, un po lo tenevo in mano, dove potevo condurre la bici con una mano e utilizzare un solo freno, un po lo facevo scendere e starmi dietro a bassa andatura, Fattostà che pian piano siamo arrivati assieme a Roccantica e li, cercando la piazza dove potesse stare un po di gente (a cui lavrei in ogni caso lasciato, perché non potevo certo portarmelo dietro ancora per tanti chilometri) abbiamo ritrovato pure il suo padrone!
Però oramai, si era fatto tardi e giro abortito, ma va bene così!