Il concetto di base è molto semplice: lo sport può rappresentare un veicolo mediatico per le aziende, che in questo modo si possono far conoscere e farsi pubblicità. Più la squadra/team o l'atleta sono visibili (ovviamente in funzione delllo sport e del livello agonistico) e più sono appetibili come veicolo pubblicitario, ma questo è ovvio. La difficoltà (e l'abilità) sta nel riuscire a "creare" la visibilità e a riuscire a "venderla" ai potenziali sponsor: immaginatevi una motoGP che non fosse trasmessa in TV nè in chiaro nè a pagamento, di sicuro Rossi non sarebbe così richiesto dalle aziende...
Quoto.
Molto importante, soprattutto se si tratta di visibilità data da atleti non prof (o biker nel caso), è riuscire a trasmettere allo sponsor la potenziale visibilità che si darà nel settore specifico, al di là dei risultati veri e propri.
Primaria è l'esportazione dell'immagine, una buona reputazione e soprattutto un minimo di conoscenza tecnica nel caso di sponsor specifici.
Non importa esser campioni, agli sponsor basta che se ne parli e che il marchio si veda.
Una buona strategia parte sempre dalla ricerca degli sponsor attraverso un presentabile curriculum assieme ad un prospetto di stagione legato alla visibilità e all'informazione/diffusione che si può dare al marchio in questione.
Chiaro, più sei visibile più sono le possibilità che siano gli sponsor a cercarti, ma se sei tu che devi trovarteli devi dar loro un motivo per investire su di te.
Che si parli di una sella o di una mtb completa.
Io per quanto possibile mi muovo così, e non mi lamento, per niente.
Ciao