Creazione nuove piste da DH e Bike Park

sten1959

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due ruote con un telaio sopra...
Chissà se qualcuno potrà darmi qualche indicazione ? :-)

Parlando con il Sindaco del mio paesello di montagna gli ho sottoposto l'idea di creare delle piste da DH e un bike park sfruttando gli impianti di risalita e le piste da sci che già ci sono.

In particolare per il Bike Park, ma non solo, sapete se ci sono delle società specializzate che possano offrire consulenza tecnica per la creazione di un nuovo impianto ?

Thanks :-)
 

sten1959

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In veneto avrai molta piu semplicita burocraticha.. Qui in trentino hanno provato a Lavarone ma sono stati fermati dai 4 vecchi del CAI che si credono padroni indiscussi delle montagne.. :medita:




Non esserne cosi sicuro :-(
Qui da me hanno bloccato un investimento da 80milioni di euro per un nuovo comprensorio sciistico :omertà:
Dovevano salvaguardare il gallo cedrone e le torbiere e favorire il turismo "psicofisico" :nunsacci:
 

sembola

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Non volevo intervenire per evitare polemiche, ma mi vedo costretto a farlo.

In primo luogo, mi permetto di fare presente che non na senso parlare di CAI in Trentino, dove 94 anni dopo la riunificazione all'Italia si continua a chiamarla SAT. Ma detto questo, i "4 vecchi della SAT" non hanno impedito che a Canazei (sempre in Trentino) sorgesse un bike park. Questo per dire che a volte sorge il dubbio che l'ambientalismo o la burocrazia vengano usate come scuse per giustificare inefficienze ed incapacità di altri soggetti.

Quanto agli investimenti per gli impianti di risalita sarebbe il caso di valutare le cose in maniera più razionale. E' tutto da vedere che convenga iiniettare ancora soldi pubblici (senza i quali nessuna stazione sciistica sopravvive, neppure le più rinomate) per sostenere lo sci alpino sempre e comunque. Con i numeri dei praticanti in calo e con l'innalzamento delle quote di innevamento è tutto da dimostrare che si tratti di investimenti giustificabili in ogni caso. Per cui anche in questo caso è lecito il dubbio che la non realizzazione di certi progetti dipenda più da difficoltà reali ed intrinseche, piuttosto che da opposizioni di altri soggetti.

Per tornare in argomento, quella di un bike park è una buona idea per cercare di sfruttare maggiormente delle strutture e stimolare il turismo. Ma conviene rendersi conto che si tratta comunque di piccoli numeri, inutile attenderci i numeri di Whistler.
L'importante è che ci siano dei biker locali disposti a collaborare sia con le idee che con il lavoro, altrimenti le spese diventano velocemente insostenibili.
 
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Aggiungerei a quanto giustamente detto da Sembola:
- valutare fattibilità e affluenza: bisogna iniziare a pensare che i bike park in giro ci sono, ce ne sono di molto ben avviati in alcune zone, mentre altre avrebbero i biker ma non le strutture, quindi è importante capire se sul territorio esistano park, come vanno, e se ci sia la reale necessità di costruirne uno
- analizzare il territorio per capire dove costruire, e cosa costruire, e sopratutto sapere di chi sono i terreni su cui si vuole costruire... se sono di privati, è necessario farsi dare tutte le autorizzazioni del caso
- i costi: per esperienza, in italia è dura far vivere un impianto solo con i bikers... se si abbina l'uso per bici e pedoni, è più facile far quadrare i conti.
Meglio pensare prima a queste cose, altrimenti si rischia di aprire... fare le cose presi dall'entusiasmo ma senza razionalità, e trovarsi a spendere un sacco di soldi per poi chiudere dopo una o due stagioni...
 
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Non volevo intervenire per evitare polemiche, ma mi vedo costretto a farlo.

In primo luogo, mi permetto di fare presente che non na senso parlare di CAI in Trentino, dove 94 anni dopo la riunificazione all'Italia si continua a chiamarla SAT. Ma detto questo, i "4 vecchi della SAT" non hanno impedito che a Canazei (sempre in Trentino) sorgesse un bike park. Questo per dire che a volte sorge il dubbio che l'ambientalismo o la burocrazia vengano usate come scuse per giustificare inefficienze ed incapacità di altri soggetti.

Quanto agli investimenti per gli impianti di risalita sarebbe il caso di valutare le cose in maniera più razionale. E' tutto da vedere che convenga iiniettare ancora soldi pubblici (senza i quali nessuna stazione sciistica sopravvive, neppure le più rinomate) per sostenere lo sci alpino sempre e comunque. Con i numeri dei praticanti in calo e con l'innalzamento delle quote di innevamento è tutto da dimostrare che si tratti di investimenti giustificabili in ogni caso. Per cui anche in questo caso è lecito il dubbio che la non realizzazione di certi progetti dipenda più da difficoltà reali ed intrinseche, piuttosto che da opposizioni di altri soggetti.

Per tornare in argomento, quella di un bike park è una buona idea per cercare di sfruttare maggiormente delle strutture e stimolare il turismo. Ma conviene rendersi conto che si tratta comunque di piccoli numeri, inutile attenderci i numeri di Whistler.
L'importante è che ci siano dei biker locali disposti a collaborare sia con le idee che con il lavoro, altrimenti le spese diventano velocemente insostenibili.



Nel caso specifico il progetto è stato affossato all'inizio dai proprietari dei terreni.
I nuovi impianti avrebbe collegato due valli (entrambe con impianti) ed avrebbe permesso il facile collegamento con il Sella Ronda
Prevedeva l'intero intervento in capo ai privati e l'annullamento del progetto qualora i capitali non fossero stati trovati.
Il "pubblico" non avrebbe partecipato.

Per tornare al discorso Bikepark e DH nel comprensorio ci sono solo tre piste da DH a Cortina ( a mio avviso particolarmente toste e troppo tecniche e selettive per un utilizzo "di massa" ).
Che i numeri non saranno tali da creare lavoro e sviluppo solo con questa iniziativa è evidente... diciamo che vuole essere un ulteriore tassello per un'offerta turistica a 360 gradi da abbinare ad ulteriori iniziative dedicate ai bikers sfruttando delle strutture ( seggiovie) che già ci sono e che durante l'estate sono aperte solo per gli escursionisti :-)
 

sembola

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Nel caso specifico il progetto è stato affossato all'inizio dai proprietari dei terreni.
I nuovi impianti avrebbe collegato due valli (entrambe con impianti) ed avrebbe permesso il facile collegamento con il Sella Ronda
Prevedeva l'intero intervento in capo ai privati e l'annullamento del progetto qualora i capitali non fossero stati trovati.
Il "pubblico" non avrebbe partecipato.
Meglio così. Anche se ho dei dubbi che ci siano imprenditori pronti ad investire 80 milioni di euro in un'attività che è sicuramente in perdita come l'esercizio degli impianti... ma il tema è abbastanza OT e rischia di portarci molto fuori strada.


Per tornare al discorso Bikepark e DH nel comprensorio ci sono solo tre piste da DH a Cortina ( a mio avviso particolarmente toste e troppo tecniche e selettive per un utilizzo "di massa" ).
Che i numeri non saranno tali da creare lavoro e sviluppo solo con questa iniziativa è evidente... diciamo che vuole essere un ulteriore tassello per un'offerta turistica a 360 gradi da abbinare ad ulteriori iniziative dedicate ai bikers sfruttando delle strutture ( seggiovie) che già ci sono e che durante l'estate sono aperte solo per gli escursionisti :-)
La mia obiezione era tesa a far capire che è bene mettere in atto una politica dei "piccoli passi" per evitare delusioni e problemi. Magari 20 persone in più nei fine settimana a Cortina non interessano, ma alla piccola località possono interessare e come.
 

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La mia obiezione era tesa a far capire che è bene mettere in atto una politica dei "piccoli passi" per evitare delusioni e problemi. Magari 20 persone in più nei fine settimana a Cortina non interessano, ma alla piccola località possono interessare e come.



Infatti... la grossa difficoltà è far capire, a chi non è "dell'ambiente" che la bike non è solo la "ciclabile" ( peraltro una delle più belle, se non la più bella delle Dolomiti http://ciclabiledelledolomiti.com/ ) ma che l'utilizzo della bike è diversificato e che, e qui scusami il discorso egoistico/economico, chi fa certi percorsi spende 1.500/2.000 euro per la bike per cui, in linea teorica, ma delle disponibilità economiche maggiori di chi spende 20 euro per affittare la bici per una giornata.

Se non fosse che il sindaco peserà 120kg dovrei portarlo in cima a qualche pendio tosto, caricarlo su una bike e dargli la spinta... o si convince o cambiamo sindaco :smile:
 

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Infatti... la grossa difficoltà è far capire, a chi non è "dell'ambiente" che la bike non è solo la "ciclabile" ( peraltro una delle più belle, se non la più bella delle Dolomiti http://ciclabiledelledolomiti.com/ ) ma che l'utilizzo della bike è diversificato e che, e qui scusami il discorso egoistico/economico, chi fa certi percorsi spende 1.500/2.000 euro per la bike per cui, in linea teorica, ma delle disponibilità economiche maggiori di chi spende 20 euro per affittare la bici per una giornata.

Se non fosse che il sindaco peserà 120kg dovrei portarlo in cima a qualche pendio tosto, caricarlo su una bike e dargli la spinta... o si convince o cambiamo sindaco :smile:

E perchè scusarsi per un "discorso economico"? Al contrario, il lato economico deve essere valutato quando si progettano iniziative come questa... proprio per evitare che si parta con entusiasmo e si finisca male.

Se posso permettermi un consiglio da utilizzatore saltuario di impianti di risalita, sarebbe un grosso vantaggio se l'impianto servisse anche percorsi AM o comunque pedalati: in questo modo si allargherebbe molto la potenziale platea di utenti, senza limitarsi a chi pratica solo gravity. Però non conoscendo il luogo non ho idea se sia una cosa realizzabile o no.
 
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Se posso permettermi un consiglio da utilizzatore saltuario di impianti di risalita, sarebbe un grosso vantaggio se l'impianto servisse anche percorsi AM o comunque pedalati: in questo modo si allargherebbe molto la potenziale platea di utenti, senza limitarsi a chi pratica solo gravity. Però non conoscendo il luogo non ho idea se sia una cosa realizzabile o no.

Difficile proporlo... insieme alla crew di Sangiacomo ci stiamo provando, ma o hai davvero un grande vantaggio in termini di posti raggiungibili, e in dolomiti forse è possibile, oppure un pedalatore 600 o 800 m di dislivello se li fa e risparmia il costo del pass... oppure come dicevo se il "passaggio in seggiovia" ti porta poi in luoghi dove c'è tanto altro dislivello e trail interessanti, allora potrebbe funzionare...
Noi per il prossimo anno segnaleremo bene alcuni giri in quota già esistenti e poco battuti, ma senza grandi dislivelli, in quanto la seggiovia già serve una delle cime più alte della zona, e pensiamo di fare anche una sorta di opzione "sola andata" a 5/7 euro, proprio per incentivare chi pedala a servirsi, anche se in modo marginale, dell'impianto.
 

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... oppure un pedalatore 600 o 800 m di dislivello se li fa e risparmia il costo del pass...
Non credere, se la possibilità c'è diviene interessante anche per il pedalatore: alla fin fine risparmiare 800 metri ti consente di pedalarli dopo e fare un giro più lungo..... A Cutigliano per esempio la funivia viene usata abbastanza per questo scop0o, oltre che per le piste vere e proprie. Ovviamente ci deve essere la posizione che te lo consente, se l'impianto arriva in cima ad un panettone e basta chiaramente non è fattibile.
 

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E perchè scusarsi per un "discorso economico"? Al contrario, il lato economico deve essere valutato quando si progettano iniziative come questa... proprio per evitare che si parta con entusiasmo e si finisca male.

Se posso permettermi un consiglio da utilizzatore saltuario di impianti di risalita, sarebbe un grosso vantaggio se l'impianto servisse anche percorsi AM o comunque pedalati: in questo modo si allargherebbe molto la potenziale platea di utenti, senza limitarsi a chi pratica solo gravity. Però non conoscendo il luogo non ho idea se sia una cosa realizzabile o no.



Sarebbe l'ideale ma non è possibile.... purtroppo l'impianto in questione finisce poco al di sotto di tre diverse pareti rocciose... da li non si può fare altro che scendere o, in alternativa, portarsi la bike per un'ora e mezza sulle spalle per raggiungere una forcella e da li scendere in un'altra valle.... :-(

Però, visto che sei di Siena, se il prossimo anno segui la squadra della tua città nel ritiro estivo puoi vedere con i tuoi occhi i posti di cui parlo.... sempre che tu non l'abbia già fatto anche quest'anno ;-)
 

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