Cratoni, Kali, Pro-Tec: tre caschi integrali a confronto

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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muldox

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Ci occuperemo in questo test di tre caschi integrali: il Ramp di Cratoni, l'Avatar di Kali Protectives e lo Shovelhead 2 di Pro-Tec.

Una doverosa premessa è che si tratta di prodotti che si differenziano in modo abbastanza marcato. Kali e Pro-Tec sostanzialmente per una questione di prezzo, Cratoni anche come tipologia.

Tenetene conto nel momento in cui andrete a confrontare le valutazioni dei tre caschi alle varie voci.

Cratoni Ramp

Il Cratoni è l'unico dei tre caschi in esame ad offrire la possibilità di rimuovere la mentoniera e, con i suoi 695 g di peso, il più leggero.

La calotta è in ABS e la ventilazione garantita da ben 17 feritoie poste sia sulla calotta principale che sulla mentoniera. Le imbottiture interne vengono fornite in due diversi spessori, ed in quanto a consistenza sono una via di mezzo fra quelle minimali dei caschi da xc e quelle ben più corpose di norma adottate nei caschi integrali .

Nonostane visivamente il Ramp non abbia molto di diverso da un intergrale vero e proprio, come vedremo più avanti si tratta infatti di un prodotto che per molti aspetti può essere considerato a metà strada fra un casco da xc ed un integrale come inteso nel senso più classico.

1688.jpg


Prezzo al pubblico: 89.99 Euro

Peso rilevato (tg.M): 695 g

Ulteriori info sulla modalità di utilizzo senza mentoniera le trovate qui e qui (cliccare).

Kali Avatar:

Con l'Avatar la musica cambia radicalmente. Nonostante un peso ancora molto contenuto, ci troviamo infatti di fronte ad un vero e proprio casco da discesa.

A livello di materiali il Kali vanta una calotta esterna composta da un mix di kevlar, fibra di carbonio e fibra di vetro. Il numero di aperture per la ventilazione ovviamente cala, mentre anche l'Avatar offre in dotazione imbottiture in due diversi spessori.

Un prodotto altamente sofisticato, quindi, che però si differenzia nettamente dagli altri caschi in esame anche a livello di prezzo.

1693.jpg


Prezzo al pubblico: 219 Euro

Peso rilevato (tg.M): 801 g

Pro-Tec Shovelhead 2:

Al pari dell'Avatar, lo Shovelhead2 è un classico casco integrale da discesa. In questo caso la calotta è in ABS come nel Cratoni, calotta che internamente è rivestita da uno strato di EPS avente lo scopo di migliorare l'assorbimento degli urti contenendo al contempo il peso.

Come feritoie di ventilazione siamo ai livelli del Pro-Tec e l'imbottitura come si conviene ad un integrale senza compromessi.

Lo Shovelhead è il più pesante fra i tre caschi in esame, ma promette una sicurezza paragonabile a qualla del Kali ad un prezzo appena superiore a quello del Cratoni.

1963.jpg


Prezzo al pubblico: 100 Euro

Peso rilevato (tg.M): 995 g

Qualità generale

A livello di materiali costituenti la calotta è evidente che il Kali è un gradino sopra Pro-Tec e Cratoni. La qualità delle imbottiture e delle finiture in generale non è da meno, ma da questo punto di vista il divario con lo Shovelhead è meno marcato, seppur ancora presente. Decisamente più spartano invece il Cratoni che, come già anticipato, anche a livello di imbottiture interne tradisce il suo essere "a metà strada" fra un integrale propriamente detto ed un casco aperto.



Solidità percepita

Premettiamo che qualsiasi casco per poter essere commercializzato deve soddisfare dei ben specifici requisiti in termini di sicurezza, e per una valutazione precisa in tal senso sarebbero necessari dei test di laboratorio che non abbiamo la possibilità di eseguire.

Ciò detto, le nostre impressioni sono che a livello di solidità i tre caschi rispecchino sostanzialmente quanto già evidenziato nella presentazione iniziale. Mentre Kali e Pro-Tec trasmettono infatti sensazioni simili, vale a dire la solidità e sicurezza garantite dai caschi integrali dedicati alla discesa, il Cratoni paga anche da questo punto di vista l'estrema leggerezza ottenuta senza ricorrere a materiali particolarmente sofisticati (e costosi). La cosa è particolarmente evidente a livello di mentoniera, dato che si deforma visibilmente già applicando con la mano una pressione non esagerata.

Comodità (visibilità, regolazioni)

A livello di calzata Pro-Tec e Kali offrono delle sensazioni leggermente diverse pur trattandosi di prodotti simili per tipologia. Mentre il primo trasmette da subito una grande sensazione di comfort, il Kali esercita una compressione piuttosto marcata a livello delle guance anche adottando l'imbottitura più sottile. Bastano però pochi minuti per dimenticarsene (probabilmente aiutati dal fatto che l'imbottitura cede leggermente), dopodichè si apprezza la qualità dei materiali utilizzati e la cura nella sagomatura. Le imbottiture del Cratoni sono come detto più spartane, ma non per questo la calzata si è rivelata scomoda.

La ventilazione offerta dal Cratoni è ovviamente la più efficace (più feritoie in "collegamento diretto" con l'interno del casco), mentre fra Pro-tec e Kali ci è parso di percepire un leggero vantaggio per il secondo (confermato dal fatto che la maschera si appannava meno facilmente) probabilmente favorito anche dalla forma più affusolata e quindi dalla mentoniera più distante.



Kali e Cratoni offrono visibilità sia laterale che verticale leggermente maggiore rispetto a Pro-Tec (anche questo potrebbe in parte spiegare la sensazione di maggior freschezza dell'Avatar rispetto allo Shovelhead2), ma tutti e tre i caschi si sono rivelati del tutto soddisfacenti da questo punto di vista. Nessun problema neppure a livello di compatibilità con le maschere con cui sono stati utilizzati.



Kali e Pro-Tec permettono la regolazione della posizione della visiera grazie ad un registro "a frizione" in grado di bloccarla totalmente piuttosto che permetterne la regolazione in corsa ma senza che le vibrazioni la facciano scendere. Il Kali è inoltre dotato di una sorta di meccanismo a sgancio (Pop-Out System) il cui scopo è quello di permettere alla visiera di ruotare liberamente in caso di impatto. Decisamente carente è invece la regolazione della visiera sul Cratoni a causa della mancanza di un valido sistema di bloccaggio. Pur stringendo con una certa forza le viti su cui ruota, le vibrazioni fanno sì che la visiera (peraltro non "inarcata" verso l'alto come quelle dello Shovelhead e dell'Avatar) scenda fino al punto di infastidire la vista. Abbiamo rimediato applicando uno strap fra visiera e calotta, sistema non dei più eleganti ed efficaci che presenta inoltre l'inconveniente di dover applicare della colla sulla calotta (saranno precauzioni eccessive, ma in genere è sconsigliato applicare qualsiasi tipo di adesivo).



Altro aspetto che differenzia il Cratoni dal Kali e dal Pro-Tec è il sistema di chiusura: mentre nei primi due troviamo delle generose fibbie con anelli metallici, nel Cratoni abbiamo il classico clip in materiale plastico come si trova sui caschetti da xc. Sicuramente più pratico e veloce, ma anche meno sicuro in caso di impatti particolarmente violenti.

Stabilità

Il leitmotif già sentito ad altre voci si ripete anche per quanto riguarda la stabilità: Pro-Tec e Kali molto stabili con un leggero vantaggio per il secondo, Cratoni un po' più "ballerino". La minor stabilità del Cratoni, probabilmente grazie alla leggerezza, non crea comunque particolari inconvenienti neppure sui tratti più sconnessi, ma in caso di impatto potrebbe fare la differenza (soprattutto se l'impatto avviene con la mentoniera la quale eserciterebbe una certa leva).

Conclusioni

Come abbiamo visto ci troviamo di fronte a tre prodotti abbastanza diversi, ognuno in grado di soddisfare esigenze altrettanto diverse.

Il Cratoni Ramp fa della leggerezza e (relativa) freschezza le sue principali armi, un prodotto indicato per chi non fa uso di impianti e desidera un po' di protezione in più rispetto ad un casco aperto a costi abbordabili. Rispetto ad un integrale vero e proprio qualche compromesso a livello di protezione e stabilità è però inevitabile.

Il Kali Protectives si è rivelato il più performante fra i tre caschi in esame, nonchè quello dai maggiori contenuti tecnologici. Il prodotto ideale per quegli ambiti dove leggerezza non deve in alcun modo significare minor sicurezza, ricordando che un casco leggero è particolarmente apprezzato quando in testa, ancor più di quando sta appeso allo zaino in salita. Il prezzo da pagare? La risposta è nella domanda: il prezzo.

Il Pro-Tec Shovelhead2 è un prodotto esteticamente gradevole, comodo, ben rifinito ed offre la sicurezza tipica di un casco integrale ad un costo relativamente contenuto. C'è poco da aggiungere, se non che si tratta di un'ottima scelta per chi bada alla sostanza e sale prevalentemente meccanizzato.
 

claudio sarti

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ottimo test ! tra l'altro è proprio l'accessorio che ho in mente di sostituire..
ho provato (solo calzato) in negozio l'avatar, sono rimasto impressionato dalla leggerezza, ergonomia e qualità/prezzo.
 

muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
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ma perché non bisogna mettere adesivi sui caschi?

A quanto ne so certi tipi di materiali potrebbero essere intaccati dalla colla degli adesivi. Fino a che punto il rischio sia reale non te lo so dire, ma nel dubbio eviterei (probabilmente ora arriveranno enne post di gente che da sempre piazza adesivi sui caschi senza che sia mai accaduto nulla, ma questo non sposta il succo della questione).
 
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dax206

Biker serius
non bisogna mettere adesivi sui caschi perchè le colle dei primi sono sostanzialmente solventi per le calotte dei secondi (poi la questione varia a seconda dei materiali - se mai un chimico organico dovesse leggere questo post, lo prego di risparmiarmi: sono reduce da una lunghissima giornata all'insegna del design svedese da cui non credo mi riprenderò facilmente). Non vorrei dire una cavolata ma un vigile ci aveva addirittura informato del fatto che un casco da moto con adesivi applicati a brettio può essere oggetto di sanzione (ma noi eravamo piccoli e indifesi, probabilmente si stava divertendo alle nostre spalle).
 

Danybiker88

Redazione
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A quanto ne so certi tipi di materiali potrebbero essere intaccati dalla colla degli adesivi. Fino a che punto il rischio sia reale non te lo so dire, ma nel dubbio eviterei (probabilmente ora arriveranno enne post di gente che da sempre piazza adesivi sui caschi senza che sia mai accaduto nulla, ma questo non sposta il succo della questione).

Si alla lunga i solventi delle colle potrebbero fare danni, ma gli adesivi di solito utilizzano colle molto deboli e specialmente se il casco è verniciato non succede nulla. I produttori comunque lo sconisgliano.

Ritornando al test vero e proprio, avendo avuto modo di toccare con mano il Kali trovo sia un signor casco. La cosa che subito si nota è la leggerezza, sorattutto se si è abituati a caschi come i Troy Lee o i The, che superano abbondandemente il chilo. La calotta al tatto non è rigida come altri caschi, ma non è detto che questo significhi meno protezione, anzi.

Piccola domanda sul cratoni, che magari interessa anche ad altri: come funziona il sitema di sgancio della mentoniera? é pratico? Hai provato a pedalare il casco senza mentoniera? E' tanto caldo?
Mi sembra molto interessante in ambito enduro-FR pedalato...
 

muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
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...Piccola domanda sul cratoni, che magari interessa anche ad altri: come funziona il sitema di sgancio della mentoniera? é pratico? Hai provato a pedalare il casco senza mentoniera? E' tanto caldo?
Mi sembra molto interessante in ambito enduro-FR pedalato...

Hai ragione, è un aspetto di cui non ho parlato ma l'ho fatto volutamente e ti spiego perchè: a differenza di altri prodotti simili (mi viene in mente il MET Parachute, ad esempio), il Cratoni non ha molto senso senza mentoniera. Avresti un casco comunque molto più caldo di un classico casco da XC dotato di più ampie e numerose aperture e ci rimetteresti la protezione della mentoniera. Per capirci, io non mi sognerei mai di salire indossando il Cratoni del test pur senza mentoniera, mentre con un Parachute è praticamente come salire con un caschetto da XC (a parte qualche grammo in più).
Spero di essermi spiegato...
In ogni caso la rimozione della mentoniera avviene allentando le due viti laterali che si vedono in foto:

1686.jpg


PS: è un aspetto marginale, ma ti assicuro che indossato senza mentoniera è pure inguardabile :spetteguless:
 

Danybiker88

Redazione
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Hai ragione, è un aspetto di cui non ho parlato ma l'ho fatto volutamente e ti spiego perchè: a differenza di altri prodotti simili (mi viene in mente il MET Parachute, ad esempio), il Cratoni non ha molto senso senza mentoniera. Avresti un casco comunque molto più caldo di un classico casco da XC dotato di più ampie e numerose aperture e ci rimetteresti la protezione della mentoniera. Per capirci, io non mi sognerei mai di salire indossando il Cratoni del test pur senza mentoniera, mentre con un Parachute è praticamente come salire con un caschetto da XC (a parte qualche grammo in più).
Spero di essermi spiegato...
In ogni caso la rimozione della mentoniera avviene allentando le due viti laterali che si vedono in foto:

1686.jpg

Ok, quindi in pratica la mentoniera removibile non serve a nulla :smile:

PS: è un aspetto marginale, ma ti assicuro che indossato senza mentoniera è pure inguardabile :spetteguless:
Si, su quello era venuto anche a me il sospetto :omertà:
 

muldox

Biker nirvanensus
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Mòlle;4473314 ha scritto:
Giusto per regolarmi se volessi comprare uno di questi caschi online, quanto hai di circonferenza della capoccia?

Circa 56 cm e tutti e tre i caschi (M) mi calzavano bene. La cosa migliore che puoi fare è tuttavia misurare la tua nobile testa e dare un'occhiata alle sizing charts che solitamente si trovano sui siti dei produttori.
 
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Mòlle

Biker imperialis
29/9/08
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che te frega
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Circa 56 cm e tutti e tre i caschi (M) mi calzavano bene. La cosa migliore che puoi fare è tuttavia misurare la tua nobile testa e dare un'occhiata alle sizing charts che solitamente si trovano sui siti dei produttori.

non c'avevo pensato! grazie.

Ps grazie anche per il nobile, anche se ritengo che l'aggettivo più indicato sia: vuota!:smile:
 

stumpjumperexpert

Biker serius
29/8/10
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io stò usando il kali da circa 4 mesi..il miglior casco che abbia mai provato!!in testa è un cuscino, davvero comodo non lo tolgo mai!!e poi è davvero leggero non lo senti..purtroppo 2 mesi fa l'avevo attaccato al manubrio mentre pedalavo in strada mi è scivolato ed è caduto di netto sull'asfalto..che dire il carbonio e il carbonio basta poco per rompersi, lo rovinato abbastanza ma non da doverlo cambiare anche se è saltata via parecchia vernice un po' di carbonio arrivando fino a vedere la fibra di vetro, ma quello è il meno il fatto è che si sono formate delle crepe nelle vicinanze(integrità??)vabbè pazienza se mi consiglieranno di cambiarlo lo cambierò dato che il casco è una cosa importantissima, e lo ricomprerei di nuovo perchè è davvero perfetto!!il carbonio utilizzato in ambito dh proprio non mi piace ma per il casco fa eccezione ve lo consiglio vivamente, tra avere più di 1kg in testa e avere 800g fa davvero la differenza(il motivo elencato sopra è il motivo per cui non comprerò mai una bici da dh in carbonio)..
 

MTBVENETO

Biker superis
31/8/10
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Ci occuperemo in questo test di tre caschi integrali: il Ramp di Cratoni, l'Avatar di Kali Protectives e lo Shovelhead 2 di Pro-Tec.

Una doverosa premessa è che si tratta di prodotti che si differenziano in modo abbastanza marcato. Kali e Pro-Tec sostanzialmente per una questione di prezzo, Cratoni anche come tipologia.

Tenetene conto nel momento in cui andrete a confrontare le valutazioni dei tre caschi alle varie voci.

Cratoni Ramp

Il Cratoni è l'unico dei tre caschi in esame ad offrire la possibilità di rimuovere la mentoniera e, con i suoi 695 g di peso, il più leggero.

La calotta è in ABS e la ventilazione garantita da ben 17 feritoie poste sia sulla calotta principale che sulla mentoniera. Le imbottiture interne vengono fornite in due diversi spessori, ed in quanto a consistenza sono una via di mezzo fra quelle minimali dei caschi da xc e quelle ben più corpose di norma adottate nei caschi integrali .

Nonostane visivamente il Ramp non abbia molto di diverso da un intergrale vero e proprio, come vedremo più avanti si tratta infatti di un prodotto che per molti aspetti può essere considerato a metà strada fra un casco da xc ed un integrale come inteso nel senso più classico.

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Prezzo al pubblico: 89.99 Euro

Peso rilevato (tg.M): 695 g

Kali Avatar:

Con l'Avatar la musica cambia radicalmente. Nonostante un peso ancora molto contenuto, ci troviamo infatti di fronte ad un vero e proprio casco da discesa.

A livello di materiali il Kali vanta una calotta esterna composta da un mix di kevlar, fibra di carbonio e fibra di vetro. Il numero di aperture per la ventilazione ovviamente cala, mentre anche l'Avatar offre in dotazione imbottiture in due diversi spessori.

Un prodotto altamente sofisticato, quindi, che però si differenzia nettamente dagli altri caschi in esame anche a livello di prezzo.

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Prezzo al pubblico: 219 Euro

Peso rilevato (tg.M): 801 g

Pro-Tec Shovelhead 2:

Al pari dell'Avatar, lo Shovelhead2 è un classico casco integrale da discesa. In questo caso la calotta è in ABS come nel Cratoni, calotta che internamente è rivestita da uno strato di EPS avente lo scopo di migliorare l'assorbimento degli urti contenendo al contempo il peso.

Come feritoie di ventilazione siamo ai livelli del Pro-Tec e l'imbottitura come si conviene ad un integrale senza compromessi.

Lo Shovelhead è il più pesante fra i tre caschi in esame, ma promette una sicurezza paragonabile a qualla del Kali ad un prezzo appena superiore a quello del Cratoni.

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Prezzo al pubblico: 100 Euro

Peso rilevato (tg.M): 995 g

Qualità generale

A livello di materiali costituenti la calotta è evidente che il Kali è un gradino sopra Pro-Tec e Cratoni. La qualità delle imbottiture e delle finiture in generale non è da meno, ma da questo punto di vista il divario con lo Shovelhead è meno marcato, seppur ancora presente. Decisamente più spartano invece il Cratoni che, come già anticipato, anche a livello di imbottiture interne tradisce il suo essere "a metà strada" fra un integrale propriamente detto ed un casco aperto.



Solidità percepita

Premettiamo che qualsiasi casco per poter essere commercializzato deve soddisfare dei ben specifici requisiti in termini di sicurezza, e per una valutazione precisa in tal senso sarebbero necessari dei test di laboratorio che non abbiamo la possibilità di eseguire.

Ciò detto, le nostre impressioni sono che a livello di solidità i tre caschi rispecchino sostanzialmente quanto già evidenziato nella presentazione iniziale. Mentre Kali e Pro-Tec trasmettono infatti sensazioni simili, vale a dire la solidità e sicurezza garantite dai caschi integrali dedicati alla discesa, il Cratoni paga anche da questo punto di vista l'estrema leggerezza ottenuta senza ricorrere a materiali particolarmente sofisticati (e costosi). La cosa è particolarmente evidente a livello di mentoniera, dato che si deforma visibilmente già applicando con la mano una pressione non esagerata.

Comodità (visibilità, regolazioni)

A livello di calzata Pro-Tec e Kali offrono delle sensazioni leggermente diverse pur trattandosi di prodotti simili per tipologia. Mentre il primo trasmette da subito una grande sensazione di comfort, il Kali esercita una compressione piuttosto marcata a livello delle guance anche adottando l'imbottitura più sottile. Bastano però pochi minuti per dimenticarsene (probabilmente aiutati dal fatto che l'imbottitura cede leggermente), dopodichè si apprezza la qualità dei materiali utilizzati e la cura nella sagomatura. Le imbottiture del Cratoni sono come detto più spartane, ma non per questo la calzata si è rivelata scomoda.

La ventilazione offerta dal Cratoni è ovviamente la più efficace (più feritoie in "collegamento diretto" con l'interno del casco), mentre fra Pro-tec e Kali ci è parso di percepire un leggero vantaggio per il secondo (confermato dal fatto che la maschera si appannava meno facilmente) probabilmente favorito anche dalla forma più affusolata e quindi dalla mentoniera più distante.



Kali e Cratoni offrono visibilità sia laterale che verticale leggermente maggiore rispetto a Pro-Tec (anche questo potrebbe in parte spiegare la sensazione di maggior freschezza dell'Avatar rispetto allo Shovelhead2), ma tutti e tre i caschi si sono rivelati del tutto soddisfacenti da questo punto di vista. Nessun problema neppure a livello di compatibilità con le maschere con cui sono stati utilizzati.



Kali e Pro-Tec permettono la regolazione della posizione della visiera grazie ad un registro "a frizione" in grado di bloccarla totalmente piuttosto che permetterne la regolazione in corsa ma senza che le vibrazioni la facciano scendere. Il Kali è inoltre dotato di una sorta di meccanismo a sgancio (Pop-Out System) il cui scopo è quello di permettere alla visiera di ruotare liberamente in caso di impatto. Decisamente carente è invece la regolazione della visiera sul Cratoni a causa della mancanza di un valido sistema di bloccaggio. Pur stringendo con una certa forza le viti su cui ruota, le vibrazioni fanno sì che la visiera (peraltro non "inarcata" verso l'alto come quelle dello Shovelhead e dell'Avatar) scenda fino al punto di infastidire la vista. Abbiamo rimediato applicando uno strap fra visiera e calotta, sistema non dei più eleganti ed efficaci che presenta inoltre l'inconveniente di dover applicare della colla sulla calotta (saranno precauzioni eccessive, ma in genere è sconsigliato applicare qualsiasi tipo di adesivo).



Altro aspetto che differenzia il Cratoni dal Kali e dal Pro-Tec è il sistema di chiusura: mentre nei primi due troviamo delle generose fibbie con anelli metallici, nel Cratoni abbiamo il classico clip in materiale plastico come si trova sui caschetti da xc. Sicuramente più pratico e veloce, ma anche meno sicuro in caso di impatti particolarmente violenti.

Stabilità

Il leitmotif già sentito ad altre voci si ripete anche per quanto riguarda la stabilità: Pro-Tec e Kali molto stabili con un leggero vantaggio per il secondo, Cratoni un po' più "ballerino". La minor stabilità del Cratoni, probabilmente grazie alla leggerezza, non crea comunque particolari inconvenienti neppure sui tratti più sconnessi, ma in caso di impatto potrebbe fare la differenza (soprattutto se l'impatto avviene con la mentoniera la quale eserciterebbe una certa leva).

Conclusioni

Come abbiamo visto ci troviamo di fronte a tre prodotti abbastanza diversi, ognuno in grado di soddisfare esigenze altrettanto diverse.

Il Cratoni Ramp fa della leggerezza e (relativa) freschezza le sue principali armi, un prodotto indicato per chi non fa uso di impianti e desidera un po' di protezione in più rispetto ad un casco aperto a costi abbordabili. Rispetto ad un integrale vero e proprio qualche compromesso a livello di protezione e stabilità è però inevitabile.

Il Kali Protectives si è rivelato il più performante fra i tre caschi in esame, nonchè quello dai maggiori contenuti tecnologici. Il prodotto ideale per quegli ambiti dove leggerezza non deve in alcun modo significare minor sicurezza, ricordando che un casco leggero è particolarmente apprezzato quando in testa, ancor più di quando sta appeso allo zaino in salita. Il prezzo da pagare? La risposta è nella domanda: il prezzo.

Il Pro-Tec Shovelhead2 è un prodotto esteticamente gradevole, comodo, ben rifinito ed offre la sicurezza tipica di un casco integrale ad un costo relativamente contenuto. C'è poco da aggiungere, se non che si tratta di un'ottima scelta per chi bada alla sostanza e sale prevalentemente meccanizzato.

complimenti bellissima recensione, :celopiùg:
ieri mi e capitato di vederli tutti girando un po di negozi, l'unica cosa mi sembra che il Cratoni non abbia la possibilità di togliere la mentoniera (riesci a mettere una foto senza mentoniera?) per il resto mi e piaciuto di più il Pro-Tec, nel senso che rapporto peso qualità e prezzo, dal mio punto di vista e quello più interessante :celopiùg::celopiùg:
 

muldox

Biker nirvanensus
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...l'unica cosa mi sembra che il Cratoni non abbia la possibilità di togliere la mentoniera (riesci a mettere una foto senza mentoniera?)...

Ecco qua (credevi che raccontassi frottole? :arrabbiat: o-o):

2229.jpg


Le viti di fissaggio come detto in precedenza sono due per parte e per toglierle è meglio avere con sè un moltitool dotato di cacciavite (non so se si riesca anche con una piccola moneta, ma se anche fosse si rischia di danneggiarle in breve tempo, dato l'intaglio è molto poco accentuato):

2228.jpg


Un dettaglio delle viti. Per dare un'idea delle dimensioni tenete conto che sono lunghe circa 10 mm (8 mm la parte filettata):

2227.jpg


Qua sotto invece è il dettaglio dei fori di fissaggio della mentoniera al corpo principale del casco. Le placchette metalliche filettate che si vedono nella foto sono semplicemente incollate alla mentoniera. Una volta che la mentoniera stessa è fissata al casco, grazie alle viti si crea comunque un corpo unico e non c'è alcun problema.

2230.jpg


Rimane il fatto che il sistema nel suo insieme non è di una gran praticità e tutto sommato non sebra veramente pensato per un frequente uso con/senza mentoniera. Lo conferma il fatto che la calzata senza mentoniera non è neppure delle migliori.

Già che c'ero mi sono preso la briga di pesare la mentoniera: 182 g viti escluse (circa 3 g).
 

anima.salva

Biker perfektus
11/4/07
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Genova
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il cratoni mi interessa moltissimo.. di sicuro é il meno performante/protettivo dei 3, ma un casco serissimo gi?e l'ho... cercavo una sorta di integrale per sostituire il parachute (che oramai mi da pochissima sicurezza) che non pesasse una tonellata sulla schiena nei lunghi trasferimenti su asfalto.. peccato che a genova non ho mai avuto occasione di provarlo... (ho una testa strana e bislunga.. i caschi li devo provare per forza..)
 

Fra#42

Biker forumensus
15/9/09
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alba, CN
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gran test, molto interessante il pro-tec, magari sarà proprio il mio prossimo casco. Peccato per la scarsa funzionalità/sicurezza/estetica del cratoni...poteva essere un ottimo casco da FR pedalato

o-o
 

GPA

Biker dantescus
24/1/06
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Vado Ligure
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Mi permetto di aggiungere alcuni parametri di valutazione di un casco:
1) numero di calotte rispetto al numero di misure.Evidente che se con 2 calotte faccio 6 misure,quelle più piccole rispetto alla calotta avranno una quantità di imbottitura che non permette una sufficiente fermezza del casco rispetto al cranio
2)profilo posteriore:deve essere tale da permettere l'iperestensione del collo senza problemi,specie in un integrale dove la mentoniera fa spesso da leva in un urto frontale.
Per quanto riguarda il peso,meno grammi in testa,oltre che affaticare meno la colonna cervicale,permettono anche di ridurre la massa complessiva cranio+casco,che può essere utile nel ridurre le probabilità di ematomi da contraccolpo.Ovviamente,come ha evidenziato Muldox nel confronto Cratoni/Kali,quando il peso ridotto è ottenuto con la differenza di materiale e non con la minore quantità,magari di materiale anche molto meno valido.
Appare evidente,quindi,che scegliere un casco solo in base al parametro del costo sia la cosa più sbagliata che si possa fare,come ho risposto poco tempo fa ad un forumendolo che affermava che quando un casco è omologato,il livello di protezione è identico che costi 50 o 500€ e che pesi poco o tanto.Niente di più sbagliato
 

Maxxo

Biker velocissimus
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Modena Est
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Possiedo un kali Avatar e credo di non aver mai speso meglio i miei soldi.

Oltre alla leggerezza trovo notevole anche la "freschezza", è pur sempre un integrale ma non ci faccio le saune come con altri.

Ho avuto anche la possibilità di testarlo, nel senso che mi è capitato di dare nà gran capata, fisicamente non ne ho risentito (d'altronde era prevedibile :nunsacci:) mentre il casco non ha fatto una piega.

Ritengo cmq il confronto Cratoni-Kali non indicativo, sono, secondo me, 2 cachi completamente differenti.....soprattutto, non solo nel prezzo.
 

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