Ragazzi non c'e' nulla di strano, è l'esasperazione di un fenomeno già in atto, che, causa l'ulteriore restrizione degli spazi causata dalle disposizioni, si acuisce.
Il biker, fin che era un animale raro in montagna e per lo più confinato alle strade asfaltate, veniva visto con stupore e moderata simpatia, mista a biasimo benevolo (il cretino che muore di fatica in salita, ahah).
Ora che siamo in tanti, rompiamo i cojones a chi per diritto di usucapione autoacclarata, è deputato alla fruizione legittima degli ambienti escursionistici.
C'e' chi può e chi non può, illi possono, noi no!
Punto.