Ho aperto questa discussione perchè da tempo mi chiedo fino a che punto è "accettata" l'adozione di una certa tecnologia, piuttosto di un'altra, nell'ambito della nostra amata bici. Man mano che il mercato offre nuovi prodotti, dopo un certo tempo di rodaggio alcuni vengono "approvati" dalla comunità dei ciclisti, mentre altri sono scartati, snobbati o etichettati come non inclusi nella categoria di cui loro fanno parte. Ne sono un esempio lampante le E-bike. Allo stesso tempo altri prodotti sono stati accettati come "indispensabili". Parlo ad esempio di freni e sospensioni idraulici.
Negli anni mi sono fatto un mio "Confine morale". Ad esempio mi ha molto sorpreso che l'avvento del cambio elettrico non abbia sconvolto gli animi a tal punto da proporre un forum parallelo. Stessa cosa dicasi delle future sospensioni a gestione elettronica (brevetto depositato da DT SWISS, se non ricordo male).
Io non riuscirei ad accettare di avere dei componenti della mia specialissima dipendenti da una fonte di energia proveniente dall'esterno. Molti professionisti su strada utilizzano già da tempo il cambio eletrico, ma io lo vieterei...lì però ci sono gli sponsor...quindi è un'altra storia ancora.
Personalmente sono un purista e mi piacciono le cose semplici. Non è un caso se pedalo una gravel e una mtb rigorosamente hardtail. "Quel che non c'è non si rompe" è un detto che sposa perfettamente quel che penso del mondo della bici.
Quali sono i vostri "confini morali"? Avete un'idea chiara?
Negli anni mi sono fatto un mio "Confine morale". Ad esempio mi ha molto sorpreso che l'avvento del cambio elettrico non abbia sconvolto gli animi a tal punto da proporre un forum parallelo. Stessa cosa dicasi delle future sospensioni a gestione elettronica (brevetto depositato da DT SWISS, se non ricordo male).
Io non riuscirei ad accettare di avere dei componenti della mia specialissima dipendenti da una fonte di energia proveniente dall'esterno. Molti professionisti su strada utilizzano già da tempo il cambio eletrico, ma io lo vieterei...lì però ci sono gli sponsor...quindi è un'altra storia ancora.
Personalmente sono un purista e mi piacciono le cose semplici. Non è un caso se pedalo una gravel e una mtb rigorosamente hardtail. "Quel che non c'è non si rompe" è un detto che sposa perfettamente quel che penso del mondo della bici.
Quali sono i vostri "confini morali"? Avete un'idea chiara?