Allora, questa “storia” comincia così: decido di andarmi a fare un itinerario che è ormai diventato un "must" annuale. Si tratta di una discreta mazzata in quanto sono 2200m. di dislivello in salita di cui più del 50% per sterrate, singletrack e mulattiere varie :???: . Cotanto sbattimento sarà ripagato da ambienti stupendi ed equivalente dislivello in discesa, totalmente catram-free! :D
Un giro del genere è bello goderselo in compagnia, ed allora mi organizzo: la Marzia ha la spalla KO, quindi nix. Butto la proposta sul Forum, ma il mio topic rimane lì, più solo della particella di sodio di una nota pubblicità TV :? . Per fortuna mio fratello - nonostante l'abbia fatto giusto un mesetto fa - si dichiara della partita. Senonché, giusto il giorno prima, gli si incricca irrimediabilmente il collo :( . Ed ora che faccio? Getto la spugna? Non sia mai detto…andrò solo! :-?
Ed eccomi qua, h.09.40, che con il mio cavallo di acc…ops, alluminio, mi avvio a costeggiare la prima delle due dighe di Cancano, in Alta Valtellina. La presenza di numerosi altri bikers mi fa pensare che forse troverò compagnia . Errore! Come spesso ( ed inspiegabilmente ) accade, tutti sono lì a farsi il giro delle dighe, ma appena mi inoltro verso la Valle del Gallo mi ritrovo più particella di sodio del mio post :? . Poco male, vorrà dire che sarà una giornata all'insegna dell'introspezione…
La temperatura è gradevole ( siamo comunque sui 2000m. di quota ), il singletrack fra i pini mughi veloce e divertente, uno scoiattolo si becca un mezzo infarto al mio sopraggiungere e…pssssss: dopo solo una quindicina di Km. ( me ne aspettano più di 70! ) già la prima foratura . E va beh, sono stato previdente ed oltre alla solita camera di scorta mi sono portato pure pezze e colla. Riparto, un breve tratto ed il singletrack diventa poco più di una traccia a mezzacosta su terreno friabile. Alla mia sinistra un ripidissimo pendio trasformerebbe una eventuale scivolata in un tuffo assicurato nel sottostante lago di Livigno . Si spinge, non c'è verso! In compenso lo spettacolo è di prim'ordine, con l'acqua del lago di un colore che nemmeno nei cartoni animati :8): . Essere solo, qui, con questo spettacolo sotto gli occhi e la consapevolezza che in caso di incidente nessuno ti potrebbe aiutare ( perché fra l'altro il cell è rimasto in auto, e tanto qui chissà se riceverebbe…) fa una certa sensazione…timore ed esaltazione allo stesso tempo . OK, bando alla psicologia che la strada è ancora lunga. Passato il tratto ostico il sentiero guadagna quota velocemente per giungere, dopo una splendida salita, ai prati di Jufplaun, dove il cippo di confine mi dice che sto entrando in Svizzera. Poco oltre raggiungo una malga e mi trovo improvvisamente in compagnia di numerosi bikers che salgono dal versante svizzero. I regolari "greutzi" e "hallo" di saluto mi fanno capire che ben pochi pedalatori italici bazzicano questi paraggi. Una gentil pulzella dalla capigliatura in perfetto stile Pippi Calzelunghe mi accorda il permesso di rifornirmi di H2O alla fontana della malga e poi via, ad affrontare poco più avanti la discesa verso la Val Mora. La prima parte avviene su un singletrack abbastanza tecnico. O meglio, diciamo che diventa tecnico dovendo affrontare improbabili varianti per non intralciare i numerosi bikers che salgono spingendo. Però c’è qualcosa che non va: ok che non ho abbassato la sella e che sul terreno vi sono parecchi sassi smossi, ma oggi la mia amata forca mi sembra di marmo... :( Ormai giunto ad una facile sterrata in preda ad elucubrazioni fantascientifiche su variazioni di pressione/temperatura che potessero spiegare tale anomalo comportamento, mi accorgo che l’inghippo era quanto di più banale si potesse immaginare: a fine salita avevo dimenticato l’ETA inserito!!! Ma porc... oo[]
La Val Mora mi accoglie esattamente come me la ricordo: saliscendi per lindi pascoli punteggiati di mucche, il torrentello, le fontane in legno. La marmotta che incarta il cioccolato però non c'è...
A destarmi dal torpore contemplativo ci pensa la successiva picchiata sulla Val Müstair: una liscia sterrata dove si toccano facilmente punte di più di 50Km/h.! :shock: Qui l’impegno maggiore è evitare di centrare, all’uscita dalle curve, chi sale in senso contrario sentendosi un po’...inglese . Finita la pacchia arriva la mazzata della giornata: la salita dai 1390m. di S.Maria ai 2503m. dell’Umbrail Pass, e da lì per singletrack ai quasi 2800m. della bocchetta di Forcola. Va beh, sarà pure banale a dirsi, ma ho voluto la bici e adesso...
Ovviamente - convinto di avere ancora una buona riserva di acqua nella sacca idrica - trascuro l’invitante fontanella in paese ed attacco la salita sotto un sole cocente :8): . Altrettanto ovviamente, dopo qualche Km. mi ritrovo con la sacca vuota e la gola come il deserto di Atacama :???: . Più avanti un provvidenziale alberghetto mi consentirà di acquistare una bottiglia da un litro e mezzo di acqua ( gasata: bleah! ) all’onestissimo prezzo di 4.80 Euro. Vale il detto "chi è causa del suo mal pianga se stesso", ma se penso che in Italì con quei soldi al supermercato ci comprerei un Chianti... ;)
Risolto il problema idratazione, a circa metà salita ne salta fuori un altro: fra il mio popò e la sella nasce un’antipatia profonda che mi costringerà a lunghi tratti in piedi sui pedali accompagnati da selvagge grattate, neanche avessi le zecche proprio lì %&$%§ . La prossima volta che acquisterò un paio di mutande con il fondello sarà meglio che acquisti il modello da uomo... ( vedi http://www.bike-board.de/community/forum/viewtopic.php?p=52295&highlight=mutanda#52295 ).
In prossimità dell'Umbrail Pass rientro sull'italico suolo, e nel giro di pochi metri imbocco il faticoso singletrack che mi porterà al punto culminante dell'itinerario: i 2768m. della bocchetta di Forcola. La prima parte presenta delle sezioni decisamente esposte dove ancora una volta è imperativo non cadere; non dalla parte "sbagliata" almeno… In breve l'adrenalina lascia il posto all'acido lattico, ma per fortuna ormai ci siamo e, dopo gli ultimi due tornantini a spinta, giungo alla mia "Cima Coppi" :D . Nonostante la quota la temperatura è decisamente alta, e le condizioni pietose dei vicini ghiacciai del gruppo dell'Ortles confermano che quest'estate ciò è stato la norma . Non sono solo, tre bikers tedeschi in assetto semi-cicloturistico ( marsupi sul manubrio e grossi zaini in spalla ) mi fanno compagnia o-o . Dopo un attimo si avviano verso quella che sarà anche la mia discesa ed io resto solo soletto a svolgere qualche incombenza: scatto due o tre foto, marco il territorio ( sia dal punto di vista “urico” che con l’adesivo del Forum ), abbasso la sella e…via! Questa volta la bike è in perfetto “assetto da discesa” ed infatti me la godo come un riccio :neutral: . Poco sotto, la deviazione verso la Bocchetta di Pedenolo mi tenta . Ma si tratta di altri 200-300m. di risalita con le nubi che, sempre più minacciose, si addensano sopra la mia testa 8-) . Già l’ultima volta che sono passato da queste parti mi sono beccato una doccia fuori programma, e non ci tengo affatto a ripetere l’esperienza. Sarà per next time, tanto ci torno sicuramente…
La discesa è esaltante e l’ambiente assolutamente selvaggio. Alcuni ripidi tratti dal fondo particolarmente sconnesso mettono a dura prova la nuova bike: ottima! :-? Con la vecchia front qui avrei dannato non poco. Mentre mi chiedo cosa si possa fare con certe full da FR, i buoni propositi di una discesa prudente vanno a farsi benedire . Sorpasso i tre tedeschi i quali stanno conducendo le bici a mano ( …e vorrei vedere, con quelle zavorre sui manubri e sulle spalle! ) ed in breve sono alla parte finale e più scorrevole di questa esaltante cavalcata. Alcuni larghi canali di scolo mi permettono anche qualche saltino. Bene il primo , bene il secondo :D , al terzo esco totalmente scomposto ed il dirupo alla mia sinistra mi fa pensare che forse non è il caso di rompersi le ossa proprio ora . Passo la deviazione per Boscopiano e penso che prima o poi riuscirò anche a combinare il giochetto delle due auto. Ciò permetterebbe di allungare di altri 700m. ( di dislivello ovviamente! ) la discesa. Sarebbero quasi 3000m.!!! :shock: OK, per oggi mi accontento così ed in breve sono alla diga. Un centinaio di metri di risalita sono il prezzo finale per tornare al punto di partenza :? . Di nuovo tanti bikers attorno a me. Accendo l’autoradio, attacco il CD dei Morcheeeba e li osservo, sentendomi presuntuosamente ed infantilmente superiore a loro “che avranno fatto il solito giro attorno alle dighe”... :==:
Un giro del genere è bello goderselo in compagnia, ed allora mi organizzo: la Marzia ha la spalla KO, quindi nix. Butto la proposta sul Forum, ma il mio topic rimane lì, più solo della particella di sodio di una nota pubblicità TV :? . Per fortuna mio fratello - nonostante l'abbia fatto giusto un mesetto fa - si dichiara della partita. Senonché, giusto il giorno prima, gli si incricca irrimediabilmente il collo :( . Ed ora che faccio? Getto la spugna? Non sia mai detto…andrò solo! :-?
Ed eccomi qua, h.09.40, che con il mio cavallo di acc…ops, alluminio, mi avvio a costeggiare la prima delle due dighe di Cancano, in Alta Valtellina. La presenza di numerosi altri bikers mi fa pensare che forse troverò compagnia . Errore! Come spesso ( ed inspiegabilmente ) accade, tutti sono lì a farsi il giro delle dighe, ma appena mi inoltro verso la Valle del Gallo mi ritrovo più particella di sodio del mio post :? . Poco male, vorrà dire che sarà una giornata all'insegna dell'introspezione…
La temperatura è gradevole ( siamo comunque sui 2000m. di quota ), il singletrack fra i pini mughi veloce e divertente, uno scoiattolo si becca un mezzo infarto al mio sopraggiungere e…pssssss: dopo solo una quindicina di Km. ( me ne aspettano più di 70! ) già la prima foratura . E va beh, sono stato previdente ed oltre alla solita camera di scorta mi sono portato pure pezze e colla. Riparto, un breve tratto ed il singletrack diventa poco più di una traccia a mezzacosta su terreno friabile. Alla mia sinistra un ripidissimo pendio trasformerebbe una eventuale scivolata in un tuffo assicurato nel sottostante lago di Livigno . Si spinge, non c'è verso! In compenso lo spettacolo è di prim'ordine, con l'acqua del lago di un colore che nemmeno nei cartoni animati :8): . Essere solo, qui, con questo spettacolo sotto gli occhi e la consapevolezza che in caso di incidente nessuno ti potrebbe aiutare ( perché fra l'altro il cell è rimasto in auto, e tanto qui chissà se riceverebbe…) fa una certa sensazione…timore ed esaltazione allo stesso tempo . OK, bando alla psicologia che la strada è ancora lunga. Passato il tratto ostico il sentiero guadagna quota velocemente per giungere, dopo una splendida salita, ai prati di Jufplaun, dove il cippo di confine mi dice che sto entrando in Svizzera. Poco oltre raggiungo una malga e mi trovo improvvisamente in compagnia di numerosi bikers che salgono dal versante svizzero. I regolari "greutzi" e "hallo" di saluto mi fanno capire che ben pochi pedalatori italici bazzicano questi paraggi. Una gentil pulzella dalla capigliatura in perfetto stile Pippi Calzelunghe mi accorda il permesso di rifornirmi di H2O alla fontana della malga e poi via, ad affrontare poco più avanti la discesa verso la Val Mora. La prima parte avviene su un singletrack abbastanza tecnico. O meglio, diciamo che diventa tecnico dovendo affrontare improbabili varianti per non intralciare i numerosi bikers che salgono spingendo. Però c’è qualcosa che non va: ok che non ho abbassato la sella e che sul terreno vi sono parecchi sassi smossi, ma oggi la mia amata forca mi sembra di marmo... :( Ormai giunto ad una facile sterrata in preda ad elucubrazioni fantascientifiche su variazioni di pressione/temperatura che potessero spiegare tale anomalo comportamento, mi accorgo che l’inghippo era quanto di più banale si potesse immaginare: a fine salita avevo dimenticato l’ETA inserito!!! Ma porc... oo[]
La Val Mora mi accoglie esattamente come me la ricordo: saliscendi per lindi pascoli punteggiati di mucche, il torrentello, le fontane in legno. La marmotta che incarta il cioccolato però non c'è...
A destarmi dal torpore contemplativo ci pensa la successiva picchiata sulla Val Müstair: una liscia sterrata dove si toccano facilmente punte di più di 50Km/h.! :shock: Qui l’impegno maggiore è evitare di centrare, all’uscita dalle curve, chi sale in senso contrario sentendosi un po’...inglese . Finita la pacchia arriva la mazzata della giornata: la salita dai 1390m. di S.Maria ai 2503m. dell’Umbrail Pass, e da lì per singletrack ai quasi 2800m. della bocchetta di Forcola. Va beh, sarà pure banale a dirsi, ma ho voluto la bici e adesso...
Ovviamente - convinto di avere ancora una buona riserva di acqua nella sacca idrica - trascuro l’invitante fontanella in paese ed attacco la salita sotto un sole cocente :8): . Altrettanto ovviamente, dopo qualche Km. mi ritrovo con la sacca vuota e la gola come il deserto di Atacama :???: . Più avanti un provvidenziale alberghetto mi consentirà di acquistare una bottiglia da un litro e mezzo di acqua ( gasata: bleah! ) all’onestissimo prezzo di 4.80 Euro. Vale il detto "chi è causa del suo mal pianga se stesso", ma se penso che in Italì con quei soldi al supermercato ci comprerei un Chianti... ;)
Risolto il problema idratazione, a circa metà salita ne salta fuori un altro: fra il mio popò e la sella nasce un’antipatia profonda che mi costringerà a lunghi tratti in piedi sui pedali accompagnati da selvagge grattate, neanche avessi le zecche proprio lì %&$%§ . La prossima volta che acquisterò un paio di mutande con il fondello sarà meglio che acquisti il modello da uomo... ( vedi http://www.bike-board.de/community/forum/viewtopic.php?p=52295&highlight=mutanda#52295 ).
In prossimità dell'Umbrail Pass rientro sull'italico suolo, e nel giro di pochi metri imbocco il faticoso singletrack che mi porterà al punto culminante dell'itinerario: i 2768m. della bocchetta di Forcola. La prima parte presenta delle sezioni decisamente esposte dove ancora una volta è imperativo non cadere; non dalla parte "sbagliata" almeno… In breve l'adrenalina lascia il posto all'acido lattico, ma per fortuna ormai ci siamo e, dopo gli ultimi due tornantini a spinta, giungo alla mia "Cima Coppi" :D . Nonostante la quota la temperatura è decisamente alta, e le condizioni pietose dei vicini ghiacciai del gruppo dell'Ortles confermano che quest'estate ciò è stato la norma . Non sono solo, tre bikers tedeschi in assetto semi-cicloturistico ( marsupi sul manubrio e grossi zaini in spalla ) mi fanno compagnia o-o . Dopo un attimo si avviano verso quella che sarà anche la mia discesa ed io resto solo soletto a svolgere qualche incombenza: scatto due o tre foto, marco il territorio ( sia dal punto di vista “urico” che con l’adesivo del Forum ), abbasso la sella e…via! Questa volta la bike è in perfetto “assetto da discesa” ed infatti me la godo come un riccio :neutral: . Poco sotto, la deviazione verso la Bocchetta di Pedenolo mi tenta . Ma si tratta di altri 200-300m. di risalita con le nubi che, sempre più minacciose, si addensano sopra la mia testa 8-) . Già l’ultima volta che sono passato da queste parti mi sono beccato una doccia fuori programma, e non ci tengo affatto a ripetere l’esperienza. Sarà per next time, tanto ci torno sicuramente…
La discesa è esaltante e l’ambiente assolutamente selvaggio. Alcuni ripidi tratti dal fondo particolarmente sconnesso mettono a dura prova la nuova bike: ottima! :-? Con la vecchia front qui avrei dannato non poco. Mentre mi chiedo cosa si possa fare con certe full da FR, i buoni propositi di una discesa prudente vanno a farsi benedire . Sorpasso i tre tedeschi i quali stanno conducendo le bici a mano ( …e vorrei vedere, con quelle zavorre sui manubri e sulle spalle! ) ed in breve sono alla parte finale e più scorrevole di questa esaltante cavalcata. Alcuni larghi canali di scolo mi permettono anche qualche saltino. Bene il primo , bene il secondo :D , al terzo esco totalmente scomposto ed il dirupo alla mia sinistra mi fa pensare che forse non è il caso di rompersi le ossa proprio ora . Passo la deviazione per Boscopiano e penso che prima o poi riuscirò anche a combinare il giochetto delle due auto. Ciò permetterebbe di allungare di altri 700m. ( di dislivello ovviamente! ) la discesa. Sarebbero quasi 3000m.!!! :shock: OK, per oggi mi accontento così ed in breve sono alla diga. Un centinaio di metri di risalita sono il prezzo finale per tornare al punto di partenza :? . Di nuovo tanti bikers attorno a me. Accendo l’autoradio, attacco il CD dei Morcheeeba e li osservo, sentendomi presuntuosamente ed infantilmente superiore a loro “che avranno fatto il solito giro attorno alle dighe”... :==: