Morale della storia: il passato insegna, e pure i dottori ortopedici che si fanno male da soli insegnano...
Teatro dell'emozione è la ridente Umbria, presso il lago Trasimeno, in una bella giornata autunnale dedicata ad un fotoshooting con luce da sogno. Io, Camilla, Toby e la nostra guida Lorenzo scendiamo in direzione lago e vediamo una bella curva su cui fare delle foto in derapata. Fondo fango-asciutto, poche pietre per terra. Toby fa la prima derapata. "Troppo poco dinamica!" dico io. Fa la seconda, già molto meglio. Fa la terza, il corpo si butta dalla parte opposta alla bici, posizione perfetta per una foto. E poi il patatrack. Toby, da quasi fermo, vola in avanti, fa per mettere giù la mano sinistra per attutire la caduta, questa scivola su un sasso coperto da polvere, il braccio si apre come se stesse facendo una bracciata a farfalla e la spalla salta fuori.
Metto via la macchina fotografica al volo e mi precipito dal mio testimone di nozze, che giace al suolo dolorante. Gli diamo da bere, poi pensiamo cosa possiamo fare. Il paese più vicino dista un bel po', la strada è scassata e una macchina normale non ci arriverebbe. Memore dell'esperienza di Pe sul monte Altissimo, mi viene in mente che l'unico modo per far scendere a piedi Toby è quello di rimettergli dentro la spalla e, visto che lui è pure ortopedico, decidiamo di compiere la delicata operazione sotto la sua supervisione.
Mi tolgo una scarpa, mi metto di fronte a lui, gli metto il piede fra l'ascella e comincio a tirare il braccio lussato verso il basso insieme a Lorenzo. Lentamente ma con sempre più forza, come ci dice Toby. Tiriamo e tiriamo, fin quando sotto la pianta del piede non sento l'osso della spalla che rientra al suo posto. Il dolore di Toby diminuisce di botto, il nostro amico si sente molto ma molto meglio e da lì a poco riuscirá ad alzarsi e a scendere a piedi con noi.
Le lastre fatte più tardi all'ospedale di Città di Castello (dopo un'inutile visita a quello di Umbertide dove mancava il radiologo) diranno che nessun osso si è rotto! Oggi siamo tornati a casa e Toby muoveva il braccio infortunato piuttosto bene. Domani si fa la risonanza magnetica nell'ospedale in cui lavora per vedere lo stato dei legamenti.
Brutto vedere un amico farsi male, ancor peggio se durante uno fotoshooting, e bruttissimo farsi male nei boschi. Ma questo fa parte del gioco, purtroppo. In allegato la foto prima della caduta.
Teatro dell'emozione è la ridente Umbria, presso il lago Trasimeno, in una bella giornata autunnale dedicata ad un fotoshooting con luce da sogno. Io, Camilla, Toby e la nostra guida Lorenzo scendiamo in direzione lago e vediamo una bella curva su cui fare delle foto in derapata. Fondo fango-asciutto, poche pietre per terra. Toby fa la prima derapata. "Troppo poco dinamica!" dico io. Fa la seconda, già molto meglio. Fa la terza, il corpo si butta dalla parte opposta alla bici, posizione perfetta per una foto. E poi il patatrack. Toby, da quasi fermo, vola in avanti, fa per mettere giù la mano sinistra per attutire la caduta, questa scivola su un sasso coperto da polvere, il braccio si apre come se stesse facendo una bracciata a farfalla e la spalla salta fuori.
Metto via la macchina fotografica al volo e mi precipito dal mio testimone di nozze, che giace al suolo dolorante. Gli diamo da bere, poi pensiamo cosa possiamo fare. Il paese più vicino dista un bel po', la strada è scassata e una macchina normale non ci arriverebbe. Memore dell'esperienza di Pe sul monte Altissimo, mi viene in mente che l'unico modo per far scendere a piedi Toby è quello di rimettergli dentro la spalla e, visto che lui è pure ortopedico, decidiamo di compiere la delicata operazione sotto la sua supervisione.
Mi tolgo una scarpa, mi metto di fronte a lui, gli metto il piede fra l'ascella e comincio a tirare il braccio lussato verso il basso insieme a Lorenzo. Lentamente ma con sempre più forza, come ci dice Toby. Tiriamo e tiriamo, fin quando sotto la pianta del piede non sento l'osso della spalla che rientra al suo posto. Il dolore di Toby diminuisce di botto, il nostro amico si sente molto ma molto meglio e da lì a poco riuscirá ad alzarsi e a scendere a piedi con noi.
Le lastre fatte più tardi all'ospedale di Città di Castello (dopo un'inutile visita a quello di Umbertide dove mancava il radiologo) diranno che nessun osso si è rotto! Oggi siamo tornati a casa e Toby muoveva il braccio infortunato piuttosto bene. Domani si fa la risonanza magnetica nell'ospedale in cui lavora per vedere lo stato dei legamenti.
Brutto vedere un amico farsi male, ancor peggio se durante uno fotoshooting, e bruttissimo farsi male nei boschi. Ma questo fa parte del gioco, purtroppo. In allegato la foto prima della caduta.