Altra perla da aggiungere agli itinerari sin qui percorsi nella magica Val Stura; stavolta affronteremo il Colle Panieris (2.675 mt.) ed il successivo Colle del Ferro ( 2534 mt).
Essenziale x la riuscita del giro la coincidenza di diversi fattori: meteo stabile, buona compagnia e soprattutto non avere cronometri in testa ed essere disposti a qualche sacrificio in termine di bici a spinta o in groppa.
Se tutti questi fattori saranno presenti passerete una splendida giornata in luoghi che mai pensereste di fare in bike o con la bike.
La nostra solita partenza da Castello di Pietraporzio e poi su verso il Rifugio Talarico su comoda asfaltata a traffico zero.
Dopo il Rifugio la salita si fa + dura, salita che ben conosciamo x averla percorsa la settimana scorsa x raggiungere Passo Stau.
Si pedala e si spinge in un ambiente unico:
Al bivio x il Passo Stau teniamo la sinistra sino a raggiungere i resti della Caserma:
gli ultimi 50 mt sopra la Caserma si porta:
sotto lo sguardo attento del padrone di casa, al sicuro un centinaio di mt + in alto:
Raggiungiamo i resti della Teleferica che serviva x approvvigionare la Caserma:
ed ora possiamo scendere al Passo Panieris:
occiù che protezioni e casco in caso di caduta servono a ben poco....
Bisogna inoltre prestare attenzione al tanto filo spinato ancora presente:
Il giro già bello di suo ora diventa stupendo, una cavalcata di cresta alternando tratti pedalati a tratti di portage:
sopra ai Laghi di Vens in territorio transalpino:
Siamo sul confine, il versante dei Laghi si trova nel Parco del Mercantour dove eloquenti cartelli ci avvisano che l'utilizzo di qualsiasi mezzo, bike compresa, è vietato.
Peccato!! Il sentiero in territorio francese è veramente invitante, liscio come un biliardo ma non ce la sentiamo di rischiare e continuiamo sul nostro itinerario di cresta "tra alti e bassi":
nella prox foto si vede a dx il sentiero che dobbiamo prendere, forse siamo stati troppo in cresta.....
ma con le dovute cautele ritorniamo sulla retta via:
Arriviamo al Colle del Ferro da dove parte la nostra lunghissima discesa, un'indigestione di single track:
si alternano tratti tecnici a tratti dove possiamo rifiatare:
dagli spalti alcuni spettatori non paganti rigorosamente distanziati in ottemperanza alle norme attuali:
la discesa prosegue sempre bella impegnativa:
finalmente si respira:
Scendiamo lungo il Rio Forneris e quasi a fine giro Ila squarcia la sua gomma posteriore, taglio di circa tre cm sul fianco: irreparabile sul posto. ...ma grazie agli inserti che utilizziamo nelle gomme riesce a terminare il giro anche con lo pneumatico sgonfio.
In tutto sono circa 33 km x 1700 mt D+, un'itinerario da fare assolutamente x gli amanti del cicloalpinismo "soft".