dimenticavo un'altra cosa le pizzicature!!!
Quante volte ci siamo dovuti fermare per sostituire una camera d'aria senza apparente motivo solo per trovare l'ennesima pizzicatura? Beh, l'80% delle volte che avviene una pizzicatura non è una questione di pressione ma di gomma. Le normali coperture vengono realizzate con mescole di nylon e gomma. queste mescole sono molto economiche e se non adeguatamente trattate, molto appiccicose. Ciò comporta un'aderenza della camera d'aria (che espandendosi aumenta di volume) con i fianchi interni delle coperture. Questa è la parte facile. Ora cercate di seguirmi il prossimo ragionamento si applica a tutte le gomme dotate di camera d'aria (ovviamente le gomme di migliore fattura ne risentono meno).
Quando prendiamo una buca, la gomma si deforma per consentire all'aria nella camera d'aria di assecondare tale malformazione. La velocità di spostamento dell'aria all'interno della camera crea anche diversi presupposti di aderenza all'interno della copertura dovuta al distaccamento della parete della camera da quella della copertura. Ovviamente alcune parti della camera aderiscono più di altre e allora, quando avviene la deformazione, la maggior parte della camera d'aria si sposta ma può succedere che una minima parte di questa si sposti successivamente al resto in quanto più aderente del resto (è complesso ma se cercate di immaginarlo è molto semplice). Ora, quando la ruota supera la buca e la copertura ristabilisce la sua forma consueta, la camera d'aria torna nella sua posizione ideale. Se in questo momento, una minima parte della camera d'aria non si è staccta dalla parete della gomma, quando torna alla sua forma consueta avverrà un'accavallamento della stessa. La gomma della camera d'aria, spinge la nuova lontano dalla sua posizione e, grazie all'aria, viene spinta nell'unica posizione disponibile, ovvero tra la gomma e il cerchio. A questo punto, il cerchio, che spesso è più caldo della camera d'aria e cmq più tagliente, si trova a contrastare due forze. La prima è il ferro della gomma che vorrebbe scalzarsi e la seconda è l'aumento di spessore dovuto alla presenza della camera d'aria. A questo punto, in seguito alla legge di Darwin, il più forte vince e il più debole soccombe e pertanto la camera d'aria si buca, la pressione diminuisce, la gomma si ritira e richiama a se il lembo "cacciato". Ecco cosa avviene in quel secondo in cui si prende una buca.
Ora, più è stretto il canale di calettaggio del cerchio, maggiore è la facilità di pizzicare. Per questo motivo consiglio a chi fosse interessato a praticare uscite spinte in MTB a montare cerchi larghi almeno un terzo della larghezza complessiva della gomma. Inoltre, in caso di lunghe frenate, un cerchio largo consentirà un maggiore flusso d'aria e quindi si scalderà di meno aumentando la vita dei tacchetti freno e migliorando la generale funzionalità dell'impianto frenante (meno stress sulle molle, rapidità di rilascio, meno sfregamento, minore rischio di bloccaggio della ruota).